In fede

Un progetto, un fiore un giorno, gemito e armamento. Fede, come amore e fiducia. Segno, solco d’impegno e tempo a fendere paure. Ogni giorno potenzialità di scelta d’amore, ogni secondo potenzialità di salvezza. Costante di ogni tempo la libertà…e la sua ebbrezza.

Attacchi di Panico. Non c’è nulla da nascondere

ImmagineEmersione”, il termine l’ho scelto pensando ai sottomarini. Non so voi ma io non ci riuscirei mai a starci dentro. Ogni volta che vedo un film di sottomarini (che invece mi piacciono molto) tutte le volte che il comandante dice: ” Emersione!”  … beh io traggo sempre un sospiro di sollievo; così allo stesso modo voglio aprire le danze con questa parola “Emersione!  Su il periscopio”.

Tratatte l’argomento, fatelo emergere e venir fuori dal dialovo tra voi e voi.   Lo so che lo si vorrebbe cancellare definitivamente, ma questo non so come si fa o almeno, io non ci sono riuscito.
Per sbolognarlo intendo dargli visibilità, non rimuovetelo. Parlane, scrivi se ti piace, è una cosa buona. Questo aiuta tanto.

Lo so che è difficile aprirsi, che poi uno pensa: “non mi prenderà per matto?”.

No tranquilli, non siete matti :-). Ma decidete voi come vi volete vedervi, per me siete degli eroi con un bel compito lavoro da fare.

Quindi 1-  dare visibilità al tema, perchè esso è carogna e nel silenzio cresce.

Credetemi, da soli vi frega.

Ultimamente riflettevo alle “situazioni tipo”. Se vi è capitato di sperimentare un attacco di panico in una situazione tipo ( a scuola, in ufficio, nel traffico, in chiesa, in una piazza piena di gente, in macchina ecc ecc ecc)  è molto probabile che quella specifica situazione per voi diventi “Alert”, ergo ogni qual volta vi si ricomporrà la vostra speciale “situazione tipo” ecco che ricomparirà la paura.  E’ una sorta di procedura standard….è come se dentro si attivino dei sensori.

Ho letto qualche anno fa che nell’antica Roma si era soliti piantare dei chiodi nel terreno nel punto preciso in cui una persona aveva avuto un malore, ad esempio un attacco epilettico (Il grande Cesare ne soffriva, dicono). Si credeva così di inchiodare in quel punto quello spirito maligno che provocava il malessere o comunque il fatto doloroso. Ci ho pensato spesso e ho pensaro a come fosse utile il segnare il punto, visibilmente, per riconoscerlo e vederlo nitidamente.

Io vi consiglio di far emergere il problema alla vostra attenzione, parlatene con qualcuno, scegliete voi chi…ma sceglietene uno!

daZeroaInfinito.com