Succede…a volte

Quanti di noi hanno visto Forrest Gump sanno che ad un tratto il nostro protagonista – durante la sua famosa corsetta – pesta una bella enorme cacca.

Succede quindi … a volte, dice Forrest, e vi pare che non possa succedere, a volte, anche a noi di pestarne di belle grosse?

Ipotizziamo che accade😊. Quando capita in molti ci si arrabbia, lesa maestà… come è stato mai possibile, tuoniamo! Il nostro io orgoglioso non tollera che gli si manchi di rispetto!! Men che meno percepirsi in imbarazzo!! Ipotizziamo che molti l’abbiamo schiacciata e, una volta dentro, c’è poco da stare fermi nelle rigidità dell’orgoglio; con la Yubris otteniamo come unico risultato quello di amplificare lo schifo, nella nostra vita. Dopo aver fatto esperienza di “orgoglio in action” e delle sue conseguenze molti decidono che con questa linea di azione si aggiunge solo cacca su cacca. Si ok le ragioni della nostra mente tese al riscatto possono anche alimentare voluttuose fantasie ecc ecc … ma poi il risultato è pessimo. Non ci credete? Ok provate e poi mi dite.

Ah avete già provato? Ok allora vi sarà capitato di sentire che poi, di fondo, c’è qualcosa di molto più grosso che si muove in noi e che quella cacca pestata per errore (o per distrazione) magari, suo malgrado, ci fa vedere a quanto siamo suscettibili a certe “situazioni” e ci incavoliamo a 360°, e nel cerchio ci siamo chiaramente anche noi. A ciascuno la propria “situazione”. Succede, quindi, … a volte, facciamocene una ragione e poi andiamo oltre ok? Ed allora io propongo di mettere ad “investimento” quella enorme cacca (esistenziale, ora lo posso dire) che abbiamo pestato alla grande. Abbiamo perso un opportunità lavorativa, abbiamo mandato a quel paese qualcuno o qualcuno ha mandato a quel paese noi, la macchina si è rotta di brutto, il successo ancora non arriva ma anzi arrivano solo fregature? Beh…capita, l’ho già detto, ma che fare? Io dico che messa a frutto il “gran pestone” torna come un grande investimento, fosse anche solo come occasione per poter dire a se stessi “cavolo come mi incavolo quando qualcosa mi va storto in questo o quell’altro modo; e magari dall’oblò della nostra torre scoprire che la reazione orgogliosa fa eco al dolore per il grande desiderio (bisogno antico, a volte) che invece abbiamo di essere riconosciuti, rispettati e amati per come siamo. La cacca esistenziale, messa così quindi non ha avuto poi solo effetti negativi. Se siamo bravi e coraggiosi potremmo anche dire, un giorno: “meno male che mi è capitato di pestare una grande e grossa cacca che mi ha aperto gli occhi … e così ora io continuo a correre mentre molti si chiedono come è possibile che ciò accada”. Accade che scegliamo di trasformare la cacca esistenziale in fertile concime di crescita.

Buona vita a tutti

5 azioni di successo per stare bene ed essere Felici. Liberi tutti!

Respiriamo pienamente e lasciamo aprirsi il sorriso, è un era nuova e lo è perché lo abbiamo deciso noi e tanto vale. 

Eccoci qua, dopo ave esplorato il collettivo “loro” ed esserci posti nella volontà di cambiare “epoca esistenziale” il prossimo passo è “l’Arte”, ovvero fare gli artisti con la nostra vita.

La prigione della reattività ha sbarre robuste e richiede altrettante robuste azioni di libertà.

La prima azione è l’accettare che “Loro”, nel bene e nel male, ci sono stati, ci sono e ci saranno anche in futuro ( se non nel colpo di certo nelle sopravvivenze attraverso le nostre proiezioni sugli “altri e sulla vita” delle dinamiche con “loro”; Accettiamo la frustrazione di sapere che non possiamo cambiare “Loro”, e che possiamo invece cambiare Noi.

La seconda Azione che sento importante è “Amarsi in modo folle”. Si follemente, essere pronti a tutto per il nostro bene.

La terza azione ha le radici nell’amore e i muscoli alimentati a “dono”, ed è perdonare ebbasta! Non ragionateci sopra, e non cercate autorizzazioni e legittimazioni a farlo. Fatevene “dono” per voi, qualsiasi cosa “loro” possono aver fatto e qualsiasi cosa “noi” possiamo aver fatto ora è tempo di andare avanti.

La quarta è riparare; non c’è un modo buono o sbagliato di farlo. Riparare, ricucire, ricostruire, ricollegare e ogni cosa che in sintesi dia dignità di prosecuzione a noi.

La quinta è godere di Sè. Qualsiasi cosa sia accaduta godiamo di noi, avanziamo verso il centro della pista della vita e lasciamo che gli altri si chiedano anche ” che cosa ancora possiamo avere da ballare”. Noi balliamo, viviamo, creiamo perché ce lo meritiamo.

Già vedo sbarre sgretolarsi. Le mani le strappano dai cardini e siamo già fuori all’aperto. Respiriamo pienamente e lasciamo aprirsi il sorriso, è un era nuova e lo è perché lo abbiamo deciso noi e tanto vale.

Conoscere le ragioni dell’odio per risolvere i conflitti ed essere felici

Di chi è la colpa? Quando c’è un conflitto è questo uno degli interrogativi a cui sentiamo di trovare una risposta. Ne ha bisogno la nostra mente per non soffrire troppo, ovvero per dare un senso a ciò che nel conflitto appare nebbioso e ci minaccia. Credo che inconsciamente ognuno tende a patteggiare per l’una o l’altra parte e penso che le motivazioni di tale – intimo – posizionamento abbiano un corrispettivo esperienziale da ricercare nella storia delle persone. Potremmo così accorgerci che i nostri motivi di astio e risentimento per non esserci, ad esempio, sentiti amati o riconosciuti come meritavamo magari ci fanno patteggiare con coloro che stanno rivendicando qualcosa di simile. Questo chiaramente a prescindere dalle ragioni di un conflitto che la storia probabilmente non saprà mai descrivere in modo obiettivo, ma ci saranno diverse versioni e diverse verità. Di chi è la colpa quindi? Partendo dalle nostre ragioni di risentimento, sento che presto ci ritroviamo a contattare le posizioni interiori intorno al sentimento dell’odio. Il nostro Odio spesso tenuto nascosto e che affonda le radici nel passato atomico delle nostre sofferenze percepite i subite. Seguendo i fumi velenosi dell’odio potremo vedere le sue azioni nella nostra vita, lo potremmo trovare ad esempio nel non amore e riconoscimenti che noi stessi non ci diamo, fermi nell’attesa e nella pretesa che arrivi il giusto risarcimento. Vi svelo un segreto, non ci sarà mai risarcimento l’unico a pagare siamo noi che ipotechiamo su queste follie risarcitorie la nostra vita. Rendiamo gli onori al nostro passato e deponiamo quelle armi. Lo so, non è facile assumersi la capacità di odiare, ed è questo forse uno dei motivi per cui cerchiamo fuori il colpevole, per non soffrire certamente e per non mettere le mani a fondo nel nostro dolore che tanto ci fa male Ma è il tempo di sanarlo, di liberarci, trasformarlo imparando a riparare verso di noi attraverso le azioni concrete del prendendoci cura sempre più e sempre meglio del nostro progetto. Quale progetto? Beh, certamente non quello di stare pronti con il fucile spianato in attesa del risarcimento. Probabilmente il nostro progetto lo abbiamo chiuso a protezione in uno scrigno nel profondo in un bunker del nostro cuore. Andiamo a liberarlo, ok? Partiamo con il riconoscere le ragioni del nostro odio che inquina la nostra vita e alimenta i rovi spinosi intorno al nostro progetto. Come fare? Iniziamo intanto a fissare questo obiettivo, rendiamolo palese alla nostra volontà cosciente. Poi rimaniamo svegli nel quotidiano per conoscerci meglio, imparare acaptare i fumi velenosi dell’odio con il suo corteo di pretese e ragioni assolute. Chiediamoci ogni volta se vogliamo avere ragione o se vogliamo essere invece felici. Scegliamo di liberarci e stiamo certi che dallo scrigno sentiremo pulsazioni di vita e di evoluzioni speciali e ci alimenteranno ogni giorno. Ci innamoreremo di noi e sapremo, al prossimo conflitto che ci troveremo ad affrontare, che la motivazione profonda e soprattutto la soluzione ha un noi una buona opportunità di risoluzione. Sarà impegnativo ma sarà anche bellissimo come bella e la libertà.

Il perdono è buono…

  1. Perché ci serve
  2. Perché ci libera
  3. Perché ci aiuta
  4. Perché è necessario
  5. perché è una vittoria
  6. Perché è importante
  7. Perché libera il nostro cuore
  8. Perché siamo grandi persone
  9. Perché sappiamo farlo
  10. Perché è “prendersi il potere nella propria vita”
  11. Perché è una specialità umana
  12. Perché ci rende sorridenti
  13. Perché ci fa sorridere in modo speciale
  14. Perché ci fa belli
  15. Perché ci fa splendere
  16. Perché ci aiuta a evolvere spiritualmente ( da: https://rivaombrosa.wordpress.com/. che ringrazio)
  17. (…)

E tante altre cose sono sicuro potrete aggiungere anche voi. Potete inserirle nei commenti e io allungherò la lista anche con la vostra forza.

Un abbraccio a tutti

8 regole d’oro per vincere la Rabbia. Viva Noi e le nostre scelte d’Amore.

Cari miei, sapete io non ho ancora trovato una sola persona “arrabbiata” e che – in base al suo racconto – non avesse poi ragione ad essere arrabbiata.

Lo stesso vale per noi stessi, quanti romanzi da una sola “incazzatura”, e quanti dettagli e trame fitte fitte… quante pippe mentali. Ma anche STOP, direi!!.

Che fare? Ad un certo punto la vita (la nostra vita) ci chiede di decidere che posizione avere rispetto alla rabbia. Come fa a chiedercelo? La richiesta arriva frequentemente attraverso il disagio ed il malessere. Richiama in questo modo la nostra attenzione, ci mette davanti allo specchio e ci chiede: ” Questa rabbia ti aiuta a star bene ed essere felice? E’ questo che vuoi?

Per rispondere ci si può prendere anche del tempo, tutto quello che serve.

Se la risposta è “Si” allora continuate pure. Se invece è “NO” beh…allora mettiamo un “punto” al nostro racconto ed andiamo a capo. In un modo o nell’altro siamo liberi nella scelta.

Apprendiamo l’arte del RI-DECIDERE che farne della rabbia.

La rabbia ha una parte sana. Penso ad esempio a quando utilizziamo la forza e l’energia in essa contenuta per rinforzare i nostri talenti e che si traduce in impegno, perseveranza, anche chiedere aiuto. In sintesi è una cosa positiva quando è usata per decidere di mettere da parte le scuse e realizzare la nostra vita.

La rabbia invece non è sana, ed è solo distruttiva, quando diventa motivo di vita, ovvero quando sostituiamo il desiderio di rivalsa al nostro progetto autentico. Questo provoca sofferenze, sia chiaro! La gratificazione da rivalsa (la famosa vendetta) è un miraggio che ci porta alla deriva in compagnia di “ulteriore rabbia” e “ulteriori progetti di rivalsa”.

La rabbia è un veleno da eliminare. E’ come un boomerang, e ci ritorna indietro sotto forma di giudizio, sensi di colpa e rabbia, appunto, verso noi stessi.

Che fare allora? Ecco dei miei semplici e potenti consigli:

1- Prima cosa “non raccontiamocela più“. Tutti intimamente sentiamo quando la narrazione è diventata lunga e ripetitiva, sterile e mortifica. Ecco quando ci arriva questa percezione diamogli valore,  è il momento di “finirla”.

2 – Seconda cosa “diamo valore alla vostra decisione”. Ergiamo la decisione di “farla finita” a totem del nostro progetto d’amore, a onore della nostra grandezza. Rendiamo visibile e diciamolo al mondo intero ” Oggi è il giorno glorioso dell’avvento dell’amore nella mia vita”.

3- Terza cosa “siamo grati”. Si,  siamo grati a noi stessi per aver ascoltato e dato un senso a quel senso di malessere che vi ha nauseato in modo insopportabile. Siano grati per esserci resi disponibili ad ascoltarci ascoltarci profondamente. Siamo grati per aver scelto di parlarne con qualcuno e/o di esserci farci aiutare, siamo grati perché ci siamo scelti come protagonisti della  vita ed avete tolto alla “rabbia” il microfono.

4 – Quarta cosa “siamo gentili”. Si, pratichiamo la gentilezza con noi stessi quando ci riparte il loop. Seminiamola ogni giorno nei nostri pensieri e nelle nostre intenzioni. Pratichiamo la meditazione e facciamo in modo che la rabbia non trovi appigli sulla nostra anima per attaccarvisi. Siamo gentili sempre!

5 – Quinta cosa ” siate amorevoli”. Non siamo perfetti, pratichiamo accoglienza verso di noi e le nostre debolezze  fragilità. Andiamo bene così come siamo.

6 – Sesta cosa ” Siamo innamorati pazzi di noi stessi”. Perdoniamoci gli errori, facciamoci sempre il dono della possibilità di riparare, abbracciamoci, sorridiamoci allo specchio, siamo leggeri e morbidi. Voltiamo le spalle al corteo della rabbia quando lo sentiamo arrivare, siate signori della nostra vita e possiamo farlo.  Ce lo meritiamo.

7- Settima cosa ” Facciamoci un mondo di complimenti”. Si, ogni giorno. Ogni volta che ci  svegliamo nella consapevolezza della nostra libertà, ogni volta che notiamo la rabbia insinuarsi in parole e pensieri e scegliamo di essere gentili e amorevoli con noi e gli altri. Facciamoci tanti complimenti anche se arriviamo in ritardo e ci siamo già arrabbiati, non fa niente complimenti comunque perché siamo vivi, umani e imperfetti. Perdonatevi, riparate, ricominciate.

8- Ottava cosa ” Sentiamoci grandi”. Si, perché lo siamo! Gonfiamo il vostro petto d’amore per voi, ogni momento. Siamo fieri di noi per le nostre scelte e decisioni.  Godiamo della Nostra grandezza che è bella e luminosa.

Un grande abbraccio a tutti.

Fondamentalmente buoni

Abbiamo una natura innata positiva e buona. Amandoci accresciamo i nostri talenti ed i crediti di benessere e soddisfazione

Guardiamoci allo specchio e affermiamo che Siamo delle belle e buone persone! Si lo possiamo fare, corrisponde al vero.

La nostra natura interiore innata è buona intrinsecamente; l’impulso aggressivo e le parti “non buone” non sono innate ma sono il risultato della risposta reattiva contro le frustrazioni che, nel corso della esistenza, sperimentiamo quando non soddisfiamo i nostri bisogni, emozioni e capacità. Questo ci dice Abraham H. Maslow nella introduzione al suo libro dal titolo Verso una psicologia dell’essere.

Guardandoci attorno nella vita possiamo constatare questa natura umana fondamentale.

Ci riflettevo ieri mattina in coda in tangenziale, quando insieme con tanti automobilisti mi sono messo in coda per prendere l’uscita. Alcuni, come potete intuire, non l’hanno fatta ed hanno bypassato la fila e somo entrati, a malo modo, davanti.

Ho pensato a quello spaccato di situazione e l’ho riportata nella vita delle persone, alla nostra esperienza personale ed ho visto che come rappresentazione calzava bene. Ho ritrovato la nostra parte buona, maggioritaria, ed ho visto anche le nostre parti “non buone”, minoritarie. Quante volte quando siamo arrabbiati ci rifiutiamo di seguire le regole? Tante, poche? Diciamo che in linea di massima succede, e quando succede in qualche modo subiamo un rallentamento.

Stiamo attenti, ci dice Maslow nella introduzione al libro, che ogni deviazione rispetto alla virtù positiva viene registrato nell’inconscio come un demerito e questo produce sentimenti di disprezzo verso noi stessi, e poi l’autopunizione è dietro l’angolo.

Che fare allora? Coltiviamo e rinforziamo le nostre qualità positive ed acquistiamo crediti verso noi stessi, così nel bilancio della nostra vita troveremo il benessere in misura maggiore e tanta soddisfazione e gratificazione nel sapere, e sentire profondamente, che abbiamo agito bene.

Usiamo questo metodo e accresciamo la consapevolezza di noi. Impariamo a riportare al nostro mondo interiore le esperienze che viviamo nella vita, ad esempio chiediamoci spesso “questa situazione che corrispondenza ha con la mia vita?”. In questo modo togliamo il dito dal grilletto della rabbia reattiva. Sono certo che impareremo a rispondere anche in modo meno reattivo alle frustrazioni, accoglieremo meglio le nostre imperfezioni e quelle degli altri; quando commetteremo un errore non perderemo mai la speranza di poter riparare, e questo è argine difensivo d’amore concreto per noi contro le piene del disprezzo, del senso di svalutazione e di inadeguatezza.

Noi siamo capaci di amore, facciamolo vivere, diamogli spazio e siamo pur certi che la qualità della nostra di vita migliorerà sia nel rapporto con noi stessi che con gli altri.

Guardiamoci allo specchio e diciamocelo ” Sono contento di te e della bella persona che sei”. Ogni secondo è un momento buono per riconoscere e far crescere il nostro valore positivo, di vita e di crescita, innato. Abbiamo fatto tante cose buone, riconosciamocele.

Alla conquista della libertà. (su www.solaris.it)

Non siamo determinati ma siamo sempre liberi di scegliereQuesto mese sul magazine on line www.solaris.it è pubblicato un mio articolo che ho piacere di postare anche qui. Ogni mese sulla rivista ci sono articoli di miei amici e colleghi professionisti impegnati sul tema del benessere e della crescita personale. Grazie a Solaris per questa opportunità.

Como-Art e il Counseling

Scegliere ci rende liberi

La conquista della libertà è un immagine che da sempre stimola le passioni e suggerisce il senso dell’ impegno e del coraggio richiesto. Impegno non come azione contro un nemico esterno ma come decisione di trasformare e superare gli ostacoli del nostro mondo interiore e le abitudini quotidiane. Sono questi che si frappongono alla nostra realizzazione, a far emergere i nostri talenti e realizzare i nostri sogni. Contro questi ostacoli si muove, dunque, la nostra azione di liberazione. Tante volte abbiamo sentito dire che siamo programmati, ovvero che siamo il risultato delle esperienze del passato che, quindi, ci condizionano. Secondo questo assunto il nostro carattere è forte e fiducioso, o al contrario timoroso e confuso, a seconda delle nostre esperienze. 

Se è vero che il passato non lo possiamo cambiare è altrettanto vero, e lo dobbiamo affermare con forza,  che noi tutti possiamo qui e ora rompere le ripetizioni deterministiche nel presente per divenire i costruttori del nostro presente, artisti della nostra vita. 

Il cammino di liberazione e di cambiamento è impegnativo, certamente, e richiede continue decisioni di conferma nel progetto del cambiamento che vogliamo realizzare.  

In contrapposizione alla visione deterministica della nostra vita riconosciamoci quindi che siamo sempre liberi di scegliere.RSS Feed – Istituto Solaris

La scelta e la possibilità di cambiamento non ci è mai preclusa e ogni momento è buono per iniziare e per accrescere il potere – e la libertà – di determinare la vita che desideriamo. Per questo è bene apprendere l’arte di armonizzare tutte le nostre esperienza, quelle belle e quelle no, e creare un ambiente interiore in cui far co-abitare  l’accoglienza e l’accettazione di tutta la nostra storia ed il perdono, così ci renderemo liberi.

Da dove iniziare

Cambiare è, quindi, possibile. La prima decisione da far sbocciare in noi è quella di renderci disponibili ad uscire dall’immobilismo del “non c’è nulla che io possa fare”. Affermiamo a noi stessi che siamo disponibili a cambiare e rinforzare l’alleanza con tutte le nostre parti costruttive, i nostri talenti, la nostra sensibilità.

Riconoscerci la libertà di scegliere crea in noi uno spazio d’amore, di disponibilità e di accoglienza solidi e questo permette ai nostri talenti di potersi esprimere. Il cambiamento è una decisone che va rinnovata ogni giorno sia nella volontà cosciente che nella nostra volontà profonda, non è un fatto sporadico da buttare lì e poi vediamo che succede! Quello che succede lo sappiamo già, il più delle volte non succede niente oppure succede solo che ripetiamo la solita storia.

Darsi un valore

La conquista della libertà suggerisce l’immagine di coraggiosi guerrieri pronti a lottare contro tutto e tutti pur di liberarsi delle catene delle esperienze dolorose: il nostro cambiamento ha bisogno di  una forte motivazione. Le esperienze negative potrebbero aver portato molti di noi a pensare di non essere bravi e di non avere un valore creativo e capacità di realizzare qualcosa di buono, eppure non è questo che noi siamo e comunque la parte dolorosa è solo, appunto, una parte, della nostra storia. Ognuno di noi è una persona, ognuno di noi ha una propria ed autentica progettualità fatta di sogni da realizzare, certamente, ma anche di qualità umane e creative che quando le esprimiamo ci  sentiamo gratificati e soddisfatti. Una delle qualità del nostro essere “Persona“, come ce lo propone Antonio Mercurio, è proprio quella di essere un fine, ovvero di poterci realizzare. Accrescere la consapevolezza e la conoscenza del nostro valore è una spinta motivante al cambiamento, vivere è un dono della vita e noi siamo un dono

Insieme con la forza iniziale e la consapevolezza del nostro valore poi è altrettanto importante la dedizione, la cura nel seguire e sostenere il cambiamento. E’ importante essere pronti e presenti ogni giorno ad estirpare le erbacce infestanti del giudizio e della sfiducia, ogni giorno dobbiamo essere presenti nel nostro spazio sacro interiore e alimentare la speranza, la fiducia nelle prime, seppur piccole, decisioni di cambiamento. Strumenti spirituali del nostro progetto di cambiamento sono: l’amore per noi da rinnovare ogni giorno, la preghiera per motivarci profondamente, l’accoglienza verso i nostri limiti perché non siamo infallibili, l’arte di riparare dove abbiamo sbagliato, l’umiltà per non alimentare l’orgoglio con le sue tante pretese, il perdono ed il rispetto per tutta la nostra storia.

Non ha senso navigare se non si sa dove andare (…).E’ necessario, dunque, darsi del tempo per fissare la meta nella volontà cosciente e nella volontà profonda(..). Regole per la Navigazione notturna degli Ulissidi di Antonio Mercurio.

Alla conquista della libertà: non perdere di vista la meta

Siamo liberi di scegliere, quindi, e questa è sia una una gran bella verità che una gran bella responsabilità. Nel paese dove son nato, tutte le famiglie coltivavano la terra. Il contadino è solito dire: “esco a fare due passi, vado a vedere com’è la situazione nel campo”. Il terreno seminato non viene lasciato mai solo, la sua presenza è indispensabile e costantemente si piega ad estirpare ogni seppur piccola erbaccia. Il raccolto, come il cambiamento nella nostra vita, è un esperienza gratificante e forte. Il cammino di libertà e di cambiamento mostrerà da subito i primi segni e sarà grande la gioia, diamogli fiducia e facciamoci il dono della speranza.  Dove c’è amore e impegno c’è anche il successo, la meta che ci siamo dati si fa sempre più visibile e questo si è un bel risultato programmato.

Alla conquista della libertà: andiamo sempre avanti

Ora che i primi segni si vedono non fermiamoci. Continuiamo a presidiare il nostro spazio sacro del cambiamento. La consapevolezza e la conoscenza sempre più approfondita di noi e della nostra storia ci arricchisce ogni giorno, ci fa essere sempre più i padroni della la nostra vita.

Abbiamo sentito il desiderio di cambiare? Se non lo abbiamo sentito non fa niente, rimaniamo in ascolto perché il suo messaggio ci sta cercando.

Prepariamo lo spazio dentro, prendiamocene cura. Il tempo ed il luogo buono del cambiamento sono proprio ora. Tracciamo i solchi della nostra progettualità, sentiamo la terra accogliente e ricca di tutti i nutrimenti che la vita ci dona ogni giorno.   Seminiamo il nostro coraggio, il nostro amore, il desiderio e la disponibilità ad aprirci al cambiamento. Ogni giorno usciamo a fare due passi, controlliamo come va, prendiamoci cura del nostro utero d’amore, dei nostri sogni e della forza per realizzarli, e andiamo avanti fiduciosi. La conquista della libertà è iniziata e stiamo costruendo la vita che desideriamo.

Sul Cambiamento

mi prendo cura del mio cambiamento

Un cambiamento, per potersi realizzare, deve essere ben motivato, sostenuto e accolto con fiducia nella nostra vita. Noi possiamo tanto, iniziamo con lo scegliere il tempo ed il luogo dove seminare il nostro coraggio, il nostro amore, il desiderio, le paure e la consapevolezza tutta. Poi una volta scelto e seminato ce ne prendiamo cura, siamo attenti alle erbacce che prontamente estirpiamo e siamo attenti anche agli inutili curiosi, preserviamo la sacralità del nostro utero d’amore. Mentre il seme cresce impariamo a pregare per trattenerci dal commettere errori, impariamo ad accoglierci perché non siamo infallibili, impariamo a riparare, impariamo a farci umili per non alimentare l’orgoglio e le sue infinite pretese. Accediamo alla sacralità del nostro cambiamento con rispetto per la nostra storia, qualunque essa sia stata. Siamo decisi a scrivere nuovi capitoli di vita e partiamo proprio da qui dove le nostre scelte passate e la nostra storia ci hanno portato. Tratteniamo il giudizio, dapprima interiormente e poi quando ci sentiamo pronti anche nelle parole e nei fatti, rendiamoci disponibili a sentirci figli della vita e sentire che il nostro essere è pienamente inserito nel progetto della vita ed in continua evoluzione. Scegliamo di vederci come genitori della nostra vita, autori del nostro cambiamento ed artisti della nostra vita e – insieme con la vita tutta – artisti anche della vita dell’universo. Ogni giorno il nostro cambiamento è più forte, senza giudizio e con gratitudine per le forze umane e spirituali lasciamo che il nostro cuore assapori la fiducia nella libertà, la gratitudine ed il benessere sublime del perdono totale per tutti e per noi stessi. Ogni istante che passa il cambiamento che desideriamo è una più grande e forte realtà, siamo grati a noi per l’impegno e l’amore che scegliamo di donarci. Buona giornata a tutti e grazie ai tanti uomini e donne speciali che donano al mondo intero il loro impegno nella ricerca di senso e per creare bellezza. Post liberamente ispirato alla Cosmo Art del Professor Antonio Mercurio, con immensa gratitudine.

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Commuoversi e Amarsi

La commozione è un sentimento forte, la contattiamo quando ci avviciniamo profondamente ad un emozione sia essa bella o meno. La commozione esprime la misura della sintonia con quella emozione, una sintonia speciale e di comprensione totale. La sperimentiamo frequentemente, frequentemente la sperimentiamo grazie ad un film ed intimamente. La commozione è la manifestazione visiva dell’essere intimamente coinvolto nella esperienza dell’altro. La commozione porta in se anche un messaggio di comunione con l’altro,  ci dice che non siamo i “soli” in modo rispettoso e con un sussurro speciale ed un linguaggio esclusivo. 

C’è una forma di commozione che è un autostrada per la nostra salvezza, ed è quella che si esprime in parole, pause, silenzi e lacrime quando raccontiamo di noi,  quando raccontiamo il tempo che è stato e sentiamo grazie al distacco degli anni quanto quel tempo è stato difficile e nelle nostre lacrime e parole di oggi esprimiamo amore e rispetto per la persona che siamo stati, senza giudizio perché non ci sono pagelle da dare. 

La commozione è un sentimento sano, non abbiamo paura a commuoverci sono lacrime di amore sano. 

 

Salviamo il nostro Natale, Salviamo il nostro 2020.

OK cari, è ci siamo. Natale c’è. Come lo abbiamo agghindato in questi mesi? Il “Natale” quest’anno ha avuto anteprime di parole nuove legate all’emergenza. Natale chiusi, Natale di coprifuoco, Natale di paura, Natale di isolamento, Natale diverso, Natale … ecc ecc. Rispetto per tutto il periodo… ma STOP.

Natale c’è e tutti ci siamo preparati, abbiamo preparato le nostre case e stiamo facendo di tutto per “non mollare” pur sotto le bombe del periodo amplificate da paure (legittime) e divulgatori di ogni tipo. Stiamo facendo tutti un gran lavoro per recuperare il Natale…ma non solo. Credo che stiamo facendo tanto per salvare la nostra vita. Accendiamo allora un faro della consapevolezza su di noi, prendiamo a prestito dal Natale “l’emozione” e guardiamo alla nostra vita (grazie Natale).

Com’è oggi? Com’è stata? Come vogliamo che sia? A ciascuno di noi sono accadute cose che magari non avremmo voluto che accadessero, e ce le ricordiamo bene. Sono sicuro che sono accadute anche tante cose che sono andate bene, e facciamo fatica a ricordarle.

Dobbiamo salvare il Natale, dobbiamo salvare noi, dobbiamo salvare questo Anno. Dobbiamo mettere fuori e farle brillare le energie positive e costruttive che abbiamo messo in campo. LO ABBIAMO FATTO TUTTI!

Non è stato solo COVID. E anche in questa situazione quante cose abbiamo fatto? Abbiamo fatto tutti del nostro meglio e quindi rendiamoci onore, siamo soddisfatti di noi per quello che siamo riusciti a fare e se non siamo stati perfetti è bene che non ce lo nascondiamo ma ci mettiamo vicino a questa emozione giudicante. Come ci si mette intimamente rannicchiati vicino ad un camino o ad una persona cara che soffre, intimamente mettiamoci vicino a questa parte di noi. Abbiamo fatto del nostro meglio e se non riusciamo ad accoglierci ed a perdonarci per le imperfezioni allora facciamo una cosa… ascoltatemi in silenzio ed intimamente… lo dico a voi ed a me… PREGHIAMO. Si Preghiamo, non pensiamo sia una cavolata o una cosa da preti. La preghiera è un potere supremo ed un autostrada per i luoghi profondi del nostro cuore. Non c’è un modo buono o sbagliato di farlo, preghiamo religiosamente preghiamo laicamente, preghiamo la vita. Ricaviamoci uno spazio sacro, oggi e anche ogni altro momento che desideriamo, e visualizziamo le cose fatte e ringraziamo, visualizziamo le cose non fatte e accogliamo i nostri limiti. Preghiamo, facciamolo per noi e facciamolo perché è un gran bel regalo che possiamo fare a noi.

Natale è tempo di nascita, ecco concediamoci di rinascere, tagliamo i rami secchi e prepariamo il terreno con l’amore assoluto e totale per noi affinchè possano nascere rami nuovi alimentati a fiducia, a visioni nuove intime e nostre, a storie nuove da scrivere, a grandi speranze, a doni supremi, a sacralità del nostro essere, a preghiere, a disponibilità di perdonare.

Salviamo il nostro NATALE e Salviamo in nostro 2020, non facciamoci fregare. E’ seducente il lamento in questo periodo e mai come in questo tempo appare oltremodo giustificato, NON FACCIAMOCI FREGARE. Salviamo tutto il buono in NOI.

Buon Natale a tutti Buon Nascita a tutti, siamo stati meravigliosi e lo siamo ancora.

Meditazione di Louise Hay

Buongiorno cari, recentemente ho postato un video sulla preziosità della meditazione. Oggi condivido con voi una esperienza di meditazione proposta Louise Hay, una persona che ha donato all’umanità la sua esperienza ed il messaggi prezioso dell’amore per noi stessi che guarisce. In questo periodo di pausa natalizia ci si può dedicare, se già non lo facciamo, a piantare un semino di interesse verso la meditazione e farlo crescere. Buona giornata a tutti 

È Sempre Tempo Buono Per Le “Scelte D’Amore”.

Per tutti c’è un cammino di crescita, il cammino della vita, delle realizzazioni delle nostre autentiche propensioni. Per ognuno di noi c’è un tempo buono, quello della chiarezza e della consapevolezza della cosa buona da fare. Ma che non passi il concetto che “tanto arriva” quindi possiamo starcene seduti ad aspettare. Una e una sola è la scelta primaria, uscire dall’ombra del nostro dolore (a ciascuno il suo), accettare di separarcene e scegliere di investire ogni energia nella via che ci indica il nostro SÉ, la nostra guida interiore sempre presente, fonte si amore sede della nostra tenacia forte e del nostro forte e autentico progetto di vita. Buon tempo di scelta tutti, e non abbiate paura che “andrà tutto bene”. Buona scelta a voi e buona scelta d’amore anche a me. Vi saluto oggi rinnovandomi e rinnovando con voi questa consapevolezza.

Dialoghi Estivi. Suggerimento: “Respiriamo Profondamente Amore✨”

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Cari Amici, in piena estate ci si incontra e si parla tra di noi frequentemente.

Respiriamo Profondamente Amore e facciamolo di continuo ok?

In queste sere estive uno degli argomenti di incontro e condivisione su cui ci si ritrova è “il tempo del lockdown ed il tempo di oggi”. Non dico che bisogna rimuovere, assolutamente, anzi la condivisione ci aiuta a vedere alle tante energie messe in campo.

Su questo terreno argomentale i principali punti di incontro che io ho contattato sono:

1- speriamo non ritornino più tempi come quelli

2- ora meritiamo di rilassarci e divertirci

3- pensavamo che il mondo sarebbe cambiato, che noi saremmo cambiati, eravamo pronti e decisi

4- la fine del lockdown purtroppo ha fatto cadere tanti buoni propositi di cambiamento personali e collettivi e si ha la sensazione diffusa di aver perso un occasione.

5- il distanziamento non c’è

OK BASTA. CHE FACCIAMO?

Ora amici miei lo dico a voi e lo dico anche a me, questa cosa è stata grossa davvero e ha trovato tutti impreparati. NON diamoci addosso se “dopo” abbiamo perso il contatto con “il meglio di noi” che abbiamo messo in campo in quei giorni lì, in quelle settimane lì, in quei mesi lì, in tutte quelle ore e minuti. Questo momento estivo è prezioso e l’incontro con gli altri ci permette un’analisi dei risultati, ci permette di conoscerci un pò meglio.

Non dico nulla di nuovo dicendo che in ognuno di noi ci sono istanze del cambiamento alleate con la vita e con il nostro progetto esistenziale,  sono queste fonti di energia che alimentano le nostre visioni, i nostri sogni e le nostre aspirazioni di creazione. In ognuno di noi, poi, ci sono anche le forze opposte, quelle di conservazione. Queste ultime sono spesso saldate tra loro con sentimenti come la rabbia e l’odio (tanto verso gli altri e quanto verso se stessi); queste parti di noi parlano di cambiamento di desiderio di evoluzione MA quello che loro intendono come cambiamento non è altro che la realizzazione di una sotterraneo e nascosto desiderio di “rivalsa”.

Ora che abbiamo chiuso questa prima fase con il COVID possiamo fare un bilancio ricco anche delle esperienze estive “in corso”. ECCO cosa suggerisco di fare.  DOBBIAMO centrandoci assolutamente sull’amore, la speranza e la fiducia:

Decisione di Amore 1- NOI POSSIAMO perdonarci totalmente per non essere riusciti a cambiare il mondo o noi stessi con la stessa velocità di un click😀.

Decisione di Comprensione 2 – comprendiamo che non è facile e che questo genere di evoluzioni incontrano nostre parti profonde, paure e dolori spesso antichi

Decisione di Accoglienza 3- Accogliamo la nostra dimensione umana e i nostri limiti. Con umiltà (sana) riconosciamo le ns pretese e quelle degli altri.

Decisione di “Decisione” 4-  Accogliamo il malessere ed il dolore ed agiamo per trasformarlo alleandoci con più forza al nostro progetto d’amore ed al progetto della vita

Decisione di Fiducia 5- Ad ognuno di noi questa esperienza ha acceso un faro di consapevolezza nuova. Il seme del cambiamento è stato piantato e noi lo stiamo coltivando dentro di noi al meglio

Decisione di Speranza 6- Ascoltandoci profondamente e ancorandoci all’amore per noi tutto andrà bene

NON molliamo quindi e con spirito vacanziero rimaniamo svegli e prendiamoci cura del seme del cambiamento che abbiamo piantato dentro di noi e con tutto il mondo a livello di una coralità che si sta sempre più interconnettendo a livello profondo.

TENIAMO gli occhi aperti, quindi e quando passano dalle nostre parti sirene voluttuose che ci solleticano la lamentosa condivisione diamogli un bel calcio in culo e se ci troviamo troppo vicino agli scogli delle sirene fatte di persone che ci attirano al lamento ed alla recriminazione, critica e quant’altro di negativo magari mettiamo in conto anche di allontanarci a fare due passi… se è sera volgiamo lo sguardo verso le stelle e respiriamo profondamente l’amore.

 

 

Riflessione sul “Perdonare”. Anche in vacanza si può fare ❤

Perdonare chi ci ha fatto soffrire si può fare. Per riuscire in questo obiettivo (se è un ns desiderio) prima è necessario un lavoro. Prima dobbiamo entrare in contatto con il dolore che ci è stato fatto, senza filtri. Chi vogliamo perdonare qualcosa lo ha fatto e questo qualcosa ci ha ferito. Quando si tratta di familiari, genitori ad esempio, parte in noi un azione istintiva di compensione. Passiamo in qualche modo alla fase successiva , quella umana per intenderci ovvero quella per cui nessuno e perfetto ecc ecc. Tutto buono, MA poco utile – se non proprio dannoso – per il nostro obiettivo che è, ricordiamocelo, perdonare loro e liberare la ns vita dai veleni dell’odio ecc ecc. Il perdono non è una cosa superficiale, al cotrario e un lavoro profondo, intimo e richiede forza e tanto amore. Per il nostro lavoro è necessario che il dolore lo sentiamo chiaramente, e non per masochisti godimento o per infervorarci di ulteriore rabbia o per sentirci vittime. No, nulla di questo. Il dolore, e la sofferenza che sono entrati nella nostra vita, non sono un mero esercizio narrativo, non è successo ad altri ma a noi. E noi dobbiamo dare dignità alla nostra storia, tutta. Quindi il dolore che ci tiene all’angolo dobbiamo vederlo e sentirlo tutto e non serve a nulla rimuovere o raccontarci menzogne. Le sofferenze hanno un nome ed un cognome, ed un origine. Avvicinarci a sentire il dolore è “il lavoro”. Solo dopo potremo sentire il grande potere che abbiamo, quello di “perdono”, appunto, in tutta la sua potenza.

Il perdono è una cosa seria, e quando saremo pronti lo scopriremo. Sentiremo in noi che ci stiamo facendo un dono speciale, che solo noi possiamo farci, sentiremo che ci stiamo amando ed in quel momento – come folli – sorrideremo.

Poi ripeteremo questo passaggio ogni volta che il dolore ritorna. Non siamo sciocchi e non crediamo nelle magie e nelle “cancellazioni”, sappiamo lavorare e sappiamo scegliere di amarci e questo ci renderà liberi ogni giorno di più.

Lo stesso vale per il perdonare noi stessi. Si anche noi possiamo e sappiamo farci male. Anche qui lavoriamo, conosciamo, sentiamo, facciamo nostra la nostra storia, accettiamo, ingoiamo il rospo e piangiamo se lo desideriamo. Nulla di questo lavoro è una fatica, e da ogni fase la nostra dignità diventa sacra e ci fa decidere che possiamo smetterla e godere delle belle persone che siamo. Perché lo siamo! Doniamoci amore, non serve che gli altri lo sappiano. Lo facciamo per noi e poi se ci va di raccontarlo beh…quello è l’inizio di una nuova storia, certamente, piena anch’essa di amore e doni sani e prezioso come la speranza ed il coraggio … come solo l’esperienza può far arrivare.

Bisogno di pace

Con profonda convinzione affermo che il bisogno ed il desiderio più grande di tutti gli esseri viventi è la pace. Pace con se stessi e con gli altri, con il passato ed il presente, con i pensieri, con le paure, con i dolori. Pace per i sogni irrealizzati, pace per la rabbi e l’odio provati, per la realizzazione solo parziale dei nostri progetti. Meritiamo la “Pace”, e già a pronunciare intimamente la parola poi ci si sente meglio. Accolgo la “Pace”, e in ognuno di noi essa trova la parte di anima e

da abbracciare. Desidero la “Pace” che sono stanchi anche i pensieri e desiderano lasciar andare le tensioni e preoccupazioni, smettere di lottare. Meraviglia della pace, meraviglia di abbraccio e ci cura di ogni animo.

Le dirette del benessere dell’Istituto Solaris: Ricostruire la mia culla (il mio Progetto di Vita e di Amore)

Cari Amici è con grande gioia che pubblico questa diretta dell’Istituto Solaris del 10 Luglio. La counselor Kathleen Fenn condivide con tutti il suo articolo pubblicato sul mensile on line http://www.solaris.it.  L’articolo potete leggerlo qui.

Tante e cose ha portato questo lockdown e tanti progetti si sono affermati in parte come risposta d’amore all’emergenza ed al dolore che ci ha fatto contattare; in questa fase storica dall’emergenza, nelle intemperie diffuse nell’animo umano che essa ha scatenato, la nostra scuola ha lavorato con arte e saggezza guidati dai nostri direttori, il Dr. Giampiero Ciappina e la D.ssa Paola Capriani  cui va tutta la mia ammirazione e gratitudine.

Abbiamo scelto di agire in modo artistico, abbiamo scelto di darci un animo che ama ed abbiamo scelto di farlo coralmente. La forza di questa decisione e di amore e di fiducia ha trasformato il dolore ed ha dato vita a questo bellissimo progetto delle dirette del benessere del venerdì che avvengono sulla pagina Instagram dell’Istituto Solaris (https://www.instagram.com/istituto.solaris/), potete seguirle qui sul mio blog certamente ma potete seguirle anche “live” ogni venerdì alle 17 collegandovi con noi. 

In questa estate mi prendo l’impegno di pubblicare quante più dirette possibile. Oggi 24 luglio c’è l’ultima diretta “live”, poi ci sarà una pausa estiva ed a settembre ci ritroveremo per nuovi momenti insieme. 

Ora però mi fermo, e vi lascio in compagnia della diretta dell’istituto Solaris. Buona visione all’insegna dell’impegno e dell’amore. 

Domande per crescere al tempo del Coronavisus: “Quando Finirà questa storia?”. Noi…Antonio Mercurio e il Mito di Ulisse

Già, ci chiediamo tutti: ma quando finirà?
I tecnici dicono che sarà una lunga e lenta planata il ritorno alla normalità, o comunque ad un nuovo modo di vivere che impareremo a chiamare “normalità”.

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Photo by Miguel Á. Padriñán on Pexels.com

Certo ci auguriamo tutti che i ricercatori mettono a punto in breve tempo un  farmaco o un vaccino così da poter accorciare i tempi. A loro da questo post mando tutta la mia e energia.

Ora però, mentre loro fanno il loro lavoro, noi che facciamo? Anche noi possiamo fare qualcosa e anch’io voglio fare il mio lavoro, così ecco che come Persona, come Counselor e ricercatore in Antropologia Cosmoartistica guardo al mondo dell’umano e mi interrogo sul “Quando finirà questa storia, ovvero,  quando finiranno le tante storie che ci impediscono di crescere e di approdare al tanto sognato cambiamento per stare bene ed essere felici?

Usiamo il simbolismo e per un momento vediamo il Coronavirus come alla rappresentazione fuori nel mondo di parti umane, parti nostre, e precisamente come rappresentazione di quelle parti nostre velenose che se non riconosciute e se lasciate libere di agire infettano e devastano la nostra vita, penso al veleno dell’odio al veleno dell’orgoglio, al veleno della volontà di potenza e di voler dominare gli altri, penso alla svalutazione, penso lamento, penso a tante forme virulenti che a volte agiamo nelle relazioni con noi stessi e con gli altri.

Così ecco che la domanda arriva alla nostra coscienza oggi in modo più chiaro, dalla situazione planetaria ed in tutte le lingue si è diffuso il messaggio che “bisogna fare qualcosa”. In questo momento in cui abbiamo preso consapevolezza del problema stiamo lavorando tutti a contenere il contagio e la diffusione. In questo modo l’ Io Adulto presente in ognuno di noi “qui e ora”, ed in alleanza solida con la saggezza interiore e  tutto il seguito di qualità positive umane che abbiamo  la capacità di scegliere per il bene e la costruttività, la comprensione, l’empatia, la speranza, il perdono ( IL PERDONO!!), la fiducia, la fratellanza … per dirne alcune; Ecco in questo momento di lucida consapevolezza abbiamo preso atto della virulenza dell’odio ed abbiamo deciso e stiamo facendo tutto il possibile per ridurne la diffusione.

Ad un mese dalle azioni difensive e quando si pianifica il “dopo” ecco che dalle nostre parti positive si alza la domanda “Hey tu! MA quando finirà questa storia?”  ed ancora…quando la finiremo inquinarci la vita con l’odio, i capricci e le pretese?

Già. Quando?

Ed allora mi metto in ascolto profondo in questo tempo e mi viene un sospetto.

Ma noi stiamo cambiando? Oppure stiamo aspettando che tutto finisca per riprendere a fare semplicemente quello che facevamo prima e magari anche con un pò più di veleni e di jubris, spavaldi e ringalluzziti dallo scampato pericolo?

Non è facile il momento che stiamo vivendo ed è forte la spinta umana a difenderci rimuovendo e negando il grande invito al cambiamento che la vita ci chiede di fare. Eppure qui tocca fare qualcosa…la vita lo dice chiaramente.

Recentemente in miei post vi ho parlato dell’IO FETALE. ( invito al leggere il post cliccando sul link). Di questa nostra parte  dobbiamo esser ben consapevoli e imparare a riconoscere quando essa sale in cattedra e comanda.  Ma per fortuna non c’è solo questa parte in noi, tante ne abbiamo ed in tanti post vi ho parlato anche del nostro Sé, della nostra saggezza interiore e dell’incondizionato amore per noi e che ci sostiene nei passaggi di crescita e ci spinge fermamente ad evolverci.  Ecco quindi che forti nell’amore e centrati con il nostro Sé possiamo cercare di rispondere alla domanda: Quando finirà?

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Photo by Pixabay on Pexels.com

Finirà quando noi decideremo di finirla veramente, senza se e senza ma. Finirà quando il nostro IO ADULTO avrà piena cittadinanza nella nostra vita e si muoverà in armonia con il nostro SE’ Personale alla luce del sole e non solo quando ne abbiamo bisogno. Finirà quando avremo preso coscienza del grande potere che abbiamo e che si chiama “libertà” di creare la vita che desideriamo. Noi ficchiamocelo in testa siamo sempre liberi sia quando siamo centrati sull’AMORE che quando siamo centrati sull’ODIO.

imagesQuando finirà?  La mia risposta è che finirà quando avremo deciso nella volontà cosciente ed in quella profonda che è ora di finirla e deciso di amarci come si deve.

Quale è la strada per arrivare a questo obiettivo? Allora una possibile strada ce la dona Antonio Mercurio con il suo grande lavoro di rilettura del mito di Ulisse in chiave antropologica Cosmoartistia.  Ecco cosa accade all’eroe dai mille patimenti e dal grande ingegno in un momento del suo viaggio di ritorno a Itaca. Provo a raccontarvela:

“Siamo sull’isola di Ogigia, qui è approdato Ulisse ormai senza più compagni navi e tesori, solo. Nell’isola vive con la Ninfa Calipso,  e per 7 anni il nostro eroe di giorno piange il ritorno a casa e di notte giace con la bella dea, godendone. Con l’intervento di Atena, Zeus tramite Mercurio fa arrivare a Calipso l’ordine di lasciar libero Ulisse e di permettergli di costruirsi una zattera per riprendere il mare. Così a malincuore la dea fornisce a Ulisse il necessario per costruire una zattera. Calipso offre ad Ulisse di scegliere tra andare via oppure di rimanere con lei che in cambio gli avrebbe offerto l’immortalità. 

Ulisse sceglie il mare. Quasi vicino all’isola dei Feaci ecco che Poseidone gli scatena una terribile tempesta. Ulisse viene ripetutamente sbattuto contro gli scogli e poi dalle correnti risucchiato in mare. La Ninfa INO gli va in soccorso e gli dice di lasciare i tronchi a cui era aggrappato e di liberarsi delle sue vesti pesanti, gli offre un telo chiedendogli di stendervisi sopra e che così lo avrebbe portato in salvo. Ma Ulisse che è anche testardo non accetta e si tiene aggrappato ai tronchi (alle certezze tangibili) in quella tempesta e per gran tempo è sbattuto contro gli scogli. Quasi esanime si abbandona e prega, prega il dio del fiume che le cui acque entrano nel mare in tempesta. Prega il Dio del fiume chiedendogli di accoglierlo nelle sue correnti e di farlo approdare, così ormai stremato e quasi esanime dopo tanta battaglia Ulisse tocca finalmente terra e lì si lascia andare ad un lungo sonno(…). 

9788886406505Antonio Mercurio ci propone Ulisse come esempio di uomo che vive gli accadimenti della vita e che in continuazione si trasforma per divenire sempre più artista della sua vita e non solo. Il bisogno ed il desiderio di immortalità che lo muove non è quella offertagli dalla ninfa Calipso ma quella che è il risultato del suo agire che è costantemente fusione di amore e odio e di tanti altri opposti.

Come Ulisse può capitare anche a noi in questo momento di aver iniziato questo tempo storico con le migliori intenzioni ma di trovarci a volte smarriti e di non sapere cosa fare, pensare e decidere. Alla domanda “Quando Finirà?” magari sentiamo che la tempesta in effetti non è ancora placata, non è vinto il nostro odio e non è saldo il nostro amore così come pensavamo e ancora sentiamo che c’è da lavorare.  Non siamo soli ed è un duro lavoro per ciascuno di noi, teniamo duro. Ancoriamoci saldamente al nostro Sé e ascoltiamolo, preghiamo, facciamo come Ulisse affinché si plachi la tempesta dentro e fuori.

Non molliamo, Rimaniamo concentrati, noi siamo forti e possiamo fare un gran passaggio di crescita proprio in questo periodo ostinato e difficile da digerire. Prendiamoci il tempo per entrare profondamente in contatto con le nostre parti ostinate e rinforziamoci nella decisione di amore per scegliere che è arrivato il momento che finisca … ORA.

Non diamoci addosso se scopriamo che ancora un pò ce la stiamo raccontando, amiamoci incondizionatamente siamo umani ed abbiamo anche le nostre debolezze e paure. Nessuna condanna dunque ma tanto amore e perdono. Rendiamoci disponibili, affermiamolo, sussurriamocelo con affetto guardandoci allo specchio ” Io mi rendo disponibile a fare un passaggio di crescita. Io mi rendo disponibile all’amore. Io mi rendo disponibile al perdono.”

Io mi rendo disponibile insieme con tutti voi e più siamo più energia di amore doniamo a noi ed alla vita cui possiamo essere grati.

Crescita personale. “Riconoscere il narratore di storie tristi in noi. Ringraziarlo e salutarlo. Andiamo con fiducia nel cambiamento che la nostra vita vi chiede. ❤

Cambiare – a volte – fa male ed é doloroso, e su questo in molti siamo consapevoli. Frequentemente il non avere consapevolezza del dolore che comporta cambiare è di per se un ostacola la crescita. Quando parlo di dolore intendo un dolore sano, quello umano e necessarrio nei momenti di passaggio. Siamo umani, proviamo questo sentimento perché non abbiamo la palla di vetro che ci permette di tranquillizzati conoscendo cosa succede o cosa troviamo oltre. Eppure pero noi tutti già tante volte abbiamo preso il cuore e lo abbiamo legato passionalmente all’amore ed all’alleanza con la nostra spiritualità profonda e con la vita. Quando siamo nati ad esempio e prima ancora durante tutta la nostra gestazione e sviluppo intrauterino quanti cambiamenti e quante rivoluzioni abbiamo fatto? Eravamo uno sperma ed un ovulo e poi un gran bel sound et voilà eccovi qui😀. Tantissimi cambiamenti quindi e tantissime ne abbiamo fatte dopo e fino a questo momento in cui state leggendo ( e io mentre sto scrivendo) e tante ne faremo anche dopo aver chiuso la pagina e domani e in tutti i giorni per i quali ci sostiene la vita ed il suo e nostro progetto. Il dolore accettiamolo ma lo dico a voi e a me “accendiamo il faro sui tantissimi cambiamenti che abbiamo già fatto e che costantemente facciamo e nutriamoci di fiducia che è bene”.

A chi aggrapparci? All’amore per noi certamente e poi uniamo questo amore al nostro progetto esistenziale, quello che abbiamo scelto quando abbiamo deciso di venire al mondo, saldiamoci con forza al nostro Sé che e mettiamoci in ascolto. Impariamo a conoscere il suo modo di comunicare , spesso attraverso segni, sogni il nostro corpo e a volte messaggi all’apparenza senza senso; non attendiamoci raccomandare con ricevute di ritorno o PEC. Il nostro Sé comunica attraverso il nostro corpo e le emozioni; lo sentiamo bene quando ci sentiamo in una speciale Armonia di cuore mente e spirito. Affidiamoci al nostro Se, la nostra saggezza interiore e siamo pur certi che ci condurrà lungo i sentieri della crescita senza alcun pericolo. Siamo pur sereni che se a guidarci è l’amore allora la forza di decidere è nelle nostre mani e nelle nostre azioni e parole.

Mettiamo a tacere il narratore di storie tristi che è in noi (se C’è) e andiamo avanti … che il dolore quando lo sentiamo ecco che ci è utile e ci suona come una campana per farci risvegliare e scegliere di nuovo con chi volerci alleare. Il dolore è necessario ( non vuol dire però che ce lo dobbiamo andare a cercare ed alimentare sia ben chiaro!) e a ciascuno indica il cambiamento necessario da fare per essere in armonia e sempre più padroni e signori della nostra vita e servitori della vita che ci ha generati e del suo immenso progetto.

“È sempre triste guardare con occhi nuovi cose nelle quali si sono investite tante forze per adattarcisi” ci dice F. S. Fitzgerard in un passaggio de Il Grande Gatsby; ecco si sentiamo la tristezza se vogliamo ma per 5 minuti e non oltre e poi andiamo avanti che nessuno di noi ha la palla magica ed è umano sbagliare ed essere spaventati ma riconosiamo anche che tutti abbiamo dentro una fonte speciale di amore nelle cui braccia possiamo serenamente affidarci ed ogni errore è solo una pietra miliare lungo il sentiero del cammino che ogni istante facciamo

Io in ricarica solare ed in ottima compagnia

Buona Giornata cari

Crescita personale. “Riconosciamo il narratore di storie tristi in noi, ringraziamolo e salutiamolo. Andiamo con fiducia verso il cambiamento che la nostra vita vi chiede. ❤”

Cambiare – a volte – fa male ed é doloroso, e su questo in molti siamo consapevoli. Frequentemente il non avere consapevolezza del dolore che comporta cambiare è di per se un ostacolo alla crescita. Quando parlo di dolore intendo un dolore sano, quello umano e necessario nei momenti di passaggio. Siamo umani, proviamo questo sentimento perché non abbiamo la palla di vetro che ci permette di tranquillizzarci conoscendo cosa succede dopo, o cosa troviamo oltre. Eppure pero noi tutti già tante volte abbiamo preso il cuore e lo abbiamo legato passionalmente all’amore ed all’alleanza con la nostra spiritualità profonda e con la vita. Quando siamo nati ad esempio e prima ancora durante tutta la nostra gestazione e sviluppo intrauterino quanti cambiamenti e quante rivoluzioni abbiamo fatto? Eravamo uno sperma ed un ovulo e poi un gran bel sound …et voilà ..eccoci qui😀. Tantissimi cambiamenti quindi e tantissimi ne abbiamo fatti dopo e fino a questo momento in cui state leggendo ( e io mentre sto scrivendo) e tante ne faremo anche dopo aver chiuso la pagina e domani e in tutti i giorni per i quali ci sostiene la vita ed il suo e nostro progetto. Il dolore accettiamolo “ci sta” – lo dico e lo ricordo  a voi e a me-  ed usiamolo come sentinella,  “accendiamo il faro sui tantissimi cambiamenti che abbiamo già fatto e che costantemente facciamo e nutriamoci di fiducia che è bene”.

A chi aggrapparci? All’amore per noi certamente e poi uniamo questo amore al nostro progetto esistenziale, quello che abbiamo scelto quando abbiamo deciso di venire al mondo, saldiamoci con forza al nostro Sé che e mettiamoci in ascolto. Impariamo a conoscere il suo modo di comunicare , spesso attraverso segni, sogni il nostro corpo e a volte messaggi all’apparenza senza senso; non attendiamoci raccomandare con ricevute di ritorno o PEC. Il nostro Sé comunica attraverso il nostro corpo e le emozioni; lo sentiamo bene quando ci sentiamo in una speciale Armonia di cuore mente e spirito. Affidiamoci al nostro Se, la nostra saggezza interiore e siamo pur certi che ci condurrà lungo i sentieri della crescita senza alcun pericolo. Siamo pur sereni che se a guidarci è l’amore allora la forza di decidere è nelle nostre mani e nelle nostre azioni e parole.

Mettiamo a tacere il narratore di storie tristi che è in noi (se C’è) e andiamo avanti … che il dolore quando lo sentiamo ecco che ci è utile e ci suona come una campana per farci risvegliare e scegliere di nuovo con chi volerci alleare. Il dolore è necessario ( non vuol dire però che ce lo dobbiamo andare a cercare ed alimentare sia ben chiaro!) e a ciascuno indica il cambiamento necessario da fare per essere in armonia e sempre più padroni e signori della nostra vita e servitori della vita che ci ha generati e del suo immenso progetto.

“È sempre triste guardare con occhi nuovi cose nelle quali si sono investite tante forze per adattarcisi” ci dice F. S. Fitzgerard in un passaggio de Il Grande Gatsby; ecco si sentiamo la tristezza se vogliamo ma per 5 minuti e non oltre e poi andiamo avanti che nessuno di noi ha la palla magica ed è umano sbagliare ed essere spaventati ma riconosiamo anche che tutti abbiamo dentro una fonte speciale di amore nelle cui braccia possiamo serenamente affidarci ed ogni errore è solo una pietra miliare lungo il sentiero del cammino che ogni istante facciamo

Io in ricarica solare ed in ottima compagnia

Buona Giornata cari

Crescita Personale: Evolvere anch al tempo del Coronavirus.

In questo momento storico di tempo e spazio “particolari” ci chiediamo tutti come poter riempire il silenzio e dare qualcosa da fare alle nostre mani e pensieri. In questa fase le emozioni che proviamo possiamo permetterci di provarle, come la paura ad esempio. Se abbiamo momenti di paura possiamo permetterci di provarla, come i momenti di gioia che anche ci sono e la speranza e la fiducia. C’è tutto il mondo in noi in questo momento. Quanto sta accadendo e le emozioni che stiamo provando, proviamo a chiederci, se le provavamo anche prima del coronavirus e approfittiamo di questa grande fase di consapevolezza per accendere un faro di luce sulla nostra storia e decidere magari oggi…ora…qui e per sempre di voleci bene, di non giudicarci più, di perdonare chi ci ha fatto arrabbiare e perdonare noi per la rabbia ed il tempo perso dietro i veleni della rabbia e dell’odio.

Sto rileggendo un libro letto forse due mesi fa ” Avro cura di te” di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale. Ho piacere di condividere con voi questo passaggio a pagina 60 “(…) Nessuno viene al mondo per contemplare la propria perfezione. Ci si arriva con un obiettivo molto più serio: evolvere. (…).

Buona giornata a tutti

Il tuo silenzio mi uccide … ( di Kathleen Fenn) su Solaris.it

LogoAltaDefinizione_sfondato_500px-e1438454191938(con piacere condivido con coi un nuovo articolo della rivista on line Solaris.it  e scritto dalla mia collega counselor Kathleen Fenn 

 

Il tuo silenzio mi uccide. Questa è l’affermazione che spesso sentiamo risuonare dentro di noi quando il nostro partner usa il silenzio come un muro invalicabile fatto di rabbia e di risentimento. É forse il peggiore dei modi per farci sentire soli e senza possibilità di appello. Ma noi in che modo siamo responsabili della situazione di attrito che si è creata? Cerchiamo di assumerci anche la nostra parte di responsabilità. E’ possibile che negli anni ci siamo costruiti un guscio, il quale contiene il nostro orgoglio, le nostre pretese, le nostre maschere, insomma tutto ciò che noi pensiamo che ci possa servire per difenderci, lasciando spazio al nostro assoluto. A volte, viviamo sulle difensive, pensando di dover affrontare chissà quali nemici ed il primo nemico, il più vicino a noi è di solito il nostro partner, sul quale proiettiamo facilmente la figura (di solito materna) che in passato, forse fin dalla vita prenatale, ci ha ferito. Non spaventiamoci, è un processo abbastanza naturale. Si tratta di riconoscerlo, di accettarlo, di trasformarlo e di capire che i nemici non sono fuori di noi, ma dentro di noi, sono i nostri persecutori interni.

Siamo pieni di traumi e di doni

Il fatto è che noi “nasciamo arrabbiati e pieni di traumi …. ma anche pieni di doni” (citazione dal corso di Teatro della Cosmo-Art, Istituto Solaris,A.A. 2019/20, condotto dalla dottoressa Paola Capriani), possiamo quindi cogliere l’opportunità di trasformare nostri traumi in doni. Perché siamo arrabbiati? Per celare e rimuovere il nostro dolore più antico, per non attraversarlo di nuovo, ma solo riattraversandolo possiamo sciogliere questo nodo con il perdono. “Il perdono libera l’anima e cancella la paura.” (Nelson Mandela) Il passaggio da fare è ammettere di essere arrabbiati e di avere odiato, sì, odiato, anche se in molti rifuggono da questa parola. Riflettiamoci, se siamo capaci di amare dobbiamo essere capaci di odiare, siamo un meraviglioso miscuglio di sentimenti, positivi e negativi, abbiamo la capacità di fare la sintesi tra gli opposti e di darci  “un cuore ama e non un cuore che odia” (Regole della Navigazione Notturna degli Ulissidi – Antonio Mercurio) Questo ci suggerisce la Cosmo-Art.

Colpa e responsabilità

Il lavoro deve cominciare da noi stessi, solo perdonando noi stessi saremo capaci di perdonare l’altro, di essere accoglienti e di non attribuirgli più ogni responsabilità per gli accadimenti della nostra vita. ”E’ colpa tua!” , “Ho ragione io!” e  “il silenzio mi uccide” sono le frasi più ricorrenti tra i partner di una coppia. Non sentiamoci subito le vittime, facciamo gli artisti. Possiamo cominciare col cambiare la parola colpa con la parola responsabilità, e già le cose sembreranno diverse. La parola responsabilità implica la scelta e la conseguente decisione che tutti noi possiamo prendere. Se siamo responsabili stiamo scegliendo: e quindi fermiamoci, riflettiamo un momento e non incolpiamo sempre l’altro di ogni accadimento della nostra vita. Ogni giorno noi scegliamo tra il prendere decisioni d’amore o decisioni di odio. Scegliamo l’amore!

La chiave sta nel cambiamento

Quando, dopo aver superato la fase dell’innamoramento, fase in cui viviamo avvolti in una nube dorata che lentamente si dissolve, ci troviamo di fronte alla prima trasformazione da attuare e cominciamo a scegliere. Saremo capaci di passare dall’ innamoramento all’amore? E di decidere che la nostra vita di coppia è un progetto: un progetto che è nato, ma che dobbiamo impegnarci a far crescere ed evolvere, come due adulti responsabili? Sarà inevitabile affrontare dei cambiamenti, ed i cambiamenti avvengono solo attraverso un travaglio, forse attraverso l’attraversamento di un dolore, nuovo, ma che ci richiama un trauma antico. Anche un conflitto costruttivo può servire per capire, crescere, sanare e trasformare.

Andare oltre

Ecco perché è necessario partire dal perdono di  stessi e dell’altro. È come se il perdono ci riportasse al blocco di partenza ed il percorso ora fosse scevro da ogni ostacolo, perché l’ostacolo è stato rimosso col perdono. Ora possiamo ripartire, disposti sempre ad accogliere l’altro e a perdonare ancora e ancora, anche a cadere e a rialzarci, per procedere imparando a trascenderci e per costruire una relazione sempre più sana e più forte. Impariamo ad andare oltre, tenendo a bada il rancore che a volte ritorna e ci fa sentire soli e feriti, oltre il dolore per il nostro trauma più antico che ci fa alzare quel muro. Allora sì che possiamo abbatterlo quel muro di silenzio che ci atterrisce, anzi, forse crolla da solo, travolto dall’onda d’amore e di gioia, che creiamo con la decisione di realizzare con forza e con determinazione il nostro progetto di coppia.

Oggi è un nuovo giorno ed io scelgo l’amore e la bellezza (Antonio Mercurio – Patto cosmoartistico per la Creazione della Bellezza Seconda).

Noi siamo creature bellissime e speciali.

“Ognuno di noi é speciale nel far bene qualcuna o più cose. Che sia scrivere o cantare, che sia ascoltare o raccontare, camminare, sorridere, cucinare, amare, andare in bici, strizzare l’occhio, abbracciare, parlare, soffiare, sognare, danzare, passeggiare, disegnare, dire, incontrare, dare, credere, sperare  ma anche semplicemente pensare di sé di essere speciale sentendosi dentro un qualcosa che non si sa ancora ben descrivere… ma c’è. 

Vita Ora

Come in pausa, come sospesi al tempo
attendiamo il momento propizio per vivere
e intanto vita già…è.
E’ già vita … mentre combattiamo conflitti vecchi
E’ già vita in ogni contatto superficiale
E’ già vita in ogni carezza data
in ogni dono fatto e ricevuto.
E’ già vita ed è già piena
già pronta per creare
essere grati
amarsi, amare ed essere amati
… e godere
Non più pause, non più sospensioni e attese,
con gratitudine aprire il cuore
respirare l’amore
che vita già è…anche ora.

Alimenti sani e pensieri positivi

Come certi cibi sono da evitare per i valori del colesterolo allo stesso modo certi schemi di pensieri ed abitudini sono da evitare per i valori del nostro benessere e per la nostra serenità. In un caso e nell’altro ci vuole tanto amore per se e fermezza nella rotta del cambiamento.

Atelier del Perdono

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Il perdono, dio santo quanto è desiderato questo obiettivo e quanto è arduo il cammino per approdarvi in modo definitivo.

Il perdono è una decisione e va ricucita periodicamente sull’anima nostra, a maglia stretta e fitta così che possa resistere alla rabbia ed all’odio che sono seduttivi e violenti.

Il perdono va alimentato ogni giorno, e va fatto ogni giorno meglio ed ogni giorno richiede sempre maggior impegno e decisione. Lo facciamo per noi, che sia chiaro. Il perdono è un dono che noi facciamo a noi e se dalla nostra anima esso si scuce allora rimettiamo mano all’arte del rammendo e riprendiamo da dove ci siamo fermati e senza giudizio per favore che è un cammino complicato per tutti.

Buona giornata artisti della vita e dell’arte del rammendo, anzi del creare trame fitte di amore e resistenti ad ogni intemperie.

 

Thanks to https://pixabay.com/it/photos/viking-norvegia-medievale-cucire-1493685/#_=_ for foto

Obbedisco mio Sé.

Obbedisco!!! Mio Sé.

Garibaldi aveva un progetto personale ed aveva un’autorità fuori. Questa autorità non la metteva in  discussione. “Obbedisco” è la formula con cui chiude il suo famoso messaggio al Generale La Marmora che gli chiedeva di arrestare la sua avanzata verso Trento (era agosto del 1866, fonte Wikipedia).

“Obbedisco”…mio Sé, anche se a volte è difficile ma lo faccio…punto.

Il Sè esprime una parte importante di noi, preziosa e speciale. La parte in cui è contenuto il nostro progetto esistenziale, fonte di amore per noi incondizionato e che ci spinge in continuazione alla crescita ed alle trasformazioni.

Come Garibaldi con il suo Generale ( preso qui per il solo simbolismo) anche a noi il nostro progetto e la sua realizzazione può cercare, trovare e scegliere una persona cui  affidarsi, meglio se maestri di saggezza, persone speciali dotati di tanto amore e di speciali qualità umane che ci seguono e ci sostengono nel cammino quando si fa tosta!

A loro ci affidiamo.

Frequentemente i maestri ci chiedono di fare cose, o di rinunciare a qualcosa.  Maestro, Sé fuori di me. Obbedisco mio Sè, ed: “anche se mi pare una sventura quel che chiedi per me è guadagno” (cit. da la preghiera degli Ulissidi di Antonio Mercurio). 

Con il Sé non c’è da trattare. Quando entriamo nella “trattativa” in quel momento il nostro portavoce è l’ “Io Fetale”, ed a questa parte di noi di crescere non frega un bel niente. Testardamente rimane sui motivi del proprio dolore e vuole solo essere risarcito.

Ci caschiamo tutti, frequentemente. Crescere nella consapevolezza è il metodo per cascarci sempre meno…e magari poi “mai più”.

“Quel che tu vuoi (mio Sé) è giusto che accada…e quando tu vuoi allora è tempo”; solo l’IO Persona che è la nostra capacità di decidere e di renderci liberi può scegliere se ascoltare le ragioni mirabolanti e dettagliatamente giustificate dell’Io fetale oppure se seguire le indicazioni a volte dolorose e non sempre chiare del SE’.

A ognuno la libertà…che siamo troppo pronti a trattare, e poche inclini ad obbedire!

Certo, la libertà… ma attenzione che non necessariamente “sbagliando si impara”, anzi….” Si impara tanto e meglio anche amandosi e facendo il bene per se, vale a dire quello che ci fa crescere”.

Obbedisco, mio Sè. Come Ulisse accolto l’invito di Atena ad entrare in casa da mendicante. E vado avanti …

 

The Butler- Un maggiordomo alla casa bianca

Frequentemente dopo aver visto un bel film sento il bisogno di spegnere la tv o il pc o lo smartphone che sia e…uscire in strada a camminare. Ho appena finito di vedere The Butler, esco a fare due passi come si fa quando si allunga la strada per stare ancora un po’ in compagnia con un caro amico e raccontarsi ancora.

Buona serata a tutti e ci vediamo domani

Creare benefici

Da ogni nostra decisione costruttiva deriva a noi un beneficio.

Mio Sole Mio SE’

Con il sole testimone affermo e rinnovo la volontà e la decisione di crescere e creare sempre più bellezza nella mia vita accudendo e alimentando progetti centrati sull’amore

Il mio video sul tema “Liberi di Amare: Scambio”.

10 anni fa nel mio percorso di crescita e di formazione mi sono cimentato ad esplorare con lo strumento video il tema “liberi di amare” e nello specifico io ho esplorato il tema dello scambio. Vi piace?

“Accogliere l’amore” per stare bene ed essere felici

Ciao amici, e buon inizio settimana.

imagesAntefatto: Ieri mattina sono andato a messa con Emma. Abbiamo scelto con mia moglie di iscriverla al corso per la prima comunione, eravamo combattuti ma alla fine abbiamo scelto per il “Si” sospendendo ogni tipo di giudizio e seguendo l’ispirazione e l’aspettativa che sarebbe stata per lei e per noi un esperienza di incontro con suoi coetanei e di socializazzione anche per noi.
Così dallo scorso anno la domenica mattina andiamo a messa.
Io non sono mai stato un grande frequentatore di chiesa ma come ho detto prima sono entrato in questa esperienza con sospensione di giudizio e così continuo e non di rado provo anche piacere
.

L’onore delle Armi: Al parroco del mio quartiere riconosco di essere persona ispirata e con cui è bello dialogare e che quando parla parla molto bene. In molte occasioni ho tratto preziose riflessioni dai suoi sermoni e frequentemente ho trovato anche nei suoi sermoni spunti che alimentano ed integravano il mio percorso di crescita spirituale.
Ieri: Non ho seguito bene il suo sermone ma ad un certo punto il suo parlare ha penetrato il mio rumore mentale e ha catturato la mia attenzione. Ha parlato di Amore. Siamo tutti abituati e pronti ad Amare, ha detto, eppure c’è una cosa altrettanto preziosa e utile per la nostra crescita ed è “accogliere l’amore per noi”.
Sbam … Bingo.

E ora io: Amare ci riesce meglio perchè comunque siamo noi che governiamo. Decido di Amare, Scelgo chi amare, Scelgo come amare, Scelgo se amare.

Antonio Mercurio definisce nel suo lavoro espresso ad esempio nel testo teoria della persona la persona come colui che tra tra le sue forze portanti ha la capacità di amarsi, amare ed essere amati nella libertà. Tanto più si realizzano queste capacità tantnto più si è “Persona” come proposto dall’autore.

Dunque:
Capacità di amarsi: Ok dai…possiamo farcela e tante volte lo facciamo.
Amare: Ok dai…possiamo farcela e tante volte lo facciamo.
Essere amati: Beh…qui sento che c’è da lavorare. Io ci sto lavorando, seppur è vero che anche qui tante volte lo facciamo… ma …seguitemi ancora.

Riconoscere di essere amati è “affidarsi (opposto del controllo) , è accettare (opposto del pretendere) è sentire la gratitudine perchè chi ci ama ci fa un dono al meglio di come può. Chi ci ama non è tenuto a farlo e se lo fa vuol dire che ha scelto di donarci amore, farsi strumento di vita.

Accogliere l’amore è un potere reale potenziale, decidendo di agirlo noi passiamo alla attuazione e diveniamo potenza creativa.

Quindi per il ns bene e per la ns crescita e felicità lascicamoci penetrare dall’ “amore che c’è”, ammorbidiamo la ns rabbia verso quello che “non c’è” o che “ci sarebbe dovuto essere”.

Accogliere l’amore vuol dire rendersi disponibili a liberarci delle pretese.

photo of man in raising baby under blue sky
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Accogliere l’amore che c’è è un atto spirituale profondo anche di “resa” perchè “la vita”, il ns partner, i ns maestri, il ns lavoro, i ns genitori ecc ecc … sono stati e sono a modo loro donatori di “amore”, e lo stesso siamo noi ogni giorno in tutto ciò che facciamo.
Accogliere l’amore è un salto quantico e ci lanciamo meglio nelle profondità dell’alto rendendoci disponibili a lasciarci amare, a lascaire che l’amore ci tocchi, che ci cada addosso come la rugiada del mattino, che ci copra come la neve che ci culli come le onde del mare e ci riepia come in una notte di passione e ci colmi l’anima di come la gratitudine sa fare.

C’è amore, impariamo a vederlo ed a dargli cittadinanza dentro le ns mura di dolori e pretese medievali. Accogliamo ed accresciamo la qualità del ns essere capaci di amarci, di amare e di essere amati e sarà un fantastico giorno oggi e saranno fantaastiche trasformazioni e nella nostra vita tutto si realizzerà perchè noi siamo meravigliose creature immersi nell’amore.

Con gratituidine a Don Michele per ieri e ad al prof Antonio Mercurio per la ricchezza inesauribile della sua elaborazione teorica ed esperenziale.

Dono e Gratitudine. Il “Grazie” che ci fa crescere

sei_uno_scrittore_11_indizi_per_capirlo_00Antefatto: “A scuola in classe di  mia figlia necessitavano di zanzariere. Una coppia di genitori avutane notizia dalle maestre o avendo captato che c’era questa necessità si sono resi disponibili all’acquisto e montaggio. Quando la notizia è approdata sul gruppo whatsapp molti genitori hanno ringraziato e molti hanno sottolineato che l’iniziativa andava condivisa nel gruppo e che ci si sarebbe dovuto far carico delle spese.”

Da qui mi è la mia riflessione sul dono e sulla gratitudine.
Come ci comportiamo quando riceviamo un dono?
Un dono è un atto, per sua natura, di liberalità da parte di qualcuno verso qualcun’altro.
Non è obbligo accettarlo, un dono infatti si può anche rifiutare.
Nel nostro gruppo ci sono stati più “grazie”, quindi assumento il gruppo simbolicamente come un individuo affermo che in ogni persona c’è un inclinazione positiva maggioritaria sul sentimento della “gratitudine” piuttosto che quella di recriminazione, che anche c’è!
Alcuni non hanno gradito e in questo mi permettono di vedere alle ns parti, più coriacee e resistenti.
time-doctor-create-blog-post-without-writing-624x423Ricevere un dono ci mette nella gioia ma ci può mettere anche in crisi (“non mi ha considerata/o – Anche io voglio contribuire – Era giusto condividere ecc ecc”).
Se agiamo la saggezza e contattiamo il dolore e teniamo per noi l’incazzatuta rinunciando alla reazione di indirizzarla verso l’altro ecco che la cosa che ci fa dolore per non essere andata come volevamo/desideravamo/ritenevamo giusto può divenire un occasione per fare un passaggio di crescita per migliorare la qualità della ns vita.
In termini generali ognuno di noi nella propria storia ha motivi di recriminazione che frequentemente ricontattiamo proprio nelle situazioni tipo queste.
Le insoddisfazioni ed il dolore oltre a farci soffrire alimentiamo le pretese e attendiamo così tutti – legittimamente seguendo el ragioni della ns mente –  di essere ripagati.
Vi svelo un segreto dalla mia esperienza: “Quel momento non arriverà mai, facciamocene una ragione. E’ solo una sega mentale. Quella precisa forma di restituzione che tanto ci seduce non arriverà mai.  E prima ce ne accorgiamo e prima smettiamo di alimentare la rabbia e le pretese che ci ingabbiano”. Come dice Antonio Mercurio scegliamo di essere felici e non di avere ragione.

In generale noi aiamo abituati a ricevere doni in situazioni convenzionali e da persone che conosciamo, accade ai compleanni ad esempio ed a natale ecc. Questi non arrivano all’improvviso e non ci “spiazzano”, sono attesi e noi ci posizioniamo già preventivamente nella disponibilità e nella “normale aspettativa” di riceverne…insomma siamo pronti.

Ma come la mettiamo con le persone che non conosciamo e per i doni che arrivano come invasioni e senza avviso alcuno? Come la mettiamo con i doni che non sono stati chiesti? Che fare quando nella pancia morde la bestia della rabbia?

Ecco il mio suggerimento e non guardare al fuori “all’accadimento in se ed a chi ha fatto cosa” bensì invito a fare un bel respiro e prendere tempo per centrarsi invece su ciò che si prova e vedere in che modo se quella rappresentazione di situazione  attinenza storica nella propria vita.

thank you text on black and brown boardDecidiamo e scegliamo di essere saggie basta farci fregare dall’orgoglio e dalle pretese, non entriamo in dinamica con le umane imperfezionid egli altri (lasciamo correre e perdoniamo loro e noi), sintonizziamoci sul sentimento della gratitudine per ogni cosa che ci viene in dono e con questo sentimento (da alimentare tanto tanto) rinforzaiamo l’amore per noi inteso anche come esser disponibili a riconoscere i tanti doni che riceviamo ogni giorno, magari anche dalla macchina di fianco che pur avendo la precedenza ci lascia strada e magari dal collega che ci offre il caffè… e rendiamoci disponibili a donare a nostra volta la gentilezza e la cura nonchè il risultato della nostra crescita affincheè possa essere di aiuto a qualcun’altro. L’arte di sentire dentro la gratitudine, di seminarcela nelle vene,  scioglie le pretese e ci apre alla ricchezza della vita, scioglie la rabbia e ci fa sentire bene.
Siamo grati ai doni, in ogni forma essi arrivano, non critichiamoli.
Siamo grati alla vita che anch’essa è un dono ( il grande dono), in ogni modo e forma essa è arrivata.
Siamo grati alla ns famiglia che ha fatto per noi il meglio che poteva.
Siamo grati a noi perchè stiamo cambiando e ci stiamo riconcependo nell’amore.
Siamo grati, siamo liberi di sentire dentro la gratitudine.
Non abbiamo paura a dire grazie, ogni grazie che diciamo e un atto di amore per noi ed è un dono che noi facciamo a noi stessi…credetemi.

Grazie ai genitori del compagnio di scuola di mia figlia per il loro dono e grazie a tutti i genitori che ogni giorno donano qualcosa.
Grazie a me che mi impegno tanto e che a volte riesco bene e altre un pò meno, e ora affermo di nuovo che mi voglio bene e che se sbaglio mi sintonizzo con il perdono per me stesso e scelgo di riparare facendomi dono della speranza.

Le foto sono prese in rete,  grazie a foto gratuite di WordPress per foto “Thank You” ed al sito http://www.sulromanzo.it per le due del bambino scrittore

Riemergere all’Amore.

Come Ulisse con le sirene anche a noi può capitare (a me capita) di seguire voluttuose derive di pensieri rabbiosi, vendicativi, rancorosi e distruttivi 🤢🤢🤢 rincorrendo falsi conigli bianchi e ologrammi alimentati a fumi di rabbia, pretese, veleni e dolori😣😣. Io? Proprio stamattina ho viaggiato tra le braccia di una seducente sirena. Poi la vita mi ha portato a frugare nel mio zaino e la mia mano ha ritrovato il “manuale del guerriero della luce” (con me sempre da oltre 12 anni) ed ho aperto una pagina a caso con il cuore voglioso di pace ed ho trovato questa risposta (foto in basso). Affermo: “Mio maestro interiore, scelgo di riemergere perché questi fondali non mi piacciono e mi fanno star male”.

Nessun moralismo…Capita, ci sta! Facciamocene una ragione ma soprattutto decidiamo di non starci nelle nebbie o sott’acqua come dice il manuale , ok abbiamo visto/rivisto la “solita storia”, in qualche modo ci serviva ricontattarla…ma ora riemergiamo ok😊😊! E quando capita non diamoci troppo addosso (doniamoci il massimo bene) …sono solo fasi tempestose di un lungo e avvincente cammino che siamo noi e che è la vita. Se vi chiedete perché lo facciamo beh io rispondo che forse lo facciamo perché ci siamo avvezzi – lo facciamo da una vita, ci è quasi familiare e poi in giro lo fanno tutti !! – e poi è una reazione immediata della nostra mente quando siamo sotto pressione e riviviamo dolori antichi.

Dico che è un bene che “vediamo” e dico che andiamo oltre e scegliamo di condividere la speranza così aumentiamo la ns consapevolezza di essere navigatori e creatori di bellezza per noi e per la vita e poi se qualcuno anche ora sta in fase tempestosa chissà che non possa trovare in questo post di condivisione un approdo utile per riemergere😀…dai amico…aggrappati e tirati su. Buona settimana a tutti

Amore da sempre e per sempre

Cari tutti,
prendendo spunto da un commento dell’amica di blog Giuliana (che ringrazio) sul mio post dal titolo Buona notte con Positività_ 19 Luglio è nato in me il desiderio di riportare anche qui una mia riflessione messa, appunto, in risposta al commento.
La pubblico per utilità di chiunque la possa trovare utile e di sicuro la pubblico per utilità mia per affermare e confermare la rotta per arrivare alla meta quotidiana di un miglioramento della qualità della vita e sempre di godere della gioia … che merito e che ognuno di noi merita ogni giorno.

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“Cara Giuliana, ho inteso nella mia esperienza che amarsi è un dono che la vita ci fa sin dal nostro primo battito di vita e siamo da sempre contenuti nella potenzialità creativa positiva e piena d’amore della vita. Poi, siccome nella vita entra in gioco anche il dolore, ci capita di allontanarci dal big bang di imprinting d’ amore da cui siamo generati. Ci allontaniamo ma non perchè questo nucleo si allontani, esso permane. Accade che le esperienze si accumulano e anche esse creano storicità positiva e negativa e queste ci fanno quasi dimenticare l’amore e sono rumori che non ci fanno sentire il suo pulsare. La reattività al dolore che proviamo è una modalità di risposta verso gli altri, verso la vita e verso noi stessi e una cosa molto diffusa e frequente. Se l’altro mi ha ferito, devo fargliela pagare. Se non ho realizzato quello che hanno gli altri, o loro sono fortunati e io sfortunato oppure loro sono bravi e io non sono bravo ecc ecc ecc. Queste reazioni che in un modo o nell’altro assolvono al compito di darci una risposta del perchè e per come accadono/sono accadute certe cose. Esse, secondo me, sono forme attraverso le quali ci teniamo a distanza di sicurezza da dolori più profondi e di cui le ns reattività e ripetitività sono ambasciatori nel quotidiano e che – se vogliamo – hanno in se ( a vederle e ad averne consapevolezza) la potenzialità di poter cambiare e di poter rispolverare il ns nucleo di amore per farlo splendere imperituro e ascoltarlo. La potenzialità è che quando abbiamo consapevolezza possiamo scegliere nella libertà quale risposta assumere, se quella di amore per noi ( di perdono di qualcuno ad esempio e/o di noi stessi per non essere bravi ecc) oppure se scegliere le ragioni della voglia di riscatto dell’odio ecc.
Come capire quale è la scelta migliore?
Semplice, se quella di amarsi comunque vada e comunque sia produce benessere e migliora la ns vita beh…allora continuare.
Se la forma della reattività e del perenne mantenimento del legame con la ferita che ci portiamo dentro ci danno malessere e non producono utilità beh…quella non è una buona cosa per noi.
Buona o non Buona io la assumo nella misura in cui sono utili o no alla mia crescita ed al mio benessere ed alla mia gioia e da me al mondo fatto di persone con cui vivo e persone con cui mi relaziono a 360°. Grazie Giuliana della tua presenza e del tuo commento che mi ha suggerito questa chiacchierata con te ad alta voce e che ho desideri di pubblicare in uno specifico post tra pochissimo. Ti auguro una bellissima giornata all’insegnai di tutto ciò che tu ami.”

Della Gratitudine Voglio Cantare

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E’ stata una settimana ed un periodo molto impegnativo questo. Quando ci sentiamo sotto pressione meglio che in altri momenti possiamo – se vogliamo – osservarci ed ascoltarci con attenzione. Se prestiamo attenzione notiamo nitidamente in questi momenti come si esprimono in pensieri e parole le nostre risposte “reattive storiche” al dolore. A ciascuno le sue … a me hanno bussato la rabbia, la paura, la sfiducia e idea che poi le cose non potessero andare bene. Ho lottato con tutte le mie forze e ho cercato costantemente di modificare i miei pensieri, come un torero ho preso le corna di un nemico interiore che voleva andare per forza su una narrazione che non poteva avere un lieto fine. Ho costretto la mia mente ad un lavoro di visualizzazione positiva, ho messo a digiuno miei appetiti lamentosi e mi sono tenuto alla larga da dolorose constatazioni oggettive ( Come? In questo periodo ho avuto molte uscite economiche. Non sono mai andato a consultare il mio conto per non affliggermi oltre) . E’ capitato recentemente e lo voglio scrivere per non dimenticarlo affinchè capiti anche al prossimo dolore che dovrò trasformare, Ho scelto di sacrificato e stare alla larga dal piacere voluttuoso del lamento per non togliere energia e vitalità a qualcosaltro che ancora nemmeno conosco bene e che non so spiegare a fondo.

Esprimo gratitudine alla vita in ogni forma essa si esprima, umana e cosmica che io possa concepire, ma anche di fede, di spirito o di scienza mi interessa poco e niente … ma sono grato alla vita che reiterà e sussurra la fiducia e la speranza alle mie orecchie e narici e indica la strada per la libertà al mio cuore. Esprimo la gratitudine come qualità esistenziale da esprimere ora e da affermare ancora e ancora … che sono/siamo esseri spirituali dotati di libertà e sempre in grado di scegliere e decidere di superare i nostri determinismi storici di reiterazioni di narrazioni dolorose reattive per accrescere il nostro potere reale perche NOI POSSSIAMO – se vogliamo – scrivere fasi nuove traendo energie anche dal dolore per trasformare la nostra vita, migliorarla nel rapporto con noi stessi e con gli altri, pennellarla come opera d’arte da vivere e narrare. Grazie vita … che ho una grande trasformazione da fare…il suo nome è “fiducia”.

Nessuna colpa, sono cose della vita.

Quando accade qualcosa di brutto e ci assale l’angoscia e l’impotenza ci parte la ricerca del colpevole “fuori”. Perché una persona muore all’improvviso? Perché il tuo amico a 4 zampe rischia di morire? Di chi è la colpa. Tendiamo a cercare una soluzione ed una giustificazione “comunque” per non contattare il dolore freddo dell’impotenza. E se un colpevole fuori non lo troviamo allora forse i colpevoli siamo noi, perche non siamo stati attenti ecc! Lo pensano i bambini, lo abbiamo pensato noi da bambini, lo penseranno i bambini che verranno. Che fare allora? Dobbiamo imparare a “starci” ed a accettare che certe cose succedono e fanno male come se ci schiacciamo le dita ad una porta…fa un dolore bestiale. Accettiamo che non siamo perfetti ed onnipotenti e se vi accettiamo a fondo seminiamo terreno fertile per il perdono e ulteriore amore da far crescere in noi, da usare e da mostrare per insegnare ad altri ed ai bambini che accadono incidenti nella vita e che si chiamano incidenti proprio perche non è colpa di nessuno…ma non per questo quando accade fa meno male.

In fede

Un progetto, un fiore un giorno, gemito e armamento. Fede, come amore e fiducia. Segno, solco d’impegno e tempo a fendere paure. Ogni giorno potenzialità di scelta d’amore, ogni secondo potenzialità di salvezza. Costante di ogni tempo la libertà…e la sua ebbrezza.

Prigione Ragione

Ragione tu hai ragione😎
Ragione io ti credo
Ma vedi … tu – ragione – non mi dai una soluzione

Vedi ragione quante sbarre, e lucenti e belle parole?
Prigione di orgoglio e superbia😤

Le tue ragioni mi stanno a cuore, credimi🤗
Però così non ne veniamo fuori,
Che un dolore da provare ci sarà
Che qualcuno amaro ingoierà
Che sarà amore e non viltà
Trasformare la narrazione
Che si è generosi e liberi di donare👍
Che si aiuta e si è liberi di ascoltare🗣

Che a buona ragione del cuore❤…amarsi e amare, perdonarsi e perdonare lascia intravvedere uno spiragli di soluzione…che vale la pena SEMPRE provare…E se funziona CONTINUARE.😥😥

Non è facile però è tutto qui (cit: Irene Grandi)😁

Libri #14 La mia vita per la libertà_ di Ghandi … lettura in progress.

A mia figlia questa figura mette un po’ di paura. Credo che tanta ne incuta anche a molti di noi più avanti negli anni. Lei dice gli fa paura quel corpo secco che quasi si vedono le ossa; e chissà che a tanti potenti del suo tempo la sua forza non sia apparsa tanto grande proprio a partire da come l’uomo era poi in se gracile nella sua fisicità. Lei dice che quelle ossa la spaventano perché è come se si sentisse il rumore; c’è che di rumore ne hanno fatto tanto e riforme, ricerca e lavoro …tanto rumore che la sua azione è stata come un boato per chi imponeva la discriminazione razziale e la deprivazione di diritti civili, umani. Non avere paura Amore mio, certo ti comprendo ed accolgo il tuo sentire perchè non è una immagine a cui siamo abituati. Un giorno spero che anche tu deciderai di leggere questo libro…intanto io lo sto leggendo e sento che la storia di questo uomo esile e magro magro mi sta nutrendo di buona speranza… perché sai, la paura è una cosa umana ma anche la fede e l’amore lo sono, e la ricerca di verità e libertà. Sai piccola mia, ora sto leggendo di quando lui vive in Africa e sta mettendo su insieme con tanti una organizzazione per la tutela dei diritti delle persone. Lui aveva una grande fede ed un grande coraggio e ricercava sempre la verità e la libertà prima dentro di sé e poi anche per gli altri che erano discriminati. Anche lui aveva paura ma ha scelto di seguire il suo progetto interiore per l’amore e la crescita senza fuggire di fronte alle difficoltà che ha incontrao e ha fatto tutto senza essere mai violento…e quando sbagliava poi riparava … come è bene che facciamo sempre anche noi con noi. Perdonarsi e riparare sono qualità umane che tutti abbiamo e che dobbiamo usare … e poi con impegno e passione possiamo realizzare il progetto che c’è dentro il nostro cuore.

Lui si chiamava Ghandi. Appena finisco il libro ti racconto di quando aveva paura di parlare in pubblico, non ci crederai ma poi ha fatto un grande lavoro proprio parlando alle persone di ogni parte del Mondo. Piccolo e secco da far paura ma con una grande forza e coraggio. E che la forza e il coraggio uniti al tuo amore e decisione di realizzare i tuoi sogni sono certo non ti mancheranno mai … e noi pure ci saremo ad aiutarti … e anche ora che papà legge questo libro che contiene tante riflessioni utili e buone per me poi te ne farò dono al meglio delle mie capacità. Intanto sai che ti dico piccola mia che magari non sarà bello come il principe azzurro ma credimi che lui è stato un vero guerrero delle stelle e noi possiamo sentirci grati alla vita ed a lui per tutto quanto di buono ha potuto fare così anche noi faremo sempre tanto di buono.

daZeroaInfinito.com … ogni cosa a suo tempo.

Libri #13 Cent’anni di solitudine_ di Gabriel Garcia Marquez

La prima volta con questo libro fu nel 2003, allora tante cose non avevo idea che ci sarebbero poi state, questo mio spazio on the web ad esempio. Oggi ho scelto i rileggerlo.
Autointervista:
wp-image-800584055D: Cent’anni di solitudine … perchè rileggerlo??
R: Per volontà di potenza. Dopo tanti anni non ricordavo quasi nulla del romanzo ed avevo un grande desiderio di rileggere del colonnello Aureliano Buendia e della grande famiglia di Macondo. La prima volta che l’ho letto ho cercato nelle sue pagine il tema della “catena del dolore”.

D: E oggi?
R: Beh sono felice di esserci ritornato su. Ho recuperato la memoria ed ho sentito un emozione.

D:Il tema della solitudine?
R: Si … durate la lettura non ho pensato a questa parola. Cosa strana essendo poi il titolo stesso del romanzo. C’ho pensato alla fine, sull’ultima parola. Che la solitudine in questo racconto danza con l’isolamento a cui molti personaggi vanno incontro sia rapiti da loro passioni e missioni che dellusi o arrabbiati e sconfitti ma mai …mai arresi.
D: mai arresi?
R: Si nessuno si arrende alla vita ed ai guai, quello che si percepisce è un eterno movimento ed una eterna azione.
wp-image-263460378…Che Cent’anni di solitudine è musicale è polveroso come il ritmo delle vite che si mescolano senza sosta e che – anche – si lasciano.
…Che i Buendia non conoscono mezze misure, sono sognatori e idealisti oppure feroci realisti e dediti al piacere d’impulso all’insegna della forza e della passione, un Aureliano o un Arcadio…comunque.
…Che Passano anni e guerre civili e sempre in prima linea, cambiamenti e rivoluzioni senza mezze misure che stravolgono, in tanti ci si buttano dentro ma tanti a Macondo la vivono per quella che è una fluttuazione di follie e passioni di pienezza prima e miseria poi.
…Che la catena di dolore si tramanda ancora e aleggia questo strano presentimento di attesa e predestinazione che qualcosa di brutto prima o poi deve accadere.

D: Da rileggere ancora?
R: Si … perchè come passa il tempo a Macondo allo stesso modo passa nella mia vita con fasi più o meno Aureliano e Arcadio. In ogni personaggio c’è sempre impegno senza risparmio a fare “qualcosa di importante” per se, senza scendere nella valutazione etica. Il surreale microcosmo di Macondo ed io tra un pò di anni ci ritroveremo ancora a narrarci per vedere a che punto siamo.

D: Ed a dieci anni dalla prima lettura a che punto sei?
R: Bella domanda…mi hai fregato. Ti rispondo partendo da quello che ho provato scrivendo l’articolo. Ho provato un grande bisogno di contattare dentro di me la potenza del Perdono. Perchè le catene di dolore si rompono perdonandosi e perdonando.

D: sei soddisfatto della tua storia oggi?
R: Mi rendo disponibile a perdonarmi per gli errori ed a godere per i tanti successi; ed ora che di nuovo sento questa sintonia nella mia anima posso risponderti che si…sono soddisfatto.

…daZeroaInfinito.com.
…che la vita è il romanzo che scriviamo ogni giorno (frase scontata ma vera);
…che lo strumento del perdono è il sangue spirituale della libertà;
…che farsene dono è atto di amore supremo;
…che questo non smetterò mai di dirlo;

Hasta la Bellezza…siempre;

“City Of Stars”” dal film LA La Land

Ho visto il film sabato scorso sotto un bel cielo stellato in quella bella location che è l’isola del cinema sull’isola Tiberina a Roma. Saranno state le stelle, la compagnia delle due donne più importanti della mia vita è questo film “La la land” che non visto questo inverno…ma sta di fatto che sono quasi 7 giorni che fischietto e canto (Si fa per dire) questo motivo. Un bel film di certo e lo consiglio a tutti. Fa centro di sicuro con i temi che propone, la poesia dell’amore certamente ma anche quel tema ricorrente delle decisioni che prendiamo…e di quelle che abbiamo già preso…e i tanti “come sarebbe stato se”…Beh… chi lo sa. Io per ora vi lascio al brano con linvito a me ed a tutti di fare un sorriso di consapevolezza e accoglienza a tutta la mia/nostra storia e alle tante decisioni prese e che prenderemo…che nessuno ha la palla magica ma tutti abbiamo progetto che ci guida i cui ingredienti base sono l’amore per noi stessi, la disponibilità, l’ascolto e un mondo intero di pazienza. Sintonizzati così di sicuro siamo protagonisti…e poi mani sulla tastiera e come il protagonista ” one, Two…and one two three”…prossimo jazz nuove storie da costruire e bellezza da accrescere…che siamo unici e speciali.

daZeroainfinito.com…quasi in vacanza e con il desiderio ed il bisogno di riposare, leggere un bel libro, camminare e respirare …e fare tante foto e tanti bagni.

…a ben sperare.

Corpo sano e Mente sana.
Che ci sono alimenti che ci gonfiano,
…come palloni fino a scoppiare
…ci fanno stare male e si ripropongono in strane ore
…ci sono alimenti che ognuno conosce bene
…che un tempo ancora ancora ci potevano anche stare
…ma che ora sono STOP, prendere o lasciare
…star bene o stare male.
Che ci sono alimenti per la nostra mente
…che roteano e crescono come valanghe
…sono pensieri e connessioni
…ci sono pensieri che conosciamo bene
…sappiamo che non sono reali
…che un tempo ci hanno fatto compagnia
…che che ora sono STOP, prendere o lasciare
…stare bene o stare male.
Che ogni decisione porta con se un dolore
…che con uno si nasce
…che con uno si muore
Che ci sono appetiti mentali e di pancia
…che conosciamo sia nel bene che nel male
Stare fermi,
pensare e osservare
e pregare
per trovare la forza
di non aprire bocca,
di non dire e di non fare
che tutto a volte è una mera riproduzione
di cose non vere e reali
se si esclude la follia
di profonde e passionali
momenti di big bang iniziali
che avevano in se tutto
tutto il bene e tutto il male
tutta la gioia ed io dolore
come ora come oggi
ne più ne meno
…scegliere ancora
…con un mal di pancia nuovo
…a ben sperare

Libero se …

Sei libero se non usi un pretesto per scatenare una guerra;
… se ingoi il rospo perchè essi sono “altro” e non il tuo dolore.

Sei libero se rimani al tuo posto davanti ad una provocazione;
… se usi il dolore che senti per un nuovo passaggio trasformativo.

Sei libero se sai contenere le ragioni del tuo dolore immenso;
… se ti fai dono del perdono.

Sei libero se decidi di non vomitare sull’altro le ragioni del tuo malessere ;
… se sei disposto a riconoscere che l’altro ti rimanda – anche –  parti tue.

Sei libero se ti assumi il tuo male per superarlo;
… se decidi di farti aiutare perchè può essere difficile e doloroso.

Sei libero se di fronte all’impotenza preghi umilmente;
… se ti riconsci figlio della vita.

Sei libero se usi ciò che hai;
… se vivi la vita come dono.

Sei libero se tagli i legami con il destino;
… perchè oggi è il tempo presente … e scrivi la storia.

Sei libero se sai aspettare;
… se usi la saggezza ed al momento buono DECIDI.

daZeroaInfinito.com … a good job.

Breve Mes-saggio sulla libertà.

La libertà, pagala
Fatti umilte
Prendila
Prenotala subito e … ti arriveranno:
“Anticipi di mal di pancia;
paure ed angosce;
sensi di colpa (tanto quanto basta).

Tieni il tutto, stacci…non scappare;
chiedi aiuto…permettitelo!
Decidi…afferma a te stesso “Io Ri-Nasco Ora!
Paga il conto fatto di dolore sano…capovolgi l’anima…
fai capriole.

Assapora il gusto nuovo…Sapore di gioia…graduale, duratura …fresca.

Saluta con amore i vecchi “compagni” di viaggio…e vai avanti.

Crea Dipendenza…abusarne nell’uso  🙂  quotidianamente. Utile per divenire protagonisti e artisti della propria vita, tiene lontani attacchi di panico e ansia, scocciatori familiari, lavorativi e occasionali. Nessun effetto collaterale 🙂  da segnalare. A volte può dare acuti fastidi…agli altri…ma passano presto. In  caso si ripropongano i “vecchi compagni di viaggio” datevi una carezza sull’anima…stateci…fate un bel respiro…salutate e continuate. 

daZeroaInfinito.com…che il vento sarà favorevole a ciascuno ne sono sicuro.