Divenire Artisti della propria vita. Regola 4 ”Fissate i punti cardinali” da: “Le Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

I nostri valori i nostri punti cardinali spirituali di connessione con la nostra natura profonda e con il nostro posto nel mondo.

Il nostro viaggio ha bisogno di coordinate, in questo caso valori a cui riferirsi per ritrovarsi nelle burrasche dell’anima. I valori spirituali – cosmo artistici – che ci indica l’autore sono l’Amore, la Verità, la Libertà e la Bellezza e non aggiungo altri rispetto a quanto sentirete ben esposto nell’audio. Aggiungo una sola riflessione personale  sull’importanza dei riconoscersi e darsi  dei valori in cui credere e in base ai quali costruire la nostra esistenza. Ascoltiamoci profondamente e senza giudizio alcuno,  approderemo nello spazio sacro  di dialogo profondo ed intimo con la nostra natura profonda. Qui troveremo e sentiremo la melodia autentica dei nostri valori  intonati con il progetto che ci siamo dati. Alcuni valori che sento importanti per me: Essere giusti con noi stessi, essere sinceri, essere fedeli al nostro progetto d’amore, essere accoglienti con le nostre debolezze e con le fragilità degli altri. A voi i vostri, tutti benvenuti.

I nostri valori i nostri punti cardinali spirituali di connessione con la nostra natura profonda e con il nostro posto nel mondo. I nostri valori sono guide nel cammino, stiamo pur certi che non perderemo la rotta e il coraggio non ci mancherà. In qualunque circostanza, e ostacolo,  sotto qualsiasi forma si presenti, i nostri punti cardinali di valore sapranno indirizzare la nostra mano, il nostro pensiero e le nostre parole.   Buon ascolto e buon arte, amore e saggezza a tutti. 

Vivere le vacanze con amore

In vacanza non dimentichiamo di portare la cosa più importante, noi stessi.  

Siamo in un momento storico particolare. Le vacanze sono nei pensieri di tanti. Il periodo di graduali riaperture stimola le pianificazioni. Beh, allora prepariamoci per stare bene ed essere felici. 

I periodi di vacanza sono speciali, in piccolo anche i weekend. Li attendiamo per ricaricarci, li attendiamo per riposare e per “fare altro e per fare tutto”. Già…fare altro. Vi sarà capitato di sentire dire, o di dire frasi del tipo: “la prima settimana serve solo per organizzarsi”, e ancora ” ci vorrebbe più tempo “. Non di rado i primi giorni si vive, anche, un senso di confusione .

W le vacanze!! Eppure possiamo goderne sin dall’inizio. Seguitemi.

Arriviamo ai momenti vacanzieri, non di rado, sbilanciati e tendenti allo “sbrago”, ovvero lasciando (a volte abbandonando) la nostra centratura e tante nostre buone abitudini quotidiane.

Questo avviene perché è strisciante un mood che, in estrema sintesi, vuole che nei periodo di vacanze (più o meno lunghi) “dobbiamo smettere” di fare tutto ciò che è “quotidianità”.

Si annida nel profondo di noi l’illusoria convinzione che “chiudere”, ovvero lasciar la nostra vita a casa, sia il modo per approdare alla felicità. Come se la nostra identità del prima e quella del durante le vacanze non potessero siano incompatibili.

Seppur consapevoli della temporaneità delle fase delle vacanze ci accomuna una tendenza a “rimuovere il limite temporale”; quando partiamo, anzi quando già quando organizziamo, dentro di noi si annida il miraggio che durerà per sempre.  Così ecco che in ogni vacanza potrebbe anche annidarsi un un incoffessato desiderio di “chiudere” e “buttare la chiave”.

Con questo approccio, più o meno conscio, ci facciamo lo sgambetto privandoci di una prospettiva di godimento pieno ed autentico. L’errore che facciamo è quello di seguire troppo la parte psichica, ovvero quella che vuole il piacere immediato, e pur di raggiungere questo obiettivo non presta attenzione ad altro.

E se provassimo a cambiare l’assunto di partenza?

Si, perché nelle nostre giornate sono certo ci sono momenti preziosi, ci sono abitudini che amiamo. Io ad esempio amo al mattino quando alle 6:50 apro le persiane e vedo il sole che spunta da dietro le montagne, amo l’odore del caffè. Amo fare meditazione ogni giorno. Amo scrivere e trovo spunti di riflessione  proprio nella quotidianità che vivo, nel mio lavoro, nei miei progetti, nella mia famiglia. Amo portare avanti tanti progetti a cui collaboro, e ciascuno di essi mi richiede una finestra di attenzione quotidiana. Amo vedere mia figlia pronta che esce per andare a scuola. Amo in questo periodo di poco traffico poter andare a lavoro in macchina ed ascoltare la radio. Amo la sensazione a sera di ritorno a casa, amo vedere film con la mia famiglia, amo verso le 21:00 giocare a chi indovina tra di noi “il parente misterioso” su rai 1, amo leggere.

Molte abitudini, naturalmente, durante i periodo di vacanza subiscono delle variazioni, altre entrano nella nostra vita. La fase iniziale delle vacanze può anche portare un senso di confusione, nel piccolo ci richiede una “riorganizzazione”.

Allora ecco il mio suggerimento:  portiamo in vacanza “noi” e non lasciamo a casa le belle abitudini e la ricchezza del nostro quotidiano.

Entrare in una “fase nuova”, seppur temporanea, ci permette di poter consolidare la nostra storia arricchendola. Possiamo arricchire la nostra esperienza vacanziera con la totalità di noi stessi, ed arricchire noi stessi della esperienza vacanziera.

Prima di partire scegliamo cosa mettere in pausa e cosa invece portare con noi.

Se vi è capitato di vivere disagio questo tipo di disagio non colpevolizzatevi, succede perché siamo umani e la nostra mentre è molto ghiotta di pensieri.

Cosa fare allora?

Io suggerisco di fare un primo passo, di coraggio, che è proprio quello di assumere questo atteggiamento, farlo proprio, conoscerlo e non negarlo.   Approfittiamo di questo momento di grande consapevolezza per affermare e consolidare il nostro potere decisionale e di armonizzazione della nostra vita (ovvero nella valigia mettiamo le cose che amiamo).

Il dolore? Beh…vediamola così. Se non fosse stato per questo senso di disagio probabilmente non avremmo iniziato a prestare attenzione alle tante cose “qualità di noi” che abbandoniamo nei momenti di “pausa”. Il dolore in quest’ottica è un potente stimolo di crescita, e così invito a vederlo ed a usarlo.

In vacanza frequentemente si è presi dalla smania di “fare tutto”, ecco impariamo ad ascoltarci. I momenti di pausa non sono momenti in cui dobbiamo mettere in pensione la nostra identità, quella che costruiamo ogni giorno. Riposarsi dopo periodi di lavori intenso è un bel momento come lo è anche donarsi occasioni di svago e di nuove esperienze. Queste belle opportunità, sono certo, saranno ancor più piacevoli vivendole in pienezza.

La vita è una continua opportunità di crescita e di evoluzione, non facciamoci ingannare dai fumi tossici di “stravolgimenti esistenziali”. In vacanza non dimentichiamo di portare la cosa più importante, noi stessi.

In questo momento storico la seduzione di “mollare tutto” sarà ancora più forte, allora rinforziamoci per godere della bellezza che sapremo creare … non facciamoci fregare.

Buoni propositi in tempo di “Fase 2” – Darsi una meta.

IMG_2437Il nome di questa fase non ha nulla di solenne, si chiama semplicemente fase 2, ed è quella della convivenza con il Covid 19.

L’essenzialità del none fa da contraltare ad un abbondanza di dibattito e di opinioni di prescrizioni e di minuziose indicazioni su ciò che è bene fare e cosa no, sui rischi che si corrono se si violano le regole o meglio “LA REGOLA” di  “stare a distanza”.

L’umanità ha molte anime, molte sentono di essere all’inizio di una nuova era, altre più pragmaticamente non vedono l’ora di tornare a fare come prima.

Io oggi ho lavorato di penna e di foto ispirandomi appunto alla “Fase 2”, ho lavorato per sintetizzare in un immagine la mia idea di cambiamento e di direzione verso cui andare.  Uno scatto semplice per il mio desiderio chiaro, desiderio di voltare pagina in termini esistenziali e relazionali andando verso tutto ciò che ci aiuta a crescere ed evolvere come persone. Ne io ne l’umanità abbiamo la pretesa di riuscire a fare tutto con la facilità di un idea narrativa o di un click.

Non mancheranno le tempeste e dobbiamo essere pronti e flessibili cambiare la rotta tutte le volte che le circostanze lo richiederanno, ma con la meta ben fissata nell’anima potremmo arrivare con un pò di ritardo…ma arriveremo dove desidera il nostro cuore.

 

 

 

 

Domande per crescere al tempo del Coronavisus: “Quando Finirà questa storia?”. Noi…Antonio Mercurio e il Mito di Ulisse

Già, ci chiediamo tutti: ma quando finirà?
I tecnici dicono che sarà una lunga e lenta planata il ritorno alla normalità, o comunque ad un nuovo modo di vivere che impareremo a chiamare “normalità”.

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Photo by Miguel Á. Padriñán on Pexels.com

Certo ci auguriamo tutti che i ricercatori mettono a punto in breve tempo un  farmaco o un vaccino così da poter accorciare i tempi. A loro da questo post mando tutta la mia e energia.

Ora però, mentre loro fanno il loro lavoro, noi che facciamo? Anche noi possiamo fare qualcosa e anch’io voglio fare il mio lavoro, così ecco che come Persona, come Counselor e ricercatore in Antropologia Cosmoartistica guardo al mondo dell’umano e mi interrogo sul “Quando finirà questa storia, ovvero,  quando finiranno le tante storie che ci impediscono di crescere e di approdare al tanto sognato cambiamento per stare bene ed essere felici?

Usiamo il simbolismo e per un momento vediamo il Coronavirus come alla rappresentazione fuori nel mondo di parti umane, parti nostre, e precisamente come rappresentazione di quelle parti nostre velenose che se non riconosciute e se lasciate libere di agire infettano e devastano la nostra vita, penso al veleno dell’odio al veleno dell’orgoglio, al veleno della volontà di potenza e di voler dominare gli altri, penso alla svalutazione, penso lamento, penso a tante forme virulenti che a volte agiamo nelle relazioni con noi stessi e con gli altri.

Così ecco che la domanda arriva alla nostra coscienza oggi in modo più chiaro, dalla situazione planetaria ed in tutte le lingue si è diffuso il messaggio che “bisogna fare qualcosa”. In questo momento in cui abbiamo preso consapevolezza del problema stiamo lavorando tutti a contenere il contagio e la diffusione. In questo modo l’ Io Adulto presente in ognuno di noi “qui e ora”, ed in alleanza solida con la saggezza interiore e  tutto il seguito di qualità positive umane che abbiamo  la capacità di scegliere per il bene e la costruttività, la comprensione, l’empatia, la speranza, il perdono ( IL PERDONO!!), la fiducia, la fratellanza … per dirne alcune; Ecco in questo momento di lucida consapevolezza abbiamo preso atto della virulenza dell’odio ed abbiamo deciso e stiamo facendo tutto il possibile per ridurne la diffusione.

Ad un mese dalle azioni difensive e quando si pianifica il “dopo” ecco che dalle nostre parti positive si alza la domanda “Hey tu! MA quando finirà questa storia?”  ed ancora…quando la finiremo inquinarci la vita con l’odio, i capricci e le pretese?

Già. Quando?

Ed allora mi metto in ascolto profondo in questo tempo e mi viene un sospetto.

Ma noi stiamo cambiando? Oppure stiamo aspettando che tutto finisca per riprendere a fare semplicemente quello che facevamo prima e magari anche con un pò più di veleni e di jubris, spavaldi e ringalluzziti dallo scampato pericolo?

Non è facile il momento che stiamo vivendo ed è forte la spinta umana a difenderci rimuovendo e negando il grande invito al cambiamento che la vita ci chiede di fare. Eppure qui tocca fare qualcosa…la vita lo dice chiaramente.

Recentemente in miei post vi ho parlato dell’IO FETALE. ( invito al leggere il post cliccando sul link). Di questa nostra parte  dobbiamo esser ben consapevoli e imparare a riconoscere quando essa sale in cattedra e comanda.  Ma per fortuna non c’è solo questa parte in noi, tante ne abbiamo ed in tanti post vi ho parlato anche del nostro Sé, della nostra saggezza interiore e dell’incondizionato amore per noi e che ci sostiene nei passaggi di crescita e ci spinge fermamente ad evolverci.  Ecco quindi che forti nell’amore e centrati con il nostro Sé possiamo cercare di rispondere alla domanda: Quando finirà?

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Finirà quando noi decideremo di finirla veramente, senza se e senza ma. Finirà quando il nostro IO ADULTO avrà piena cittadinanza nella nostra vita e si muoverà in armonia con il nostro SE’ Personale alla luce del sole e non solo quando ne abbiamo bisogno. Finirà quando avremo preso coscienza del grande potere che abbiamo e che si chiama “libertà” di creare la vita che desideriamo. Noi ficchiamocelo in testa siamo sempre liberi sia quando siamo centrati sull’AMORE che quando siamo centrati sull’ODIO.

imagesQuando finirà?  La mia risposta è che finirà quando avremo deciso nella volontà cosciente ed in quella profonda che è ora di finirla e deciso di amarci come si deve.

Quale è la strada per arrivare a questo obiettivo? Allora una possibile strada ce la dona Antonio Mercurio con il suo grande lavoro di rilettura del mito di Ulisse in chiave antropologica Cosmoartistia.  Ecco cosa accade all’eroe dai mille patimenti e dal grande ingegno in un momento del suo viaggio di ritorno a Itaca. Provo a raccontarvela:

“Siamo sull’isola di Ogigia, qui è approdato Ulisse ormai senza più compagni navi e tesori, solo. Nell’isola vive con la Ninfa Calipso,  e per 7 anni il nostro eroe di giorno piange il ritorno a casa e di notte giace con la bella dea, godendone. Con l’intervento di Atena, Zeus tramite Mercurio fa arrivare a Calipso l’ordine di lasciar libero Ulisse e di permettergli di costruirsi una zattera per riprendere il mare. Così a malincuore la dea fornisce a Ulisse il necessario per costruire una zattera. Calipso offre ad Ulisse di scegliere tra andare via oppure di rimanere con lei che in cambio gli avrebbe offerto l’immortalità. 

Ulisse sceglie il mare. Quasi vicino all’isola dei Feaci ecco che Poseidone gli scatena una terribile tempesta. Ulisse viene ripetutamente sbattuto contro gli scogli e poi dalle correnti risucchiato in mare. La Ninfa INO gli va in soccorso e gli dice di lasciare i tronchi a cui era aggrappato e di liberarsi delle sue vesti pesanti, gli offre un telo chiedendogli di stendervisi sopra e che così lo avrebbe portato in salvo. Ma Ulisse che è anche testardo non accetta e si tiene aggrappato ai tronchi (alle certezze tangibili) in quella tempesta e per gran tempo è sbattuto contro gli scogli. Quasi esanime si abbandona e prega, prega il dio del fiume che le cui acque entrano nel mare in tempesta. Prega il Dio del fiume chiedendogli di accoglierlo nelle sue correnti e di farlo approdare, così ormai stremato e quasi esanime dopo tanta battaglia Ulisse tocca finalmente terra e lì si lascia andare ad un lungo sonno(…). 

9788886406505Antonio Mercurio ci propone Ulisse come esempio di uomo che vive gli accadimenti della vita e che in continuazione si trasforma per divenire sempre più artista della sua vita e non solo. Il bisogno ed il desiderio di immortalità che lo muove non è quella offertagli dalla ninfa Calipso ma quella che è il risultato del suo agire che è costantemente fusione di amore e odio e di tanti altri opposti.

Come Ulisse può capitare anche a noi in questo momento di aver iniziato questo tempo storico con le migliori intenzioni ma di trovarci a volte smarriti e di non sapere cosa fare, pensare e decidere. Alla domanda “Quando Finirà?” magari sentiamo che la tempesta in effetti non è ancora placata, non è vinto il nostro odio e non è saldo il nostro amore così come pensavamo e ancora sentiamo che c’è da lavorare.  Non siamo soli ed è un duro lavoro per ciascuno di noi, teniamo duro. Ancoriamoci saldamente al nostro Sé e ascoltiamolo, preghiamo, facciamo come Ulisse affinché si plachi la tempesta dentro e fuori.

Non molliamo, Rimaniamo concentrati, noi siamo forti e possiamo fare un gran passaggio di crescita proprio in questo periodo ostinato e difficile da digerire. Prendiamoci il tempo per entrare profondamente in contatto con le nostre parti ostinate e rinforziamoci nella decisione di amore per scegliere che è arrivato il momento che finisca … ORA.

Non diamoci addosso se scopriamo che ancora un pò ce la stiamo raccontando, amiamoci incondizionatamente siamo umani ed abbiamo anche le nostre debolezze e paure. Nessuna condanna dunque ma tanto amore e perdono. Rendiamoci disponibili, affermiamolo, sussurriamocelo con affetto guardandoci allo specchio ” Io mi rendo disponibile a fare un passaggio di crescita. Io mi rendo disponibile all’amore. Io mi rendo disponibile al perdono.”

Io mi rendo disponibile insieme con tutti voi e più siamo più energia di amore doniamo a noi ed alla vita cui possiamo essere grati.

Messaggio dal Nespolo: “Andrà tutto bene”.

Che poi ciò che deve germogliare germoglia, ed i frutti arrivano. A volte i semi piantati da tempo attendono più del dovuto per germogliare, a volte può capitare di perdere la speranza e archiviare la cosa. Poi quando meno te lo aspetti la vita sa meravigliarci con il suo progetto ed i suoi tempi. Messaggio al mondo dal piccolo nespolo spuntato nel vaso di casa:” Seminate, prendetevi cura dei vostri progetti e quando non sapete che fare e viene meno la speranza è bene pregare più che disperare…andrà tutto bene! Parola di Nespolo.

 

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Il buongiorno con positività

Buona giornata a tutti e condivido con voi questa fresca magnolia sbocciata stanotte e un altrettamto fresca affermazione positiva.

“LE ESPERIENZE NEGATIVE DEL PASSATO SONO FINITE. OGGI C’È SOLO IL BENE”.

E con questo post inauguro un nuovo ciclo per farmi dono e condividere con voi un’affermazione positiva al giorno😊😊 che sono sicuro essere cosa buona🤗🤗

(Foto mia e affermazione presa dal video a lato)

 

Lacrime nuove

Piangere al dolore nuovo
all’imprevisto che smuove l’anima nel petto o ovunque si trovi;
Buon pianto nuovo, che sia copioso,
liberatorio e senza giudizio, limpido e fresco;
Buon urlo al fiato che sgorga dal vulcano del cuore,
sali pure alto e in cielo con libero fragore, come tuono;
Basta pianto di un tempo, finiscila;
Che ogni secondo è tempo nuovo
che è sterile la sua ripetizione
seducente il solito narrare
Che già abbiamo versato lacrime copiose, ed era giusto allora;
Ora piangere per un dolore nuovo
per il superamento che fa paura e disperare
per la fatica
per la forza che ci vuole ad armonizzare il bene ed il male, l’odio e l’amore,
piangere per vivere
per nascere ancora
e aprire i polmoni;
Siamo tutti vincitori
sopravvissuti
dal primo respiro nel mondo di allora
Buon pianto nuovo e nuova forza e vita fresca a noi ricercatori di bellezza