NarrAscoltaStorie_#25. Anticorpi Umani

Location: Roma, Via Monti Tiburtini direzione Centro, ore 9:10 circa, appena superato l’ospedale Sandro Pertini.

In cuffia da Radio Deejay è da poco passato il notiziario con il riepilogo della situazione covid e altre notizie.

La signora Ines ha fatto carburante poco più avanti. Nella sua folta chioma bianca e soffice riprende la strada con un senso di meraviglia ed un sentimento che al tempo stesso le sussurra di essere prudente.

Proprio di fronte all’ospedale Pertini il semaforo è Rosso, io ed altri motociclisti zigzaghiamo per conquistare la pole position mentre in cuffia ascolto il volo del mattino con Fabio Volo che spara sequenze di cavolate – e non – in modo simpatico e piacevole da ascoltare.

Al semaforo ci si osserva sempre. Io oggi ho dimenticato a casa la mascherina, ho giù la visiera per non dare troppo nell’occhio. Ne ho altre in ufficio e per il momento ancora non ho capito se c’è obbligo di indossarla o meno.

La signora Ines tiene la destra in modo stretto e va piano, qualcosa non gli quadra c’è troppa calma e poi quella strada non la ricordava. Si guarda a destra e sinistra ma non trova un punto di riferimento.

Semaforo Verde e si parte tutti, si guizza, si sorpassa si salgono i rapporti e poi…… Alt…fermi tutti. Ma cosa c’è?

L’utilitaria bordoeaux cammina in modo strano, lentissima, e poi ha una forma strana, si percepisce da sotto i caschi che l’auto è in imbarazzo.

Eh…si proprio in imbarazzo.

La signora Ines impreca: Santo Dio ma dove mi trovo! Oddio povera me cosa ho fatto…sono contromano!!!

Tutte le moto ci schieriamo. Anticorpi umani a proteggere il sistema e le persone dal virus della distrazione, dei troppi anni o forse delle tante confusioni di questo tempo maledetto.

Schierato avanti alle macchine strombazzanti, con le mani a indicare a tutti di fermarsi muoviamo lentamente verso la signora Ines che prontamente fa una manovra ad “U” e ma salutandoci tutti educatamente con la mano come a ringraziare.

Noi salutiamo, uno alla mia destra impreca ma anche lui si è posto alla difensiva.

Oggi gli anticorpi umani si sono schierati ed hanno difeso, appunto, l’umano.

Tutto è andato bene.

Stia attenta signora Ines, o qualunque sia il suo nome.

Profumi e colori, scatti e racconti.

All’improvviso nel salone si sentì un gran bel profumo. Imbracciammo le bacchette magiche e si ponemmo come d’istinto a proteggerci da un inganno ed un tranello di Voldemort. IMG_0917

Sul momento dopo tanto battagliare non ci riuscì di pensare che c’è anche tanto altro sotto la luce del sole, come la bellezza ed il profumo inebriante di coloratissimi fiori a fluttuare leggeri nel salone a ricordarci di non essere troppo seri che il marrano ormai tanto lo ha capito ampiamente che il posto per lui in questa storia non è previsto e sono in molti a dire che “tu sai chì” da queste parti non si è più visto.  Al contrario stasera si è rivista una macchina fotografica piena di voglia di catturare dettagli e soddisfare il desiderio del padrone di farne una bella condivisione.

NarraAscoltaStorie_24.

Samir lavora ogni mattina all’incrocio tra via Chiana e via salaria di Roma. Tutte le mattine è li a vendere giornali che ormai nessun più compra e a proporsi come lavavetri. Forse sono due persone diverse ed a dire il vero vi sono di fatto più Samir.
Angela dalla sua macchina con le mani aggressive sul volante e il viso tirato sugli anni va di corsa me il semaforo è ormai rosso. E Gustavo come tutte le mattine dopo mirabolanti zig zag è quasi arrivato al suo lavoro.

lavavetri-680x365_cSamir: Posso lavare il vetro signora?
Angela: No..No, grazie.
Samir: Posso? è sporco il vetro!
Angela: (che ha il vetro molto sporco) ok, va bene grazie.
Samir: Meno male prenderò qualche spicciolo (lava con cura e forza, è felice)
Angela: Bene, ci voleva proprio. (Fruga nella borsa in cerca di monete)
Samir: Manca poco… tra poco scatta il verde…ok tolto ultima striscia di sapone, ok messo giù i tergicristalli, ok fatto…vado a riscuotere
Angela: Senti scusa ho un euro mi puoi dare il resto? io non voglio darti 1 euro ma voglio darti di meno.
Samir: Mi dispiace ma io non ho moneta.
Angela: Cacchio è scattato il semaforo verde e ora che faccio? No No, mi devi dare il resto.
Samir: (comunque sorridente) non ho signora non ho monete.
Angela: E ora che faccio? No, ridammi i soldi e vai via…vai via..E tu davanti muoviti su!! Dio che imbarazzo chi cavolo me lo doveva dire…ma che cavolo di giornata del cavolo…ma vaffanculoooo!!
Gustavo:(di lato in moto ha osservato tutto) No, Angela (pensa) non prendertela con lui e non prendertela con te. Ci deve essere una soluzione, capisco che non vuoi dare 1 euro ma ti vedo davvero molto arrabbiata e credo in questo momento tu sia in imbarazzo ed arrabbiata anche verso te stessa. Non perdere l’opportunità di fare una cosa buona. Samir forse ha bluffato ( è un fatto di strategie e tante volte gli va bene) ma ti ha offerto un servizio. Dai ho capito e purtroppo andiamo per strade diverse ma io sono sicuro che poi in giornata o forse domani mattina passerai di nuovo da questo incroci e darai a Samir quanto pensavi di voler dare. E magari vuoi vedere che mi ci trovo di nuovo anche io ad osservare la scena?

In fede

Un progetto, un fiore un giorno, gemito e armamento. Fede, come amore e fiducia. Segno, solco d’impegno e tempo a fendere paure. Ogni giorno potenzialità di scelta d’amore, ogni secondo potenzialità di salvezza. Costante di ogni tempo la libertà…e la sua ebbrezza.

11 – Veniamo a noi Stronzo (Gpp)

IMG_9047Giovane Guerriero Piccolo Piccolo (Gpp): C’è aria di tempesta a vedere dal titolo
daZeroaInfinito.com (daZaInf): No tranquillo, il contrario semmai. Tempesta d’amore 🙂
Gpp: Eh…immagino. Ci siamo quindi?
daZaInf: sai io mi ricordo ancora l’odore di quando ti ho trovato. Era autunno e nella mia Renault 5 c’era un area pregnante di fumo e di umido. Oggi Guardo in faccia non “il Re” in generale ma “un RE” in particolare, ed è quello dell’odio.
Gpp: ti ascolto.
daZaInf: Questo sovrano ha avuto – e purtroppo spesso ha ancora – libertà di azione dalle mie parti e sinceramente ora mi sono stufato.
Gpp : Intessante ed era ora, direi!
daZaInf: Vedi guerriero uno dei temi della mia storia è il tema del rifiuto, sarà che quando vengo al mondo non era previsto il mio arrivo … sarà altro, ma sta di fatto che ogni volta che mi capita di vivere anche solo da lontano un rifiuto mi si attiva di nuovo una risposta reattiva rabbiosa. Ora il fatto è che come ho detto tempo fa l’odio è un sentimento a doppia lama velenosa. Da una parte va verso gli altri e dall’altra va verso se stessi per cui accade che ci si da addosso e ci si condanna per non essere “il meglio del meglio”.
Gpp: Ti capisco e so cosa intendi. Anche io che sono piccolo piccolo tante volte ho sentito questo dolore, a me succede quando non mi sento riconosciuto. Dio quanto mi arrabbiavo anch’io e poi mi incavolavo anche con me per non essere come i Guerrieri Grandi Grandi.
daZaInf: Caro mio, dico che la vita vuole che noi facciamo un passaggio. Io non voglio più farmi fregare dall’odio.
Gpp: Lo credo anch’io, lo facciamo insieme?
daZaInf: Va bene, facciamolo.
daZaInf & Gpp: Cara vita, a te il nostro impegno. Impegno nell’abbandonare l’odio e lasciarlo naufragare e sciogliere nella capacità da sempre nostra come proprietà della vita di poterci perdonare, di perdonare e di amare;
Cara vita, da sempre alleata attenta;
Noi ci riconosciamo che possiamo trasformare la rabbia e l’odio e e consolidare fiducia e amore;
Amore, che è l’origine di ogni pulsazione e idea di vita;
Amore è in ogni essere, e noi esistiamo;
Amore come dono;
Amore come progetto con la vita insieme;
Che insieme abbiamo una mission;
Che siamo noi stessi vita che dona vita;
Che trasformiamo un cuore di pietra in uno che ama;
Che è ogni secondo un sospiro di sole;
Che è di nuovo ruspante primo respiro, pianto vitale;
Che il perdono è atto supremo;
Che il passato rimane a ricordare e ad incoraggiare;
Che siamo liberi da sempre;
Che siamo liberi di amare e di odiare;
Che oggi l’odio lo guardiamo in viso;
Che ci assumiamo il nostro e lo vogliamo trasformare;
Che non abbiamo paura ma fiducia;
Che ci sentiamo orgogliosi delle lacrime versate e delle cadute;
Che siamo guerrieri … e di quelli buoni;
Che sentiamo di usare l’arte e la saggezza come pure le gambe ed i polmoni;
Che non siamo supereroi umani;
Che teniamo forte il timone;
Che abbiamo servito sovrani stronzi…e ci può stare!
Che è ora di chiudere quella partita
Che ne iniziamo una più bella
… si chiama vita.

daZaInf: Ciao caro Guerriero piccolo piccolo, sono stato davvero bene con te e mi sei stato d’aiuto. Ritrovarti mi ha permesso di fare un bel viaggio. Ora non perdiamoci di vista ok?
Gpp: No, non ci perdiamo di vista. Io ci sarò sempre, abbiamo cantato insieme e quindi esistiamo insieme e insieme diveniamo. E poi ho preso gusto qui da te, mi ci trovo bene. Magari studiamo una rubrica “Il Giovane Guerriero piccolo piccolo in giro per la città”.
daZaInf: Si, e magari ti trovo anche una giovane Guerriera 🙂 e dei compagni di viaggio.
Gpp: ne sarò lieto
daZaInf : Ciao  ed ancora grazie alla vita che ti ha messo sulla mia strada facendoti cadere da chissà quale mano una sera d’autunno di tanto tempo fa quando ti ho trovato nella mia Renautl 5 che aveva un area pregna di fumo e di umidità.

10 – C’è posto per te (Gpp)

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“Hei voi della vita, C’è posto per me?”.
Può accadere: che ci sentiamo in panchina, e può accadere che reattivamente giudichiamo e ci giudichiamo.
Proposta: mettiamo sul campo le situazioni similari, vale a dire le situazioni (casa,lavoro,scuola, amici ecc) in cui ci sentiamo in panchina. Assumiamo queste situazioni come uno speciale cruscotto esperenziale. E poi affermiamo: “Smetto subito di giudicare e di giudicarmi”.
Ipotizziamoci: comadanti di un Boeing 747 (che poi lo siamo davvero) e osserviamo la strumentazione del nostro cruscotto…con mani ferme sui comandi e quando saltellano di nuovo i sensori (giudizio) chiediamoci in modo rivoluzionario il cambiamento che ci viene richiesto.
Sono certo: che quando noi cambiamo allora anche lei, la vita, cambia pari pari così come lo desidera l’ autenticità del ns cuore.
Parola di Giovane Guerriero, seppur piccolo piccolo. C’è sempre posto per te.

Gpp: Hey autore ricordi che abbiamo ancora un tema aperto?
daZaInf: Eccome! Sono in ascolto.

9 – Il dolore è una forza Cosmica (Gpp)

Radici oscure in abito da sera lusingano pensieri ancestrali antichi sotterranei e cosmo planetari. Il tempo oggi è nuovo.
Narciso arma a doppia punta. Un fiore sotto traccia racconta alla terra di un cielo e di un sole … la vita comunque altrove.

daZeroainfinito: Hei Guerriero🤗 come va ti sento poetico oggi!
Guerriero piccolo piccolo: Eh già.
dZainf: fa un certo effetto il tema delle radici
Gpp: si è molto evocativo e ieri mi hanno ispirato🤔
ZaInf: Tutto bene? E’ da un pò che non ti si vede in giro. Dovevi raccontare del dolore da un po’. Hai latitato eh😉
Gpp: un buon guerriero sa prendere il giusto tempo
Zainf: Parole sante caro mio🙄 e complimenti vedo che ti sei ristabilito.
Gpp: Si, sono di nuovo in piedi. Mi sono reincollato al mio progetto, ma devo essere grato all’autore del blog😗😗…per quanto poi è stato lui a rompermi😎…eh vabbè…ha riparato e accolgo il suo impegno al meglio di come ha potuto. Del dolore mi ricordi eh…🤔 tema impopolare. Non credo avrai molti lettori. Ma tu sei simpatico e curioso di cose buone e di crescita e voglio raccontarti di ciò che ho sentito su sulle stelle. Sei pronto?

ZaInf: quando vuoi.
Gpp:ho sentito su nelle stelle che è stato introdotto qui tra le persone per un fine.
ZaInf: Ho sentito qualcosa al riguardo. Certo il dolore una risorsa per un fine è un idea rivoluzionaria🤓 e difficile da accettare 😡.
IMG_8776Gpp: hei non ti infervorare, che non ho nemmeno iniziato. Sai a cosa serve il dolore? Serve per non farci perdere tempo, ecco. Quando esso arriva “hanno detto su nelle stelle” arriva perché alla persona viene chiesto un cambiamento ed una trasformazione, esso è pressappoco la forma visibile che la vita ci manda per dirci DIAMOCI UNA MOSSAAA!! Ci sono grandi capacità creative umane in ognuno di noi e la vita ha bisogno che le usiamo. Nel dolore vi è una forma efficace di spinta ad agire risorse creative e trasformative per darsi una opportunità di venirne fuori. 🤓Come massi di marmo possiamo rimanere inerti e morti nel nostro dolore e dando colpe e responsabilità tanto a noi quanto agli altri (e magari anche con prove alla mano👨‍🎓👨‍✈️) oppure decidere di trasformarci e fare come gli artisti😀. Prendi un’opera d’arte ad esempio, essa è il risultato di più trasformazioni, la prima avviene “nell’artista” che deve superare i sui dolori che – ipotizzo – dicono più o meno:“ non sono bravo perché …, e io ho avuto un incidente altrimenti…, e se io fossi stato…, e se io avessi avuto…, ed io ho paura perché…, ed io sono arrabbiato e quindi…, e a me mi hanno fatto questo e ora… ecc ecc”. La seconda trasformazione è nella materia, lo scultore lavora la pietra e il marmo così come un pittore i colori e altri ancora i propri strumenti e i propri. Ogni azione, ogni martellata come ogni colore scelto e mischiato con gli altri sono una decisione interiore prima ed un azione poi. Questa capacità è una prerogativa dell’Uomo. Ti risulta per caso che altri esseri viventi sappiano realizzare opere d’arte e capolavori che addirittura sopravvivono all’autore come ad esempio il David di Michelangelo? Io non ho notizia a tal riguardo.
ZaInf: Boo…certo gli animali pure fanno cose ma non saprei se lo fanno per spirito di adattamento o per spirito creativo come accade gli umani che, invece, nelle loro realizzazioni esprimono la capacità dell’essere umano di trascendersi👏👏.
Gpp: Ecco! Diciamo che in base alle ns conoscenze attuali non lo fanno. Ora ho bisogno però di ripetere un concetto. 🗣🗣Il tema del dolore che non va inteso con il “procurarsi il dolore” o con il “permanere masochisticamente nel dolore” o nell’ “essere felici per il dolore che ci arriva”. Nulla di questo☝️☝️!!
Zainf: Giusto!!!
Gpp: Quindi ecco che:
– alle stelle ho sentito raccontare che da tempo hanno capito la potenza di questo elemento;
– che l’uomo ( solo lui e non altri esseri viventi) può attingere alla propria saggezza nella capacità di decidere di darsi un’anima che trascende il dolore;
– che esiste l’arte come prova concreta che l’uomo sa creare una vita “artistica” e metterla in un opera che se poi è un capolavoro produce un campo di bellezza che una volta generato poi vive anche dopo la morte dell’autore e addirittura all’infinito ( almeno fin quando esisterà la dimensione del ns spazio tempo!!!);
– che come con la tela lo stesso può fare l’uomo sia da solo che in gruppo della propria vita un opera d’arte.
ZaInf: Dici che in questo modo la vita raggiunge un suo fine?
Gpp: Certo, se come persone riusciamo a creare un quantum di energia sotto forma di bellezza facendo della vita sia come singoli che come gruppo un opera d’arte allora la vita si da anch’essa un anima immortale e che – così come la bellezza dei capolavori vive e viaggia da generazioni in generazioni tra le persone allo stesso modo la vita ed il ns universo avranno un anima in grado di sopravvivere e di viaggiare da un universo all’altro.
ZaInf: Difficilotto però!!
IMG_8761Gpp: Non ci pensare alla difficoltà. Prendila come una bella storia, raccontatela e raccontala e vedrai che quando di nuovo ti troverai in difficoltà magari pensa che la vita ha bisogno di te e ti sta chiedendo un superamento che sarà una straordinaria opportunità per te e per lei. Fai L’artista e non la vittima😉😉.
Zainf: Si ma è difficile e faticoso e poi chi lo dice che uno poi lo vuole fare questo passaggio?
Gpp: Si è impegnativo. Ma sta di fatto però che il dolore c’è ed esiste e fino a quando non abbiamo trovato un modo per cancellarlo dalla esperienza umana è bene imparare a usarlo.
Zainf: Sei un grande!! E cavolo quanto parli pure tu!!
Gpp: Un grande guerriero piccolo piccolo.

Nota dell’autore: racconto liberamente ispiraro alla Cosmo Art di Antonio Mercurio in cui anche il giovane guerriero piccolo piccolo si ispira tanto…eccome!!!!

8 – Mi sono rotto. (Gpp)

IMG_8829daZeroainfinito: Hei guerriero, cos’è stato un incidente?
Guerriero piccolo piccolo: Anche i guerrieri si rompono, in tutti i sensi caro mio, io ora sono un pò a pezzi. Certo che ci vuole una pazienza!
daZaInf: Ti prometto che ti riparo e che la prossima volta starò più attento.
Gpp: Di questo ne sono sicuro! Che abbiamo ancora cose da raccontare. Io sono forte e non mollo ma tu pure stai sul pezzo che il prossimo è un tema importante da trattare ok?
daZaInf: Ok guerriero…che poi una cicatrice magari ti da anche un pò di fascino in più.
 

7 – Quand’è il tempo della felicità? (Gpp)

IMG_8809daZeroaInfinito.com: Hei… ma quando si è felici? Vedo tanto impegno in giro. Secondo i miei calcoli dovremmo essere già essere felici!!
Guerriero Piccolo Piccolo: mmm, sempre sta cacchio di matematica!! Non sei mai andato daccordo con i numeri…ecco perchè non ti ritrovi con i calcoli. Vedi che è dura essere felici, richiede impegno e fatica.
daZaInf: Dici?!
Gpp: Ne sono convinto! Ma la vita non è perfetta e nemmeno noi lo siamo, e nemmeno gli altri. Ed in questo vortice di imperfezioni facciamo sempre calcoli…su quando tutto sarà perfetto e così saremo felici.
daZaInf: Quindi?
Gpp: Scegli tu se vuoi essere felice, ad esempio proprio ora? Sono sicuro che quando avrai scelto troverai tanti buoni motivi per esseerlo e goderne.
daZaInf: Ora ad esempio sono felice!…mentre sto scrivendo
Gpp: Buon momento felice allora.
daZainf: Si, grazie. Amo questo momento e scrivere mi rende felice.
Gpp: Siamo felici quando facciamo qualcosa per esserlo. Quando scegliamo di esserlo. Quando cambiamo per esserlo. Perchè diversamente “nella nostra vita non cambia niente se niente cambia”.

daZaInf: cari lettori voi quando siete felici?

6 – Ombre Lunghe, una storia vera. ( Gpp)

daZeroaInfinito:Hei Guerriero come va? Sei in giro su paesaggi marmorei, ombre lunghe avanti.
Guerriero piccolo piccolo: Si, hai visto che marmo duro?
daZeroaInf: Che coincidenza, pensa che anche di un marmo ti voglio raccontare.
Gpp: Dici che è una coincidenza?
daZeroaInf: Mmmmm mica tanto! Ad ogni modo il racconto parla di Michelangelo Buonarroti il famoso artista del rinascimento. Lui, dicono, sapeva che presso il signore di Firenze vi era da tempo un blocco di marmo che giaceva inutilizzato e danneggiato. Praticamente un precedente scultore lo aveva danneggiato e poi abbandonato. Lui ha inisistito per avere proprio quel marmo. Una volta ottenuto ha iniziato a lavorarci e quel buco è stato abilmente usato e trasformato insieme con tutto il marmo inerte in una scultura che ancora oggi sopravvive ed è un capolavoro, il David.
Gpp: capisco e mi piace questo racconto. Siamo anche noi come un blocco di marmo, ognuno di noi ha il proprio buco. A ognuno di noi, quando è nel dolore e nello sconforto, può capitare di vedersi come questo marmo danneggiato irriparabilmente,  oppure può farsi aiutare e lavorare a quel dolore per trasformarlo. Visto così il buco può essere il punto di partenza, sta a noi scegliere come vederci rispetto ad esso.
daZeroaInf: Si a volte il dolore ci mette a terra e ci si può anche arrendere.
Gpp: Si, si può. Ma si può anche altro. A me le stelle a proposti del dolore, ad esempio, hanno raccontato anche una cosa. Te la dico al prossimo giro
daZeroaInf: Nooo dai racconta?!

5 – Scusa guerriero: la strada per il benessere? (Gpp)

IMG_8760daZeroaInfinito: Senti ma qual’è la strada per il il benessere e la realizzazione?
Gpp: OK, svoltare dopo aver visto le criticità belle e grosse, sia delle persone che delle situazioni. Dopo aver superato la rabbia e l’orgoglio gira a sx verso l’amore e la cura, lì vedrai germogli di potenzialità che ti aspettano; sii accigliente con loro…sino piccole che si odono appena sotto il rumore della critica e del rancore. Seguile, ascoltale e prenditene cura. Poi prosegui diritto e pronto a modificare – se necessario – la rotta per non farti fregare dalla onnipresente jubris.

4 – Siamo Arte (Gpp)

IMG_8777daZeroaInfinito: Ciao Gpp, sempre in giro vedo eh :-).
Gpp: Ciao a te. Era ora. Allora a che punto siamo di quesrta storia. Cosa ti ricorda il sussurro della vita? Io intanto ho fatto un giro al mare, a guardare il sole.
daZeroaInfinito: Ok ti racconto, non essere impaziente! Un autore che amo e che cito spesso, Antonio Mercurio, in una sua favola moderna racconta pressappoco così: “Ci sono infiniti universi. All’origine delle origini c’era una bambina, la VITA, alla quale piaceva giocare con le bolle di sapone. La VITA, soffiava sul cerchio con l’acqua e sapone e vedeva con meraviglia le infinite bolle. Ogni bolla era un universo. La Vita si doleva che non era immortale. Le sue bolle potevano durare un’eternità ma era un’eternità che si consumava in un istante. Tutte nascevano e morivano. Non ce n’era nessuna che nascesse e non morisse più. Che immenso dolore! Finchè un giorno arrivò l’idea vincente. Dentro una speciale bolla di sapone, la VITA mise gli umani, e poi insegnò loro come fondere insieme dolore, saggezza e arte, e da essi nacque un’opera d’arte e questa si staccò dalla bolla e si mise a volare danzando da una bolla all’altra, da un universo all’altro, all’infinito”.
IMG_8799Gpp: Pressappoco è quello che ho sentito anche io. Che ogni persona può fare della propria vita un opera d’arte attingendo alla sua materia particolare, le esperienze della sua vita, anche quella puntuta e dolorosa. Ma deve volerlo!
daZeroaInfinito: E chiaro, quello sempre.
Gpp: Forse è per questo che sono capitato dalle tue parti. Per ricordarti di non arrenderti e di fare l’artista invece che la vittima.
daZeroaInfinito: Grazie ma non è sempre facile.
Gpp: E chi ha mai detto che sarebbe stato facile?!? Siamo Arte vivente!
daZeroaInfinito: L’artista eh…sai che anche di questo ho sentito una storia che mi piace sempre a tanto. Te la racconto la prossima volta, aspettami eh!
Gpp: E chi si muove!

Prigione Ragione

Ragione tu hai ragione😎
Ragione io ti credo
Ma vedi … tu – ragione – non mi dai una soluzione

Vedi ragione quante sbarre, e lucenti e belle parole?
Prigione di orgoglio e superbia😤

Le tue ragioni mi stanno a cuore, credimi🤗
Però così non ne veniamo fuori,
Che un dolore da provare ci sarà
Che qualcuno amaro ingoierà
Che sarà amore e non viltà
Trasformare la narrazione
Che si è generosi e liberi di donare👍
Che si aiuta e si è liberi di ascoltare🗣

Che a buona ragione del cuore❤…amarsi e amare, perdonarsi e perdonare lascia intravvedere uno spiragli di soluzione…che vale la pena SEMPRE provare…E se funziona CONTINUARE.😥😥

Non è facile però è tutto qui (cit: Irene Grandi)😁

3 – Se devo ipotizzarmi … allora scelgo le stelle (Gpp)

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daZeroaInfinito: A qualcuno sei scappato di tasca o ti ha lasciato cadere;
Gpp: Che se devo ipotizzarmi un origine allora scelgo le stelle. L’ho bene a mente eccome!!
daZeroaInfinito: dimmi un pò … un pezzetto per oggi … per ora, cosa c’era nel tuo temp iniziale?
Gpp: Sussurravano luci e polveri vitali che in ogni microparticella c’era la potenza di una esistenza intera..erano tante. C’erano armonie tutte attorno ed io ero sospeso con la gioia dell’universo tutta dentro … e aspettavo. Mi ha concepito un incontro speciale, la fusione tra una “possibilità” e una “paura” sotto un cielo benevolo e stellato.
daZeroaInfinito: e cosa aspettavi?
Gpp: che tutto fosse pronto, un suono come squillo di tromba e la vita a sussurrarmi di essere della partita: “Dammi una mano” mi ha detto.
daZeroaInfinito: Dargli una mano? Ma sai che anch’io ne ho sentito parlare! Un mito moderno. Tutto da raccontare inizia con una favola, e ti prometto che nel prossimo post la racconto.
Gpp: Ok ma non facciamo passare troppo tempo.

1- Ho il sole dentro (Gpp)

Trovo il posto, la posizione.
Proporzioni avanti irrispettose, a minacciare e sfidare.
Un respiro e assaporo ancora il sole, tempo di iniziare.
Il mio spazio ed il tempo
Bene – guerriero – spalle dritte…
Ho il sole dentro …

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Roma h 19:59…tempo di una riflessione veloce…di libri…di tempo…e di armonia

Ciao a tutti,
Oggi giro in libreria. Di libri da leggere ne desidero tanti. Ho finito “L’inverno del mondo” di Ken Follet qualche giorno fa e stavo cercando un nuovo libro. Per un attimo mi sono ritrovato faccia a faccia con Ghoete, “i dolori del giovane Werther”, prima o poi faremo un giro insieme lo sento. Ma oggi no! Oggi mi ritrovo di nuovo a camminare tra gli scaffali e ritrovo i titoli che ho letto, quelli che ho amato e quelli che ho odiato…e quelli che sono in pausa come”  l’Ulisse ” di Joyce. Oggi però più forte del desiderio di leggere un nuovo libro ho sentito di nuovo la voglia di rileggere i titoli che mi hanno accompagnato negli anni. Si ho desiderio di rileggere alcuni libri che ho amato in modo particolare, rispolverarli, lasciarli raccontare ancora ed io stesso raccontarmi e ritrovarmi insieme a loro nel tempo di ora. Ah a proposito, Ken Follet non l’ho finito, l’ho divorato. Amo i suoi libri ed a breve vi dirò di quest’ultimo in una mia personale recensione.
Mi ispiro e mi lascio guidare dalla parola “armonia” del tempo e delle storie, che ho storie nuove da esplorare ed alcune vecchie da rispolverare e sono certo che entrambe avranno qualcosa di nuovo da donare.
A voi capita?

daZeroaInfinito.com…che è un giorno caldo ed è da un po’ che non scrivo. Così mi fermo subito…metto in pausa i motivi del rientro ed anche le commissioni ancora da fare. Mi faccio il dono del tempoche ho desiderio di ritrovarmi narratore…me lo hanno suggerito prospettive di libri del mio passato e del mio presente…qui e ora. 

Io, il cellulare e un pò di storia_1

ercisson_eh237Questo cellulare nell’immagine si chiama Ericcson ET237 ed è stato  il mio primo cellulare. Eravamo nel 1997/98 (avevo 24 anni ed i capelli lunghi) l’ho pagato 350.000 Lire acquistandolo di terza mano. Il tizio che e lo ha venduto mi ha dato anche una ulteriore batterie, una cicciotta che durava 12 ore ed una slim da 6 ore, quella slim la usavo nelle uscite perchè nel taschino della camicia era meno pesante e faceva più figo :-).

Ricordo ancora la grande emozione di quell’acquisto, e l’imbarazzo dei primi giorni quando poi nessuno ancora aveva il mio numero. Molti avevano già il cellulare ma nel mio giro di amicizie eravamo tutti studenti ed il bisogno del telefonino no era ancora tanto avvertito. Comunque io lo comprai durante una fase di lavoro e con il guadagno mi feci questo regalo. La mia prima chiamata fu alla mia ragazza, fu una telefonata in un momento  un pò conflittuale tra noi … e quindi mi costò un intera ricarica da 50.000 lire.

Io ero cliente TIM e all’epoca vi erano tariffe con nomi di colori, la rossa, l’arancio, la gialla ecc.

TARIFFA-ROSSA

Io avevo la Rossa che permetteva di chiamate a tariffa ridotta nelle ore serali dopo le 21.

A quel tempo studiavo all’Università di Bari, ho vissuto dei bellissimi e difficili anni, ho stretto amicizie che vivono ancora nel mio cuore e nei miei ricordi, la lontananza e la cojonaggine hanno fatto il resto.

Da studente fuori sede ho vissuto in diverse case dello studente, la prima fu la casa dello Studente di largo Fraccacreta, poi il Renato dell’Andro ed infine il Caldarola. A quel tempo diciamo che era un accessorio, serviva più che altro per ricevere telefonate veloci dalle mamme, all’epoca chiamare dal cellulare e chiamare su un cellulare era percepito comunque come costoso.  Il soldo girava poco al punto che per lunghi periodi ero senza credito.  Quando si faceva una ricarica era un impegno non indifferente per le tasche di noi studenti. Gloriosa tariffa Rossa!!!

A quel tempo le ricariche avevano anche un costo, pagavi  50.000 lire ed avevi una ricarica di 45.000 lire ( costo operazione 5.000 lire) , oggi sembra una follia solo pensarlo! C’era la famigerata “ultima chiamata”, essa consisteva nel fatto che quando rimanano poche lire di credito ti veniva permesso di fare ancora la chiamata fino a che non cadeva la linea, ma i sistemi informatici dell’epoca erano più lenti di oggi ( o forse più umani) e così capitava che dalla conclusione del credito alla caduta della linea passava spesso un sacco di tempo, anche ore a volte.

Non ricordo quanto mi durò ma non credo tanto, iniziavano già ada ndare di moda quelli più piccoletti ed il mio era un pò un mattone…ma era il mio.

daZeroaInfinito.com … che in giro si vedevano persone che facevano telefonate ma che molte volte erano finte. Ci si dava delle arie e si facevano scherzetti con gli squilli tra amici. Eravamo grandicelli ma giocavamo tanto.

 

#NarraAscoltaStorie_18. “…viale Parioli””

L’aria di stasera  parla la lingua del natale, frizzantina ma non fastidiosa; che le luci così, un po’ ovattate e zuccherose, fanno ben sperare che tutto possa andare bene. 

La signora Adele per poco non passa sul ragazzetto in moto, a mezzo incrocio non gli pare di aver visto pararglisi davanti un folle pronto a rovinargli, come gli ha rovinato, l’umore. Adele ha ancora la mano lunga con palpo verso l’alto ad indicare “ma che stai a fare”. 

Sergio guarda tutto e prova tenerezza per Adele ed il suo gesto inascoltato e solitario, spontaneo e reattivo anche a se stessa tanto da rimanergli in primo piano più del necessario; che il giovane è già lontano e in molti hanno già preso a spingerla dietro “e annamo su…e daje!!”.

Attimi e secondi, atomi di tempo. Adele trova il tempo per mandare  un po’ tutti a quel paese e procedere oltre…verso casa, che è sera. 

Sergio un attimo davvero e poi spicca in volo tra una luce e un faro che abbaglia, nella testa martellano le cose da fare e l’orologio che gira nel petto. 

Michele saluta Simona e pieno di sé mentre attraversa sicuro la strada.  Un atomo di ritardo e Sergio e Michele passano con le loro distrazioni tanto vicini da fare il pelo alle reciproche anime.

Nessuno si è fatto male, sarà l’aria dolce e zuccherosa del natale pensa Sergio ancora stasera a distanza di tante ore e pensa tra se …:” Scusa Michele, o qualunque sia il tuo vero nome. Meno male che non ti ho preso…Che cavolo è stato proprio un pelo.”. 

daZeroaInfinito.com…prudenza sempre! 

#NarraAscoltaStorie_14. Porcate on the road

Giorgio è un genitore tra genitori. Giorgio parla di scuola e di decisioni, è un pò incavolato … vede porcate, dice lui.
Rossana come lui da quest’anno ha il figlio che inizia la scuola ed è serena.
Antonella osserva silenziosa.

Rossana (a Giorgio): Voi abitate qui di zona? I nostri figli frequentano la stessa classe e seppur vengono da esperienze diverse ora condivideranno una nuova esperienza e di sicuro diventeranno amici.
Giorgio: No, non in questa zona. Abitiamo in quartiere poco lontano da qui. Abbiamo frequentato questa scuola da anni e sin dal nido. Voi invece abitate qui?
Rossana: Si noi abitiamo qui vicino a poche centinaia di metri da scuola. Purtroppo in tutti questi anno noi non siamo mai rientrati nelle graduatorie per il nido prima e per l’infanzia poi…e abbiamo frequentato anche scuole private :-(.
Antonella: Eh si, anche a noi è capitato lo stesso. Io per fortuna non lavoro e così non ho dovuto ricorrere e scuole private che poi quanto costano!
Giorgio: Bene, ora i ragazzi diventeranno amici. Mi spiace però che mio figlio non ha avuto al continuità con altri compagni di classe della materna.
Quest’anno con le nuove regole per l’accesso alla scuola che hanno dato precedenza alle persone del quartiere noi non penasvamo nemmeno di rietrarci. Ci abbiamo provato e per fortuna lo hanno preso. Ma hanno fatto una porcata con queste nuove regole.

Rossana ed Antonella guardano altrove ormai. Quell’appunto sulle regole porcate le ha chiaramente ferito. Per anni hanno visto i loro figli fuori dalle graduatorie a ragione che vi erano anche iscrizioni da quartieri limitrofi e così loro si sono trovati fuori.

daZeroaInfinito.com (in zona 🙂 ) … ascolta e sente, oggi scrive di porcate che vanno e vengono e che fanno male alternativamente a chi le subisce…perchè esse aleggiano come potenzialità delle azioni umane. Giorgio, di sicuro, ha perso una buona occasione, bastava pensare solo al futuro ed al dono ricevuto, essere grato,  invece di rivangare il passato.

Ritmano delle parole in testa, prima tra tutte è la necessità di aprirsi al flusso della vita, che livella, dona opportunità ed invita all’amore da fare con essa tralasciando il rancore. Perchè il rancore imprigiona, e le chiavi della cella hanno fisionomia umana ed il loro nome e cognome è capacità  e decisione di perdono. Che da ogni dolore patito è partito un flusso rabbioso, verso fuori, verso l’alto e verso dentro. La butto in rima, tra un semaforo ed una ripartenza lenta del traffico metropolitano che a scorrere…stenta.

Porcata si, porcata no…porcata mah,
trasversale e trasformista,
democratica e  riformista.
Chi ne gode non la vede
finchè non la subisce.
Porcata in platea
Porcata laterale.
La porcata allinea,
livella … prima o poi.
Egualitaria ed altalenante.
Solo un fatto di tempo,
prima o poi la vedi, eccome!
La porcata , tempo presente.
La porcata perdurante.
La porcata, universale.
Emozioni di rabbia fuori
Vissuto astioso diffuso
Percezioni di incapacità.
La soluzione
Di nuovo…ancora
È la rivoluzione
Il respiro
A seminare
Nuova e perdurante
Decisione di perdono
Che Porcate si,
Porcate no …. Porcate mah.
Il perdono, certamente.

Qui e ora, ancora.

#NarraAscoltaStorie_11. “Chiaro!”

Al fresco dei platani si sta proprio bene. I bambini giocano sui gonfiabili, saltano e si divertono. Un bimbo piange, succede.

Figlio: Piangevo per chè mi è venuto addosso!
Padre: E tu non devi piangere!
Figlio: Perchè?
Padre: La prossima volta che capita che ti viene addosso tu invece di piangere vagli addosso con un bel calcio nella pancia e così impara. Io quando ero della tua età facevo così. Chiaro!

daZeroaInfinito.com … si sta bene al fresco dei platani immensi

#NarraAscoltaStorie_10. “Succede …a volte !”

Amedeo è sovrappensiero. Sono giornate calde… esce di buon ora a passeggiare al fresco dell’ombra dei pini. All 11:30 torna a casa, ha usato spesso il fazzoletto per asciugare il sudore ed ha sbottonato un pò la camicia, non è nel suo stile perché è sempre impeccabile nel suo abbigliamento. Nel frattempo al fresco della sua casa condizionata Lorenzo è tranquillo, ascolta musica.

All’improvviso un sussulto. wpid-wp-1431254926712.jpegUn rumore sospetto dietro la porta, insinuante e insistente. Rumore di chiavi a tentare di aprire e di mani a spingere a voler forzare e lottare. “Oh Cazzo”, pensa Lorenzo … “e ora”?

Raccoglie il coraggio e la paura, organizza tutto in un fagotto di iniziativa … abbassa la musica … scruta lo spioncino.

Il grandangolo distorce il ritratto del maledetto scassinatore … Poi una pausa ed una fitta nell’animo. wpid-img_3c50ed345cbd723a22bee3a2168ac866.jpgAmedeo accalorato ed innervosito tenta e ritenta, gira e rigira la chiave maledetta non vuole entrare…e se entra non gira! La guarda e la riguarda e riprova. Attimi…lunghi. Lorenzo apre lentamente, a lui ora è chiaro. Amedeo meravigliato vede aprirglisi la porta da dentro. Oh…Cazzo! Esclama. Scusa …scusa…dice a Loranzo che invano cerca di rassicurarlo dicendogli che è stato solo un equivoco. Amedeo si allontana in un eco di scuse, va via sconfortato. Casa sua è solo due piani più sopra. Brutto momento per Amedeo, è anziano e quella steccata lo ha ferito e spaventato. Era solo sovrappensiero…, succede a volte. daZeroaInfinito.com …pensieroso.

#NarraAscoltaStorie_8. “Ora capisco”

C’è stato – e c’è ancora – un tempo, ne sono certo, in cui a ognuno sono state raccontate storie che iniziavano con “una volta”. Queste storie – a differenza di quelle che iniziano con “C’era una volta” – hanno una qualità narrativa speciale, il narratore ,infatti, si spaccia per testimone presente al momento in cui il racconto è nato.  Mia nonna mi raccontava sempre che:

imagesUna volta durante una campagna di mietitura un padrone ha lamentato il fatto che i braccianti si fermavano troppo spesso ( secondo lui ) per mangiare. accade in una di queste pause “la storia”.

Padrone: Signori miei, ma quanto mangiate!
Bracciante: Padrone vuoi fare un esperienza?
P: Si, ditemi.
B: Prendiamo due fette di pane. Una la matte lei sotto la maglietta ed una io.
P: Va bene.
(dopo qualche ora, in occasione di una nuova pausa)
B: Bene signore, ora si alzi la maglia.
In quel mentre il padrone tirò fuori la fetta di pane intatta, ed il bracciante fece lo stesso alzando la maglia ma della sua fetta di pane restavano solo briciole.
P: Ah … si ora ho capito!
B: Signore, noi lavoriamo ed è normale che il cibo si consuma. Lei che non lavora, invece, non ha fame come noi perchè il suo cibo non si consuma velocemente come il nostro.

daZeroaInfinito.com … gran donna mia nonna 🙂