Correvano gli anni 2017 e 2018. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Cari amici ci avviciniamo sempre più. Stasera mentre ero a passeggio con Elliot pensavo al mio prossimo compleanno…e quasi in automatico la mente ha preso a fare il bilancio. In qualche maniera siamo portati a tirare le somme, e lo facciamo frequentemente. I 50 anni rappresentano una occasione ghiotta. E anche a me la mente ha preso a fare bilanci e propositi. A 50 anni si fa forte la voglia di voltare pagina, in generale. Percepisco dentro una spinta positiva al liberarmi di cose che, sinceramente, mi hanno scocciato.

Il 2017 sento ancora forte la botta dell’anno prima, come un pugile all’angolo sento di averne prese a sufficienza e mi metto a lavorare con tutti i muscoli della mia anima.

Il mio lavoro prosegue abbastanza bene e sto imparando e apprendendo cose nuove, tutto sono certo mi è utile. A volte non mancano conflitti. In questo momento ho modo di constatare ancora una volta quanto mi mette a dura prova il rapporto con chi stabilisce le regole. Vive in me una specie di avversione verso chiunque mi dice ci “fare cose”. Ma voglio fare i conti con questo aspetto perché a lungo andare mi sta penalizzando e soprattutto mi ostacola anche a contattare il buono che può arrivare da chi ha maggior esperienza.

Leggo tanto, in genere, ma nel 2017 leggo molto più del solito. Una mia ex collega mi ha parlato qualche anno prima della sua passione per i libri di Ken Follett, e così incuriosito ho iniziato a leggerlo e da allora ne ho letti parecchi.

Ho provato anche a leggere Ulisse di Joice ma … ci riproverò, prima o poi.

Ad Agosto vediamo sotto un bellissimo cielo stellato in una calda serata romana all’Isola Tiberina La La Land, film ormai divenuto “di casa” e che frequentemente con Emma rivediamo con piacere e cantiamo e balliamo. Questa scena mi piace un sacco:

Nel 2018 arriva a casa Elliot. Dopo tanto tempo finalmente abbiamo deciso di aprirci a questa possibilità. Elliot è un cagnolino molto tenero ed affettuoso. All’inizio un gran bel casino per tutto quanto riguarda i suoi e i nostri ritmi. Ma è un cane “portato” ad essere bravo e devo dire che ci sa subito soddisfazione. Elliot gioie e preoccupazioni dato che dopo qualche mese si prende anche una bella malattia che ci ha fatto venire i capelli bianchi, per fortuna è un cagnolino forte e coraggioso ed ha vinto. Eccolo nella sua prima foto:

Il 2018 in termini musicali mi porta un dispiacere ( come a milioni di altre persone) per la morte di Dolores O’Riordan. Dai tempi dell’università i Cranberries e la sua voce hanno accompagnato tanta parte della anche della mia stori.

E’ anche l’anno che faccio la mia prima esperienza della montagna. Trascorriamo la nostra prima vacanza in trentino sulle dolomiti ed è stato davvero molto bello.

Io sono sempre più grandicello, siamo a quota 45.

In questi anni mi pare non ci siano grandi cose, ovvero mi è tutto talmente vicino che una parte di me vuole liquidare il tutto con “le solite cose”.

Invece sono tanti i passaggi. Il mio impegno con le persone si fa sempre più intenso e lavorare con persone speciali e fare insieme percorsi di crescita è per me fonte di grandi stimoli e impegno. Sono soddisfatto e i passaggi di crescita che vedo fare ai miei clienti mi gratificano.

Ci vediamo domani per un prossimo step

Correvano gli anni 2014 e 2015…e 2016. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Non c’è due senza tre, ovvero dopo i post per 2 anni arriva quello di 3 anni. Il weekend appena trascorso è stato per me un pieno di attività legate alla mia progettualità con l’Istituto Solaris, due giorni di formazione e due giorni di stimoli belli e di crescite. Quindi caro il mio blog, cari miliardi di lettori😁😁 e caro progetto siate accoglienti e non me ne vogliate a male…ero totalmente impegnato altrove. Quindi vado per 3 anni in un post, impegnativo, e spero di saper essere sintetico al punto giusto. Prendo fiato quindi e chiudo gli occhi per far salire alla memoria e all’area delle emozioni questi tre anni. 41-42 e 43 anni…come sono andati? E che cosa ho fatto di bello…o di brutto?

In questi anni sempre più lavoro a crescere in una nuova identità professionale. Anni impegnativi in senso fisico ed anche progettuale. Collaboro con società che offrono prodotti assicurativi e finanziari e trovo, il mondo del lavoro, sempre molto stimolante perché è per me come un laboratorio in cui tante mie parti emergono e dalle relazioni con colleghi e con l’azienda traggo preziosi, e non sempre facili, stimoli ad evolvere.

Il 2014 … rullo di tamburi… nasce il mio blogggggg…Yeeeee.  Statisctiche alla mano da quando è nato il mio blog ha avuto 40.749 Visualizzazioni (grazie), 22.922 visitatori (grazieee), 2.774 commenti ( wow grazissimo), il sito è seguito da 560 altri blog…ancora grazie a tutti. In questi anni ho scritto molti articoli, molti li ho poi tolti perché non mi piacevano più, al momento sono 722 (bravo a meeee). Dai sono contento, voglio bene a questo spazio e mi piace prendermene cura.

In questo anno insieme con una mia collega mettiamo in piedi e realizziamo un ciclo di eventi che si ispira al mito di Ulisse così come ce lo propone Antonio Mercurio nel libro “Ipotesi su Ulisse”. Il titolo era “Cosa farebbe Ulisse al posto mio?” ricordo ancora con soddisfazione tutto il percorso che abbiamo fatto insieme alle varia persone che hanno partecipato agli incontri.

All’orizzonte mi si prepara un nuovo cambiamento professionale.

Il 2014 è anche l’anno in cui i Foo Fighters pubblicano The River

Il 2015, come dicevo, approdo ad un nuovo lavoro e questo cambiamento devo dire si presenta con nuove, ed inizialmente impreviste, opportunità.

E’ un periodo della mia vita in cui sono molto appassionato di fotografia, poi negli anni il mio rapporto con la macchina fotografica è cambiato e devo dire che mi sono un po’ impigrito. Ogni tanto ancora la mia reflex mi guarda come dire “che facciamo? Usciamo a afre un giro?”. Questo è uno degli scatti a cui sono più legato e che ancora – a distanza di anni – lo utilizzo.

E visto che è tutto un turbinio di colori ecco che sempre nel 2015 collaboro con i direttori dell’Istituto Solaris alla scrittura della chiave di lettura per il XXXI° seminario di Cinematarapia. Il film di quel seminario era Rapunzel ed il tema proposto “Ad occhi aperti. Usiamo il perdono e la riparazione per accedere ad una nuova visione.

A guidare la macchina dell’oggi scruto nello specchietto retrovisore sugli eventi di questi anni le fasi embrionali e drammatiche del conflitto che invece oggi è cruento tra Russia e Ucraina e produce molti morti e dolore. Proprio in questo momento mentre scrivo leggo sui giornali on line di “incontri” tra leader di super potenze che mi viene rabbia a pensare (da una parte e dall’altra del mondo) a come siamo ancora instupiditi e non “immunizzati” al virus dell’odio e della volontà di dominio.

Il 2016 andiamo a farci un bel viaggetto a Venezia, il ricordo di quei giorni è agrodolce in me. Ero pieno di gioia perché avevamo saputo da poco che c’era un figlio/a in arrivo.  Poi purtroppo abbiamo dovuto fare i conti un aborto spontaneo. Si, succede è frequente! E anch’io me lo sono detto e ce lo siamo detti. Ma non pensavo facesse così maledettamente male. E ancora mentre scrivo fa male. Ho sempre pensato che si sarebbe chiamato Benedetto o Benedetta, non so perché ma in quei giorni e per tutto il tempo che è durata ho sentito questo nome dentro ed avevo una gran forza.

Ma la vita – a volte – non va come vorremmo noi e c’è sempre un identità nuova da acquisire mi ha insegnato Antonio Mercurio. Più cerco di rimuovere e più famale. Il dolore ha la sua dignità e solo riconoscendolo sento ogni volta che si può trasformare. Quel giorno noi abbiamo perso un figlio e mia figlia un fratello o sorella. Era già con noi e … lode a lui per il tempo del suo progetto.  Una prova importante per la mia famiglia.

In quello stesso mese conseguo il diploma da Cinematerapeuta. Ora essendo che questo diploma è esclusiva dell’Istituto Solaris ed essendo io il primo diplomato nei fatti ho un primato. No, vabbè, a parte il primato sono felice.  E’ un bel giorno caldo e ho dentro di me “tutta” la mia famiglia.

La mia tesi di diploma è basata anche sulla scrittura di una chiave di lettura di un film, il film che io ho scelto è “Frozen, il regno di ghiaccio”. Ho ancora negli occhi la meraviglia di quando siamo andati con Emma a vederlo al cinema e di tutte le volte che lo abbiamo rivisto a casa e abbiamo ballato, cantato e interpretato i brani canzoni….e poi abbiamo anche realizzato una nostra autentica e irripetibile danza. … Siamo troppo forti. Beh il brano di quel tempo è:

Correvano gli anni 2012 e 2013. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Quando questa idea di ripercorrere i miei primi 50 anni mi è venuta mi è da subito piaciuta. Chi ha seguito fino ad oggi la narrazione sa ( mentre chi la leggerà negli anni ora lo sa) che la mia esplorazione è senza pretesa di voler essere dettagliata e complessa. E’ una passeggiata leggera negli anni attingendo alla memoria breve che emerge nel momento della scrittura. 

Nella sua semplicità, tuttavia, sento come è un esercizio personale di riappropriazione della mia storia. Mi capita  più volte nel corso delle giornate di veder riemergere ricordi a cui non ero più abituato. Ricordare è un esercizio e dovremmo allenarci di più, abbiamo tanti cassetti dentro di noi pieni di emozioni, sensazioni e profumi che non aspettano altro che noi li andiamo ad aprire. C’è tanta ricchezza. 

Ma veniamo a noi, il biennio 2012 e 2013 mi vedono ad un nuovo step di crescita. Conseguo il diploma in counseling presso l’Istituto Solaris. Faccio una bella festa con la mia famiglia, i direttori e tutti i miei compagni di crescita. Ero molto emozionato il giorno della discussione della mia tesi. 

Approdo a questo bel riconoscimento in modo intimo, per me è il risultato di un lavoro iniziato almeno 10 anni prima e che nel tempo sempre più ha assunto anche connotazioni di ricerca e approfondimenti per fare di me un professionista pronto anche a lavorare con le persone che me lo chiedono per fare insieme percorsi di crescita. 

L’Istituto mi propone di poter essere un docente e io accetto con grandissimo piacere, sono molto grato ai direttori per quella prima opportunità. 

Sempre più in questi anni il mio impegno in attività progettuali e corsi della scuola si fa inteso. 

Emma cresce ed è una bambina piena di vitalità, in questo biennio concludiamo l’esperienza con il nido e ci apprestiamo al andare a scuola dell’infanzia. Non abbiamo i familiari vicini e questo se da una parte non ci alleggerisce di tanto impegno dall’altra ci rafforza e ci rende sempre più una squadra fortissima. A volte ci facciamo aiutare da bravissime baby sitter che ci danno una mano. 

Il mio lavoro procede tra alti e bassi, sono tempi in cui le attività professionali procedono a scossoni.  

Il  2012, precisamente a gennaio accade il fattaccio del “naufragio”  della nave Costa Concordia, una cosa assurda.

Vi ricordate di Felix Baumgartner? Io si, e ogni tanto rivedere questo video della sua impresa che lo porta a lanciarsi da 39.045 m di altezza ed a diventare il primo uomo a superare la velocità del suono.

A novembre del 2012 dapprima assistiamo alla rielezione di Obama come presidente degli USA e poi la Palestina diventa Stato osservatore non membro delle Nazioni Unite ( quest’ultima notizia ci sta bene nel racconto anche perché proprio ieri sera l’abbiamo approfondita con Emma che in questo momento la sta studiando a scuola)

Il 2013 a febbraio accade che Papa Benedetto XVI annuncia le sue dimissioni, un fatto storico. Il successivo 13 marzo viene eletto papa Francesco.

Sul finire dell’anno, il 5 dicembre a Johannesburg muore Nelson Mandela. 

e questa è la poesia Invictus che Nelson Mandela era solito usare per darsi coraggio negli anni della prigionia:

 Dal profondo della notte che mi ricopre
Nera come la fossa da un polo all’altro
Ringrazio gli dei qualunque essi siano
Per la mia anima indomabile.
Nella stretta morsa delle avversità
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
Incombe soltanto l’orrore delle ombre.
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.

Nel 2013 arrivo a quota 40… dal post di domani inizia il countdown verso quota 50.

Correvano gli anni 2006 e 2007. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Il biennio 2006 -2007 beh è uno di quelli di grande svolta. Io e Rosa , la mia compagna, prendiamo decisioni e cambiamo marcia al nostro rapporto. Il mio maestro mi dice sempre che nella vita di una persona ci sono degli eventi che “segnano”, l’acquisto di una casa è uno di questi. Nel 2006 quindi – l’ho già spoilerato – compriamo la nostra casa. Mi ricordo tutto di quel tempo fatto di ricerca, di decisioni di attesa e di separazione. Le emozioni erano tante sotto la apparenza di “convenienza”. A quel tempo si era soliti dire ” acquistiamo casa, conviene, così invece di pagare l’affitto almeno ti ritrovi un “valore” era una specie di mood che pressappoco come il “Cara” in una lettera apriva il tema con gli altri quando se ne parlava. Le emozioni sotto però erano ben consapevoli che quel passo era un evento dalla spiccata valenza esistenziale. Si era già coppia convivente, ora si diveniva anche coppia convivente e “comproprietari” di una casa e uniti nel mutuo 😂😂😂😂,

Vabbè, insomma ci addentriamo in un’altra fase del nostro rapporto.

Firmiamo l’atto il 28 Marzo, il giorno dopo il mio 33° compleanno. Mi preparo a separarmi dalla casa in affitto. La prima giornata nella nuova casa è il 29 giugno, a Roma si festeggiamo S. Pietro e Paolo. All’inizio non abbiamo tutti i mobili, ma poco alla volta inizia ad entrarmi nel cuore. Già che ci siamo quello stesso anno ci compriamo anche una macchina nuova, ovvero usata ma abbastanza nuova.

Qualche giorno dopo vinciamo i mondiali in Germania, ed abbiamo fatto una gran festa con gli amici, i caroselli per la città in una marea colorata e festosa.

Nel mondo le cose, a scorrere wikipedia, sono un pò incasinate e la paura la fa sempre da padrona. Virus Aviaria, guerra in Iraq, attacchi in Afghanistan sono solo alcuni degli eventi che tengono il clima in quella che Giulietto Chiesa, già qualche anno prima, aveva definito la guerra infinita.

Continuo con grande passione la mia formazione con l’Istituto Solaris, la scuola è cresciuta e ora ci sono molti più allievi. La teoria è importante ma una parte importante della mia e nostra formazione si consolida nei laboratori esperenziali, il teatro della cosmo art, fotografia e spiritualità e Atelier video.

E’ di questo anno la realizzazione di questa clip:

La nostra casa prende sempre più vita e noi siamo davvero felici. Non saprei ben dire come è accaduto ma sta di fatto che a febbraio del 2007 quasi a ridosso dei miei 34° anni ci addentriamo in un altro progetto…ci sposiamo.

Siamo una coppia in gamba, e siamo collaudati. Organizziamo un gran bel matrimonio che si svolge in Puglia nel nostro paese di origine in una caldissima giornata del 21 giugno. La paura è tanta e sono tanti i dubbi ed i timori. Funzionerà? Non staremo facendo una cavolata? Insomma come sempre quando ci si avvicina ad un grande passo si smuovono grandi entusiasmi, certamente, e grandi paure anche. Organizziamo tutto alla grande e pur vivendo a Roma non abbiamo problemi a fissare e scegliere tutto quello che è necessario. Ci hanno fatto in tanti i complimenti per il bel festeggiamento, ed effettivamente è stato un bel festeggiamento.

In quel tempo fantasticavo di suonare e cantare una canzone per mia moglie, a ben volere le avrei cantato questo brano:

Si lo so…sono un romanticone… 😂😂

Subito dopo andiamo a trascorrere quasi 2 settimane a Formentera per il viaggio di nozze. 

Tutti questi eventi sono intervenuti in concomitanza con una fase lavorativa che – a dispetto del mio desiderio di stabilità – si dimostra invece sempre più altalenante. La società con la quale lavoro attraversa fasi difficili e il mio contratto “definitivo” subisce continui rimandi e al contempo si apre una fase di riduzione del personale.

Il mio percorso di crescita e la mia formazione sono stati i miei punti di forza sicuramente. Gli insegnamenti ed il mio lavoro di accrescimento di consapevolezza e di potenziamento delle mia capacità mi hanno permesso di attraversare le rapide di quegli anni con slancio e rinforzata fiducia che – qualsiasi cosa fosse accaduto – io me la sarei cavata alla grande. Quell’azienda mi si presentava come un laboratorio di vita e tante erano le proiezioni che io facevo e che – grazie al lavoro su me stesso, potevo vedere ed assumermi per conoscermi sempre più e per scegliere in modo sempre più deciso di trasformare i miei ostacoli interiori.

Inizia per me una fase nuova nel percorso formativo, inizio a fare sul serio e in occasione dei seminari – insieme con i compagni più “anziani” affianchiamo i direttori nella preparazione dei lavoro e delle conduzioni. Inizia sempre più a prendere forza in me l’idea e la consapevolezza che sarei potuto essere anche un bravo professionista…un giorno.

Cresco e cresciamo, le cose sono impegnative ma ho una grande forza dentro.

Ci vediamo domani per il 2008…ci avviciniamo.

Correva l’anno 1996. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Passano gli anni e sto diventando grandicello, nel 1996 arrivo a quota 22 anni. Il tempo dell’università, lo dico ancora oggi, è un tempo particolare nella vita di una persona. Nel mentre si preparano esami e ci si visualizza alla meglio sul “dopo” c’è anche una vita da vivere e tutte le sue complessità.

Ormai sono in coppia stabilmente ma il mio rapporto conosce fasi alterne, la lontananza non è facile e in questi anni anche il mio rapporto è spesso sulle montagne russe, spesso. Quando le cose non girano sono cavoli. Tecnicamente sono al III anno ma anche gli alti II trascorsi ad Economia e commercio iniziano a farsi sentire. La stanchezza si affaccia e il fiato mi si fa, a volte, corto. Non so, credetemi, dove ho trovato a quel tempo la tenacia per non mandare tutto all’aria. Devo essere molto più tenace di quanto io stesso a volte mi riconosco. Continuo a dare esami, non mi ammazzo di studio ma il mio lo faccio con profitto.

La mia famiglia dopo la morte di mio padre si è rimessa in piedi. Mia sorella prima e mio fratello maggiore poi si sono sposati ed hanno messo su famiglia, ora ho due bellissimi nipoti, amo giocare con loro e viziarli. Quando sono in paese non perdo occasione per trascorrere tempo con loro. Altri nipoti si aggiungeranno nei prossimi anni. L’altro mio fratello vive sempre a Firenze e fa i conti con gli ultimi esami in giurisprudenza, rispetto ai primi anni ci vediamo molto meno.

Lentamente anche legami con amici del paese si sfilacciano, l’affetto che provo per i miei compagni è sempre forte e seppur in modi diversi quando stiamo insieme è uno sballo.

Ho cambiato macchina, ora ho una Fiat uno bianca ( usata ma abbastanza affidabile) e mi ha dato tante soddisfazioni.

il mondo non si da pace. A scorrere gli eventi del 1996 è un continuo di bombe, guerre, incidenti e minacce.

A maggio viene arrestato Giovanni Brusca, esecutore materiale della strage di capaci.

A luglio nasce la pecora Dolly, primo mammifero clonato. Dio quanto ci hanno ammorbato a quel tempo su questa vicenda.

Tra i singoli più ascoltati c’è Children:

Al cinema passano un sacco di bei film, Tom Cruise inizia la serie dei Mission Impossible.

Il mercoledì presso una cornetteria del centro di Bari c’erano i prezzi pazzi e facevano dei cornetti ripieni con il gelato davvero squisiti.

Il gruppo dei compagni universitari si amplia, ho per tutti un grande affetto.

Sono anni particolari, dicevo, sempre in viaggio mi muovo tra Umbria e Puglia come un rappresentante. Ah…ho i capelli ormai lunghi.

A novembre Francesco Guccini pubblica “D’Amore di Morte e di altre sciocchezze” e in tasca abbiamo già il biglietto per la tappa barese del su tour. Ho imparato un pò di sue canzoni con la chitarra. Una che  faccio spesso è “Autogrill”, versione adattata alle mie capacità chitarristiche chiaramente. Uno dei miei più belli acquisti musicali di cui ricordo ancora l’odore e le palpitazioni fu la doppia cassetta del Live “Dalla via Emilia al west”. e questa è Autogrill

Ma suonavo anche altro, Ligabue, Vasco Rossi , De Gregori … sempre a modo mio ma …suonavo.

Correva l’anno 1993. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

1993, tempo dei miei 20 anni. Sono al mio secondo anno di università e mi decido che devo fare i conti con l’esame di matematica. Molti miei compagni mi dicono che sono andati a fare ripetizioni private. Io la vedo male! Ma non demordo. Mi metto di buona lena a frequentare le lezioni ed a prendere appunti. Il primo giorno del corso l’aula è strapiena  e ricordo ancora come la docente che dice: “Non vi preoccupate, tanto tra qualche mese ci sarà molto spazio, vedrete!”. Io non le credo, e  comunque io non sarei certo stato tra quelli che avrebbero abbandonato. Passano le settimane e prendo appunti come un forsennato. Il linguaggio della docente mi pare alieno e le lavagne piene di “cose” a cui, confido, prima o poi avrei dato un senso. Passano ancora le settimane e poi accade che durante una lezione la docente scrive “Qualcosa” e chiede all’aula di trovare l’errore. Dietro di me c’era una ressa di persone con braccio alzato che volevano rispondere…beh la faccio breve e dico che in quel momento ho capito che quello non era il mio posto😂.  Vado avanti, per il momento l’esame di matematica è rimandato, mi dico. 

Cresce in me un senso di insoddisfazione e di sfiducia, come potevo fare a superare quel maledetto esame? Era un impresa davvero ardua. A me non piaceva e poi avevo una preparazione di base non proprio adeguata dato che alle superiori la matematica si studiava solo nel biennio. Sentivo tanti parlare di “derivate” e sul mio futuro accademico si addensavano nubi. Al secondo anno faccio 1 esame nella sessione estiva, Ragioneria Generale e va abbastanza bene. Poi preparo Inglese per settembre. Accade però che il giorno dell’esame scopro che l’esame era stato rimandato, colpa mia per mancata informazione ma …mi muove dentro un senso di rabbia. 

Avendo fatto un istituto tecnico commerciale mi visualizzavo come un commercialista se mi laureavo, oppure un ragioniere se non mi laureavo, e non pensavo di poter fare altro. 

Quel giorno, dicevo, ero molto arrabbiato. Eppure non so come avevo una strategia per tirarmi fuori da quella situazione che mi demotivava. 

Arrabbiato per il mancato esame fiuto una opportunità, ora o mai più.  Decido di cambiare tutto. Vado in segreteria e faccio la rinuncia agli image_0studi…Bye Bye Economia e Commercio.  In un paio di giorni sono di nuovo una matricola e mi iscrivo all’Università degli studi di Bari, facoltà di scienze politiche con indirizzo politico amministrativo,  concorro per una borsa di studio e la vinco,  concorro anche per la casa dello studente e sono assegnatari di alloggio. Ero contento perché la mia strategia aveva funzionato. Un nuovo inizio. 

Abito all’ottavo piano, stanza 801, della casa dello studente di via fraccacretaFraccacreta ( in foto ). Seppur con un ritardo di 2 anni mi rimetto in carreggiata, certo un pò mi pesa, ma ho dentro un grande desiderio di rivalsa e poi sento che le materie oggetto di questa facoltà mi soddisfano di più. Non c’è quella cavolo di matematica e soprattutto sgombro il campo anche da quell’idea del commercialista che poi a me nemmeno mi è mai piaciuta. Quando si è ragazzi ci si racconta anche un sacco di menzogne per il semplice fatto di non avere “idea” di cosa fare, ci si fa piacere “qualcosa” piuttosto che sentirsi persi. 

Questo anno tento anche il concorso in Guardia di Finanza, supero due prove della selezione per sottufficiale ma non supero quella di Italiano; negli anni ho sempre detto “meno male” perché di vero cuore io non mi ci vedevo proprio con una divisa e al contatto con armi. 

Incontro persone nuove e sono felice di essere a Bari, la città è accogliente e mi sento motivato. Sono questi gli anni in cui imparo i primi rudimenti di chitarra, da autodidatta. 

Per questi cambiamenti in famiglia non ho incontrato ostacolati, mia madre ha sostenuto le mie decisioni. Essere alla casa dello studente mi ha alleggerito molto della pressione legata alle spese, mi sentivo più sereno e con quello che mi finanziava la mia famiglia, con la borsa di studio e l’arte di arrangiarsi ho ripreso il viaggio. Nella casa dello studente ci si aiutava, i tesserini per mangiare gratis a mensa non mancavano e le sigarette – rigorosamente di contrabbando – costavano relativamente poco. 

Il mio percorso ricomincia con l’esame di Economia Politica, e prendo un bel 28. Un buon inizio certamente e un buon tonico contro i sensi di colpa che mi ostacolavano facendo mi spesso pensare che avevo fatto una caz.ata. 

Presso la casa dello studente si respira un clima di partecipazione politica attiva, si discute e si dibatte degli scenari e delle dinamiche politiche nazionali, faccio esperienza di occupazione e di proteste contro l’ente per il diritto allo studio che non garantiva e non supportava adeguatamente gli studenti fuori sede. Facevamo anche delle belle feste e vivevo in questo ambiente un senso di piacevole familiarità. In termini musicali è per me il momento in cui conosco e ascolto molto i Nomadi, ma anche Guccini (che però già conoscevo). 

In Italia il clima politico è caratterizzato dagli sviluppi impetuosi delle indagini del pool di Milano sul sistema di tangenti e corruzione, mani pulite. Questo anno lo stesso Bettino Craxi fa i conti con le indagini e la protesta: 

Non so dove ho tratto le informazioni che poi hanno alimentato e indirizzato le mie scelte in quel settembre ’93. Avevo intuito una traiettoria e ho scelto di entrarvi dentro con tutto me stesso. Scegliere di rinunciare agli studi, ed agli esami, fu doloroso ma quella via non portava – per me – da nessuna parta. 

Il percorso che ho intrapreso poi negli anni in molti hanno detto che era una sorta di facoltà facile. Io non lo so e sinceramente a me non interessa proprio. Io so solo che a me piaceva un sacco e che in ogni esame sono cresciuto e da ogni esame ( escluso statistica, giuro😂😂) io ho attinto informazioni che negli anni ancora mi alimentano la capacità di ricerca e la curiosità verso il sapere. Sono grato a questa opportunità che mi ha aperto le porte e mi ha fatto sentire “ben accolto”. … c’era solo un piccolo dettaglio però… Avendo fatto la rinuncia agli studi avevo perso la possibilità di fare il rinvio del servizio militare, ma avevo anche per quello una strategia…incrociavo le dita che tutto andasse secondo i miei piani. 

Vasco quell’anno cantava “Gli spari sopra”

Ci vediamo domani nel 1994…

Correva l’anno 1991. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi.

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Eccomi nel 1991, maggiorenne negli anni e pronto per la maturità.  Con i 18 anni è arrivata anche la macchina, una Renault 5 Gtl usata. Andare a scuola in macchina mi faceva sentire già grande e “arrivato”. 

Alla maturità devo dire che me la cavo alla grande, non ricordo come andarono gli scritti. Italiano – come sempre nella mia carriera scolastica – avevo scelto la traccia di attualità, l’altro scritto era ragioneria e in quella materia diciamo che me la cavavo. Quello che mi ha meravigliato furono invece gli orali. Lo dico sempre, io credo di aver fatto le mie due più belle interrogazioni proprio agli esami di maturità.  La sorte ha voluto che fossi il primo della scuola per gli orali, venne estratto il mio corso e la lettera del mio cognome… lettera “G”.  Gli orali erano fissati al 1 Luglio, le materie sono Tecnica Bancaria e Diritto Commerciale. Ho fatto un figurone, risposto a tutte le domande … e anche bene, mi sentivo in vena. Avete presente quei momenti in cui qualsiasi cosa fate è un successo? Beh ecco io mi sentivo così. Voto finale 50/60, beh dai un gran bel voto. 

Tempo di trascorrere l’estate con i miei amici e poi si deve scegliere: Ora che faccio? Alcuni miei amici hanno le idee chiare, beati loro. Seguo la corrente e mi iscrivo a Siena a Scienze Economiche e Bancarie, ma alla fine non ne faccio nulla. A Siena ci vado solo 1 settimana, quella in cui attendevo l’assegnazione della casa dello studente a cui ambivo. Non sono vincitore e scelgo di lasciar perdere, troppo cara mi dico. Resto nell’ambito economico e mi iscrivo alla facoltà di economia e commercio della più economica città di Foggia. Mi piace? Booo… andiamo avanti. 

Nel mondo c’è grande tensione, la guerra nel golfo entra nell’azione bellica e piovono bombe. In quella che ormai è l’EX Unione Sovietica sono sempre più gli stati che dichiarano la loro indipendenza. 

In sud Africa finisce l’Apartheid e sul finire dell’anno l’URSS non esiste più e nasce quella va sotto il nome di Comunità di Stati Indipendenti. 

A quel tempo anche il gruppo musicale CCCP cambia il suo nome in CSI, il branco che segue è di qualche anno dopo ma l’occasione è troppo golosa per non ricordare questo gruppo che seguivo . 

Inizio a interessarmi di temi sociali ed economici e non tutto quello che vedo intorno a me mi piace di come il mondo è costruito e sui valori che lo regolano.  Ho una casa in affitto a Foggia, pago poco (rispetto a quanto mi dicono i miei compagni che sono in città più ” famose”) . Frequentemente andiamo al centro sociale a vedere concerti ” antagonisti” e mi diverto un sacco. 

Nell’ottobre di quest’anno mi fidanzo con lei che poi a distanza di ancora tanti anni è mia moglie e la mia compagnia di vita. A contare gli anni sono tanti da far girare la testa. E’ stata tutta una passeggiata? Affatto … e ancora non lo è. Insomma ci diamo da fare – a volte meglio e a volte peggio  e la storia continua(…)

Per i miei 18 anni non ho fatto nessun festone, non era nello stile di quegli anni e l’era delle “feste di compleanno” nel mio paese tardava ad attecchire. Ho offerto da bene ai miei compagni e siamo passati al giorno dopo. 

Questo che è l’anno dei 50 sono tanti a chiedermi come festeggerò, beh io non ne ho la più pallida idea, probabile che ci penserò … ma va bene anche un gruppo di amici e da bere offro io. 

In ambito musicale da quando ho la macchina – e anche i miei amici – siamo su generi musicali cantautoriali. Questo è il tempo in cui ascoltiamo De Gregori e De André, Pino Daniele. Quelli più alla moda ascoltano cantanti e gruppi contemporanei come i Guns’n Roses, U2, Litfiba, Bon Jovi.  

Anche noi li ascoltiamo sia chiaro……ma come dicevo siamo su una fase cantautoriale e andiamo alla ricerca di brani di anni prima di noi.  Mi ricordo ancora una cassetta di Pino Daniele il live “Sciò Live”, Dio quanto mi piaceva e quanto ha girato. 

Per oggi mi fermo qui e ci vediamo domani, con i primi appelli e i primi esami. 

 

Correva l’anno 1990. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi.

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Entriamo negli anni novanta, l’Italia ospita i mondiali di calcio e io sono felice perché un giocatore della Juventus Salvatore Schillaci fa sognare tutti e sono davvero notti magiche. In paese ad ogni partita dell’Italia è una grande festa, cortei di macchine e moto e tutti festanti. Ci credevamo davvero di poterlo vincere quel mondiale. 

Ho 17 anni ed il mio amico Nico mi fa un bel regalo, mi regala il doppio LP dei Depeche Mode – 101, dovrei averlo ancora. Mi ricordo quel regalo perché mi ha fatto davvero felice riceverlo e poi era anche un regalo che mi è piaciuto tanto, era un live… ovvero questo live 

Frequento il quarto anno e seppure ho ancora un anno da fare il mio pensiero – e le mie preoccupazioni – già sono proiettate al “dopo”.  

Non ho ancora una ragazza, ho avuto delle “esperienze”.  Il nostro nucleo familiare va incontro a cambiamenti, mia sorella si sposa. Mio fratello di soli 2 anni più grandi di me ha lasciato il paese per andare all’Università e si trasferisce a Firenze. 

E’ l’anno della guerra nel Golfo, mi ricordo bene le immagini dei missili lanciati dalle navi, i tanti aerei carichi di bombe e le luci dei tracciati della contraerea Irachena.  

Prima ancora di questa guerra avevo già iniziato a maturare una certa passione per gli aerei, forse anch’io avevo subito il fascino di top gun e così mi ritrovo frequentemente a fantasticare di fare il pilota di caccia. 

Dopo l’unificazione della Germania anche più a est l’URSS inizia a avere spinte al cambiamento sempre più forti. L’Ucraina e la Biellorussia si proclamano stati indipendenti dall’URSS e  in Romania viene deposto il dittatore Ciaucescu. 

downloadNelson Mandela viene liberato e questo anno diventerà presidente dell’Africa National congress. 

 

 

In Italia il PCI segna il passo sotto le spinte di cambiamento e prenderà il nome di Partito Democratico della Sinistra.  

E’ un periodo in cui c’è tanta musica rock e questo di preciso è l’anno in cui arrivano i Litfiba 

Avere la moto è una figata, spesso ci vado anche a scuola poi l’estate è il momento in cui in assoluto me la godo di più. Iniziamo a uscire per andare in paesi vicini. Le scuole superiori sono un occasione per legare con molti nuovi compagni che vengono da altri paesi. Arrivano da loro tante novità e allarghiamo tutti l’area geografica in cui ci muoviamo. Il paese inizia a starci stretto e siamo spesso “fuori” .

Ci vediamo domani con il 1991, patente, maturità e scelte.

Correva l’anno 1989. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi.

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Nel 1989 varco una soglia di età importante, 16 anni. Per me vuol dire poter prendere il patentino e avere una moto, o meglio, intanto avere la patente e poi sperare arrivasse anche la moto.

Dopo la morte di mio padre ho messo in campo energie basiche fondamentali, leggerezza, superficialità, rimozione in abbondanza e un particolare tipo di stile vita come se “nulla fosse successo”.

Frequento il terto anno di scuola superiore, i primi due sono andati così così,  e al terzo so che devo impegnarmi di più. Di quell’anno odiavo a morire matematica finanziaria ( non che quella normale la amassi). Ero portato per le materie economiche e giuridiche, con l’italiano non avevo un buon feeling ma credetemi una bella fetta era anche merito di certi professori che “dio ce ne scampi” non davano una mano.

Vabbè, con l’inizio delle superiori ho iniziato a fumare e piano pianino mi sto approcciando al capello lunghetto anche se con timidezza… diciamo che mi posiziono su una modalità lungo ma non “capellone”.

Amo molto trascorrere tempo con gli amici e fare un sacco di cavolate, come è giusto a quel tempo.

La morte di mio padre devo dire ha fatto fare nella mia vita un’ulteriore giro alla vite di uno stile di vita – e modo di fare – riservato e che non amavo essere al centro dell’attenzione. A scegliere la mia posizione io mi metto di lato, o in fondo dietro.  Mi piace fare tutto quello che fanno i miei compagni, e lo faccio, ma con una partecipazione sempre un po’ trattenuta, faccio fatica a lasciarmi andare alle situazioni nuove. Ho i miei tempi e le mie abitudini, oggi si parla di confort zone, le mie a quel tempo erano i miei amici di infanzia che mi sono stati sempre molto vicini con i fatti e verso i quali nutro ancora oggi un senso di profonda gratitudine.

Il 1989 è l’anno della rivolta delle proteste studentesche in Piazza Tienanmen, negli anni sono sempre stato molto intimamente legato all’immagine dell’uomo che blocca la colonna di carri armati. Credo che nel mondo siamo miliardi di persone che amano quello scatto perché parla intimamente a ognuno di noi e ad una sua intima e silenziosa voglia di fermare i casini della propria vita e vincere.

A lugli per la festa del redentore a venezia suonano i Pink Floyd, mi ricordo come fosse ora quella sera. Io non sono uscito, sono rimasto incollato davznti alla tv. Avevo la radio con le cassette vicino al televisore per registrare le canzoni, il risultatno non fu il max.

Mi ricordo benissimo Confortably Numb e eccolo:

A novembre cade il muro di Berlino, seguo i fatti e ne comprendo la portata storica anche dal grande interesse ed  entusiasmo nei servizi in tv. Ma a livello emozionale è un fatto molto lontano da me, ho una partecipazione all’evento comunque da ” spettatore” e soprattutto un ragazzo con i cavoli suoi che ha temi più importanti a cui pensare, come le ragazze ad esempio!!

Molti miei coetanei alla moda erano fan di Jovanotti e si vestivano e come lui e come lui di muovevano, piaceva anche a me ma non lo seguivo nella moda…ero più timido e riservato.

A sanremo porta “Vasco”:

Questa è un età in cui si cercava di differenziarsi, noi si cercava ognuno al propria tipicità il proprio modo “esclusivo di essere e di fare” e soprattutto si voleva consenso. Non c’erano i social all’epoca e mi ricordo che uno dei posti in cui si messaggiava erano i poggiatesta sugli autobus. Li trovavi il messaggio d’amore per il tipo o la tipa.

Poi la moto arriva, di seconda mano uso quella di mio fratello, è un Aprilia ETX 125. A questa moto mi lega un rapporto di piacere interruptus. Intanto non era al passo dei tempi… e vabbè. Poi frequentemente si rompeva … e vabbè. Quindi diciamo che me la sono goduta al meglio delle mie possibilità e se devo scegliere l’emozione penso che tutto sommato sono stato fortunato ad averla avuta e ad aver potuto godere per il meglio che mi ha saputo fare. No, le impennate non le sapevo fare…ma vabbè. Per la cronaca era truccata ed era in pratica un 175…e vabbè … e daje su. Eccola:

Aprilia-ETX-125-85 E quindi per oggi è andata anche i 16 anni. Non ho ancora la ragazza…ma ho la moto.

Correvano gli anni 1986 e 1987. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Cari il mio percorso non è lineare e perfetto, ieri ho bucato il post per cui oggi provo a fare una sintesi di ben 2 anni, il 1986 e 1987.

Sono gli anni della seconda e la terza media. Finisce l’esperienza terrena di un componente della famiglia, ci lascia mia nonna paterna, si chiamava Margherita. L’ho conosciuta poco, i nonni  paterni abitavano in un altro quartiere e – pur essendo comunque vicini –  non li frequentavo tanto,  il rapporto con loro era meno spontaneo rispetto a quello che invece avevo con i nonni materni che invece vivevano praticamente con noi.

Dopo il 1982 non siamo più andati in Germania, mio padre ha accumulato già un bel po’ di anni all’estero e in questo tempo sono diversi i “padri” che vicini alla pensione o già in età di pensione ritornano a casa. Non so come sono i loro rientri, se sono sereni o disturbati; una volta ho sentito dire che chi è emigrante è due volte straniero. Non credo sia stato facile per loro la lontananza e forse non lo è stato nemmeno il ricongiungimento. Mio padre non è ancora in età da pensione ma il tema del rientro anche in casa viene trattato e proposto. Mia madre è una donna in gamba e sono fortunata per averla come esempio, lei e mio padre hanno saputo fare dei programmi di risparmio e così hanno acquisto alcuni terreni che negli anni poi hanno iniziato anche a dare un reddito dalla produzione di olio. Il programma era quindi di anticipare il rientro dedicandosi a tempo pieno alla nostra piccola azienda agricola.

La mia fase pre adolescenziale procede senza tante novità, scuola, amici, inizio a interessarmi alle ragazze e la prospettiva della fidanzatina prende piede e spazio tra i miei pensieri.

Nel mondo nel 1986 mi colpisce molto la tragedia dell’espolosione dello schuttle Challenge. Ho letto diversi 220px-Christa_McAuliffe_and_Barbara_Morgan_-_GPN-2002-000004giornali in quel giorno e mi colpì la storia di una delle astronauti che era un insegnante e che avrebbe tenuto una lezione dallo spazio per stimolare l’interesse per le scienze e la matematica. A distanza di molti anni ho ben nitide quelle immagini nei miei ricordi

Da un certo momento nel 1986 si parla di nube radioattiva. Era scoppiata la centrale nucleare di Cernobyl e arrivavano notizie ( poche) miste al terrore del passaparola delle persone – alimentato dalla tv – rispetto a ciò che si doveva fare, ciò che non si doveva mangiare (verdure a foglie larghe). I giorni i mesi e gli anni successivi amplificheranno la reale problematica di quell’incidente specifico e ci si interrogherà tutti sull’opportunità delle delle centrali eletriche nucleri.

A fine 1986 arriva anche il problema definito – mediaticamente – della “mucca pazza”.

Sopra i miei 12 anni tutti questi eventi tuttavia transitano con il mio poco interesse e preoccupazione. Dei tre eventi citati quello del Challenger quell’anno fu quello che mi colpì di più. In seconda media ricordo che andiamo in gita a Roma, un solo giorno andata e ritorno.

Il 1987 invece ho 13 anni ed è per me l’ultimo anno di medie, si inizia a pensare alle superiore…ma senza fretta. Quell’anno a livello scolastico il primo pensiero è “la gita della terza media”. A sanremo avevano vinto Morandi -Tozzi e Ruggeri e quella canzone l’abbiamo cantata da matti nell’autobus, destinazione Venezia. Ci siamo divertiti da matti!! All’esame finale esco con “buono”, niente male dai!

Gli U2 hanno pubblicato “The Joshua Tree”, mi piaceva molto “Where the street have no name. Un mio carissimo amico, Nico, negli anni a seguire diventerà un fan sfegatato degli U2, e in più occasioni, mi ricorda spesso che fu grazie a me che li ha conosciuti. Io non ricordo questo dettaglio ma poco male, si vede che quando una cosa ti piace in qualche modo ti esce fuori e gli altri la vedono. questo è il video ufficiale: 

AS Photo Archive

Il Napoli vince il primo scudetto della sua storia, in campo c’è Maradona. Io lo sapete tifavo Juventus ( anche ora ma seguo davvero al minimo sindacale il calcio) e noi avevamo Platini.

Dopo un travaglio confuso scelgo di iscrivermi a scuola per geometri, scelta confusa appunto infatti dopo qualche giorno chiedo di cambiare e passo a ragioneria. Scelgo ragioneria non perché mi interessasse, semplicemente erano era frequentata da molti conoscenti del mio paese (vale come criterio di scelta a 14 anni!!).  Le superiori sono in un paese vicino al mio, Rodi Garganico, inizia la mia fase pendolare.

Quest’anno i Guns N’Roses pubblicano Appetite for Destruction, mi arriva di rimbalzo da quelli più “alla moda” che li seguono e che si ispirano come stile e look, mi piacciono ma   passeranno un po’ di anni prima di apprezzarli.

Il 1986-87 è un biennio pieno di bella musica ed è imbarazzante scegliere.

Mi ricordo però un giorno del primo superiore che facemmo una visita guidata, una mia compagna era in fissa con Therence Trend D’Arby. Ancora mi ricordo benissimo quella giornata, lei che cantava, le cuffie scambiate e il “rompi” di quando le ragazze si “fissano”… e  allora ecco affido a questo brano il ricordo ricordo musicale di chiusura e ci vediamo domani con il 1988.

Correva l’anno 1985. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Questo viaggio nella sua semplicità ha un grande potenziale, gli anni che passano e i ricordi che affiorano mi stanno richiedendo anche un bell’impegno emozionale. Pensavo di passare indenne da questo viaggio, mi illudevo, e invece le emozioni che provo sono tante. Mi fa tenerezza il ragazzo che sono stato, si smuove la gioia per le cose belle e anche l’amarezza per quelle che non mi piacciono. Non tutto può entrare in questo lavoro sia per tempo che per connessioni di eventi che renderebbero la narrazione necessariamente lunga e articolata. Ma voglio dire in finale che non pensavo di provare un mix di emozioni come invece sta avvenendo, e man mano che mi avvicino i ricordi affiorano con più nitidezza e mi pare di rivivere il tempo e tutto quello che c’era dentro.

Il 1985 è per me l’anno dell’approdo alle scuole medie il mio corso è B e la materia straniera è l’inglese. Me la cavicchio, nel complesso, non mi applico al 100% ma me la cavo. Certo come dicono sempre le insegnanti “potrebbe fare di più”. 

Quell’anno mi ricordo la grande nevicata, a gennaio tutta l’Italia era sotto il gelo ( questo lo scopro ora), mi ricordo la bellezza della neve che si era posata copiosa ovunque. C’era oltre mezzo metro di neve in tanti punti del mio paese. In quelle ore e in quei giorni molti ci chiedevano di aiutarli a liberare dalla neve i tetti delle case, per noi ragazzi era un invito a nozze e ci divertivamo un sacco a far cadere giù cumuli di neve dall’alto e sentire il tonfo che faceva quando arrivava a terra. E poi era un lavoro che ci faceva sentire grandi.  A Roma, mia città da oltre 20 anni, anche ricordano la nevicata del 1985 e sono più quelli che ,come me, la ricordano con gioia

In quello stesso periodo dell’anno il 28 gennaio – Michael Jackson e la fondazione USA for Africa registrano il singolo We Are the World.

Intanto in Russia è il tempo di Michail Gorbačëv come segretario del PCUS.

antonio-inoki-wwf-martial-arts-championshipIn quel periodo prende piede il Wrestling e me lo ricordo bene perché noi eravamo affascinati e ce ne davamo di santa ragione imitando le mosse dei nostri lottatori preferiti. Il mio preferito era Antonio Inoki. 

In quest’anno la Juventus gioca la finale di coppa dei campioni contro il Liverpool. Mi ricordo che la partita era in ritardo per degli scontri nello stadio. In TV se non ricordo male mettevano anche in dubbio che si giocasse tanto si era in ritardo. Scorrevano immagini confuse e di cui non capivo bene la portata. La partita non la vidi perché mi vinse il sonno ma la mattina dopo a scuola se ne parlava, ricordo di aver sentito il preside che esprimeva dolore per quanto accaduto. Durante gli scontri morirono molte persone. 

A settembre si individua il relitto del Titanic, sono passati 73 anni dall’affondamento.

png-transparent-windows-3-1x-windows-8-windows-1-logo-windows-logos-angle-flag-textA novembre  viene inaugurato il sistema operativo Windows 1.0.

 

La musica di quest’anno è tutta bellissima. Guardate solo che titoli ma tanti altri ancora ce ne sono: 

  1. We are the world – USA for Africa
  2. Into the groove – Madonna 
  3. The wild boys – Duran Duran 
  4. Don’t you (forget about me) – Simple Minds 
  5. Noi ragazzi di oggi – Luis Miguel
  6. Una Storia importante – Eros Ramazzotti 
  7. L’Estate sta finendo – Righeira 
  8. We don’t need another hero – Tina Turner 
  9. Rock me Amadeus – Falco 
  10. Shout – Tears For Fears 
  11. Last Christmas – Wham!
  12. The Power of love – Frankie Goes to Hollywood 
  13. Camel by camel – Sandy Marton 
  14. Tarzan boy – Baltimora 
  15. Sussudio – Phil Collins
  16. Cheri cheri lady – Modern Talking 
  17. Like a virgin – Madonna 
  18. Material girl – Madonna 

Le ragazze parlavano solo dei Duran Duran e noi iniziavamo a sentire dentro quel sentimento di gelosia e cercavamo di capire chi fossero questi.

E vabbè… contro di loro era battaglia persa. In TV facevano vedere sempre i servizi sulle ragazze impazzite d’amore per loro e che strillavano come indemoniate.

A domani per il 1986

Correva l’anno 1984. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Ho 11 anni e finisco le elementari. Sono felice di passare alle medie, sono felice di cambiare e di avere altri insegnanti. Del 1984, così su due piedi e stanco dalla impegnativa giornata, non ho molti ricordi. Ma passeggiando stasera con Elliot ho ricordato che in quest’anno ci lascia il mio nonno materno, si chiamava Nicola.  Aveva poco più di 70 anni.

Dell’ultimo anno di scuola ricordo con gioia la gioia di andare in gita. Non facciamo tanti chilometri in realtà, restiamo nella provincia, facciamo visita al porto di Manfredonia, poi li vicino a Siponto andiamo a visitare un santuario dedicato a S. Leonardo ( la cosa mi piace perché è il santo con il mio nome) e poi finiamo il tour a Monte. S. Angelo.

Quest’anno ci sono gli esami. Io ho le mie “preoccupazioni” mi preparo un tema di scienze…”l’emoglobina”e lo porto all’orale, e l’esame è superato… si va alle medie.

Nel 1984 questo brano va forte, lo ascolto molto spesso:

Oggi sono più sintetico del solito, e ci vediamo nel 1985 in prima media.

Incontriamoci in modo autentico.

Dico una banalità, lo so, ma mi serve per fare un passo verso la fissazione di un emozione. La tecnologia ha ridotto e in molti casi annullato le distanze, o almeno quel senso di “lontananza”(questa è la banalità). Nelle relazioni con le persone la “lontananza” assolveva un compito “anestetizzante” verso i temi e gli ostacoli che si frapponevano tra le persone. Una sorta di mutua intesa benedetta dai kilometri e dai rudimentali strumenti di comunicazione facevano si che alla fine ci si interessava allo scambio di telegrafici “Io sto bene e mi auguro lo stesso di te”.

Oggi però questo anestetico è stato superato e abbiamo un opportunità di “incontro” con l’altro. O almeno se non ci “incontriamo” non c’è l’alibi della distanza.

Quindi oggi è più facile? Magari, mi verrebbe da dire. Oggi è un bell’impegno “l’incontro” chiede tanta capacità di conoscenza di se, desiderio di evolvere e di dare un senso alle relazioni. Nel pratico siamo chiamati a conoscere le nostre emozioni e saper dare ad esse un nome, così che possano essere con noi nella relazione di incontro con l’altro e con le sue emozioni. Il far finta di niente, ed il lasciar correre sempre più è una strategia di breve termine. Ci vediamo e ci sentiamo spesso quindi già che ci siamo prima o poi diventa necessario presentarci e essere autenticamente noi stessi con le nostre potenzialità e i nostri limiti, il nostro straordinario essere persone che insieme con le altre cose hanno anche un ruolo nel grande progetto della vita e che, ci piaccia o meno, assolviamo scegliendo di essere pienamente noi stessi con tutta la nostra storia, con tutti i nostri sogni, con i toni chiari e quelli scuri, con i sorrisi e non, pienamente inseriti nella vita ma che ci dobbiamo dare da fare – trasformare gli ostacoli e i dolori che ci bloccano – e splendere della bellezza della nostra autentica progettualità profonda, l’essere energia che sorride intorno ad un immagine di noi, che sogna e realizza che sa armonizzare … e lo fa

Correva l’anno 1983. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

10 candeline per me, entro nelle due cifre. Quest’anno faccio la prima comunione, ho iniziato il corso già lo scorso anno ma la celebrazione c’è ora. A dire il vero sono anticipatario, ho un fratello di 2 anni più grande e i miei si sono organizzati per fare le cose insieme. Io che già non sopporto la maestra a scuola figuriamoci le suore e il prete!!! Bene al corso mi mettono tra il gruppo di quelli che fanno fatica, diciamo! Questa discriminazione non mi è piaciuta. Imparare le cose non mi piaceva e quindi ero oppositivo…e l’atto di dolore mi era indigesto già allora. Ma alla fine ho fatto anch’io la prima comunione. Ci sono degli eventi della vita che “scorrono” e io mi ci sento dentro più come passeggero, questo è uno di quelli. Di quel giorno ricordo il gran caldo e la gioia di andare poi a far visita ai parenti, credo per portare dei dolcetti ma nn sono sicuro. La gioia era legata al fatto che poi mi davano dei soldi e i miei occhi si illuminavano al pensiero di tutte le figurine che avrei potuto comprare.

Ecco alcune cose di quest’anno che mi piace segnalare:

il 1º gennaio – ARPANET cambia ufficialmente protocollo per usare Internet Protocol dando vita a Internet.

imagesA Napoli la prima bambina italiana in provetta e poco dopo a cape canaveral negli USA viene presentata la Fiat Uno (scusate l’accostamento tra persona e macchina ma l’avrò anni dopo e mi ha dato tante soddisfazioni). Poi a marzo – arriva sul mercato il primo telefono cellulare palmare al mondo, un Motorola.

Noi abbiamo una casa di due piani, a quello di sotto abitano i miei nonni materni. a mio nonno gli facciamo sempre la testa come un pallone per chiedergli di comprare il televisore. Alla fine ha ceduto e in quest’anno abbiamo il televisore. E’ messo un mobiletto e sopra cìè anche un centrino ad uncinetto. Con altri ci si incontra per vedere Happy Days. Eravamo tutti a terra con il collo storto a guardare in alto😂😂. La sera facevano sempre l’almanacco del giorno dopo, lo odiavo, ecco la sigla:

Il 26 settembre – Stanislav Petrov evita la guerra nucleare; con l’incidente dell’equinozio d’autunno

Microsoft rilascia la prima versione di Word per DOS.

La musica di quest’anno è per me parecchio belle. Ma la mia preferenza va ancora per Pippo Franco.

Vasco Rossi a Sanremo aveva portato Vita spericolata, brano da me stracantato e strasuonato negli anni “da grande”,  ma Vasco non me ne vorrà se sincerament enon me lo ricordo come mio momento dei 10 anni.

Ah andava forte anche Carletto, me lo ricordo benissimo:

A ben vedere i miei gusti musicali degli anni successivi mi piace pensare – pur non avendo un ricordo diretto – che alle mie orecchie sono arrivate anche note di tanti altri brani di quest’anno.

Oggi scorrendo la lista l’istinto si è fermato su Peter Gabriel che quell’anno andò anche a Sanremo come ospite:

e dal 1983 è – sinteticamente – tutto e ci vediamo nel 1984.

Correva l’anno 1982. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Nell’ 82 ho 9 anni. Di nuovo in estate andiamo in Germania per qualche settimana. Questa volta è un po diverso, mio padre ha cambiato casa e si è trasferito in una più piccola mentre prima  aveva un appartamento più ampio e con giardino. Questa è una sistemazione più essenziale! Per molto tempo nella mia famiglia c’era un progetto o una mezza idea di trasferirci tutti in Germania.  A quest’ora chissà forse starei scrivendo la stessa cosa ma in tedesco. Mio padre lavora in una società che produce pane, un forno si direbbe … solo molto più grande. Mi ricordo che è stata un estate calda e anche in Germania si sentiva il sole che picchiava. Quell’anno credo che eravamo andati solo io e mia sorella insieme con mamma. Lei era già grande e quindi mi sa che non è che gli piaceva tanto di non andare al mare quei giorni e avrebbe preferito stare con le sue amiche. Insomma il clima è un pò così così. E’ l’anno dei mondiali e della finale Italia-Germania, e la vinciamo noi. Casa di mio padre aveva una finestra che dava sulla via principale di Stammhaim, spesso in quei giorni passavano caroselli di macchine strombazzanti e festose e con bandiere. I tedeschi non erano contenti e gli italiani non stavano nella pelle. Il giorno della finale avevo la febbre, le urla di gioia e i caroselli delle macchine me li ricordo eccome.

Questo anno per me gira tutto intorno a questo viaggio. C’era tanta musica e tutta mi era familiare. Molti dei brani di quest’anno poi li scoprirò e ascolterò con piacere in anni successivi.

Per stare su pezzo di quello che sentivo passare dalle radioline … beh era l’anno di:

A sanremo io aspettavo sempre le canzoni di Pippo franco che mi facevano tanto ridere. Quell’anno ( scopro ora) non era in gara ma la sua canzone era la sigla iniziale:

Non ricordo di averla sentita a quei tempi, probabilmente non mi sarebbe nemmeno piaciuta. Mi piacevano i Ricchi e Poveri e Pupo in primis.  Ma era bello che a quel tempo esisteva già questa chicca che ancora oggi che la sto postando sono contento di poterla – di nuovo – riascoltare ( e sogno di suonarla io )

Buona giornata a tutti e da campioni del mondo – campioni del mondo – campioni del mondo  si ritorna in Italia orgogliosi e festosi ( anche per rientrare a casa). Buona emozione mondiale a tutti

Correva l’anno 1981. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

E siamo a 8 anni, frequento già la seconda elementare. E’ il tempo della maestra – o maestro –  unica.

A gennaio negli Stati Uniti Ronald Reagan diventa Presidente degli Stati Uniti d’America.

Qualche mese dopo, il 10 marzoStanford, in California, viene eseguito il primo trapianto di cuore e polmone insieme.

downloadIl 13 maggio mentre attraversa Piazza San Pietro a bordo della papamobile, Papa Giovanni Paolo II viene ferito gravemente da colpi d’arma da fuoco sparatigli dal terrorista turco Mehmet Ali Ağca.

Il successivo 2 giugno sulla via Nomentana a Roma muore in un incidente stradale a 31 anni il cantautore Rino Gaetano; Al tempo non sapevo nemmeno chi fosse ma “Gianna Gianna” si sentiva tanto e anch’io la canticchiavo. Non è un brano dell’81 ma non fa niente:

A giugno – viene scoperto il virus dell’AIDS, se ne parlerà sempre di più soprattutto negli anni a venire. Il successivo 3 luglio il New York Times pubblica un articolo relativo all’insorgenza di un “raro cancro” riscontrato in alcuni omosessuali di New York e Los Angeles.

Per il piano della religione il 24 giugno c’è la prima apparizione della Madonna ai veggenti di Medjugorje.

Il 29 luglio – a Londra: nella cattedrale di St. Paul si sposano Lady Diana e Carlo d’Inghilterra.

A settembre al Central Park di New York  Simon e Garfunkel, tengono lo storico concerto davanti a 500.000 spettatori,  The Concert in Central Park da cui nascerà l’omonimo album dal vivo e questa è una delle mie preferite:

Il successivo 28 ottobre – a Los Angeles viene fondata la band metal Metallica, inizieranno a pubblicare solo dal 1982.

Scorro in rete le hits italiane di questo anno e sono pieno di meraviglia, i brani li conosco se non tutti quasi. A quel tempo ricordo che ero come una spugna e le canzoni mi bastava sentirle poche volte che già le memorizzavo. Ci Sono in vetta alla classifica i Ricchi e Poveri con “Sarà perchè ti amo”, a me piaceva da matti il “Che te ne frega … sarà perchè ti amo!!

Da un pò anche mio fratello maggiore è andato a stare in Germania, a fare esperienza forse, forse a cercare di darsi una prospettiva di vita diversa rispetto a quella che può avere dal piccolo paesino, forse per gioventù e quindi per il piacere di muoversi e viaggiare.

La mia vita trascorre serena tra giochi e scuola dove continuo a fare il minimo e a non impegnarmi…

Ok mi fermo qui per questa sera, ci vediamo domani nel 1982 sulle note di questo brano che a me piaceva da morire e che nel 1981 ha fatto emozionare tutti. grandi e piccoli.

Correva l’anno 1980. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

7 Anni per me, tempo di andare a scuola. Bene, mettiamola così…non ci volevo andare! Ho fatto peste e corna, infatti il primo giorno dopo se la memoria non mi inganna credo che ci sono stato solo un poco, ma potrei anche confondermi e magari era stato solo una toccata e fuga per tutti. Comunque il secondo giorno mi hanno dato 200 lire per non “rompere” e così ho iniziato la mia carriera scolastica…con profitto diciamo😂😂.

Della scuola non mi andava a genio che il mio amico di quartiere e andava in un ‘altra classe, ci avevano divisi. Nati a meno di un mese di distanza io ed il mio amico, si chiama Michele, praticamente siamo cresciuti insieme, dio quante volte ci siamo anche azzuffati e quante ce ne siam date.

La mia maestra non mi piaceva, a scuola vigeva ancora la bacchetta e ho avuto modo di sperimentarla. Guardate non ho parole, ancora oggi ogni volta che penso alla mia maestra delle elementari mi sale una rabbia!!

Non sono un bravo alunno, abbastanza svogliato diciamo e non prendo sul serio aspetti tipici della scuola come il “fare i compiti”, ad esempio.  Alle scorribande per le vie del paese e per le campagne, invece, sono sempre presente.  Conosco altri ragazzi come me e con molti di loro ho stretto una fraterna amicizia e sono stati per me dei supporti negli anni, verso molti di loro nutro una profonda gratitudine per le tante volte che mi hanno sostenuto.

Quest’anno in estate a fine scuola con la mia famigli andiamo in Germania. E’ stato bellissimo. Ci vuole davvero una notte ed un giorno di viaggio, il primo treno i grandi lo chiamavano il Lecce-Milano e poi si cambiava. Mi ricordo la meraviglia dell’imponenza della stazione centrale. Uscivamo spesso, andavamo a fare delle bellissime passeggiate anche per boschi e mi sono divertito un sacco. I miei ci hanno comprato una bici, ed è stato propri lì che ho imparato ad andarci.

Non ho un ricordo temporale netto del “quando a casa arriva la TV”, potrebbe essere quest’anno o il successivo, insomma per scopo narrativo scelgo che arriva quest’anno.

A febbraio al festival di Sanremo vince Toto Cotugno con solo noi, me la ricordo come fosse ora. Si sentiva tanto in radio e a me toto Cotugo piaceva un sacco.

Questo stesso anno viene messo in commercio il gioco Pac Man, ancora oggi mi piace giocarci ma a quel tempo non andavo molto in sala giochi . Tra i giochi che preferivo c’è sempre il calcio, al tempo si diceva semplicemente il gioco del pallone. Mi piaceva anche fare ala raccolta delle figurine e giocarci, me la cavavo.

Nella mia famiglia la squadra di calcio preferita è la Juventus così anch’io divento tifoso della Juventus.

A quel tempo la notizia non l’ho sentita, ma poi negli anni successivi tante volte sentirò parlare della strage di Ustica, un aereo Italiano precipita, ovvero viene abbattuto si dirà sempre, sul mar tirreno.

Gli AC/DC pubblicano Back in Black

Chissa…devo averli sentiti nell’aria dato che poi scoprendoli negli anni dopo mi sono subito piaciuti.

1024px-Orologio_strage_bolognaIl clima politico è sempre molto teso, siamo nella fase della cosidetta “strategia della tensione” ed è in questo clima che la mattina del 2 agosto fanno scoppiare una bomba alla stazione di Bologna e muoiono molte persone. I miei ho sentito che ne parlavano, dicevano che era impressionante e faceva impressione.

A novembre , in Irpinia, tra la Campania e la Basilicata c’è un fortissimo terremoto e muoiono moltissime persone. Diversi anni dopo avrò un amico che era da quelle parti e mi ricordo che ci ha raccontato di aver avuto molta paura. Mi ricordo le immagini delle persone per le strade e mi ricordo che anche da noi si era spaventati perché si temeva che potesse arrivare da un momento all’altro un forte terremoto, molti passarono alcune notti fuori.

L’8 dicembre un folle uccide John Lennon.

Il panorama musicale mi propone titoli che amo, o meglio che ho ascoltato tanto anche negli anni successivi. Ma ho 7 anni ed scorrere i titoli mi fermo su questo brano che mi faceva tanto ridere e che canticchiavo con gioia. Per tutti gli altri sono certo che capiranno.

In televisione hanno iniziato a passare Capitan Harlock, dio quanto mi piaceva la sigla e lui era un mito. A quel tempo vendevano le gomme da masticare con dentro delle carte che si bagnavano e imprimevano sulla pelle – tipo tatuaggio – le immagini dei cartoni e io ero tappezzato di Capitan Harlock

Ci vediamo domani, nel 1981.

Correva l’anno 1979. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Eccomi ai 6 anni. Quest’anno frequento l’asilo. Vado in un asilo gestito da suore. Ero felice di andare? No, assolutamente. Mi ricordo benissimo la mattina che mi ci hanno portato. Ho fatto i diavolo a quattro, mi sono aggrappato a qualsiasi cosa sia a casa che per strada, mi hanno dovuto prendere con la forza. Arrivo quindi a questa esperienza con dentro di me già un piano di evasione. Il primo giorno lo trascorro “guardato a vista”. Appena le suore si distraggono io scappo alla porta e tento la fuga, ma il problema p che quel cavolo di portone aveva la maniglia troppo in alto. Niente cari miei, mi sono dovuto arrendere!!  Poi dopo, con i miei tempi, e solo dopo che gli ho fatto ben capire che se ero lì contro la mia volontà😂😂😂😂, un vero prigioniero politico, ho iniziato anche a divertirmi. Mi piaceva il momento triciclo, delle suore la mia preferita era una spilungona il suo nome era suor Pasqualina.

In Italia la lotta politica è ancora attiva e volano pallottole da destra e da sinistra, si contano morti e si contano processi e condanne.

La sonda Voyager 1 partita due anni prima arriva a fotografare Giove, ecco la sequenza di immagini di avvicinamento che ho preso da wikipedia, è bellissima.

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Al governo de paese c’è di nuovo, per la quinta volta, Andreotti. Nello stesso periodo del suo insediamento a Roma viene ucciso il giornalista Mino Pecorelli, il nome di Andreotti sarà oggetto di accuse e di collegamenti con questo assassinio.

Dopo le elezioni di Giugno, perla prima volta in Italia ci sarà una donna a presiedere la Camera dei Deputati, è Nilde Iotti.

s-l500A luglio arriva sul mercato il walkman, se non sono caduto in una fake foto il modello dovrebbe essere questo.

In Iraq diventa presidente Saddam Hussain, è il 16 luglio.

Quella stessa estate rapiti in Sardegna Fabrizio De André e Dori Ghezzi. De Andrè ci racconta la prigionia con Hotel Supramonte. Verranno liberati a Dicembre

A Settembre Pietro Mennea stabilisce il record del mondo nei 200 metri piani con il tempo di 19″72.

Mio padre è sempre in Germania, mia Madre io e i miei fratelli viviamo al paese. Chiedo spesso: Ma quanto è lontana la Germania. Da casa mia si vede una montagna ed a volte i “grandi” liquidano la mia domanda con ” è li dietro la montagna”. Passo molto tempo a non capire come mai allora non ci si vedesse, eppure la montagna non era lontana. Fantasticavo di andare sulla cima e chiamarlo, se chiamavo forte sicuramente mi avrebbe sentito. Atre volte mi dicevano che per andare in Germania bisognava fare un lungo viaggio e che il viaggio durava “una notte e un giorno”.

Gioco tanto a pallone, o meglio giovo sempre a pallone. Avevamo un campetto, cioè un terreno battuto, appena fuori dl paese e ci trascorrevamo giornate intere fare campionati, rivincite di campionati e belle. Credo che ho già fatto esperienza cn le sigarette, ovvero ricordo di aver trafugato più volte dal pacchetto delle “lido” di mio nonno delle sigarette e di essere andto con i miei compagni a spippettare, piccoli “pirla” 😂😂.

Veniamo alla musica. Quest’anno i Dire Straits escono con:

In italia il Festival di Sanremo (stasera c’è l’ultima puntata nel 2023) vince Mino Vergnaghi, prima di ora non avevo mai sentito questo nome. Ma è molto probabile che a quel tempo io questa canzone l’ho sentita.

A domani per il 1980, per me inizia la scuola elmentare. Credete che mi piacerà andarci? … a domani

Correva l’anno 1977. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Sto crescendo. Ho ben 4 anni!! A casa tutto bene. Siamo un famiglia in linea con il tempo, mio padre sempre all’estero e noi in Italia. Non vado all’asilo, non ancora. Trascorro un sacco di tempo con i miei coetanei nello spazio ampio del mio quartiere con ragazzini come me, non ho molti ricordi di questo tempo aspetto di averne di prima mano.  Intanto in Italie e nel mondo accadono cose. 

Dal 1 gennaio terminano ufficialmente le trasmissioni di Carosello e, arrivano i moderni  spot pubblicitari. Nel mio paese credo che erano in pochi che li avevano visti dato che a quel tempo i televisori non è che fossero tanto diffusi nelle case. Forse i miei fratelli potevano averli visti in uno dei raduni presso chi aveva il televisore, chissà potrei avrlo visto anch’io qualcuno. Sempre parlando di TV poi il successivo mese di febbraio si inizia a trasmettere a colori. 

In italia non si stava nell’abbondanza e 5 marzo in un clima di austerrità vengono abrogate le festività dell’Epifania, San Giuseppe (19 marzo), l’Ascensione, il Corpus Domini, i Santi Pietro e Paolo (29 giugno), nonché la Festa Nazionale del 2 giugno e la festa del 4 novembre. 

In Inghilterra festeggiano i 25 anni di regno della regina e intanto in america il 25 maggio esce al cinema il primo episodio della saga di Guerre stellari.

Continuano gli incidenti aerei, ovvero i disastri aerei. Il giorno in cui compio i miei 4 anni 27 marzo si registra all’aeroporto di Tenerife il più grave incidente nella storia dell’aviazione civile; in uno scontro sulla pista dra due boeing 747o 583 passeggeri, soltanto 61 i sopravvissuti.

Siamo ancora in clima di lotta politica armata, manifestazioni a Bologna vedono l’intervento repressivo del ministero dell’intero con invio di carri armati nell’ateneo. E’ tempo di divieto di manifestazioni, di contestazioni. I radicali forzano il divieto per un sitt-in per festeggaire i 2 anni del referendum sul divorzio e volano manganellate e pallottole, una donna viene uccisa.

Sullo scenario politico si fa sempre più acceso il dibattito e le messi in stato d’accusa di politici intorno allo  scandalo Lockheed, storia di mazzette – in quel caso – per far andare in porto contratti di forniture di aerei. Saltano ministri e il dito è puntato anche contro il presidente della repubblica che in questo momento è Giovanni Leone

il 15 agosto a Roma: Herbert Kappler, criminale di guerra nazista e responsabile dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, fugge dall’ospedale militare del Celio dove si trova ricoverato sotto custodia.

Pazzesco!! In francia si usa ancora la ghigliottina!! il 10 settembre – a Marsiglia: viene usata per l’ultima volta per decapitare un’omicida.

Arrivano le console di giochi, a settembre viene messa in vendita la Atari 2600. Dalle parti mie si continua a giovare a pallone per le strade e a fare scorribande nelle campagne, io ho 4 anni e già corro. Le mie ginocchia sono caraterizzate sa perenni patacche di croste per le innumerevoli cadute.

Sul versante musicale scorro gli elenchi dei singoli in rete e cavolo sono molte di più quelle che conosco rispetto agli anni prima .

Secondo me io questa la canticchiavo e credo che dalle radio e nelle strade del mio paese si sentiva tantissimo

E’ anche l’anno di Furia di Mal, ma mi dispiace per lui ma per essere per me un tormentone deve aspettare che prima arrivi la TV e ci vuole ancora un po’.

A sanremo quell’anno vincono gli Homo Sapiens. Il nome del gruppo lo ignoravo ma la canzone si cavolo se me la ricordo, la cantavano i grandi e io …copiavo … ma solo il ritornello però.

A domani, con il 1978 e il mio primo lustro di vita.

Correva l’anno 1976. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Il 1976 è un anno importante.  A molti chilometri di distanza da dove io ormai sgambetto dall’alto dei mie 3 anni nasce una bambina che poi molti anni dopo sarà dapprima la mia fidanzata, poi mia moglie e sempre più la mia compagna di vita. Anche i suoi genitori lavorano in Germania e lei nasce proprio lì. 

Nel 76 ha in se tanti avvenimenti:

Negli USA viene ripristinata a pena capitale, nel corso dell’anno sul punto si pronuncerà anche la corte suprema decide che la pena di morte non è intrinsecamente crudele e che è una forma punitiva costituzionalmente accettabile

130936351-d49fb032-2e50-43f9-bfc9-dd76102289f8In Italia esce il primo numero del quotidiano “la Repubblica”;  in quanto a pronunce delle corti supreme la nostra cassazione condanna il film Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci: viene vietata la proiezione e vengono bruciate tutte le copie del film.

A Fine marzo  Steve Jobs e Steve Wozniak fondano la Apple Computer, società di informatica e personal computer.

femministe1Il clima politico Italiano è molto reattivo e sono tanti i movimenti, quello femminista in questo anno si intensifica e sono diversi i cortei di protesta.

Continua anche la lotta armata, A Torino a maggio si apre il processo al nucleo storico delle Brigate rosse. La lotta è attiva e si segnalano diverse azioni sia da forze di estrema destra neofasciste che da parte delle BR. A Roma membri del movimento neofascista Ordine Nuovo uccidono il giudice che si occupa dell’inchiesta sulla Strage di Piazza Fontana.

Usa e Urss continuano la loro sfida alla conquista dello spazio, a Giugno una sonda americana, la Viking 1 entra nell’orbita di marte, il successivo mese di settembre atterra sul pianeta rosso e inveirà a noi le prime immagini. 

Continua a leggere “Correva l’anno 1976. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi”

Correva l’anno 1975. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Questo progetto nella sua semplicità mi rende felice e mi gratifica. In più, scegliendo di dare un valore a certe coincidenze, affermo che piace anche alla vita. Se siete curiosi di sapere a quali coincidenze mi riferisco beh…pazientate e arrivate fino alla fine del post. 

Ho 2 anni e nel mio orizzonte familiare tutto procede con la medesima organizzazione, mio padre in Germania e noi viviamo in Puglia, precisamente Carpino. Il mio quartiere è molto popoloso, come ho già detto ci sono tanti miei coetanei e più grandi. le famiglie sono allargate, i nonni vivono con noi. Nel quartiere quindi ci sono i molto giovani, come me 😊, e a seguire i rappresentanti di tanti della vita in un arco temporale che parte almeno dal 1918 (anno di nascita di mia nonna). 

Vabbè veniamo al 1975. 

Fino a quest’anno si diventava maggiorenni a 21 anni, nel ’75 viene approvata la legge 39/75 che abbassa la maggiore età  a diciotto anni. Sempre in quest’anno  approvata la leva militare si riduce da 24 a 12 mesi (18 in Marina). 

In politica già dallo scorso anno si parla di compromesso storico come avvicinamento tra  i due principali partiti del paese, il PCI e DC. Il 18 marzo si apre a Roma il XIV congresso del PCI ed è vincente la linea del compromesso storico del segretario Enrico Berlinguer. .

Al cinema, precisamente il 27 marzo, il giorno del mio secondo compleanno, esce il primo film di Fantozzi.  

Qualche giorno dopo 4 aprile Bill Gates e Paul Allen fondano la Microsoft. 

A maggio è promulgata la legge 151/75 che rifora il diritto di famiglia: è sancita la parità giuridica fra coniugi, attribuita ad entrambi la patria potestà, eliminato l’istituto della dote, riconoscimento giuridico dei figli nati fuori dal matrimonio (abolizione della distinzione fra figli legittimi e naturali), è introdotta la comunione dei beni.

Il 2 novembre ( giorno del compleanno di mia madre) a Ostia viene  ucciso Pier Paolo Pasolini. 

Quest’anno i Queen pubblicano il singolo Bohemian Rhapsody, mi piace pensare che queste note volavano anche per le vie del mio paese. 

Sempre nel 1975 per gli appassionati del genere viene fondata la la band heavy metal Iron Maiden, di cui sono certo che non si sentiva tra le vie

Per la prima volta due navicelle si agganciano nello spazio, è il 17 luglio e sulla mia Astronaut_Donald_K._Slayton_and_cosmonaut_Aleksey_A._Leonov_in_the_Soyuz_Orbital_Moduletesta a quota 220 km la Soyuz con dentro astronauti ovietici e la Apollo con americani si agganciano e si incontrano ed è una cosa bella. 

Dallo spazio al cielo in quest’anno prendono a volare due aerei che ho visto più volte nelle foto e nei film e che mi sono sempre piaciuti tanto, sono il Concord e il Boeing 747 (quest’ultimo purtroppo sempre per film incasinati e al alto phatos 😨😨😨); questo stesso anno purtroppo segnala anche diversi incidenti aerei e molte persone hanno perso la vita. 

la Juventus vince di nuovo lo scudetto ed a Sanremo vince Gilda 

Vi parlavo di coincidenze: 

Nel primo post sul ’72 mi meraviglò vedere del premi oscar al film il padrino e solo pochi giorni prima lo abbiamo visto a casa; nel post sul 1973. Oggi ero in macchia, e un poster cattura la mia attenzione, eccolo: IMG20230207092916

Questo titolo è stato citato nel mio post di ieri. 

Domenica sono stato alla galleria d’arte moderna dove vi era una bella mostra su Pasolini e i suoi disegni; e oggi nella mia esplorazione lo ricordo seppur con riferimento alla sua morte. 

E anche per oggi mi fermo. 

Ci vediamo domani con il 1976 

Correva l’anno 1974. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi.

Dal 1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno.

1 anno per me! Non so ho camminato presto ma conoscendomi credo di si, di sicuro volevo andare con quelli più grandi che scorrazzavano per il quartiere. Mio padre lavora sempre in Germania come tanti papà dei miei compagni. Un anno impegnativo, il 1974, a ripercorrerlo oggi sono stati soprattutto i tanti avvenimenti legati alla lotta armata in Italia che mi hanno toccato. Ho pensato alle persone saltate per aria a causa delle bombe e provo dolore, rabbia e paura, credo fossero emozioni presenti in quell’anno e non escludo che le vibrazioni siano arrivati dal mondo tutto attorno anche a me.

L”Eurovision Song Contest c’era già. Quell’anno se lo aggiudicano gli Abba:

Se in qualche modo questo brano mi è arrivato alle orecchie sicuramente mi è piaciuto. La mia famiglia ama il musical Mamma Mia ( entrambi) e ci piacciono tanto  i brani degli Abba e quindi ecco che loro, diciamo, sono di famiglia  😊.

Come dicevo sopra il 1974 è un anno in cui a leggere le notizie ci si imbatte nel concetto di “lotta armata”, sono diverse le azioni che vengono attribuite alle Brigate Rosse, a gruppi anarchici e Nerofascisti. Muoiono molte persone innocenti.

In America Nixon si oppone al rilascio di materiali richiesti dalla commissione che indaga su quello che va sotto il nome di scandalo Watergate, il successivo 9 agosto si fa da parte e si dimette da presidente degli Stati Uniti.

Solo qualche giorno prima Philippe Petit cammina su un cavo di acciaio sospeso tra le due torri gemelle.

Intanto in Italia con un affluenza del 88% viene bocciato il referendum che proponeva l’abolizione della legge sul Divorzio.

Io ho un anno e devono passarne almeno 6/7 prima che arrivi in casa il televisore. Quando poi arriverà potremo vedere happy days che proprio nel 1974 debutta sula rete  ABC americana.

Due giorni dopo il mio compleanno in Cina un contadino si alza e va a lavoro, armato di zappa ha in progetto di scavare un pozzo. Non ha scavato il pozzo ma ha trovato il Continua a leggere “Correva l’anno 1974. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi.”

Correva l’anno 1973. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi.

Dal 1972 al 2023 ogni giorno sarà un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Quel mese di marzo inizia con i Pink Floyd che pubblicano “The dark side of the moon”. Che si ascoltassero o meno anche nel mio piccolo paesino sta di fatto che nell’etere del pianeta terra in quei giorni che anticipano il 27 marzo giravano queste note:

Beh quindi eccomi, dal 27 in poi ci sono. Travaglio ok, parto ok, piango, rido, mangio, dormo, mi guardo attorno e mi relaziono con la vita e con le persone. Nella casa dove vivo ci sono ad aspettarmi, oltre ai miei genitori, anche due nonni, due fratelli e una sorella.  Nasco in casa, funzionava ancora tanto così, è un martedì ed in termini zodiacali sono un ariete. Andare in ospedale non era così diffuso e poi con i mezzi di trasporto dell’73 credo che l’alternativa al nascere in casa era quella di nascere in strada da qualche parte lungo il tragitto tra il mio paese ed il più vicino ospedale. 

Come quarto figlio dell’arco familiare e come new entry in un quartiere già inflazionato di decine e decine di ragazzini (la media era 4 x famiglia) diciamo che la cosa arriva e passa. Accade ancora oggi che dopo il primo figlio l’altro, o gli altri, a seguire hanno genitori, sempre attenti, ma più “professionali” diciamo e che “lasciano correre” e sono meno apprensivi. 

Vabbè quindi eccomi, presente!

L’Italia produce un sacco di musica, in quell’anno i brani più venduti sono “Il mio canto libero” di Lucio Battisti e  “Questo piccolo grande amore” di Claudio Baglioni:

Oltre a questi nomi sono tanti altri i cantanti che sono certo ispiravano canzoni e che uscivano  dalle case e dalle voci dei giovani del 1973.

Sono certo che si cantava “Pazza idea” di Patty Pravo, poi i Pooh  e “Perchè ti amo” de – I Camaleonti. 

E poi c’era questa: 

 

Quel preciso giorno mi dice wikipedia che il film il padrino viene premiato con l’oscar. 

Qualche mese prima, il 27 gennaio  vengono siglati gli accordi di pace di Parigi con cui si chiude la Guerra del Vietnam

In quell’anno si compie il sorpasso degli album sui 45 giri e in Inghilterra la regina Elisabetta inaugura il London Bridge su cui avrei camminato 49 anni dopo pensando tra me: ” però me lo immaginavo diverso!!”; avevo confuso con il Tower Bridge 😂😂😂.

Tra qualche giorno inizia il festival di Sanremo, nel 1973 a vincere il Festival il vincitore  fu Peppino di Capri con Un grande amore e niente più. 

Fino al Luglio del 1973 sarà in carica il governo Andreotti II ; in Formula 1 il titolo dei piloti è andato per la terza volta a Jackie Stewart che guidava una Tyrrel- Ford.  Il campionato di calcio lo vince la Juventus. 

Tanti auguri a me e ci vediamo per il  1974.

Verso le mie 50 candeline. Viaggio nel tempo in musica e eventi. Correva l’anno 1972…

Dal 1972 al 2023 ogni giorno sarà un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno.

Eccomi qui al battesimo di questo progetto di narrazione. Bene, il tema è che tra 51 giorni, precisamente il prossimo 27 marzo,  spegnerò le mie 50 candeline. .Da ieri è venuta a bussare alla mia attenzione questo progetto e mi è piaciuto…ed eccomi qua.

Voglio fare un viaggio indietro nel tempo al meglio che posso, con leggerezza e senza pretesa alcuna attingendo alle info che trovo in rete.  Ogni giorno sarà un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno. Musiche che potrebbero essere state ascoltate dai miei genitori, che potrei aver ascoltato anch’io nei primissimi anni. E man mano che gli anni passano di tante musiche state pur certi che avrò un ricordo ben più diretto e anche degli eventi. 

OK eccomi dunque, si parte. 

Il mio concepimento avviene nel 1972. In quel tempo i miei genitori sono in Germania quindi attraverso mia madre è da quesa terra che mi arrivano suoni e ossigeno, li i miei primi battiti di cuore. 

Non so cosa e se ascoltassero musica i miei genitori nel 1972.  Scorro gli almanacchi di quell’anno in rete e cerco delle coincidenze con il tempo presente e mie preferenze. 

Nell’estate 1972, nell’ambiente discografico c’è fermento per il tema del Padrino. Caso, coincidenza o qualsiasi altra cosa sia sta di fatto che nei giorni scorsi con mia figlia abbiamo visto i primi 2 episodi del padrino (a proposito Netflix sbrigati a mettere il terzo!!!!!). Quindi mi aggrappo a questa coincidenza e inizio.  Quell’estate potrei aver sentito questo brano: 

Nel 1972 andava forte anche Battisti con la Canzone del Sole, I Giardini di marzo. I Nomadi hanno presentato “Io Vagabondo”. 

Chiedendo aiuto alla rete per giocare a cosa si sarebbe potuto sentire in Germania e mi viene proposto questo simpatico video: 

Non credo che i miei fossero dei fan di Tony Marshall ma non escludo che potrebbero ( e potrei ) aver ascoltato questo brano in sottofondo per strada, in qualche negozio o al supermercato.

E io cosa avrei scelto di ascoltare in quegli anni? Vediamo, scorro la classifica e trovo:

E poi sono strasicuro che avrei alzato il pugno al cielo e marciato per i diritti civili contro ogni oppressione e discriminazione. Avrei imbracciato la chitarra e suonato Alabama:

A circa due mesi dal mio concepimento il 12 agosto 1972 – Le ultime truppe americane lasciano il Vietnam.
A partire da ottobre la Fiat smette di produrre la 500. Ho visto qualche anno fa il film “Alive”, ve lo ricordate? Quello sul drammatico incidente aereo sulle Ande, beh anche quello è successo quel mese di ottobre. Non so se e quanto le notizie girassero a quel tempo, rientrata in Italia mia madre prosegue nella calda terra di Puglia il resto della gravidanza mentre nel mondo accadono tante cose … e di tante non se ne sa nulla. E’ solo il 1972, non c’è la tv e la radio non è ancora diffusa in tutte le case. Ci si scrive lettere e passano diverse settimane senza avere notizie.

Sono successe sicuramente tante altre cose ma come ho detto…sarò leggero e senza pretese di esaurire tutto.

Ci vediamo domani nel 1973 … e grazie a mia madre e mio padre per non aver mollato e per avermi dato questa opportunità seppur so che non è stato facile nemmeno per loro.

Hai un tema o un emozione che ti ostacola? Ecco il mio dono per te: “Un incontro di Counseling gratuito”.

Quando siamo piccoli ed entriamo in contatto con il dolore una risposta diffusa è quella di voler dimenticare.

Invochiamo il dio del tempo e chiediamo che gli anni passino velocemente e la distanza dal dolore aumenti a tal punto da non riuscire più a vederlo.

Per ognuno, poi, nel corso della vita può  capitare di entrare di nuovo in contatto con quel dolore, magari in un contesto diverso e con persone nuove.

Oggi il counseling è una opportunità per accrescere la nostra consapevolezza e potenziare le nostre qualità decisionali. Una opportunità per superare le difficoltà con slancio nuovo e nuove risposte.

Invito a fare esperienza e approfondire questa possibilità, fatevi il dono di una prova. Io sono disponibile per incontri in tutta Italia (fuori Roma necessariamente on-line).

Per contattarmi potete scrivermi a scrivimi@dazeroainfinito.com oppure chiamami o al numero 3383003312.

Buona opportunità a tutti.

L’insospettabile Godimento da Covid

Ho sentito diverse persone dire che nel periodo del covid sono state le anche nel “godimento”. Non so a quanti di noi è capitato ma credo che questo stato di godimento – seppur con durate variabili – posa aver interessato molte più persone di quanti lo ammettono.

Il godimento ha una ragione pratica ed una profonda. Quella pratica è che “stando tutti fermi” non ci si doveva inventare o sbattere per fare tante di quelle cose che poi nemmeno ci va “realmente di fare”.

La ragione profonda la vedo espressa nel fatto che ciascuna persona serba nel suo profondo dei motivi di recriminazione, in primis verso gli altri che in sequenza “Sono più di noi”…”Hanno più di noi”…”Fanno più di noi” ecc ecc. Il contraltare di questo schema di malcontento/lamento è che lo stesso indirizziamo verso di noi con un giudizio spietato in cui in sintesi “Noi siamo meno”.

Se si vede questo stato dell’opera del vissuto profondo e spesso non consapevole allore ecco che il godimento emerge eccome. Il godimento della rivalsa, ovvero quello del percepire che c’è stato il giusto livellamento delle posizioni e la cancellazione di ogni disparità percepita ingiusta e sofferente.

Ecco quindi che il covid per tanti (e credo proprio tanti tanti) ha avuto anche la sua funzione godereccia.

Al netto di questa esplorazione il mio pensiero va a tute le persone che hanno perso i loro cari in una tragedia che – escluse le ragioni spesso contorte dell’animo umano – non ha avuto poi oggettivamente nulla di godimento.

5 azioni di successo per stare bene ed essere Felici. Liberi tutti!

Respiriamo pienamente e lasciamo aprirsi il sorriso, è un era nuova e lo è perché lo abbiamo deciso noi e tanto vale. 

Eccoci qua, dopo ave esplorato il collettivo “loro” ed esserci posti nella volontà di cambiare “epoca esistenziale” il prossimo passo è “l’Arte”, ovvero fare gli artisti con la nostra vita.

La prigione della reattività ha sbarre robuste e richiede altrettante robuste azioni di libertà.

La prima azione è l’accettare che “Loro”, nel bene e nel male, ci sono stati, ci sono e ci saranno anche in futuro ( se non nel colpo di certo nelle sopravvivenze attraverso le nostre proiezioni sugli “altri e sulla vita” delle dinamiche con “loro”; Accettiamo la frustrazione di sapere che non possiamo cambiare “Loro”, e che possiamo invece cambiare Noi.

La seconda Azione che sento importante è “Amarsi in modo folle”. Si follemente, essere pronti a tutto per il nostro bene.

La terza azione ha le radici nell’amore e i muscoli alimentati a “dono”, ed è perdonare ebbasta! Non ragionateci sopra, e non cercate autorizzazioni e legittimazioni a farlo. Fatevene “dono” per voi, qualsiasi cosa “loro” possono aver fatto e qualsiasi cosa “noi” possiamo aver fatto ora è tempo di andare avanti.

La quarta è riparare; non c’è un modo buono o sbagliato di farlo. Riparare, ricucire, ricostruire, ricollegare e ogni cosa che in sintesi dia dignità di prosecuzione a noi.

La quinta è godere di Sè. Qualsiasi cosa sia accaduta godiamo di noi, avanziamo verso il centro della pista della vita e lasciamo che gli altri si chiedano anche ” che cosa ancora possiamo avere da ballare”. Noi balliamo, viviamo, creiamo perché ce lo meritiamo.

Già vedo sbarre sgretolarsi. Le mani le strappano dai cardini e siamo già fuori all’aperto. Respiriamo pienamente e lasciamo aprirsi il sorriso, è un era nuova e lo è perché lo abbiamo deciso noi e tanto vale.

“…E siccome loro NON?… Beh allora Io…”. Parte 2. Inizia un’epoca nuova.

Meritiamo di godere della pienezza del nostro essere e di attuare l’opportunità di costruirsi una vita all’insegna di valori altri, nuovi, godere della pienezza dell’essere. 

Bentrovati, e spero abbiate letto il post dal titolo “…E siccome loro NON?… Beh allora Io…”,  se non avete ancora fatto beh…fatelo ok?

Siamo in un tempo epocale, stanno accadendo nel mondo eventi che segnano un epoca.  Passano sopra le nostre teste trasformazioni sociali e relazionali radicali, e le parole stanno scolorendo e sbadigliando. In questo momento storico di conflitto l’uso della parola “atomica” avviene con una tale frequenza che se dovesse (ci auguriamo di no) ricomparire il fungo mortale in qualche parte del mondo “forse” ci troverebbe già pronti e assuefatti.

watch-dealers-g25635f5db_1920E’ tempo di far suonare la sveglia, svegliarci. Le nebbie della posizione rabbiosa ci seducono, da una parte, e dall’atra ci imprigionano e ci fanno rischiare il naufragio.

Se abbiamo fatto – e continuiamo a fare – i conti con il tema trattato e che riassumo qui con la parola “reattività” allora la domanda che vi pongo è : “Vogliamo fare un passaggio epocale nella nostra vita? ”

Si “epocale” perché si tratta di passare da una dimensione all’altra “in toto”, uscire dal medioevo delle nostre rabbie e entrare nell’ rinascimento della vita libera.

La reattività ci tiene in prigione, questo deve essere ben chiaro. Il tema, se lo conosciamo, anche se magari non vogliamo ammetterlo. Lo abbiamo sperimentato da anni nelle nostre vite. Ma se vogliamo “oggi è un giorno nuovo”. E’ oggi la nuova epoca in cui possiamo e dobbiamo entrare, perché vogliamo tutti legittimamente  stare bene ed essere felici. Cambiamo l’assunto di base dal noto “voglio avere ragione” al “voglio essere felice”. No, non sto chiedendo a nessuno di svilirsi e non è nemmeno un atto di resa passiva e vigliacca, nulla di tutto questo. Vi sto chiedendo solo di spostare il baricentro da un obiettivo all’altro. Il dolore che ciascuno di noi ha provato – e prova – per le frustrazioni merita dignità e rispetto e io lo riconosco. Allo stesso modo riconosco che ognuno di noi merita di godere della pienezza di Sè e di attuare l’opportunità di costruirsi una vita all’insegna di valori altri, nuovi, e godere della pienezza dell’essere.

“La pienezza dell’essere è una novità continua di essere.(..) Appare ritmicamente, come il giorno e la notte, e si accresce all’infinito. Non ci può essere esperienza della pienezza dell’essere per chi non ha ancora deciso di lasciare l’utero e di nascere pienamente al mondo della realtà”. ( Le leggi delle vita di Antonio Mercurio)

Per fare questo passaggio dall’utero alla nascita, accedere all’epoca nuova, dobbiamo metterci ben saldi ok? Non è un giochetto, ho parlato non a caso di cambiamento epocale. E’ bellissimo anche se certamente richiede impegno. Siete pronti? Fatemi sapere in qualche commento se ci siete…ho gran voglia di andare avanti e proporvi anche qualche strumento per entrare in questa nuova era della pienezza di noi.

Al prossimo articolo quindi, e scrivetemi…che mi fa sempre tanto piacere. Grazie a tutti e uno speciale a Raffa per il commento ed il contributo al precedente post.

Musica per questa fase… Learn to Fly dei Foo Fighters

“…E siccome loro NON?… Beh allora Io…”. Prigionieri della rabbia.

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“Prima di leggere (e mi auguro lo facciate in tanti) vi chiedo sin da ora il dono di un secondo del vostro tempo per dare una risposta nei commenti alla mia domanda finale.

(…) … E siccome loro NON…allora Io … (…)”. Eccolo qui, l’inizio e i pilastri su cui si sviluppano molta parte della narrazione di tante vite.

Lavoro su me stesso a per crescere ed evolvere, lo stesso e da anni faccio con i miei clienti. Vogliamo tutti crescere, migliorarci, e questo è legittimo e buono. Continuiamo a lavorarci.

Chi sono “loro”? Loro sono i nostri genitori, i nostri partner, i nostri fratelli, i nostri datori di lavori, i nostri amici, i nostri governanti, i nostri insegnanti, ma anche il nostro meccanico … idraulico, sacerdote, parrucchiere ecc ecc. Insomma “Loro”!

Un tempo ciascuno di noi ha fatto esperienza con i limiti di “loro”; e quando non siamo stati gratificati … “Beh allora Io (…)”. E’ stato un tempo remoto e forse non ne abbiamo coscienza, poi a ben vedere ce ne sono state altre e di queste (a cercare con attenzione) la coscienza è maggiore.

Qundi “A ciascuno il suo” motivo di arrabbiatura, ed ognuno i propri “loro” che ce le fanno vivere e/o rivivere.

Dal momento che “loro NON hanno fatto, detto, pensato, evitato, dato, deciso, ecc ecc” potrebbe ( uso il condizionale ma io ne sono certo) essere partito un ritmo narrativo che si struttura sull’… “Allora Io …” non voglio, non faccio, non dico, sono arrabbiato, merito giustizia, non perdono, non sono contento, non so fare e quindi non faccio, non so pensare, non sono bravo come gli altri, prima tu devi … ecc ecc.

Risultato? Siamo bloccati credetemi, e persi in un labirinto.

Se sentiamo che questo palinsesto narrativo ed esistenziale ci appartiene non colpevolizziamoci troppo, è una reazione umana. Ciò posto, tuttavia, ritengo per la nostra crescita che non dobbiamo nemmeno giustificare la permanenza ” oggi consapevolmente” in questa dinamica. Quindi basta e stop! ok?

Stop perchè questo impianto è insieme aggressivo ed autoaggressivo, avvelena il nostro presente ed è una zavorra per il nostro futuro.

“Loro…loro…loro…loro. E un ritmo incalzanti e ispira narrazioni e “seghe mentali” che ci eccitano da morire, diciamocelo”.

Il dolore per la frustrazione che i limiti di “loro” ci hanno fatto sentire merita rispetto e serietà, meritano il giusto riconoscimento la giusta posizione di accoglienza e di elaborazione. E un lavoro difficile e faticoso, fa paura … ma è un fatto UMANO e non dobbiamo spaventarci o rimproverarci o punirci (o almeno non più di quanto abbiamo fatto e facciamo).

Cosa ci frega? Ecco un gruppo abili fregaioli.

  • Ci frega l’orgoglio. Ci frega se non lo conosciamo bene e non lo curiamo con l’umiltà.
  • Ci frega il lamento. Se non lo riconosciamo autenticamente e non decidiamo di sperimentare il vuoto.
  • Ci frega la nostra mente. Se non riconosciamo il modo con cui narra la “solita storia” per il solito obiettivo di “rivalsa”.

Come uscire dalla prigione che ci siamo costruiti.

Vorrei dirvi che c’è una bacchetta magica ma non è così. Ma vi dico come faccio io e come lavoro con i miei clienti.

Per oggi mi fermo qui con una domanda: ” Vi ci ritrovate con me i questa esposizione?

A continuare poi passeremo al “Come liberarci”.

A proposito “di ritmi incalzanti ed epiche narrazioni e “seghe mentali” che ci eccitano da morire, diciamocelo”. Più o meno la colonna sonora potrebbe essere questa (buon ascolto).

Il senso di tutto

Dimenticanze, omissioni, ritardi, conflitti interiori ed esteriori, salti di gioia e quant’altro ancora assumono una rilevanza speciale nella nostra vita. Il passaggio che “valorizza il tutto” è proprio quello della posizione di “senso” o meno che noi vogliamo prendere rispetto alle tanto famose “cose della vita”. Dimenticare un impegno importante ha un senso eccome! Si può far passare la cosa come sbadatezza o risultato del “corri corri”. Si, si può! Si può anche scegliere di cercare il senso delle cose. E cerca cerca poi magari, ad essere centrati e tenaci, poi il senso si trova. Allora una dimenticanza può accendere un faro di consapevolezza su un ostacolo interiore come la paura, ad esempio, di entrare in una situazione per le valenze pratiche e di scelte che ne consegue. Perché mi accade questo? Rispondo dicendo che il motivo è quello di emergere a coscienza un aspetto di se, e non è una sciagura (certo lo si può vedere anche così, se si vuole), io invito a vedere invece tutto come un contenitore di senso e significato, pieno di messaggi e indizi per noi, pieno di inviti a crescere. Quando una cosa accade e ci trova svegli beh allora possiamo essere persone nuove, nuove posizioni interiori e nuove decisioni…quindi nuova vita…e buona vita.

Tempi e tempo

Cari bentrovati. Manco da un po’, forse per pigrizia e chissà forse anche per effetto di quelle fasi fluttuanti tra il desiderio e l’azione.  Sono tempi particolari sul piano economico e di relazione; il tempo in senso metereologico pare presentare il conto. Come avidi divoratori di ambiente e risorse abbiamo davanti a noi gli effetti del modo “umano” attuale di organizzarci e armonizzarci con altri popoli e il pianeta, ci piace come va? Lo sapevamo già che qualcosa non andava ed ora, è tempo di fare un passo avanti. Come? Beh in primis dandoci dei valori e progetti d’amore per noi e la vita tutt’attorno. Siamo interconnessi noi persone, e con le piante ed i raggi di sole, siamo tutt’uno con la terra e le particelle di ossigeno e idrogeno.  Il cambiamento è un cammino e noi, se lo vogliamo, la decisione di muovere i passi avanti. Non abbiamo paura, modelliamo il cambiamento he desideriamo per il nostro bene e quello degli altri.

Noi …”Ci si innamora”

Tra una cosa e l’altra, ci si innamora a vita.

Ci si innamora sempre

anche quando non lo si vuole.

Ci si innamora d’improvviso

in modo anche sbadato.

Ci si innamora facile

per caso

per calcolo

a tempo

Ci si innamora di una fantasia

di un profilo social

di uno sguardo.

Ci si innamora

della parola che serve

della mano tesa.

Ci si innamora così come viene

di odori

di sogni

di fantasie

dell’odore del fieno

dell’essere cullati su un treno regionale

si un sorriso scellerato

di una canzone

di un assolo di chitarra

di un film

di un romanzo.

Ci si innamora del silenzio

e dei silenzi con una musica attorno.

Ci si innamora del passato

del ricordo conservato.

Ci si innamora delle guerre

delle passioni

dei sacrifici per tanto

e per niente.

Ci si innamora di un cane

e anche della gente.

Ci si innamora di ciò che abbiamo capito,

della libertà.

Ci si innamora del potere

dell’arte

e dei segreti.

Ci si innamora

intimamente

Sempre.

Ci si innamora dell’anello

ci si innamora del tempo

degli anni passati

del numero che aumenta

a segnare la vita.

Ci si innamora di una mano

piccola piccola

e di un sorriso

e dei primi passi

e dei primi problemi

e delle prime melodie.

E si rimane innamorati

intimamente

ognuno

ora

liberamente

sempre.

Tra una cosa e l’altra

e tali rimaniamo

innamorati a vita.

Divenire Artisti della propria vita. Regola 6 ”Accettate la notte oscura”, da: “Le Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

Da ciò che decidiamo di vedere, fare e pensare dipende la qualità della nostra vita.

Da ciò che decidiamo di vedere, fare e pensare dipende la qualità della nostra vita. Come ci poniamo quando tutto ci appare perduto, come la speranza ad esempio? Non è facile, ma tentiamo un passaggio ok?  Questo tempo storico di pandemia e conflitti ci pone di fronte al nostro rapporto con le cose della vita che non vanno come noi vorremmo, ci fanno percepire in una notte oscura di impotenza e minaccia. Cosa possiamo fare noi? Noi possiamo lavorare a creare dentro di noi, con gli altri e la vita un sistema valoriale che ci piace e ci fa stare bene. Non dobbiamo arrenderci, possiamo fondere l’oscurità che ci entra dentro quando siamo in conflitto con noi stessi o con qualcuno. Penetrando il buio possiamo uscirne. Noi siamo luce e abbiamo il potere di scegliere che posizione “interiore” darci e che rotta tracciare per la narrazione della nostra evoluzione. Combattere contro il dolore non lo cambia.  In questo momento storico siamo in tanti ad esprimere sentimenti di stanchezza e di opposizione verso restrizioni e conflitti, vogliamo che finisca questo ciclo. Come artisti della vita, e della nostra vita, scegliamo di imparare a guardare tanto dentro di no per scorgere i punti luminosi ed i sentieri del cambiamento. Mettiamo un limite al lamento ed alla recriminazione, in parte fisiologica e frutto di stress accumulato. Non siamo nel “disinteressarsi” anzi siamo in un area di massima azione, ovvero lavorare profondamente per noi e per la vita stessa. Scegliamo di essere come gli artisti chiamati a creare “qui e ora”, in questo momento storico, le opportunità di trasformazione e agire la saggezza e l’arte di costruire la nostra visione esistenziale profonda. Prendiamoci cura dei nostri progetti e delle relazioni, liberiamoci come maghi dai lacci dell’odio, riconoscerlo in noi e disinnescarlo dandoci un progetto d’amore che ci libera e di permette sempre di riparare. Impariamo a vedere oltre il buio, a contattare la luce anche ad occhi chiusi, e fare gli artisti, anche se piangiamo ed abbiamo paura, e non le vittime.  Regola breve, come ascolterete, ma piena di sostanza. Perché sappiamo che possiamo farlo e non c’è altro da aggiungere.

Buon ascolto e buona luce a tutti

Le frequenze dell’anima

Saggezza e forza ma anche i dolori e la sofferenza convivono in noi. Capitani condottieri della nostra vita dobbiamo sempre rimanere vigili ed in ascolto per condurre tutto il nostro esistere verso quella sintesi degli opposti che è insieme arte di vivere e capacità di creare.

Siamo in un tempo storico che, tra le tante cose difficili, ci fa sentire anche disorientati per quanto riguarda le informazioni. Ma cosa sta succedendo? Nell’era delle condivisioni diffuse e massive incappiamo quotidianamente in una pluralità di versioni sullo stesso fatto ed è normale sentirsi disorientati. Accade come quando in noi si affollano turbolenze emozionali e noi ci viviamo un senso acuto di impotenza misto a confusione e minaccia. Bisognosi, in base alle esigenze del momento, siamo tentati dal rincorrere ora una voce ora un altra. E forse il silenzio mai più di oggi un canale importante. Silenzio non inteso come negazione ma come luogo in cui essere autenticamente in ascolto. Ci basta poco oggi per capire in che direzione va il frastuono, basta accendere la tv o navigare in rete che dopo 5 minuti abbiamo ricevuto metri cubi di informazioni di diverso colore e umore. Ascoltarci diventa ogni giorno un esigenza impellente, rispolverare la capacità di stare soli in un intimo spazio sacro in cui armonizzare i tanti pensieri, le tante emozioni e sentire che abbiamo il potere di indirizzare la nostra vita nella direzione che ci fa stare meglio, o che ci fa agire per stare meglio. Saggezza e forza ma anche i dolori e la sofferenza convivono in noi. Capitani condottieri della nostra vita dobbiamo sempre rimanere vigili ed in ascolto per condurre tutto il nostro esistere verso quella sintesi degli opposti che è insieme arte di vivere e capacità di creare. Sintonizziamoci e manteniamo stabile la frequenza in noi che tutto attorno ci sono molte, troppe, interferenze e non ci si capisce poi tanto. E’ impegnativo, lo so. Ma noi siamo bravi e sappiamo farlo se lo decidiamo. Buona giornata in ascolto delle frequenza dell’anima che ci parlano e sanno cosa dicono.

Restiamo luminosi.

Non dobbiamo mai smettere di credere che cambiate in meglio sia possibile. La fiducia è il risultato della nostra azione e della nostra disponibilità a rimanere sintonizzati con il nostro obiettivo di crescere ed evolvere. Siamo persone meravigliose, abbiamo un sole dentro che non ci abbandona mai. Siamo liberi di scegliere e, può suonare assurdi, ma a volte scegliamo di escludere il sole dalle nostre vite. Accade quando siamo arrabbiati e addolorati, facile in questi casi sentirsi affini e sedotti da emozioni reattive. Ma non smetterò mai di dirlo e lo ripeto ancora oggi che dobbiamo conoscerci a fondo per essere sempre padroni della nostra vita. Poi scegliamo, ma consapevolmente. E se il sole ci piace, allora non mettiamoci più all’ombra.

Conoscere le ragioni dell’odio per risolvere i conflitti ed essere felici

Di chi è la colpa? Quando c’è un conflitto è questo uno degli interrogativi a cui sentiamo di trovare una risposta. Ne ha bisogno la nostra mente per non soffrire troppo, ovvero per dare un senso a ciò che nel conflitto appare nebbioso e ci minaccia. Credo che inconsciamente ognuno tende a patteggiare per l’una o l’altra parte e penso che le motivazioni di tale – intimo – posizionamento abbiano un corrispettivo esperienziale da ricercare nella storia delle persone. Potremmo così accorgerci che i nostri motivi di astio e risentimento per non esserci, ad esempio, sentiti amati o riconosciuti come meritavamo magari ci fanno patteggiare con coloro che stanno rivendicando qualcosa di simile. Questo chiaramente a prescindere dalle ragioni di un conflitto che la storia probabilmente non saprà mai descrivere in modo obiettivo, ma ci saranno diverse versioni e diverse verità. Di chi è la colpa quindi? Partendo dalle nostre ragioni di risentimento, sento che presto ci ritroviamo a contattare le posizioni interiori intorno al sentimento dell’odio. Il nostro Odio spesso tenuto nascosto e che affonda le radici nel passato atomico delle nostre sofferenze percepite i subite. Seguendo i fumi velenosi dell’odio potremo vedere le sue azioni nella nostra vita, lo potremmo trovare ad esempio nel non amore e riconoscimenti che noi stessi non ci diamo, fermi nell’attesa e nella pretesa che arrivi il giusto risarcimento. Vi svelo un segreto, non ci sarà mai risarcimento l’unico a pagare siamo noi che ipotechiamo su queste follie risarcitorie la nostra vita. Rendiamo gli onori al nostro passato e deponiamo quelle armi. Lo so, non è facile assumersi la capacità di odiare, ed è questo forse uno dei motivi per cui cerchiamo fuori il colpevole, per non soffrire certamente e per non mettere le mani a fondo nel nostro dolore che tanto ci fa male Ma è il tempo di sanarlo, di liberarci, trasformarlo imparando a riparare verso di noi attraverso le azioni concrete del prendendoci cura sempre più e sempre meglio del nostro progetto. Quale progetto? Beh, certamente non quello di stare pronti con il fucile spianato in attesa del risarcimento. Probabilmente il nostro progetto lo abbiamo chiuso a protezione in uno scrigno nel profondo in un bunker del nostro cuore. Andiamo a liberarlo, ok? Partiamo con il riconoscere le ragioni del nostro odio che inquina la nostra vita e alimenta i rovi spinosi intorno al nostro progetto. Come fare? Iniziamo intanto a fissare questo obiettivo, rendiamolo palese alla nostra volontà cosciente. Poi rimaniamo svegli nel quotidiano per conoscerci meglio, imparare acaptare i fumi velenosi dell’odio con il suo corteo di pretese e ragioni assolute. Chiediamoci ogni volta se vogliamo avere ragione o se vogliamo essere invece felici. Scegliamo di liberarci e stiamo certi che dallo scrigno sentiremo pulsazioni di vita e di evoluzioni speciali e ci alimenteranno ogni giorno. Ci innamoreremo di noi e sapremo, al prossimo conflitto che ci troveremo ad affrontare, che la motivazione profonda e soprattutto la soluzione ha un noi una buona opportunità di risoluzione. Sarà impegnativo ma sarà anche bellissimo come bella e la libertà.

Conquistiamoci

All inizio di un cammino di ricerca (e di crescita) siamo agevolati dalla fortuna del principiante ma poi alla fine ci vuole la prova del conquistatore.

Buongiorno a tutti.

E’ dura la consapevolezza di essere più fighi di come siamo abituati a vederci. Vi ci trovate? Ci facciamo un mazzo per crescere e poi magari accade che quando siamo alla meta ci prendono i tormentoni, i dubbi. Possiamo essere grati a questa consapevolezza MA SOLO per apprendere il messaggio di trasformazione. Ovvero noi possiamo sfondare la membrana che ci avvolge, fatta di paure e svalutazioni, sensi di colpa ecc. Sfondiamola e lasciamola, salutiamola questo dobbiamo fare. Non guardiamoci indietro, che è un attimo ritrovarsi avvolti l’anima dal senso di colpa. Andiamo avanti, piangiamo se lo desideriamo. Nascere è doloroso, rinascere anche. Ma anche non nascere, lo è. Quindi sfondiamo amici miei, che siamo molto ma molti più fighi di quanto pensiamo. Mostriamo il nostro valore, ce lo meritiamo.

Cit liberamente ispirata da “l’Alchimista di Coelho”: All inizio di un cammino di ricerca (e di crescita) siamo agevolati dalla fortuna del principiante ma poi alla fine ci vuole la prova del conquistatore.

Buona giornata a tutti e buone conquiste.

Ritagliare gli ostacoli per farne aquiloni

L’era della pandemia moderna e dei lockdown cosa ci ha lasciato?  Tanto in termini potenziali, perché, seppur oggi nel tempo della ripresa sento che si sta agendo una grande rimozione ( anche comprensibile verso un periodo doloroso  e che ha impattato su ognuno di noi con forme proprie), di fatto però questo tempo del nostro passato ci ha fatto percepire una dimensione diversa e ci ha fatto percepire le rigidità con cui tanti rapporti sono portati avanti. In quei mesi la musica è stata ( ed ancora lo è) uno degli ambiti da cui ho tratto una piacevole sensazione di meraviglia per la bellezza che ha saputo creare. La bellezza, che meraviglia! La bellezza è nell’estetica, ovvero nell’estetica la vediamo prima. E la bellezza però è anche nell’emozione e anche questa la sentiamo subito. La bellezza è anche armonia e questo anche ci arriva. La bellezza è anche la ricerca ed il risultato di un processo trasformativo, una dimensione ed una organizzazione nuova che porta con se un quantum di energia che è molto più della somma dei singoli elementi e delle singole qualità intrinseche in una creazione.  La musica, dicevo. Ho visto come molti artisti hanno superato i limiti fisici riuscendo ad essere gruppo, arte, anche a distanza. Quello che ne è derivato sono i tanti progetti musicali in cui i diversi elementi della band pur essendo lontani erano uniti nel progetto e la loro fusione poi ha creato una speciale forma nuova di arte musicale, multimediale, di passione esistenziale come positiva ricerca di un superamento creativo, gioia e fantasia.  Ho visto frequentemente questi contributi ed ancora, a distanza di un anno ormai, li rivedo e mi piacciono in un modo particolare che ancora non so descrivere. Mi piacciono perché mi arrivano con una autenticità particolare. La musica si sente e si vede anche, queste tipologie di rappresentazioni frutto della trasformazione artistica del travaglio per uscire dal buio dei limiti del lockdown è arte speciale. Condivido con voi due video che ho visto tanto e che ogni volta mi fanno emozionare e sentire quanta forza ciascuno di noi ha messo in campo nel lockdown e quanta potenzialità abbiamo per trasformare allo stresso modo con arte, saggezza e determinazione i limiti e gli ostacoli che ci vogliono bloccare. Noi usiamoli quei limiti, ritagliamoli e facciamone splendidi aquiloni.  Buona visione con me e buona vita a tutti.

Forza Afghanistan!

Lì, in quella parte di mondo un cambiamento è arrivato e sembra presagire un futuro molto simile al passato. Riflettevo sulle paure di quelle persone. E ho realizzato che non ho idea di quelle violenze e di quelle paure. Posso avvicinarmi solo razionalmente ma se provo ad andare oltre la comprensione razionale sento attivarsi le mie difese di fronte a tanto dolore. Forse una difesa simile è quella che poi rende molta parte dell’umanità “cinica ” al punto da ridurre il tutto al famoso fatto “culturale” per cui per loro è “normale”. Questa riduzione produce un superamento del problema attraverso la negazione dello stesso, ovvero che un problema non c’è. Eppure questa non è la realtà.

Riflettevo sull’intensità del dolore e delle paure del popolo afghano con loro anche di tante altre persone di tante altre parti del mondo. Difficile sentire fino in fondo, perché certe esperienze sono davvero estreme.

Nessuno mi ha mai imposto di avere o meno la barba; Non mi hanno imposto come vestirmi; Non mi hanno imposto di stare in un luogo; Non mi hanno mai schiaffeggiato o preso a calci e pugni per aver parlato con qualcuno o per aver violato una qualche regola (e ne ho violate tante in vita mia); Posso incontrare tutte le persone che voglio; Posso leggere e ascoltare musica; Posso baciare una donna in strada; Vedo ragazze e i ragazzi giocare insieme, amarsi e divertirsi; Vedo donne camminare in abiti multicolorati; Vedo donne che possono lottare per la loro libertà e per la loro crescita; Non ho mai pregato qualcuno di salvare la vita di mia figlia; Se non “credo” nessuno se la prende.

Questo è un elenco banale preso da cose plurisentite in questi giorni ed a cui ho tolto “l’obbligo”.

Come tanti anch’io vorrei tanto che finissero queste assurdità ad ogni latitudine del globo e che ovunque l’umanità possa mettere a tacere l’istinto di dominanza, in ogni sua forma e con tutte le strategie striscianti essa si manifesti al mondo.

Forza popolo afgano, che è chiaro che solo da vuoi può avvenire il reale cambiamento per la vostra terra, che tutti quelli che sono venuti avevano chissà quali – e quanti – retro pensieri e retro progetti, e sono tutti miseramente falliti. Forza alle resistenze, forza ai sogni che possano coalizzarsi e forza alle mani che possano smettere di tremare e alle gambe per continuare a correre e ridurre le distanze, forza alle parole ed alle idee affinché continuino a incontrarsi ed alle persone che insieme possano amarsi e farsi costruttori del loro tempo e delle loro vite in armonia con la loro storia ed il loro ideale di futuro così come insieme sapranno dargli vita.

Divenire Artisti della propria vita. Regola 4 ”Fissate i punti cardinali” da: “Le Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

I nostri valori i nostri punti cardinali spirituali di connessione con la nostra natura profonda e con il nostro posto nel mondo.

Il nostro viaggio ha bisogno di coordinate, in questo caso valori a cui riferirsi per ritrovarsi nelle burrasche dell’anima. I valori spirituali – cosmo artistici – che ci indica l’autore sono l’Amore, la Verità, la Libertà e la Bellezza e non aggiungo altri rispetto a quanto sentirete ben esposto nell’audio. Aggiungo una sola riflessione personale  sull’importanza dei riconoscersi e darsi  dei valori in cui credere e in base ai quali costruire la nostra esistenza. Ascoltiamoci profondamente e senza giudizio alcuno,  approderemo nello spazio sacro  di dialogo profondo ed intimo con la nostra natura profonda. Qui troveremo e sentiremo la melodia autentica dei nostri valori  intonati con il progetto che ci siamo dati. Alcuni valori che sento importanti per me: Essere giusti con noi stessi, essere sinceri, essere fedeli al nostro progetto d’amore, essere accoglienti con le nostre debolezze e con le fragilità degli altri. A voi i vostri, tutti benvenuti.

I nostri valori i nostri punti cardinali spirituali di connessione con la nostra natura profonda e con il nostro posto nel mondo. I nostri valori sono guide nel cammino, stiamo pur certi che non perderemo la rotta e il coraggio non ci mancherà. In qualunque circostanza, e ostacolo,  sotto qualsiasi forma si presenti, i nostri punti cardinali di valore sapranno indirizzare la nostra mano, il nostro pensiero e le nostre parole.   Buon ascolto e buon arte, amore e saggezza a tutti. 

Il perdono è buono…

  1. Perché ci serve
  2. Perché ci libera
  3. Perché ci aiuta
  4. Perché è necessario
  5. perché è una vittoria
  6. Perché è importante
  7. Perché libera il nostro cuore
  8. Perché siamo grandi persone
  9. Perché sappiamo farlo
  10. Perché è “prendersi il potere nella propria vita”
  11. Perché è una specialità umana
  12. Perché ci rende sorridenti
  13. Perché ci fa sorridere in modo speciale
  14. Perché ci fa belli
  15. Perché ci fa splendere
  16. Perché ci aiuta a evolvere spiritualmente ( da: https://rivaombrosa.wordpress.com/. che ringrazio)
  17. (…)

E tante altre cose sono sicuro potrete aggiungere anche voi. Potete inserirle nei commenti e io allungherò la lista anche con la vostra forza.

Un abbraccio a tutti

Divenire Artisti della propria vita. Regola 3 ”Correggete la rotta giorno per giorno” da: “Le Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

Come acqua di torrente ci è utile apprendere l’arte dell’essere fluidi,  disponibili e accoglienti verso le nostre fragilità. Così centrati siamo pur certi che troveremo sempre in noi un quantum di amore e di coraggio per cambiare percorso, a cercarne di nuovi, a crearne di nuovi per andare avanti e superare gli ostacoli. La meta che ci siamo prefissi di raggiungere è ambiziosa, ce la meritiamo e possiamo attuare decisioni di cambiamento, forti e decise. Come nel mare le correnti marine e i venti possono far deviare dalla rotta fissata ecco che allo stesso modo, ci dice Antonio Mercurio, nella vita bisogna conoscere a fondo il nostro animo per scoprire e bloccare sul nascere le decisioni dettate da volontà di dominio, da pretesa orgogliosa o da progetto vendicativo (per dirne alcune). Queste motivazioni ci fanno deviare dalla rotta e naufragare. La reazione al dolore produce rabbia, e come rivalsa pretendiamo di essere risarciti. Le pretese alimentano i veleni nel nostro animo e questi ci allontanano da noi stessi. Non è facile, ma noi siamo coraggiosi, e decidiamo di  imparare ogni giorno delle nostre pretese quando compaiono. Lo dobbiamo fare non per amore poi stessi. La nostra meta non è la rivalsa, la nostra meta è la creazione di bellezza nella nostra vita.  L’umiltà è un valore prezioso e alleato in questo percorso; lo scorso mese l’Istituto Solaris mi ha fatto dono delle pubblicazione di un articolo proprio sul valore dell’umiltà nel messaggio  di Antonio 

Buon ascolto

Per la foto grazie a Gerd Altmann da Pixabay

Divenire Artisti della propria vita. Regola 2 ”Fissare la rotta” da: “Le Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

La meta è invisibile fino a quando non viene raggiunta. Sono tanti gli obiettivi che tutti ci prefiggiamo e che ambiamo a raggiungere, di benessere, di realizzazione, di coppia, professionali ecc. Eppure tutti questi obiettivi saranno visibili nelle loro forme solo una volta raggiunti. Ciò non ci impedisce però di pianificare e, per dirla con le regole, di “Fissare la rotta”.  Fissiamo la rotta centrandoci sull’ascolto profondo del nostro progetto, sentiamo l’intima connessione con noi. I primi marinai osservavano a lungo il cielo da terra, prima di prendere il mare,  e così stabilivano le connessioni tra la meta che si erano prefissati e la stella polare (che è fissa) . Antonio Mercurio ci propone di avere il nostro Sé personale come stella polare e di trovare la connessione tra la meta che ci siamo prefissati ed il nostro Sè per tracciare la rotta in modo sicuro. Come i marinai con le stelle così anche noi dobbiamo imparare a conoscere il nostro Sè, la fonte di amore immodificabile e il nostro progetto, per fissare in sicurezza la rotta. 

Grazie per la Foto a FelixMittermeier da Pixabay

8 regole d’oro per vincere la Rabbia. Viva Noi e le nostre scelte d’Amore.

Cari miei, sapete io non ho ancora trovato una sola persona “arrabbiata” e che – in base al suo racconto – non avesse poi ragione ad essere arrabbiata.

Lo stesso vale per noi stessi, quanti romanzi da una sola “incazzatura”, e quanti dettagli e trame fitte fitte… quante pippe mentali. Ma anche STOP, direi!!.

Che fare? Ad un certo punto la vita (la nostra vita) ci chiede di decidere che posizione avere rispetto alla rabbia. Come fa a chiedercelo? La richiesta arriva frequentemente attraverso il disagio ed il malessere. Richiama in questo modo la nostra attenzione, ci mette davanti allo specchio e ci chiede: ” Questa rabbia ti aiuta a star bene ed essere felice? E’ questo che vuoi?

Per rispondere ci si può prendere anche del tempo, tutto quello che serve.

Se la risposta è “Si” allora continuate pure. Se invece è “NO” beh…allora mettiamo un “punto” al nostro racconto ed andiamo a capo. In un modo o nell’altro siamo liberi nella scelta.

Apprendiamo l’arte del RI-DECIDERE che farne della rabbia.

La rabbia ha una parte sana. Penso ad esempio a quando utilizziamo la forza e l’energia in essa contenuta per rinforzare i nostri talenti e che si traduce in impegno, perseveranza, anche chiedere aiuto. In sintesi è una cosa positiva quando è usata per decidere di mettere da parte le scuse e realizzare la nostra vita.

La rabbia invece non è sana, ed è solo distruttiva, quando diventa motivo di vita, ovvero quando sostituiamo il desiderio di rivalsa al nostro progetto autentico. Questo provoca sofferenze, sia chiaro! La gratificazione da rivalsa (la famosa vendetta) è un miraggio che ci porta alla deriva in compagnia di “ulteriore rabbia” e “ulteriori progetti di rivalsa”.

La rabbia è un veleno da eliminare. E’ come un boomerang, e ci ritorna indietro sotto forma di giudizio, sensi di colpa e rabbia, appunto, verso noi stessi.

Che fare allora? Ecco dei miei semplici e potenti consigli:

1- Prima cosa “non raccontiamocela più“. Tutti intimamente sentiamo quando la narrazione è diventata lunga e ripetitiva, sterile e mortifica. Ecco quando ci arriva questa percezione diamogli valore,  è il momento di “finirla”.

2 – Seconda cosa “diamo valore alla vostra decisione”. Ergiamo la decisione di “farla finita” a totem del nostro progetto d’amore, a onore della nostra grandezza. Rendiamo visibile e diciamolo al mondo intero ” Oggi è il giorno glorioso dell’avvento dell’amore nella mia vita”.

3- Terza cosa “siamo grati”. Si,  siamo grati a noi stessi per aver ascoltato e dato un senso a quel senso di malessere che vi ha nauseato in modo insopportabile. Siano grati per esserci resi disponibili ad ascoltarci ascoltarci profondamente. Siamo grati per aver scelto di parlarne con qualcuno e/o di esserci farci aiutare, siamo grati perché ci siamo scelti come protagonisti della  vita ed avete tolto alla “rabbia” il microfono.

4 – Quarta cosa “siamo gentili”. Si, pratichiamo la gentilezza con noi stessi quando ci riparte il loop. Seminiamola ogni giorno nei nostri pensieri e nelle nostre intenzioni. Pratichiamo la meditazione e facciamo in modo che la rabbia non trovi appigli sulla nostra anima per attaccarvisi. Siamo gentili sempre!

5 – Quinta cosa ” siate amorevoli”. Non siamo perfetti, pratichiamo accoglienza verso di noi e le nostre debolezze  fragilità. Andiamo bene così come siamo.

6 – Sesta cosa ” Siamo innamorati pazzi di noi stessi”. Perdoniamoci gli errori, facciamoci sempre il dono della possibilità di riparare, abbracciamoci, sorridiamoci allo specchio, siamo leggeri e morbidi. Voltiamo le spalle al corteo della rabbia quando lo sentiamo arrivare, siate signori della nostra vita e possiamo farlo.  Ce lo meritiamo.

7- Settima cosa ” Facciamoci un mondo di complimenti”. Si, ogni giorno. Ogni volta che ci  svegliamo nella consapevolezza della nostra libertà, ogni volta che notiamo la rabbia insinuarsi in parole e pensieri e scegliamo di essere gentili e amorevoli con noi e gli altri. Facciamoci tanti complimenti anche se arriviamo in ritardo e ci siamo già arrabbiati, non fa niente complimenti comunque perché siamo vivi, umani e imperfetti. Perdonatevi, riparate, ricominciate.

8- Ottava cosa ” Sentiamoci grandi”. Si, perché lo siamo! Gonfiamo il vostro petto d’amore per voi, ogni momento. Siamo fieri di noi per le nostre scelte e decisioni.  Godiamo della Nostra grandezza che è bella e luminosa.

Un grande abbraccio a tutti.

Divenire Artisti della propria vita. Regola 1 ” Fissare la meta” da: “Le regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

Prima di iniziare un viaggio, prima di iniziare un progetto, prima di iniziare qualsiasi attività è saggio – buono e necessario – darsi del tempo. Non il tempo infinito delle elucubrazioni e dei 1000 calcoli in attesa che tutti sia perfetto, no quel tempo non serve a niente, è sterile ed è solo rimando. 

Il tempo serve per l’ascolto profondo, per sentire il coraggio che abbiamo. E’ il tempo per preparare la scelta di mettersi in viaggio per lasciare le nostre certezze quotidiane. Ulisse, ha ben fissata la sua meta, il ritorno ad Itaca, e sceglie di lasciare Circe prima e Calipso e tutte le loro promesse di grandezza e di immortalità. Possiamo farlo anche noi! Seminare questa consapevolezza,  armonizzarci con la capacità di di forza e di amore che abbiamo, rinnoviamo il nostro progetto nella volontà cosciente che in quella profonda.  Facciamolo vivere e scorrere in noi, assaporiamoli, visualizziamolo e percepiamoci nella totalità delle persone speciali che siamo. E’ un atto d’amore, seme piantato bene, l’inizio di tutto.     

Divenire Artisti della propria vita con “Le regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio – Introduzione

Questo progetto di pubblicazione è colmo di gratitudine per il prof. Antonio Mercurio, per la D.ssa Paola Capriani ed il Dr Giampiero Ciappina maestri e direttori dell’Istituto Solaris e per tutti i compagni del Movimento Cosmoartistico con cui ho l’onore di collaborare per la creazione di bellezza seconda. A tutti il mio ringraziamento per essere per me punti di riferimento e maestri.

Cari Amici oggi ho arricchito il mio blog di una nuova pagina stabile, ed era ora…mi dice il mio Sè!!!

Si tratta di una pagina interamente dedicata alle Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi. Tengo molto alle regole, da circa 15 anni sono presenti nelle memorie dei miei vari dispositivi digitali, le ascolto frequentemente e non c’è volta che io non ne tragga beneficio.

Le regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi sono un opera del prof Antonio Mercurio che, ispirato al mito di Ulisse, ci fa dono di un corpus di regole profonde e belle anche artisticamente nella narrazione. Un linguaggio diretto che parla all’animo e che sa rinnovare e rinforzare l’alleanza per l’amore in noi, la nostra progettualità evolutiva sia individuale che corale. Come Ulisse capita anche a noi di incontrare, e di dover risolvere, qualche ostacolo nella navigazione sul mare della vita. La proposta Cosmo Artistica del prof. Mercurio è un potente alleato per la navigazione. Forti di buone regole e di coordinate spirituali chiare ecco che nostra la navigazione assumerà una prospettiva nuova. Ulisse ha come meta il ritorno ad Itaca e noi, gli Ulissidi, ci diamo come meta il “divenire artisti della nostra vita e della vita dell’universo”. Non vi dico altro, giusto il minimo per introdurvi all’ascolto della intro. Mi sono dato il progetto di pubblicarle tutte e di aggiungere giusto qualcosina di accompagno, ma proprio qualcosina. Se desiderate già ascoltarle tutte le trovate nella pagina. Consiglio per l’ascolto? Si…uno…con cuore♥️. Un caro saluto a tutti

Il linguaggio delle Sensazioni. Codici d’accesso ad un tesoro fantastico

C’è una grande opportunità nelle nostre sensazioni, prestiamo attenzione ascoltiamoci con amore e fiducia…ci conducono ad un grande tesoro.  

(alla mia maestra Paola Capriani, con infinito amore e gratitudine)

Vi sarà capitato sicuramente di avere delle sensazioni, delle intuizioni e percezioni. A volte sono così lucide e ritmano sull’animo l’invitano ad osare, a provarci. 

Le “sensazioni” sono qualità umane universali. Sono frequenze di comunicazione e di contatto con sogni e visioni, esse ci armonizzano con la magia del progetto grande e meraviglioso della vita e pur non comprendendo bene cosa sia ci fanno percepire che c’è “qualcosa”. La vita ha dato a tutti questa opportunità, in modo molto democratico e in abbondanza affinché impariamo, usandole, a evolvere. Chissà che non sia utile a conoscerla e conoscerci meglio.

Che fare quando arrivano queste “dritte” speciali, fidarsi o no? Sicuramente vi sarà capitato di vivere nella pancia questi dubbi. 

Io non ho una risposta a questo dilemma, sento però che ognuno si pone ( più o meno alla luce del sole) la domanda e vorrebbe tanto trovare la sua buona risposta. Voglio condividere con voi un pensiero, frutto del mio dialogo interiore e che mi ha ispirato. 

Liberamente ispirato alla Cosmo Art del prof Antonio Mercurio, sento di riconoscermi nell’assunto per cui la vita ha donato ciascuno di noi di una propria specifica sensibilità. La vita si evolve ogni giorno e siccome anche noi siamo parte della “vita” ecco che le “sensazioni”, come qualità umane, sono uno dei vari canali di connessione con la nostra saggezza interiore e con la saggezza della vita stessa. Se noi cresciamo e ci evolviamo anche la vita cresce ed evolve.  Imparare a decodificare le nostre sensazioni e tradurle in azioni ci permette di avanzare, uscire dalle fasi di blocco creativo, prendere le decisioni che ci fanno stare bene e superare con slancio gli ostacoli che incontriamo. 

Dobbiamo imparare ad essere saggi, ad usare il tempo e ogni capacità di discernimento. La vita ci ha donato questa qualità, e possiamo usarla e goderne con fiducia. Diamoci tempo per imparare a riconoscerci ed a dare il giusto valore alle sensazioni;  imparare ad ascoltarle a lungo per capire quale connessione c’è tra esse ed il nostro progetto profondo. In questo modo, stiamone certi, non cadremo nelle trappole della nostra avventatezza o nei tranelli dei miraggi frutto di dalla nostra superbia e dalla nostra arroganza.

Se la vita ci ha fatto dono della sensibilità vuol dire che possiamo usarla. Vediamoci come una bella squadra noi e la vita. Lavorando bene, e facendolo anche con l’aiuto di qualcuno, e valorizzando queste qualità rinforzeremo capacità di captare le frequenze chiare e potenti del nostro Sé e fonderle con il nostro potere decisionale. 

C’è una grande opportunità nelle nostre sensazioni, prestiamo attenzione ascoltiamoci con amore e fiducia…ci conducono ad un grande tesoro.  

Il valore dell’umiltà nel messaggio di Antonio Mercurio (su www.solaris.it)

Sono grato all’Istituto Solaris ed ai suoi direttori, con loro e con tante persone straordinarie portiamo avanti il progetto di creare Bellezza e divenire sempre più artisti della nostra vita. Sul magazine on line http://www.solaris.it di questo mese c’è anche un mio contributo che ho piacere di riportare anche qui. Insieme al mio ci sono tanti altri articoli che approfondiscono temi di utilità per la nostra vita. Grazie Solaris

Cosmo-Art e il senso della Vita

Antonio_MercurioIl pensiero del prof Antonio Mercurio è una meraviglia di proposte ed intuizioni illuminanti. Il valore dell’umiltà è ben descritto in diverse pubblicazioni. Con l’umiltà si può contrastare l’azione distruttiva, nelle nostre vite, dei veleni emozionali quali la superbia, la rabbia, il senso di impotenza.

Una virtù è definita come la “Disposizione naturale a fuggire il male e fare il bene“. Nel messaggio del prof Antonio Mercurio il valore dell’umiltà ha una funzione costruttiva e salvifica nelle nostre vite.

Nel suo libro “Ipotesi su Ulisse“, attraverso una rilettura simbolica dell’Odissea di Omero, ci propone il valore dell’umiltà come una competenza per quanti desiderano divenire artisti e signori della propria vita. Come  capita a tanti di incontrare ostacoli nel cammino della vita, e di essere catturati e imprigionati in reazioni rabbiose. L’opera di Antonio Mercuri e la sua prospettiva Cosmoartistica ci rendono possibile porci rispetto all’ odissea del vivere quotidiano in modo nuovo, con forza e fiducia. Accrescere la consapevolezza di noi e l’alleanza con il nostro Sè Personale ci permette di superare gli ostacoli e liberare in nostro potere creativo e trasformativo.

Il valore dell’umiltà è antidoto contro i veleni emozionali: il senso di l’impotenza

Sin dal momento del nostro concepimento, e poi durante la gravidanza, possiamo aver sperimentato il senso di impotenza. Nella prima relazione con la , biologica ed emozionale, l’embrione prima ed il feto poi vive le emozioni che gli arrivano. Emozioni legate alla , le gioie e le paure, i cambiamenti di stati d’animo. Insieme alle emozioni belle arrivano anche quelle legate ai momenti di stress e di tensione, rispetto ad esse è possibile immaginare come ci si possa essere sentiti nell’impotenza. Mandando avanti la macchina del tempo possiamo ritrovare lo stesso sentimento, con il suo seguito di disperazione e rabbia, anche nella quotidianità. Accade quando ci sentiamo sovrastati da un potere esterno, ovvero quando viviamo delle conflittualità ad elevato tasso di emotività. Accade a scuola verso i professori ed i compagni, può accadere a lavoro, può accadere nel rapporto di coppia e nel rapporto tra genitori e figli.

In questi frangenti sono tante le emozioni che si affollano in noi, forte spinge la voglia di riscatto per riprenderci il potere sulla nostra vita, e sentiamo forte il bisogno superare questo disagio.

Il valore dell’umiltà è la via per la libertà

In Ipotesi su Ulisse, Antonio Mercurio accende un faro sul valore dell’umiltà, ne mette evidenza proprio la qualità liberatoria e la forza trasformativa. Ulisse nel suo viaggio di ritorno a Itaca si ritrova più volte in questa condizione di impotenza. La vive dentro la grotta di Polifemo dove, impotente, assiste al divoramento di sei suoi compagni, accade anche con i  e con Calipso, solo per citarne alcuni.

E nelle nostre vite? Pensiamo solo a questo momento storico di pandemia, alle limitazione che abbiamo dovuto accettare. Nel nostro mondo interiore si alternano emozioni di paura, rabbia, e il desiderio di rivalsa verso la vita per riprenderci il potere e tornare ad essere liberi di poter fare tutto.

Di questi sentimenti, comprensibili e umani, dobbiamo averne consapevolezza e imparare a governarli con saggezza e fermezza, cosi potremo impedire che inquinino il nostro animo. Nel racconto di  vediamo ben descritte le conseguenze dell’ira e della superbia di Ulisse allorché, finalmente fuori dalla grotta di Polifemo, sceglie di risolvere il senso di impotenza con l’illusione del recupero rabbioso della sua potenza. Ulisse cede alla sua superbia ed infierisce sul ciclope, ormai accecato, rivelando e affermando con superbia la propria identità di Re e di distruttore di Troia. Contro di lui si scatenerà poi la vendetta di Poseidone e sarà proprio questo l’inizio della sua Odissea.

Con umiltà impariamo a governare la nostra vita

La rabbia, il senso di rivalsa e la superbia non possono – e non devono – guidare la nostra vita. Con la conoscenza, ed il coraggio, possiamo accettare nostri dolori, e togliere linfa ai nostri veleni emozionali. Centrati in modo saggio sull’umiltà, non per paura, ma per  possiamo recuperare e trasformare le energie rabbiose in forza creativa per il nostro benessere. Come Ulisse in dialogo con Atena, anche noi possiamo rinsaldare ogni giorno il patto per la  con il nostro Sè Personale.

Può essere d’aiuto anche iniziare un percorso di crescita individuale e di gruppo, un modo concreto per rinforzare e sostenere la decisione realizzarci.

Il valore dell’umiltà: Dall’impotenza alla potenza.

Forti delle decisioni di crescita, in dialogo con il nostro Sè Personale, finalmente liberi possiamo sentire il nostro potere reale.

Dopo tanti patimenti Ulisse si assume la responsabilità dei propri veleni e, finalmente ad Itaca, umile e mendicante, può entrare nella sua reggia e dare la morti ai Proci, i rappresentanti simbolici delle sue pretese, che divoravano la propria ricchezza e del suo . Forti dell’alleanza per la crescita ed in dialogo con il nostro Sè Personale anche noi possiamo liberare la nostra vita da questi ospiti indesiderati.

Dall’impotenza alla potenza, quindi,  il passaggio è possibile. Così possiamo finalmente creare la vita che desideriamo. Possiamo scegliere in armonia con la nostra vera identità di coltivare e far crescere i nostri talenti, valorizzare le nostre sensibilità. Come Ulisse così ognuno di noi può darsi un animo che sa accettare con coraggio i propri veleni per liberarsene e far emergere le belle persone che siamo. Così sapremo ogni giorno trasformare gli ostacoli, e divenire pienamente artisti e sovrani della nostra vita.

Noi valiamo di più

Valiamo di più e se abbiamo sbagliato riconosciamo che “un errore non è per sempre”.  Ci facciamo il dono della speranza, ogni volta.

Noi valiamo di più, ce lo dobbiamo ricordare.

Valiamo più dei vagheggiamenti del nostro giudice interiore che sentenzia noiose ed insopportabili condanne alla minima sbavatura.

Valiamo di più e lieti di sapere che possiamo scegliere di rialzarci, sempre …ogni volta.

Valiamo di più e se abbiamo sbagliato riconosciamo che “un errore non è per sempre”.  Ci facciamo il dono della speranza, ogni volta.

Valiamo di più e scegliamo di riconoscerci.

Costruiamo castelli di progetti con equilibri a volte creati al momento, e se una burrasca scompagina le carte, riconosciamo il nostro valore, e ripartiamo di nuovo e di nuovo ancora.

Noi valiamo di più e riconosciamo le menzogne del giudizio, che vogliono descrivere l’immutabile.

Noi ci trasformiamo perché valiamo, ci pieghiamo e saltiamo, ci tendiamo verso il sole e ci inginocchiamo per accarezzare un fiore.

Noi siamo comunque di più, sempre …così…semplicemente.

Siamo le persone giuste, ognuno adeguato al proprio progetto.

Siamo abili e se anche ci vorrà tempo faremo cose speciali, come solo ognuno di noi autenticamente lo sa fare.

Viva ognuno di noi.