Divenire Artisti della propria vita. Regola 6 ”Accettate la notte oscura”, da: “Le Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

Da ciò che decidiamo di vedere, fare e pensare dipende la qualità della nostra vita.

Da ciò che decidiamo di vedere, fare e pensare dipende la qualità della nostra vita. Come ci poniamo quando tutto ci appare perduto, come la speranza ad esempio? Non è facile, ma tentiamo un passaggio ok?  Questo tempo storico di pandemia e conflitti ci pone di fronte al nostro rapporto con le cose della vita che non vanno come noi vorremmo, ci fanno percepire in una notte oscura di impotenza e minaccia. Cosa possiamo fare noi? Noi possiamo lavorare a creare dentro di noi, con gli altri e la vita un sistema valoriale che ci piace e ci fa stare bene. Non dobbiamo arrenderci, possiamo fondere l’oscurità che ci entra dentro quando siamo in conflitto con noi stessi o con qualcuno. Penetrando il buio possiamo uscirne. Noi siamo luce e abbiamo il potere di scegliere che posizione “interiore” darci e che rotta tracciare per la narrazione della nostra evoluzione. Combattere contro il dolore non lo cambia.  In questo momento storico siamo in tanti ad esprimere sentimenti di stanchezza e di opposizione verso restrizioni e conflitti, vogliamo che finisca questo ciclo. Come artisti della vita, e della nostra vita, scegliamo di imparare a guardare tanto dentro di no per scorgere i punti luminosi ed i sentieri del cambiamento. Mettiamo un limite al lamento ed alla recriminazione, in parte fisiologica e frutto di stress accumulato. Non siamo nel “disinteressarsi” anzi siamo in un area di massima azione, ovvero lavorare profondamente per noi e per la vita stessa. Scegliamo di essere come gli artisti chiamati a creare “qui e ora”, in questo momento storico, le opportunità di trasformazione e agire la saggezza e l’arte di costruire la nostra visione esistenziale profonda. Prendiamoci cura dei nostri progetti e delle relazioni, liberiamoci come maghi dai lacci dell’odio, riconoscerlo in noi e disinnescarlo dandoci un progetto d’amore che ci libera e di permette sempre di riparare. Impariamo a vedere oltre il buio, a contattare la luce anche ad occhi chiusi, e fare gli artisti, anche se piangiamo ed abbiamo paura, e non le vittime.  Regola breve, come ascolterete, ma piena di sostanza. Perché sappiamo che possiamo farlo e non c’è altro da aggiungere.

Buon ascolto e buona luce a tutti

Divenire Artisti della propria vita. Regola 3 ”Correggete la rotta giorno per giorno” da: “Le Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

Come acqua di torrente ci è utile apprendere l’arte dell’essere fluidi,  disponibili e accoglienti verso le nostre fragilità. Così centrati siamo pur certi che troveremo sempre in noi un quantum di amore e di coraggio per cambiare percorso, a cercarne di nuovi, a crearne di nuovi per andare avanti e superare gli ostacoli. La meta che ci siamo prefissi di raggiungere è ambiziosa, ce la meritiamo e possiamo attuare decisioni di cambiamento, forti e decise. Come nel mare le correnti marine e i venti possono far deviare dalla rotta fissata ecco che allo stesso modo, ci dice Antonio Mercurio, nella vita bisogna conoscere a fondo il nostro animo per scoprire e bloccare sul nascere le decisioni dettate da volontà di dominio, da pretesa orgogliosa o da progetto vendicativo (per dirne alcune). Queste motivazioni ci fanno deviare dalla rotta e naufragare. La reazione al dolore produce rabbia, e come rivalsa pretendiamo di essere risarciti. Le pretese alimentano i veleni nel nostro animo e questi ci allontanano da noi stessi. Non è facile, ma noi siamo coraggiosi, e decidiamo di  imparare ogni giorno delle nostre pretese quando compaiono. Lo dobbiamo fare non per amore poi stessi. La nostra meta non è la rivalsa, la nostra meta è la creazione di bellezza nella nostra vita.  L’umiltà è un valore prezioso e alleato in questo percorso; lo scorso mese l’Istituto Solaris mi ha fatto dono delle pubblicazione di un articolo proprio sul valore dell’umiltà nel messaggio  di Antonio 

Buon ascolto

Per la foto grazie a Gerd Altmann da Pixabay

Divenire Artisti della propria vita. Regola 2 ”Fissare la rotta” da: “Le Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

La meta è invisibile fino a quando non viene raggiunta. Sono tanti gli obiettivi che tutti ci prefiggiamo e che ambiamo a raggiungere, di benessere, di realizzazione, di coppia, professionali ecc. Eppure tutti questi obiettivi saranno visibili nelle loro forme solo una volta raggiunti. Ciò non ci impedisce però di pianificare e, per dirla con le regole, di “Fissare la rotta”.  Fissiamo la rotta centrandoci sull’ascolto profondo del nostro progetto, sentiamo l’intima connessione con noi. I primi marinai osservavano a lungo il cielo da terra, prima di prendere il mare,  e così stabilivano le connessioni tra la meta che si erano prefissati e la stella polare (che è fissa) . Antonio Mercurio ci propone di avere il nostro Sé personale come stella polare e di trovare la connessione tra la meta che ci siamo prefissati ed il nostro Sè per tracciare la rotta in modo sicuro. Come i marinai con le stelle così anche noi dobbiamo imparare a conoscere il nostro Sè, la fonte di amore immodificabile e il nostro progetto, per fissare in sicurezza la rotta. 

Grazie per la Foto a FelixMittermeier da Pixabay

Divenire Artisti della propria vita. Regola 1 ” Fissare la meta” da: “Le regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio

Prima di iniziare un viaggio, prima di iniziare un progetto, prima di iniziare qualsiasi attività è saggio – buono e necessario – darsi del tempo. Non il tempo infinito delle elucubrazioni e dei 1000 calcoli in attesa che tutti sia perfetto, no quel tempo non serve a niente, è sterile ed è solo rimando. 

Il tempo serve per l’ascolto profondo, per sentire il coraggio che abbiamo. E’ il tempo per preparare la scelta di mettersi in viaggio per lasciare le nostre certezze quotidiane. Ulisse, ha ben fissata la sua meta, il ritorno ad Itaca, e sceglie di lasciare Circe prima e Calipso e tutte le loro promesse di grandezza e di immortalità. Possiamo farlo anche noi! Seminare questa consapevolezza,  armonizzarci con la capacità di di forza e di amore che abbiamo, rinnoviamo il nostro progetto nella volontà cosciente che in quella profonda.  Facciamolo vivere e scorrere in noi, assaporiamoli, visualizziamolo e percepiamoci nella totalità delle persone speciali che siamo. E’ un atto d’amore, seme piantato bene, l’inizio di tutto.     

Divenire Artisti della propria vita con “Le regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi” del prof. Antonio Mercurio – Introduzione

Questo progetto di pubblicazione è colmo di gratitudine per il prof. Antonio Mercurio, per la D.ssa Paola Capriani ed il Dr Giampiero Ciappina maestri e direttori dell’Istituto Solaris e per tutti i compagni del Movimento Cosmoartistico con cui ho l’onore di collaborare per la creazione di bellezza seconda. A tutti il mio ringraziamento per essere per me punti di riferimento e maestri.

Cari Amici oggi ho arricchito il mio blog di una nuova pagina stabile, ed era ora…mi dice il mio Sè!!!

Si tratta di una pagina interamente dedicata alle Regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi. Tengo molto alle regole, da circa 15 anni sono presenti nelle memorie dei miei vari dispositivi digitali, le ascolto frequentemente e non c’è volta che io non ne tragga beneficio.

Le regole per la Navigazione Notturna degli Ulissidi sono un opera del prof Antonio Mercurio che, ispirato al mito di Ulisse, ci fa dono di un corpus di regole profonde e belle anche artisticamente nella narrazione. Un linguaggio diretto che parla all’animo e che sa rinnovare e rinforzare l’alleanza per l’amore in noi, la nostra progettualità evolutiva sia individuale che corale. Come Ulisse capita anche a noi di incontrare, e di dover risolvere, qualche ostacolo nella navigazione sul mare della vita. La proposta Cosmo Artistica del prof. Mercurio è un potente alleato per la navigazione. Forti di buone regole e di coordinate spirituali chiare ecco che nostra la navigazione assumerà una prospettiva nuova. Ulisse ha come meta il ritorno ad Itaca e noi, gli Ulissidi, ci diamo come meta il “divenire artisti della nostra vita e della vita dell’universo”. Non vi dico altro, giusto il minimo per introdurvi all’ascolto della intro. Mi sono dato il progetto di pubblicarle tutte e di aggiungere giusto qualcosina di accompagno, ma proprio qualcosina. Se desiderate già ascoltarle tutte le trovate nella pagina. Consiglio per l’ascolto? Si…uno…con cuore♥️. Un caro saluto a tutti

Il valore dell’umiltà nel messaggio di Antonio Mercurio (su www.solaris.it)

Sono grato all’Istituto Solaris ed ai suoi direttori, con loro e con tante persone straordinarie portiamo avanti il progetto di creare Bellezza e divenire sempre più artisti della nostra vita. Sul magazine on line http://www.solaris.it di questo mese c’è anche un mio contributo che ho piacere di riportare anche qui. Insieme al mio ci sono tanti altri articoli che approfondiscono temi di utilità per la nostra vita. Grazie Solaris

Cosmo-Art e il senso della Vita

Antonio_MercurioIl pensiero del prof Antonio Mercurio è una meraviglia di proposte ed intuizioni illuminanti. Il valore dell’umiltà è ben descritto in diverse pubblicazioni. Con l’umiltà si può contrastare l’azione distruttiva, nelle nostre vite, dei veleni emozionali quali la superbia, la rabbia, il senso di impotenza.

Una virtù è definita come la “Disposizione naturale a fuggire il male e fare il bene“. Nel messaggio del prof Antonio Mercurio il valore dell’umiltà ha una funzione costruttiva e salvifica nelle nostre vite.

Nel suo libro “Ipotesi su Ulisse“, attraverso una rilettura simbolica dell’Odissea di Omero, ci propone il valore dell’umiltà come una competenza per quanti desiderano divenire artisti e signori della propria vita. Come  capita a tanti di incontrare ostacoli nel cammino della vita, e di essere catturati e imprigionati in reazioni rabbiose. L’opera di Antonio Mercuri e la sua prospettiva Cosmoartistica ci rendono possibile porci rispetto all’ odissea del vivere quotidiano in modo nuovo, con forza e fiducia. Accrescere la consapevolezza di noi e l’alleanza con il nostro Sè Personale ci permette di superare gli ostacoli e liberare in nostro potere creativo e trasformativo.

Il valore dell’umiltà è antidoto contro i veleni emozionali: il senso di l’impotenza

Sin dal momento del nostro concepimento, e poi durante la gravidanza, possiamo aver sperimentato il senso di impotenza. Nella prima relazione con la , biologica ed emozionale, l’embrione prima ed il feto poi vive le emozioni che gli arrivano. Emozioni legate alla , le gioie e le paure, i cambiamenti di stati d’animo. Insieme alle emozioni belle arrivano anche quelle legate ai momenti di stress e di tensione, rispetto ad esse è possibile immaginare come ci si possa essere sentiti nell’impotenza. Mandando avanti la macchina del tempo possiamo ritrovare lo stesso sentimento, con il suo seguito di disperazione e rabbia, anche nella quotidianità. Accade quando ci sentiamo sovrastati da un potere esterno, ovvero quando viviamo delle conflittualità ad elevato tasso di emotività. Accade a scuola verso i professori ed i compagni, può accadere a lavoro, può accadere nel rapporto di coppia e nel rapporto tra genitori e figli.

In questi frangenti sono tante le emozioni che si affollano in noi, forte spinge la voglia di riscatto per riprenderci il potere sulla nostra vita, e sentiamo forte il bisogno superare questo disagio.

Il valore dell’umiltà è la via per la libertà

In Ipotesi su Ulisse, Antonio Mercurio accende un faro sul valore dell’umiltà, ne mette evidenza proprio la qualità liberatoria e la forza trasformativa. Ulisse nel suo viaggio di ritorno a Itaca si ritrova più volte in questa condizione di impotenza. La vive dentro la grotta di Polifemo dove, impotente, assiste al divoramento di sei suoi compagni, accade anche con i  e con Calipso, solo per citarne alcuni.

E nelle nostre vite? Pensiamo solo a questo momento storico di pandemia, alle limitazione che abbiamo dovuto accettare. Nel nostro mondo interiore si alternano emozioni di paura, rabbia, e il desiderio di rivalsa verso la vita per riprenderci il potere e tornare ad essere liberi di poter fare tutto.

Di questi sentimenti, comprensibili e umani, dobbiamo averne consapevolezza e imparare a governarli con saggezza e fermezza, cosi potremo impedire che inquinino il nostro animo. Nel racconto di  vediamo ben descritte le conseguenze dell’ira e della superbia di Ulisse allorché, finalmente fuori dalla grotta di Polifemo, sceglie di risolvere il senso di impotenza con l’illusione del recupero rabbioso della sua potenza. Ulisse cede alla sua superbia ed infierisce sul ciclope, ormai accecato, rivelando e affermando con superbia la propria identità di Re e di distruttore di Troia. Contro di lui si scatenerà poi la vendetta di Poseidone e sarà proprio questo l’inizio della sua Odissea.

Con umiltà impariamo a governare la nostra vita

La rabbia, il senso di rivalsa e la superbia non possono – e non devono – guidare la nostra vita. Con la conoscenza, ed il coraggio, possiamo accettare nostri dolori, e togliere linfa ai nostri veleni emozionali. Centrati in modo saggio sull’umiltà, non per paura, ma per  possiamo recuperare e trasformare le energie rabbiose in forza creativa per il nostro benessere. Come Ulisse in dialogo con Atena, anche noi possiamo rinsaldare ogni giorno il patto per la  con il nostro Sè Personale.

Può essere d’aiuto anche iniziare un percorso di crescita individuale e di gruppo, un modo concreto per rinforzare e sostenere la decisione realizzarci.

Il valore dell’umiltà: Dall’impotenza alla potenza.

Forti delle decisioni di crescita, in dialogo con il nostro Sè Personale, finalmente liberi possiamo sentire il nostro potere reale.

Dopo tanti patimenti Ulisse si assume la responsabilità dei propri veleni e, finalmente ad Itaca, umile e mendicante, può entrare nella sua reggia e dare la morti ai Proci, i rappresentanti simbolici delle sue pretese, che divoravano la propria ricchezza e del suo . Forti dell’alleanza per la crescita ed in dialogo con il nostro Sè Personale anche noi possiamo liberare la nostra vita da questi ospiti indesiderati.

Dall’impotenza alla potenza, quindi,  il passaggio è possibile. Così possiamo finalmente creare la vita che desideriamo. Possiamo scegliere in armonia con la nostra vera identità di coltivare e far crescere i nostri talenti, valorizzare le nostre sensibilità. Come Ulisse così ognuno di noi può darsi un animo che sa accettare con coraggio i propri veleni per liberarsene e far emergere le belle persone che siamo. Così sapremo ogni giorno trasformare gli ostacoli, e divenire pienamente artisti e sovrani della nostra vita.

Alla conquista della libertà. (su www.solaris.it)

Non siamo determinati ma siamo sempre liberi di scegliereQuesto mese sul magazine on line www.solaris.it è pubblicato un mio articolo che ho piacere di postare anche qui. Ogni mese sulla rivista ci sono articoli di miei amici e colleghi professionisti impegnati sul tema del benessere e della crescita personale. Grazie a Solaris per questa opportunità.

Como-Art e il Counseling

Scegliere ci rende liberi

La conquista della libertà è un immagine che da sempre stimola le passioni e suggerisce il senso dell’ impegno e del coraggio richiesto. Impegno non come azione contro un nemico esterno ma come decisione di trasformare e superare gli ostacoli del nostro mondo interiore e le abitudini quotidiane. Sono questi che si frappongono alla nostra realizzazione, a far emergere i nostri talenti e realizzare i nostri sogni. Contro questi ostacoli si muove, dunque, la nostra azione di liberazione. Tante volte abbiamo sentito dire che siamo programmati, ovvero che siamo il risultato delle esperienze del passato che, quindi, ci condizionano. Secondo questo assunto il nostro carattere è forte e fiducioso, o al contrario timoroso e confuso, a seconda delle nostre esperienze. 

Se è vero che il passato non lo possiamo cambiare è altrettanto vero, e lo dobbiamo affermare con forza,  che noi tutti possiamo qui e ora rompere le ripetizioni deterministiche nel presente per divenire i costruttori del nostro presente, artisti della nostra vita. 

Il cammino di liberazione e di cambiamento è impegnativo, certamente, e richiede continue decisioni di conferma nel progetto del cambiamento che vogliamo realizzare.  

In contrapposizione alla visione deterministica della nostra vita riconosciamoci quindi che siamo sempre liberi di scegliere.RSS Feed – Istituto Solaris

La scelta e la possibilità di cambiamento non ci è mai preclusa e ogni momento è buono per iniziare e per accrescere il potere – e la libertà – di determinare la vita che desideriamo. Per questo è bene apprendere l’arte di armonizzare tutte le nostre esperienza, quelle belle e quelle no, e creare un ambiente interiore in cui far co-abitare  l’accoglienza e l’accettazione di tutta la nostra storia ed il perdono, così ci renderemo liberi.

Da dove iniziare

Cambiare è, quindi, possibile. La prima decisione da far sbocciare in noi è quella di renderci disponibili ad uscire dall’immobilismo del “non c’è nulla che io possa fare”. Affermiamo a noi stessi che siamo disponibili a cambiare e rinforzare l’alleanza con tutte le nostre parti costruttive, i nostri talenti, la nostra sensibilità.

Riconoscerci la libertà di scegliere crea in noi uno spazio d’amore, di disponibilità e di accoglienza solidi e questo permette ai nostri talenti di potersi esprimere. Il cambiamento è una decisone che va rinnovata ogni giorno sia nella volontà cosciente che nella nostra volontà profonda, non è un fatto sporadico da buttare lì e poi vediamo che succede! Quello che succede lo sappiamo già, il più delle volte non succede niente oppure succede solo che ripetiamo la solita storia.

Darsi un valore

La conquista della libertà suggerisce l’immagine di coraggiosi guerrieri pronti a lottare contro tutto e tutti pur di liberarsi delle catene delle esperienze dolorose: il nostro cambiamento ha bisogno di  una forte motivazione. Le esperienze negative potrebbero aver portato molti di noi a pensare di non essere bravi e di non avere un valore creativo e capacità di realizzare qualcosa di buono, eppure non è questo che noi siamo e comunque la parte dolorosa è solo, appunto, una parte, della nostra storia. Ognuno di noi è una persona, ognuno di noi ha una propria ed autentica progettualità fatta di sogni da realizzare, certamente, ma anche di qualità umane e creative che quando le esprimiamo ci  sentiamo gratificati e soddisfatti. Una delle qualità del nostro essere “Persona“, come ce lo propone Antonio Mercurio, è proprio quella di essere un fine, ovvero di poterci realizzare. Accrescere la consapevolezza e la conoscenza del nostro valore è una spinta motivante al cambiamento, vivere è un dono della vita e noi siamo un dono

Insieme con la forza iniziale e la consapevolezza del nostro valore poi è altrettanto importante la dedizione, la cura nel seguire e sostenere il cambiamento. E’ importante essere pronti e presenti ogni giorno ad estirpare le erbacce infestanti del giudizio e della sfiducia, ogni giorno dobbiamo essere presenti nel nostro spazio sacro interiore e alimentare la speranza, la fiducia nelle prime, seppur piccole, decisioni di cambiamento. Strumenti spirituali del nostro progetto di cambiamento sono: l’amore per noi da rinnovare ogni giorno, la preghiera per motivarci profondamente, l’accoglienza verso i nostri limiti perché non siamo infallibili, l’arte di riparare dove abbiamo sbagliato, l’umiltà per non alimentare l’orgoglio con le sue tante pretese, il perdono ed il rispetto per tutta la nostra storia.

Non ha senso navigare se non si sa dove andare (…).E’ necessario, dunque, darsi del tempo per fissare la meta nella volontà cosciente e nella volontà profonda(..). Regole per la Navigazione notturna degli Ulissidi di Antonio Mercurio.

Alla conquista della libertà: non perdere di vista la meta

Siamo liberi di scegliere, quindi, e questa è sia una una gran bella verità che una gran bella responsabilità. Nel paese dove son nato, tutte le famiglie coltivavano la terra. Il contadino è solito dire: “esco a fare due passi, vado a vedere com’è la situazione nel campo”. Il terreno seminato non viene lasciato mai solo, la sua presenza è indispensabile e costantemente si piega ad estirpare ogni seppur piccola erbaccia. Il raccolto, come il cambiamento nella nostra vita, è un esperienza gratificante e forte. Il cammino di libertà e di cambiamento mostrerà da subito i primi segni e sarà grande la gioia, diamogli fiducia e facciamoci il dono della speranza.  Dove c’è amore e impegno c’è anche il successo, la meta che ci siamo dati si fa sempre più visibile e questo si è un bel risultato programmato.

Alla conquista della libertà: andiamo sempre avanti

Ora che i primi segni si vedono non fermiamoci. Continuiamo a presidiare il nostro spazio sacro del cambiamento. La consapevolezza e la conoscenza sempre più approfondita di noi e della nostra storia ci arricchisce ogni giorno, ci fa essere sempre più i padroni della la nostra vita.

Abbiamo sentito il desiderio di cambiare? Se non lo abbiamo sentito non fa niente, rimaniamo in ascolto perché il suo messaggio ci sta cercando.

Prepariamo lo spazio dentro, prendiamocene cura. Il tempo ed il luogo buono del cambiamento sono proprio ora. Tracciamo i solchi della nostra progettualità, sentiamo la terra accogliente e ricca di tutti i nutrimenti che la vita ci dona ogni giorno.   Seminiamo il nostro coraggio, il nostro amore, il desiderio e la disponibilità ad aprirci al cambiamento. Ogni giorno usciamo a fare due passi, controlliamo come va, prendiamoci cura del nostro utero d’amore, dei nostri sogni e della forza per realizzarli, e andiamo avanti fiduciosi. La conquista della libertà è iniziata e stiamo costruendo la vita che desideriamo.

Il Counseling dell’IStituto Solaris, per essere sempre gli artisti della nostra vita, anche in tempo di Covid

In questi mesi il Covid ha modificato le abitudini di tutti gli abitanti del pianeta, in misura variabile tutti abbiamo dovuto rinunciare a qualcosa. 

In questa parentesi di tempo e di vita a tutti gli abitanti del mondo è capitato di pensare, anche qui in misura variabile, a cosa avrebbero fatto quanto tutto fosse finito. 

Io ho immaginato il momento della sconfitta definitiva del virus come ad un momento in cui avremmo fatto tutti una grande festa, la festa dell’abbraccio, e tutti gli abitanti del mondo saremmo stati invitati. Avremmo festeggiato per le strade, nelle piazze ed in ogni luogo in cui poter stare “insieme ed assembrati”. 

In questo momento, a più riprese, gli informatori istituzionali parlano di luce alla fine del tunnel, la luce sarebbero i vaccini e penso che è una prospettiva buona (a prescindere dal giudizio e dall’idea che si possa avere sui vaccini).

Io con questa prospettiva di soluzione mi sono confrontato e mi sono chiesto: Cosa farò dopo?  Mi spiego meglio. 

La fase del covid è venuta in qualche modo a favore, offrendo una giustificazione socialmente accettabile, per le tante cose che non potevamo fare. Il covid ha giustificato tante cose, ad esempio:

  • il fatto di non poter realizzare i nostri progetti;
  • di non poter prendere delle decisioni a cui da tanto stavamo lavorando o che da tanto stavamo rimandando;
  • di realizzare i cambiamenti tanto attesi; 

Insomma il tanto odiato Covid a molti di noi, in misura variabile, ha dato una mano. Eh … non posso farlo… c’è il covid!!!

Ora che si parla di luce alla fine del tunnel può capitare di percepire un pò di ansia, e ci sentiamo spiazzati. Ma come? Pensiamo intimamente. Perché ora che tutto sembra sul punto di finire mi sento quasi minacciato dalla libertà tanto desiderata? 

Mah…mettiamola così. Il Covid può farci veder con maggior chiarezza a delle nostre parti profonde e interiori. Il messaggio del nostro Sé, della vita, arriva ora amplificato e dice pressappoco: Beh…allora a che punto eravamo? Già… a che punto eravamo!

FACCIAMOCI UN GRANDE DONO; NON MASSACRIAMOCI TROPPO, FACCIAMO GLI ARTISTI E NON FACCIAMO LE VITTIME. ECCO COME:

Usiamo questo malessere in modo positivo, accendiamo un faro di consapevolezza stabile sugli ostacoli di prima, e che abbiamo rimosso poi. E’ tutto umano! Non colpevolizziamoci, ma apriamo gli occhi. 

Il malessere di oggi rispetto alla prospettiva di “tornare liberi” non ci deve paralizzare, non è nulla di nuovo ma è solo la forma nuova che hanno assunto i rimandi, gli ostacoli di prima.  Quando la paura arriva, inspiegabile e paradossale, facciamo un ponte con il nostro tempo pre-covid e usiamo questo dolore per lavorare dapprima a conoscere sempre più e meglio le ragioni profonde dei nostri ostacoli ( fase della consapevolezza) e poi passiamo all’azione ( fase della trasformazione) per compiere quei passaggi di armonizzazione dentro di noi che sono e saranno la base da cui ripartire. 

Armonizziamo le nostre parti, ed oggi le vediamo bene nelle loro manifestazioni estreme, pensiamo ad esempio alla paura ed alla voglia di libertà. 

NON c’è nulla di sbagliato in ognuno di noi. 

Iniziamo da ora a lavorare a realizzare i nostri progetti, a prendere le decisioni ed a cambiare ciò che va cambiato. Lavoriamo nello spazio del nostro mondo interiore e creiamo dentro ciò che domani realizzeremo fuori, creiamo le condizioni di amore ed accettazione, di forza e di perdono. 

Importante è non isolarsi ma lavorare e costruire ponti di opportunità dentro e fuori di noi, lavorare con amore e con umana comprensione alle trasformazioni che la nostra vita ci chiede di fare. 

Non trascuriamo l’ipotesi di farci aiutare da professionisti anche, ce ne sono tanti. Il counseling ad esempio è una disciplina di aiuto molto efficace ed io consiglio di potersi dare un opportunità. Noi dell’ Istituto Solaris da tempo abbiamo attivato uno sportello di counseling gratuito on line. Chiamateci e esplorate coni nostri professionisti le opportunità che questo tempo offre, lavoriamo insieme a trovare lo spunto creativo che permetterà già oggi di realizzare la vita che vogliamo, con o senza covid.  Diveniamo il coraggio che desideriamo, e creiamo oggi la vita che amiamo.

122938383_10158862321839675_3606428671034245919_n

 

Il Servizio di Counseling on line gratuito dell’Istituto Solaris di Roma

Questo periodo ha un senso? Io dico di si. Questa fase di sospensione ci vede tutti in attesa e con tante di emozioni. Sentiamo tutti la spinta primaria a trovare una soluzione, ed a fuggire il pericolo. Diciamo subito che NON è un colpa avere paura, riconosciamocelo, ci farà sentire meglio, più leggeri e meno sotto pressione.

Se lo desiderate e sentite il bisogno di un aiuto vi invito a cogliere l’ opportunità offerta dall”Istituto Solaris che ha attivo il un servizio di counseling on line gratuito. I professionisti dell’Istituto Solaris stiamo facendo dono alla vita ed alle persone della nostra professionalità.

Il servizio rivolto a tutti coloro che sentono il desiderio di essere ascoltati e accolti in questo momento di grande trasformazione sociale.
Ci siamo per sostenervi e aiutarvi a prendere nuove decisioni, quelle necessarie a trasformare la situazione di profonda emergenza, che stiamo vivendo, in un’opportunità di crescita e trasformazione personale.

Per usufruire del servizio potete:

Chiamare il numero 3519743118 oppure compilare il Modulo https://forms.gle/dwG99AZCkAa9aLNUA

Il tuo silenzio mi uccide … ( di Kathleen Fenn) su Solaris.it

LogoAltaDefinizione_sfondato_500px-e1438454191938(con piacere condivido con coi un nuovo articolo della rivista on line Solaris.it  e scritto dalla mia collega counselor Kathleen Fenn 

 

Il tuo silenzio mi uccide. Questa è l’affermazione che spesso sentiamo risuonare dentro di noi quando il nostro partner usa il silenzio come un muro invalicabile fatto di rabbia e di risentimento. É forse il peggiore dei modi per farci sentire soli e senza possibilità di appello. Ma noi in che modo siamo responsabili della situazione di attrito che si è creata? Cerchiamo di assumerci anche la nostra parte di responsabilità. E’ possibile che negli anni ci siamo costruiti un guscio, il quale contiene il nostro orgoglio, le nostre pretese, le nostre maschere, insomma tutto ciò che noi pensiamo che ci possa servire per difenderci, lasciando spazio al nostro assoluto. A volte, viviamo sulle difensive, pensando di dover affrontare chissà quali nemici ed il primo nemico, il più vicino a noi è di solito il nostro partner, sul quale proiettiamo facilmente la figura (di solito materna) che in passato, forse fin dalla vita prenatale, ci ha ferito. Non spaventiamoci, è un processo abbastanza naturale. Si tratta di riconoscerlo, di accettarlo, di trasformarlo e di capire che i nemici non sono fuori di noi, ma dentro di noi, sono i nostri persecutori interni.

Siamo pieni di traumi e di doni

Il fatto è che noi “nasciamo arrabbiati e pieni di traumi …. ma anche pieni di doni” (citazione dal corso di Teatro della Cosmo-Art, Istituto Solaris,A.A. 2019/20, condotto dalla dottoressa Paola Capriani), possiamo quindi cogliere l’opportunità di trasformare nostri traumi in doni. Perché siamo arrabbiati? Per celare e rimuovere il nostro dolore più antico, per non attraversarlo di nuovo, ma solo riattraversandolo possiamo sciogliere questo nodo con il perdono. “Il perdono libera l’anima e cancella la paura.” (Nelson Mandela) Il passaggio da fare è ammettere di essere arrabbiati e di avere odiato, sì, odiato, anche se in molti rifuggono da questa parola. Riflettiamoci, se siamo capaci di amare dobbiamo essere capaci di odiare, siamo un meraviglioso miscuglio di sentimenti, positivi e negativi, abbiamo la capacità di fare la sintesi tra gli opposti e di darci  “un cuore ama e non un cuore che odia” (Regole della Navigazione Notturna degli Ulissidi – Antonio Mercurio) Questo ci suggerisce la Cosmo-Art.

Colpa e responsabilità

Il lavoro deve cominciare da noi stessi, solo perdonando noi stessi saremo capaci di perdonare l’altro, di essere accoglienti e di non attribuirgli più ogni responsabilità per gli accadimenti della nostra vita. ”E’ colpa tua!” , “Ho ragione io!” e  “il silenzio mi uccide” sono le frasi più ricorrenti tra i partner di una coppia. Non sentiamoci subito le vittime, facciamo gli artisti. Possiamo cominciare col cambiare la parola colpa con la parola responsabilità, e già le cose sembreranno diverse. La parola responsabilità implica la scelta e la conseguente decisione che tutti noi possiamo prendere. Se siamo responsabili stiamo scegliendo: e quindi fermiamoci, riflettiamo un momento e non incolpiamo sempre l’altro di ogni accadimento della nostra vita. Ogni giorno noi scegliamo tra il prendere decisioni d’amore o decisioni di odio. Scegliamo l’amore!

La chiave sta nel cambiamento

Quando, dopo aver superato la fase dell’innamoramento, fase in cui viviamo avvolti in una nube dorata che lentamente si dissolve, ci troviamo di fronte alla prima trasformazione da attuare e cominciamo a scegliere. Saremo capaci di passare dall’ innamoramento all’amore? E di decidere che la nostra vita di coppia è un progetto: un progetto che è nato, ma che dobbiamo impegnarci a far crescere ed evolvere, come due adulti responsabili? Sarà inevitabile affrontare dei cambiamenti, ed i cambiamenti avvengono solo attraverso un travaglio, forse attraverso l’attraversamento di un dolore, nuovo, ma che ci richiama un trauma antico. Anche un conflitto costruttivo può servire per capire, crescere, sanare e trasformare.

Andare oltre

Ecco perché è necessario partire dal perdono di  stessi e dell’altro. È come se il perdono ci riportasse al blocco di partenza ed il percorso ora fosse scevro da ogni ostacolo, perché l’ostacolo è stato rimosso col perdono. Ora possiamo ripartire, disposti sempre ad accogliere l’altro e a perdonare ancora e ancora, anche a cadere e a rialzarci, per procedere imparando a trascenderci e per costruire una relazione sempre più sana e più forte. Impariamo ad andare oltre, tenendo a bada il rancore che a volte ritorna e ci fa sentire soli e feriti, oltre il dolore per il nostro trauma più antico che ci fa alzare quel muro. Allora sì che possiamo abbatterlo quel muro di silenzio che ci atterrisce, anzi, forse crolla da solo, travolto dall’onda d’amore e di gioia, che creiamo con la decisione di realizzare con forza e con determinazione il nostro progetto di coppia.

Oggi è un nuovo giorno ed io scelgo l’amore e la bellezza (Antonio Mercurio – Patto cosmoartistico per la Creazione della Bellezza Seconda).

I pensieri felici il cibo migliore per me

Vi propongo qui un articolo pubblicato sulla rivista on line Solaris.it riporto un bell’articolo scritto da una mia collega bravissima Federica Casolo Counselor Professionista. Buona lettura

I pensieri felici il cibo migliore per me
Cosmo-Art e senso della vita

I pensieri felici….sono il cibo migliore di cui nutrirci e con cui nutrire la nostra anima.

I nostri pensieri, quanti? Tanti. Affollano la nostra mente e possono essere paragonati al cibo che ci nutre. Ci alimentiamo attraverso di loro.

I nostri pensieri sono solo nostri e nessuno li può sentire e vedere.. Molto spesso non ci rendiamo conto di quanto fanno parte di un dialogo che abbiamo stabilito con noi stessi. Il pensiero orienta le nostre scelte e il nostro modo di agire e di vivere. Attraverso di loro filtriamo tutto ciò che ci accade. La realtà quotidiana che viviamo ci viene narrata attraverso un racconto costituito dai nostri pensieri……diviene come il cibo quotidiano che ci nutre. Proprio come nel caso dell’alimento che scegliamo di mangiare per nutrirci. Questo cibo nutre ed alimenta non solo la nostra mente, ma anche il nostro essere spirituale ovvero la nostra anima.

I pensieri felici: cibo per l’anima

Siamo costituiti da una quantità di “cibo per l’anima” cui abbiamo, o non abbiamo, la possibilità di accedere. E come c’è un minimo vitale per l’alimentazione, così c’è una soglia minima di nutrimento dell’anima che non possiamo ignorare.
Prima di assumere un cibo per il nostro corpo facciamo una selezione, a volte ricevuta in eredità, altre volte frutto di una disamina personale. Desideriamo sapere se è commestibile o no, se è compatibile con le nostre convinzioni etiche o con allergie reali.
I pensieri felici: quali scegliamo
Decidiamo se questo cibo possiamo assumerlo così come si trova in natura o se dobbiamo cucinarlo. Del resto, è accostandoci da neonati agli alimenti, dal latte materno ai primi cibi solidi, che elaboriamo il concetto di buono e cattivo, dapprima legato al gusto e poi via via applicato ai nostri valori e convinzioni.
La realtà che ognuno di noi costruisce proviene dalle parole legate a pensieri che si sono articolate dentro di noi attraverso una narrazione antica. Le abbiamo etichettate e classificate come ogni accadimento che vediamo o che viviamo. Una volta identificata e definita tale realtà, abbiamo già dei pensieri in merito a ognuna delle cose che ci accadono. Una volta che crediamo sia la verità, finiamo per identificarci con queste definizioni; questo è quello che si definisce credenze limitanti.

“ Penso, dunque sono” afferma il famoso concetto filosofico di Cartesio.

Ma cosa c’è prima del pensiero? E’ il pensiero stesso l’origine o è soltanto l’effetto di qualcosa di più profondo? Se l’esistenza deriva dal pensiero, allora anche i fatti o le reazioni dipendono da ciò che pensiamo.

Veniamo da un’epoca nella quale tale idea si è trasformata in: “Penso, quindi agisco”. Come poter disarmare questo complesso meccanismo che crea “modelli di vita”. Di quale cibo per l’anima decidiamo di alimentarci? Prima di nutrircene, ci interroghiamo se ci farà del bene o ci procurerà malessere?

I pensieri felici il cibo per la mente

Anche la nostra anima e la nostra mente hanno bisogno di un cibo adatto per crescere e svilupparsi. Una sola parola-pensiero positiva ha il potere di risollevarci moralmente e spiritualmente. La parola crea, e la parola che scegliamo di usare crea delle potenti forme-pensiero che possono cambiare rapidamente la nostra realtà in meglio. Anche la scienza afferma che la nostra parte inconscia crea ogni cosa.
Questo meccanismo funziona in maniera autonoma e automatica dal momento che l’inconscio è strutturato come un linguaggio: da lì nascono le voci interne che parlano e dettano legge, che ordinano e incolpano, che giudicano o esigono; sono voci che provengono dal passato.
Cosa dicono le nostre voci interne?
La “dicha” che tradotto in italiano vuol dire “fortuna”, “felicità” e che viene da “detto” è legata a ciò che ti hanno “detto” da quando sei nato. Un realtà raccontata e non vissuta in prima persona e che condiziona i nostri pensieri.

I pensieri felici : scelgo i migliori per me

Ascoltare i nostri pensieri è un meccanismo molto naturale e automatico di cui non ci accorgiamo. Ci parliamo continuamente! E’ il self-talk o dialogo interiore: la voce narrante della nostra vita. E’ parte di un dialogo antico che abbiamo instaurato sin da quando eravamo molto piccoli. Il dialogo che abbiamo stabilito nel nostro rapporto con noi stessi: è la guida della nostra mente inconscia.

Questi pensieri determinano la qualità stessa della nostra vita. Sarà bene diventarne consapevoli. Alleniamoci al dialogo interiore trasformandolo il più possibile in dialogo positivo: trasformato in pensieri felici. Tale dialogo ci offre una grande opportunità, se rimaniamo in ascolto profondo e consapevole: ci aiuta ad organizzare i pensieri per poterli trasformare in pensieri felici: il cibo migliore per noi!.

I pensieri ci aiutano a prendere atto delle nostre capacità

L’oggetto del nostro rimuginare interiore è inevitabilmente la nostra esperienza: le vittorie e i fallimenti, come i nostri programmi per il futuro. Ne fanno parte sia le intenzioni per pianificare la spesa settimanale o il fare progetti di vita. Il dialogo interiore ci aiuta a prendere atto di quello che sappiamo o non sappiamo fare: di quello che vogliamo o non vogliamo fare, su quale bagaglio di esperienze possiamo contare, quali errori non dobbiamo ripetere, quali alternative percorrere.

I pensieri ci aiutano a rielaborare le emozioni

Parlare con se stessi serve per rielaborare le emozioni, per capire come ci sentiamo davvero. Ci aiuta a percepire il dispiacere, la rabbia, la gioia. Emozioni legate a pensieri che facciamo su di noi perchè forse in alcune situazioni abbiamo paura. Ad esempio quando pensiamo di non essere all’altezza di fare un colloquio di lavoro o come quando non ci sentiamo pronti a dare un’esame. In quel momento ci sentiamo inadeguati, ci sentiamo sbagliati e facciamo “brutti pensieri” su di noi. Tutto ciò finisce per sabotare i nostri propositi migliori, i nostri progetti.

Il pensiero interiore può essere modificato, migliorato; abbiamo le risorse per farlo. Una strategia? Possiamo allenarci come gli atleti a motivarci. Significa che parlandoci con “pensieri felici” ; il cibo migliore per noi, avremo modo di assumere decisioni migliori, da cui scaturiranno comportamenti produttivi che daranno risultati più soddisfacenti.

Non è semplice rivoluzionare il proprio pensiero ma ce la possiamo fare se lo decidiamo profondamente. E’ una questione di allenamento all’ascolto e alla decisione di credere fermamente di poter trasformare la propria realtà.

I pensieri felici il cibo migliore

Alleniamoci allora subito ad usare le parole-pensiero che agevolano la nostra crescita emotiva e rafforzano la nostra autostima: “ce la fai”, “sei capace”, “te lo meriti”, “hai fiducia in te”, “sei sicuramente in grado di riuscirci”, “brava!”, “stai tranquilla”.

Prendiamo il controllo del nostro mondo interiore se vogliamo ambire ad una vita soddisfacente e felice. Scegliamo il cibo migliore per nutrire la nostra mente e la nostra anima!

La qualità di ciò che ci diciamo ogni giorno influisce su ogni situazione, sul nostro stato d’animo, sul nostro atteggiamento, sulle relazioni e sulla nostra capacità di gestire adeguatamente gli eventi. Da oggi decidiamo di amarci donandoci le parole migliori capaci di nutrirci in modo sano. Capaci di trasformare la nostra vita e la nostra capacità di creare una realtà di Bellezza. Iniziamo col farci i complimenti meritati, gli apprezzamenti dovuti e gli incoraggiamenti necessari per poter realizzare i nostri progetti e sopratutto la nostra vita. Perché come dice Antonio Mercurio: “L’uomo non vive di solo pane ma di pane e Bellezza

Il senso perduto del tempo – Keep calm

Con piacere riporto l’articolo del Dr. Giampiero Ciappina ( Direttore dell’Istituto Solaris) pubblicato sulla rivista on line solaris.it

L’attimo presente: una specie in via di estinzione

Siamo da poco approdati al 2020: giusto un rapido istante per riflettere sull’anno che si è concluso, e lo sguardo è già rivolto in avanti, alle mille cose da fare. Perché alla fine, ciò che facciamo è cercare di stare al passo, inseguire il tempo. Lungi dall’aver veramente più tempo, la modernità se da una parte ha offerto più tempo cronologico, contemporaneamente ne ha però ristretto la sua disponibilità, rendendolo fondamentalmente un tempo sfuggente. La promessa scientista presagiva che con la tecnologia avremmo lavorato tutti meno e avremmo avuto più tempo libero. I dati dimostrano che nella maggioranza dei casi, si lavora molte più ore e molto più velocemente, nell’ansia di rendersi sempre più multitasking, come le macchine. “Il desiderio di emulare le macchine rapide create da noi stessi” – ci conferma Lamberto Maffei, Presidente dell’Accademia dei Lincei ed ex Direttore dell’Istituto di Neuroscienza del CNR – “a differenza del cervello che invece è una macchina lenta, diventa fonte di angoscia e di frustrazione” (Elogio della lentezza, 2014).

Dopo più di un secolo, come nel Manifesto futurista di Marinetti del 1909, la velocità è ancora un mito. Mentre la lentezza è un difetto, una perdita di tempo, un errore e perfino una colpa. Il risultato è che siamo costantemente proiettati in avanti, nell’istante immediatamente successivo, in un altrove che ancora non c’è. L’era digitale ha velocemente sgretolato l’istante, rimodellando la nostra percezione del tempo e accelerandolo vorticosamente.

Il senso perduto del tempo e la superficialità

I guru del Marketing sentenziano che – per essere seguiti dal pubblico assuefatto – i video non possono durare più di 60 secondi, gli spot pubblicitari scendere sotto i 30 secondi e le radio trasmettere solo brandelli delle nuove canzoni da promuovere. Oracolari algoritmi di Google profetizzano che soltanto il 5% dei lettori che avevano cominciato a leggere questo articolo, sono arrivati fin qui. Il restante 95% aveva di meglio da fare. Oppure semplicemente, si è spazientito perché … se non arrivo al punto entro 5 secondi allora trattasi di … lettura impegnativa per intellettuali e quindi … lo leggo dopo, quando ho tempo. In verità questo tempo futuro non esiste. È un tempo soltanto ipotetico e astratto, gettato alla rinfusa in quel futuribile e magmatico caos di … mille libri che avrei voluto leggere, delle tante ricette di dolci che avrei voluto cucinare, dei tanti viaggi e delle tante cose che avrei voluto fare e che non ho mai tempo di fare. La modernità pretende risposte semplici e rapide, anche per realtà complesse. Non importa se poi le risposte semplici e rapide rischiano di essere superficiali – o peggio – perfino deleterie.

Se la retorica dei Social ci mitraglia con le esortazioni al Carpe Diem (variamente declinate) è perché in verità, il qui ed ora rischia di sciogliersi velocemente quanto i ghiacciai della Groenlandia. L’attimo presente è in via di estinzione. Sempre più premuto, compresso e appiattito tra passato e futuro, il presente è ridotto ad un brevissimo istante che resiste sempre meno: e sempre meno è abitato e vissuto. Inesorabilmente siamo ossessionati e rapiti dall’attimo successivo: quello che anestetizza il presente e si allontana, talvolta nella speranza o – molto più spesso – nell’illusione.

Il senso perduto del tempo e le sue conseguenze

Questa alterazione del nostro orologio interno, ha tre principali conseguenze.

La prima è che siamo costantemente impazienti, inquieti, stranieri al nostro tempo interno, sempre fuori posto e in ansiosa attesa di trovarci in un luogo diverso e in un tempo diverso. Come se quello presente in fin dei conti fosse un tempo inaccessibile, carico di angoscia e – fondamentalmente – insopportabile. Meglio allora vivere alienati e in costante accelerazione: nel prossimo post, nell’email che deve arrivare o nel prossimo messaggio What’sUp. Una sorta di bulimia del futuro prossimo.

La seconda è la perdita della libertà. Perdendo la coscienza del presente, siamo costretti a vivere nei rimpianti del passato o nella paura del futuro. Non siamo più liberi di vivere la nostra vita – quella di adesso – l’unica veramente esistente. Al di fuori del presente, barattiamo la libertà in cambio della schiavitù delle ossessioni: di ciò che è già accaduto o di ciò che deve ancora accadere.

La terza inevitabile conseguenza è la disperazione. La guarigione, la gioia, la trasformazione e la felicità dimorano certamente soltanto nell’attimo presente. Se perdiamo il contatto con il nostro , e siamo assenti a noi stessi, immancabilmente siamo anche disperati.

Altre cosmologie

La concezione del Tempo, tipica dell’antica Grecia, ma anche della cosmologia buddista e induista è quella di un Tempo ciclico. Simile all’alternarsi delle stagioni, la grande Ruota del Tempo ritmicamente scandisce i cicli del lavoro nei campi e i cicli della vita: nascita, crescita e morte, in un infinito ripetersi. In occidente invece prevale una concezione lineare del Tempo, tipica della tradizione giudaico-cristiana. Al passato, segue sempre il presente e poi il futuro, come una freccia in un avanzare continuo. Dio crea il mondo, e il mondo – come causa ed effetto – procede dritto verso il Giudizio Universale e l’Apocalisse. Dice Andrea Colombo citando il grande filosofo (recentemente scomparso) Emanuele Severino (1929-2020): “L’Occidente è nichilista, perchè lega irrimediabilmente l’Essere al Nulla. E il cattolicesimo condivide questo tragico destino, così come tutte le forme di nichilismo che dominano la terra del tramonto, dal comunismo al capitalismo, fino al trionfo incontrastato della tecnica“. L’idea di un Tempo lineare conduce inevitabilmente al nichilismo – secondo Severino – perchè è fondata sull’illusione che tutto ciò che esiste, prima non ci fosse e poi non ci sarà. Ciò riduce la vita semplicemente ad una corsa verso la morte.

In entrambi i casi, sia nella concezione del Tempo ciclico che in quello lineare, i tempi sono sempre separati.

Diversa – ed interessante – è invece la concezione degli antichi Incas, dove il Tempo è un tutto unico: passato, presente e futuro sono contemporaneamente presenti, come linee del tempo che corrono parallele. Similmente a quanto raccontato nel film Interstellar (C. Nolan, 2014), dove Cooper e la figlia Murph pur abitando tempi diversi, tentano di comunicare tramite i libri e la sabbia. Gli antichi Incas vivevano insieme agli avi e insieme agli spiriti delle generazioni future: ogni decisione importante della Comunità coinvolgeva inevitabilmente tutti. Gli sciamani potevano spostarsi fra le diverse linee del tempo, e tutti venivano consultati per decidere del bene della società. Gli avi contribuivano con la saggezza, e i discendenti futuri con la speranza: ai presenti era quindi richiesto il massimo rispetto e una alta considerazione per le opinioni di tutti. Non era possibile sfuggire, accelerare o rifugiarsi altrove, perché tutto il tempo importante era lì, simultaneamente presente.

Il tempo della coscienza: un presente di senso

Oggi, abitare il nostro tempo è diventata una sfida semantica. Non si tratta di fermare il progresso, ma di resettare il nostro fuso orario interiore per sintonizzarlo nuovamente su un presente di senso, degno di essere vissuto. Oltre al tempo che fugge nei cronometri, esiste un tempo della coscienza che esige invece di essere conquistato con una presenza consapevole. Il tempo presente può riscoprire il suo significato soltanto entro un orizzonte spirituale. Ecco allora che l’attimo non fugge più quando ci ascoltiamo profondamente. Il qui ed ora si dilata – ad esempio – nella meditazione, nella preghiera, nell’amore verso un Tu, nella coralità, nella realizzazione di un progetto esistenziale. Tutti istanti che invece di fuggire, si eternalizzano nel nostro tempo interiore, perché ricchi di significato. Istanti senza tempo, perché permettono di conoscerci e di comprenderci, armonizzando e orientando il caos interno attraverso continue sintesi degli opposti. È questo il compito di chi vuole recuperare il senso perduto del Tempo. È questo il compito dell’Artista dell’esistenza, che vuole realizzare la propria Vita come un’Opera d’Arte.

Fermarsi per ritrovare il presente, abitarlo in modo consapevole, ci fa contattare un profondo senso di unità e di pienezza. Ecco il carpe diem! Non siamo separati: siamo uniti in una coralità a-temporale all’amore dei nostri avi e agli spiriti dei nostri discendenti. Assumere la realtà significare riscoprire il senso dell’esistenza. Possiamo allora guardare al presente con la necessaria saggezza e la necessaria speranza, recuperando il valore della memoria e la vera natura del coraggio. Un po’ come facevano gli antichi Incas.

40° Seminario di Cinematerapia

Si è tenuto questo fine settimana il 40° Seminario di Cimematerapia. Un bel traguardo per gli eventi di benessere dell’istituto solaris. È stato un seminario molto ricco e si è creata una bella energia e tanti approfondimenti e riflessioni da oggi arricchiscono la vita dei partecipanti.

Obbedisco mio Sé.

Obbedisco!!! Mio Sé.

Garibaldi aveva un progetto personale ed aveva un’autorità fuori. Questa autorità non la metteva in  discussione. “Obbedisco” è la formula con cui chiude il suo famoso messaggio al Generale La Marmora che gli chiedeva di arrestare la sua avanzata verso Trento (era agosto del 1866, fonte Wikipedia).

“Obbedisco”…mio Sé, anche se a volte è difficile ma lo faccio…punto.

Il Sè esprime una parte importante di noi, preziosa e speciale. La parte in cui è contenuto il nostro progetto esistenziale, fonte di amore per noi incondizionato e che ci spinge in continuazione alla crescita ed alle trasformazioni.

Come Garibaldi con il suo Generale ( preso qui per il solo simbolismo) anche a noi il nostro progetto e la sua realizzazione può cercare, trovare e scegliere una persona cui  affidarsi, meglio se maestri di saggezza, persone speciali dotati di tanto amore e di speciali qualità umane che ci seguono e ci sostengono nel cammino quando si fa tosta!

A loro ci affidiamo.

Frequentemente i maestri ci chiedono di fare cose, o di rinunciare a qualcosa.  Maestro, Sé fuori di me. Obbedisco mio Sè, ed: “anche se mi pare una sventura quel che chiedi per me è guadagno” (cit. da la preghiera degli Ulissidi di Antonio Mercurio). 

Con il Sé non c’è da trattare. Quando entriamo nella “trattativa” in quel momento il nostro portavoce è l’ “Io Fetale”, ed a questa parte di noi di crescere non frega un bel niente. Testardamente rimane sui motivi del proprio dolore e vuole solo essere risarcito.

Ci caschiamo tutti, frequentemente. Crescere nella consapevolezza è il metodo per cascarci sempre meno…e magari poi “mai più”.

“Quel che tu vuoi (mio Sé) è giusto che accada…e quando tu vuoi allora è tempo”; solo l’IO Persona che è la nostra capacità di decidere e di renderci liberi può scegliere se ascoltare le ragioni mirabolanti e dettagliatamente giustificate dell’Io fetale oppure se seguire le indicazioni a volte dolorose e non sempre chiare del SE’.

A ognuno la libertà…che siamo troppo pronti a trattare, e poche inclini ad obbedire!

Certo, la libertà… ma attenzione che non necessariamente “sbagliando si impara”, anzi….” Si impara tanto e meglio anche amandosi e facendo il bene per se, vale a dire quello che ci fa crescere”.

Obbedisco, mio Sè. Come Ulisse accolto l’invito di Atena ad entrare in casa da mendicante. E vado avanti …

 

XXV° laboratorio di Antropologia Cosmoartistica

Questo week end a Frascati si è riunita la costellazione della Sophia University of Rome nel XXV laboratorio di Antropologia Cosmoartistica. Il raduno, organizzato dallo IAPE di Tempio Pausania, ha offerto a tutti i partecipanti un approfondito  de libro: “Regole per la navigazione notturna degli Ulissidi” di Antonio Mercurio .

Sono grato allo IAPE di Tempio per le bellissime relazioni che hanno presentato, in ognuna di esse mi ci sono ritrovato e questo mi muove un sentimento ancor più di gratitudine verso di loro che hanno fatto dono di lavori ed esplorazioni belle, profonde ed autentiche.

Le “Regole per la navigazione notturna degli Ulissidi” sono un documento che utilizzo molto, per quelli di voi che volessero leggerle potete trovarle cliccando qui  (Una volta sulla Home page poi cliccate nel menu a destra “discipline e arti”)

Non è stato facile arrivare a questo appuntamento, ma sono felice di aver partecipato insieme con tutti i compagni. In queste occasioni mi piace molto incontrare persone che vengono da ogni parte d’Italia e che come me sono impegnati e innamorati della bellezza del pensiero di Antonio Mercurio. Con molti mi fermo a parlare, di tanti non so il nome ma con tutti ho potuto scambiare anche solo con uno sguardo quello speciale intendimento che ci fa essere una bella coralità in grado di fare viaggi che ci portano a percorrere le profondità tanto del basso quanto dell’alto e consolidare i punti di forza di un progetto personale e corale che continuamente alimenta e rinnova in tutti una grande gioia e tanta speranza.

 

 

Responsabilità e Felicità🌻

(…) Se la responsabilità non è sostenuta da un autentico riconoscimento del proprio valore, potrebbe non essere  sufficiente per realizzare la propria vita ed essere felici.”

Passaggio dalla chiave di lettura del 39° Seminario di Cinematerapia che si tiene oggi pressio Istituto Solaris di Roma.

Buon fine settimana amici del blog🌈

grano e sole_Fotor

Stare bene ed essere felici😀

EssereFelice-1068x580Sul tema della felicità a seguire vi riporto un estratto dall’articolo “Voglio stare bene ed essere felice” a cura di Luana Terzini.  Questo ed altri contenuti speciali contiene la nuova uscita del magazine on line Solaris.it .

“Quando a guidarci sono la responsabilità e il valore di noi stessi, la felicità è una naturale conseguenza. La felicità è una competenza interiore frutto di impegno e di lavoro, fluttuante e stabile al tempo stesso, molto lontana dalla ricerca della perfezione.
E’ fondamentale scegliere un progetto guida che ci insegni a distillare la bellezza anche nelle situazioni dolorose dell’esistenza e che ci guidi come un faro nei momenti bui.
Un progetto guida, proprio come un figlio, richiede presenza quotidiana e la disponibilità a trascenderci verso una sempre maggiore consapevolezza di noi e del mondo che ci circonda. (…) Non commettiamo nessuna colpa nell’essere felici, anzi la colpa è nel non vivere con gioia e pienezza la vita che ci è stata donata.”

Se passate da solaris.it e avete approfondimenti sul tema commentate pure che sono sicuro l’autrice ne sarà felice e saprà rispondere ad ognuno di voi .

Buona felicità a tutti e teniamoci forte che più stiamo uniti al meglio di noi e alle forze positive e costruttive ( come ci dice l’autrice) e meglio è… 😀😀😀

 

 

Verso il 39° Seminario di Cinematerapia, In buona compagnia.

Sto lavorando alla preparazione del 39° Seminario di Cinematerapia che si terrà presso Istituto Solaris nel week end del 6 e 7 Aprile 2019. Titolo del prossimo seminario è  “IL SOGNO COME PROGETTO D’AMORE” e lavoreremo a partire dalla visione del film “I SOGNI SEGRETI DI WALTER MITTY (un film di Ben Stiller – 2013)…poi vi dirò di più e se siete curiosi chiedete pure nei commenti che sapete mi fa molto piacere eh.

Io condurrò insieme con alte colleghe fantastiche un gruppo di lavoro e mi sto preparando…e non sono da solo, sono in ottima compagnia, insieme e curiosi mi seguono i cari Panda, Amanda, Neve, Billi, Willy,  Mister love e Princess…. e Emma naturalmente.fotor_154910454687842-11385478557.jpg

 

Le mani

Sulla pagina You tube dell’Istituto Solaris ci sono tanti video belli e utili e dio solo sa quanti ancora ne verranno e quanto saranno altrettanto belli a considerare dalle tante energie che sono perennemente a lavoro in questa fantastica scuola di saggezza. Ad ogni buon conto mi sono fermato su questo video e mi sembra ieri che lo abbiamo girato, un lavoro semplice tutto sommato ma al tempo stesso molto significativo. Le mani che si cercano, si toccano e che si allontanano, le mani che sono ciò con cui tocchiamo il mondo, la vita, gli altri e anche noi…le mani, che se fossimo uno stato, un governo, allora penso che le mani sarebbero i nostri diplomatici in giro per il mondo ed a loro affidiamo il compito di stabilire un contatto, il primo forse…prezioso. Mani calde, mani fredde, mani ansiose, mani sudate, mani pulite, mani ferite, mani sporche, mani colorate, scarabocchiate.

Quel giorno ero presente alle riprese, meno male che c’ero…dico oggi, così posso godere di questa gioia ed è con gioia lo condivido con voi.

Sopravvissuti e Artisti. 38°Seminario di Cinematerapia

In questo periodo sto lavorando a questo evento🤗 e ho piacere di parlarvene. Il prossimo 20 e 21 Ottobre presso l’IStituto Solaris di Roma si terrà il 38°

images

seminario di Cinematerapia. Si lavorerà con la visione del film The Martian (Sopravvissuto) un film del 2015 diretto e prodotto da Ridley Scott.

La proposta di crescita di questo seminario questa è sul potenziamento del nostro Io Artista.

Possibili domande: Chi? Io Artista? Ma io? Ma mica sono un artista io…io faccio l’impiegato😁?

Risposta: Tutti mettiamo mano alla ns vita elaboriamo emozioni e gestiamo situazioni. Combiniamo emozioni e le trasformiamo come fanno gli artisti classici as esempio con i colori, noi e loro allo stesso modo operiamo scelte e creiamo😎😎. Ecco quindi che anche noi abbiamo un Io Artista già bello e pronto, e che lavora da tanto tempo silenziosamente.

In che senso🤔🤔? Ok Seguitemi.

Nel film c’è un giovane astronauta biologo che fa parte di un progetto di ricerca spaziale ed un bel giorno la vita e le sue scelte lo portano ad approdano su Marte. Una brutta tempesta però si catena sul pianeta ed ecco che la missione viene abortita e tutto l’equipaggio scappare via. Nel corri corri il giovane Mark (interpretato da Mat Demon) ha un incidente e il suo sensore vitale smette di funzionare al punto che il resto dell’equipaggio lo ritiene morto, ripartono senza di lui. Al risveglio dopo la tempesta ed un pò stordito il nostro giovane biologo si ritrova solo, su un pianeta inadatto alla vita umana per lunghi periodi e con risorse alimentari per max 30 gg. Insomma un gran bel casino a cui deve trovare una soluzione…e la trova e sopravvive. Ma non vi racconto i particolari del film che – se non lo conoscete – vi invito a vedere.

Veniamo invece a noi😋.

Tutti noi, se vogliamo, siamo dei sopravvissuti. A ciascuno di noi è capitato di trovarci in situazioni ostili e/o minacciose. Forse non ne abbiamo memoria ma la storia della vita di ognuno di noi è farcita anche di queste esperienze. Una prima fase di contatto di difficoltà può essere stato anche la nostra vita intrauterina. Eravamo attesi, o no? Eravamo desiderati maschi o femmina? Era il momento opportuno per arrivare? Com’era il clima che viveva la madre e quello del suo ambiente familiare e comunque com’era il suo mondo allora? Era felice? Era spaventata? Ha avuto paura?

Unknown

A noi piace – e permane in noi – l’immagine del tempo del nostro approdo (concepimento e gravidanza) alla vita come a una fase di totale beatitudine cullati e sostenuti nel comodo ambiente intrauterino. Forse il ricordo permane perché tanto tantp tempo fa era così, ipotizzo.

Nello sviluppo del mio intervento però devo introdurre delle variabili storiche ed esistenziali, in estrema sintesi: ” Anche in quel periodo succedono tanti casini e non tutto va come vorremmo. I genitori sono persone del nostro tempo e oggi vi pare davvero che alla gioia per l’arrivo di un figlio non si accompagnino anche tante paure. Vi pare che tutte le gravidanze sono desiderate?”, ecco insomma anche quell’esperienza ha i suoi casini…

Nel mio articolo mi ispiro al contributo ed al grande patrimonio disciplinare dell’antropologia personalistica esistenziale ideato dal prof Antonio Mercurio è più precisamente al lavoro fatto dall’autore proprio sulla tema della vita intrauterina. Laviro avvalorato e universalmente riconosciuta e confermata anche a livello scientifico. Gli studi e l’esperienza di lavoro oltraventennale ci dicono che la vita intrauterina pur nella sua magnificenza non è però privo di sofferenze e di traumi, e di paure.

Immaginiamo un giovane “noi” piccolo piccolo che si trova un pò come Mark su Marte e deve trovare una soluzione per portare a casa il proprio progetto di vita ( a ciascuno il suo).

E quindi 😎dato che siamo qui, io a scrivere e voi coraggiosi a leggemi spero😀 c’è è un dato di fatto ed è che noi siamo stati Artisti ed abbiamo trovato soluzioni.

imagesl

Abbiamo un bell’artista dentro di noi e con questo seminario vogliamo andarlo a conoscere meglio😍.

Noi consapevoli del ns potere artistico “possiamo” crescere e far fruttare i nostri talenti e la nostra capacità artistica e fare salti esistenziale importanti passando da quell’universo di quotidianità in cui si “sopravvive” ad una nuova era autentici artisti e figli della vita ” vivi e viventi…e creatori di bellezza nella ns vita e di ogni cosa buona per noi”.

Si può fare e ce lo meritiamo. Io ci sarò, orgogliosamente a lavoro per preparare questo bellissimo evento e se vi va di partecipare contattatemi pure, oppure contattate istituto Solaris a questo link. Buon we e se siete arrivati a leggere fin qua sotto beh, vi meritate uno speciale ringraziamento e se me lo fate sapere nei commenti sarà anche lieto di leggervi e di ringraziarvi uno a uno😀

Amore da sempre e per sempre

Cari tutti,
prendendo spunto da un commento dell’amica di blog Giuliana (che ringrazio) sul mio post dal titolo Buona notte con Positività_ 19 Luglio è nato in me il desiderio di riportare anche qui una mia riflessione messa, appunto, in risposta al commento.
La pubblico per utilità di chiunque la possa trovare utile e di sicuro la pubblico per utilità mia per affermare e confermare la rotta per arrivare alla meta quotidiana di un miglioramento della qualità della vita e sempre di godere della gioia … che merito e che ognuno di noi merita ogni giorno.

affection appreciation decoration design
Photo by Carl Attard on Pexels.com

“Cara Giuliana, ho inteso nella mia esperienza che amarsi è un dono che la vita ci fa sin dal nostro primo battito di vita e siamo da sempre contenuti nella potenzialità creativa positiva e piena d’amore della vita. Poi, siccome nella vita entra in gioco anche il dolore, ci capita di allontanarci dal big bang di imprinting d’ amore da cui siamo generati. Ci allontaniamo ma non perchè questo nucleo si allontani, esso permane. Accade che le esperienze si accumulano e anche esse creano storicità positiva e negativa e queste ci fanno quasi dimenticare l’amore e sono rumori che non ci fanno sentire il suo pulsare. La reattività al dolore che proviamo è una modalità di risposta verso gli altri, verso la vita e verso noi stessi e una cosa molto diffusa e frequente. Se l’altro mi ha ferito, devo fargliela pagare. Se non ho realizzato quello che hanno gli altri, o loro sono fortunati e io sfortunato oppure loro sono bravi e io non sono bravo ecc ecc ecc. Queste reazioni che in un modo o nell’altro assolvono al compito di darci una risposta del perchè e per come accadono/sono accadute certe cose. Esse, secondo me, sono forme attraverso le quali ci teniamo a distanza di sicurezza da dolori più profondi e di cui le ns reattività e ripetitività sono ambasciatori nel quotidiano e che – se vogliamo – hanno in se ( a vederle e ad averne consapevolezza) la potenzialità di poter cambiare e di poter rispolverare il ns nucleo di amore per farlo splendere imperituro e ascoltarlo. La potenzialità è che quando abbiamo consapevolezza possiamo scegliere nella libertà quale risposta assumere, se quella di amore per noi ( di perdono di qualcuno ad esempio e/o di noi stessi per non essere bravi ecc) oppure se scegliere le ragioni della voglia di riscatto dell’odio ecc.
Come capire quale è la scelta migliore?
Semplice, se quella di amarsi comunque vada e comunque sia produce benessere e migliora la ns vita beh…allora continuare.
Se la forma della reattività e del perenne mantenimento del legame con la ferita che ci portiamo dentro ci danno malessere e non producono utilità beh…quella non è una buona cosa per noi.
Buona o non Buona io la assumo nella misura in cui sono utili o no alla mia crescita ed al mio benessere ed alla mia gioia e da me al mondo fatto di persone con cui vivo e persone con cui mi relaziono a 360°. Grazie Giuliana della tua presenza e del tuo commento che mi ha suggerito questa chiacchierata con te ad alta voce e che ho desideri di pubblicare in uno specifico post tra pochissimo. Ti auguro una bellissima giornata all’insegnai di tutto ciò che tu ami.”

Open Day_Scuola di Counseling_Istituto Solaris_Roma Sabato 7 Luglio

Sabato 7  Luglio h 10:00 – La scuola di Counseling dell’Istituto Solaris si apre a tutti i curiosi e interessati alla disciplina del Counseling. Io vi invito e dal mio piccolo spazio in rete voglio rilanciare l’evento, i vi invito sia che il tema vi interessi per obiettivo professionale sia che vi iteressi per la vostra crescita personale e anche solo perchè siete curiosi e volete saperne di più. Io ci sarò e insieme con tanti colleghi vi accoglieremo e vi condurremo a farvi conoscere la nostra originale metodologia e le tante attività che compongono la nostra importante e ricca offerta formativa. Puoi prenotarti, contattando telefonicamente la Segreteria al numero 0639741817, oppure compilando il Modulo sul sito www.artcounseling.org e ricevendo gratuitamente il materiale informativo.

Siate curiosi e disponibili a esplorare e conoscere, prenotatevi e ci vediamo li.

Pagina Facebook Istituto Solaris: https://www.facebook.com/IstitutoSolaris/

36189297_10156527169664675_2955068298582032384_n

Real time_ 37° Seminario di Cinematerapia_con il Film “Joy” sul tema “La costruzione di un’Artista della Vita”

Joy-Movie-Poster

Ci siamo, tutto è pronto per il 37° Seminario di Cinematerapia dell’Istituto Solaris. Si tiene a Roma il 28 e 29 Aprile un evento potente e prezioso per la crescita, una proposta bella oltremodo perchè muove a partire dalla visione del film e si apre fresca e bella lungo il sentiero disciplinare dell’Antropologia CosmoArtistica tradotta con la metodologia ed il linguaggio della Cinematerapia.

“Joy” è la storia di una rinascita, del cammino doloroso e esaltante che porta la protagonista a riscoprire se stessa, la sua vera identità e il suo progetto autentico che era rimasto sepolto per 17 anni. E’ la storia di un’artista della Vita (cit da : Chiave di lettura del seminario).

Io mi sento pronto per questo nuovo viaggio con l’animo disponibile a prendere ogni cosa buona ed a donare la mia energia per fonderla con gli altri a creare nuova bellezza. A seguire vi passerò spunti da questo weer and.

28/04_ h 17. Ho visto più volte il film eppure riconosco che la visione in questo contesto ha una forza evocativa maggiore. Lavoriamo dopo la visione del film ai contenuti in termini emozioni che ha suscitato. Dal film il primo messaggio che arriva é come dobbiamo essere presenti alle ns scelte ed ai nostri progetti. Pare scontato e facile ma non lo è, troppo spesso i sensi di colpa e le complicità ( nelle deleghe agli altri ad esempio) sono ostacoli alla ns realizzazione.

H17:30 – il film come i sogni evoca emozioni.

H 19 – Il piano simbolico é uno strumento utile. Ad esempio noi assumiamo che tutti i personaggi del film rappresentano parti della protagonista, di Joy. I lavori proseguono e dopo una condivisione i partecipanti si suddividono in 5 gruppi, ognuno sceglie il tema di interesse che ha piacere di esplorare, approfondire guidati dai counselors della scuola. Io? per me Tema 1 ” Il sogno spezzato, il sogno ritrovato, il risveglio”. Vado ciaoo ?

h 20 – il lavoro nel gruppo 1 é stato molto utile per me ed i conduttori mi hanno dato preziosi spunti per approdare ad affermare punti di forza. Come i talenti che abbiamo e che il dolore può in qualche momento aver messo in secondo piano. Affermiamoceli e riconosciamoceli perché se li nascondiamo troppo poi li nascondiamo anche a noi e come abbiamo visto nel ns gruppo ce ne sono tanti come, la sensibilità, l’empatia, la determinazione, la scrittura, l’amore e tanti altri.

Con una bella visualizzazione guidata per oggi abbiamo finito, andiamo ad accogliere i sogni e ci salutiamo ricchi e pronti per la giornata di domani. Ancora all’opera dunque, il viaggio di cose buone continua…a domani.

29 Aprile h 10. Art in Action. È lo spazio in cui i gruppi di lavoro di ieri rappresentano con il corpo ed il gesti artistici le emozioni. Come? Pensiamo alla gioia ad esempio ed al suo opposto dolore…pensate a come lo rappresentereste. Probabilmente la gioia potrebbe avere le braccia in alto e farvi saltellare come allo stadio dopo un gol della vostra squadra del cuore e probabilmente il dolore potrebbe vedere in uno stare rannicchiati una buona espressione. Ecco queste ed altre forme assumono le emozioni e un questo spazio lasciamo la parola ed il racconto e in gruppo rappresentiamo quello che abbiamo esplorato ieri. Contatto tanta forza ma anche un pizzico di imbarazzo che appartiene alla mia storia e che grazie a questo spazio che dribla le parole eccolo alla mia attenzione, come pure i gesti dei miei compagni e di tanti altri che insieme realizziamo un arcobaleno di gesti artisticamente belli e coinvolgenti che siamo tutti noi, nessuno escluso, e tutte le ns parti da accogliere armonizzare e indirizzare lungo la strada del ns se personale in cui risiede il ns progetto esistenziale ed il ms essere unici ed irripetibili. Che grande emozione…e non finisce qui.

H 11. Ho una grande trasformazione da fare il suo nome è “fiducia”. Al seminario inizia un momento esperenziale con un lavoro guidato di esplorazione esperenziale e di rinforzamento decisionale. Un video dal titolo “rinascita”( alla cui realizzazione ho collaborato 😀) emoziona i partecipanti ed anche me che con gioia vedo il risultato di tanto lavoro e impegno corale apprezzato, sono soddisfatto e grato.

H 13 andiamo verso la conclusione. Gruppo di condivisione. E stato un week end di belle forze tutte convergenti e centrate. Le emozioni sono tante e sui visi di tutti i partecipanti si legge la soddisfazione e la gratitudine. Siddisfazione per il lavoro fatto, come singoli e come gruppo. Come Joy abbiamo scelto di andare a vedere le ns complicità e a fare i conti con i sensi di colpa e la distruttivitta’. Abbiamo raccolto intorno a noi i ns talenti, i ns sogni ed il ns essere artisti che vogliono usare tutta la materia emozionale per armonizzare e sintetizzare gli opposti e far risplendere la luce che siamo. Abbiamo lavorato sodo, siamo co tenti e siamo grati all’Istituto Solaris che da oltre 20 anni propone occasioni di crescita di ottima fattura e con la guida sapiente e professionale dei sui direttori, Dr Ciappina e D.ssa Capriani, fa fare a tutti grandi trasformazioni.

Siamo polvere di stelle ed abbiamo in noi la capacità di fondere opposti storici emozionali per concrete trasformazioni che rendono la ns vita in una sola parola bella di bella bellezza.

Alla prossima e stato bello esserci a questo 37°Seminario.

Strumenti di Crescita personale: Liberarsi del rancore e mettere a tacere l’Io Fetale.

20180209_152800831588617.jpg

Metti Elliot ad esempio, e metti uno come me che è giusto un “pochino” rancoroso. Metti che lui ad esempio dopo giorni di “successo” un bel giorno ti fa i bisogni in casa, Metti che mi sono incavolato 😤😤😠😠: “Tu questo e tu quello … io così e io colà ecc ecc”. Ma lui è un cucciolo di cane, titolare di tanto pelo ed istinto con cui c’è poco da parlare. Quindi mi sono piegato e ho pulito … poi ho pensato e riflettuto🤔.

Lui, Elliot, esprime ancora tanto istinto e reattivita (confido nell’addestramento😅); queste caratteristiche però sono anche mie (e vostre?) di quando qualcosa non mi va bene o mi addolora e me la prendo tanto, troppo.

Quando la mia rabbia va fuori dal recinto dell’evento contingente a me si accende ogni volta un ALLERT☠💣 e senza voler giustificare il malcapitato di turno quando la rabbia va oltre mi aiuta la consapevolezza che il mio Io Fetale é sempre pronto a battagliare.

Cos’è Io Fetale? (Il termine non é mio ma preso a prestito dall’Antropologia Personalistica Esistenziale – in sigla APE).

Parte teorica breve breve, lo giuro🤓: L’ Io fetale è quella parte della ns “personalità” che si struttura sin dalla vita intrauterina ed in risposta agli stimoli che riceviamo. L’Io fetale vive male le frustrazioni, le paura, è la ns dimensione incazzosa 😡; quando pure sembra che “lascia correre😇” poi tende a conserva dentro l’intendimento di rivalsa😏. In “utero” il ns rabbioso ragazzotto “io fetale” vive una realtà complessa ed ambivalente, da un lato vive un senso di grandezza perchè come embrione prima e feto poi lui/io/noi ci percepiamo come “il tutto” (AMORE, Assoluto e Onnipotenza), dall’altro vive un senso di grande debolezza perchè nei fatti “l’utero ed il mondo fuori” sono più forti di lui/io/noi al punto che se vogliono possono anche finire la partita e GAME OVER 😨😨(ODIO, Dolore, Impotenza). Questa ns dimensione ” Fetale” non si dissolve e non scompare con il parto ma permane come uno dei tanti elementi della ns complessa e ricca personalità.

Se dal concepimento alla nascita abbiamo avuto esperienze difficili e dolorose, vedi ad esempio 1. una fase di stress della mamma 2. una mamma spaventata 3. una mamma addolorata e che magari pensa di interrompere la gravidanza perché non desiderata ecc, allora ci può stare che a tale dolore, frustrazione o senso di minaccia si possa essere sviluppata una qualità emozionale e decisionale di tipo reattiva e rabbiosa.

Tali tipologie di risposte fetali possono permanere e caratterizzare la qualità delle risposte che diamo e delle decisioni che prendiamo nella vita da grandi e ce ne accorgiamo quando ad esempio 1. perdiamo il lavoro 2. la ragazza/o dei ns sogni non ci si fila 3. non ci sentiamo valorizzati ecc ecc. Può accadere e spesso accade che le ns risposte vanno ben oltre il problema contingente e assumono connotazioni epiche. L’io fetale é scemo!

Dunque che fare? Io consiglio di accrescere la consapevolezza e la conoscenza di se per non subire e inseguire ad libitum intendimenti “fetali” (la famosa rivalsa) che in tanti casi si presentano anche sotto vesti seducenti come “senso di ingiustizia, spirito del guerriero, intendimento di rivalsa e di vendetta (stile Edmond Dantes il “Conte di Montecristo”).

Come fare? Lavorarci sopra perchè queste vesti seducenti sono veleni per la nostra vita e in realtà ci tengono fermi al palo o peggio ci fanno naufragare sugli scogli come le sirene di Ulisse.

Perchè farlo? Noi meritiamo di “godere della felicità” e di realizzarci invece che rimanere ancorati a antichi traumi ed alla fissazione rabbiosa di una ns parte scema.

Dobbiamo farlo per forza? No, Scegliete voi. Io consiglio di farlo, io ci lavoro e non vi nego che sono tante le volte che il mio Io Fetale si mette in cattedra e vuole comandare lui. Ma Lui Non Deve Comandare👨‍✈️👨‍✈️!!!! E noi dobbiamo essere bravi a stanarlo.

Torniamo a Elliot e a me dunque dopo il pistolotto teorico, sorry mi é scappato 🤗. Con Elliot la partita è persa… ed il mio rancore va a farsi benedire (alleluia).

Con lui, come con il mio Io Fetale ho ben poco da dover ragionare. Elliot mi piego e pulisco e l’Io Fetale pure lo DEVO piegare.

Fanno errori gli altri e ne faccio anche io ( e voi?) e quando accade come con Elliot Bye Bye rancore e lavorare, riparare e ricostruire … che la nostra vita la deve condurre il ns Io Adulto per nascere per intero…costi quel che costi!

Ciao A tutti e se siete arrivare a leggere fin qua sotto vi dico che mi sento onorato e grato…miei eroi 😘😘. E sono grato a tutti gli uteri del mondo che donano seppur in modo imperfetto e con corredo di dolore ” l’opportunità”…prendere o lasciare, io scelgo di prendere😁😁… e voi vi opportunitate?

Cosmo Art e Spiritualità – Chiedere Aiuto

Quando le cose non vanno come vogliamo noi ci viviamo la ferita allo stesso modo di quando ci arriva una frustrazione e/o un dolore da qualcuno. L’orgoglio nella misura in cui ci impedisce di poter chiedere aiuto e farci aiutare è un vero veleno che inquina la nostra vita.
Buona Visione del nuovo contributo di Ersilia Rubano dell’Istituto Solaris a cui esprimo gratitudine per questo progetto comunicativo che mi piace tanto e che sono felice di condividere sempre nel mio blog. A lei la parola…

Cos’è un Laboratorio Stellare?

In un mio precedente post dal titolo “Prospettiva (liberamente ispirato al mito della Cosmo Art)” ho utilizzato la parola “Laboratorio Stellare”.  Lilasmile, in un commento al post, mi ha mostrato curiosità rispetto a questo concetto di laboratorio stellare.

Cerco di dire due cose sul tema allora, ci provo.

Il termine lo incontro per la prima volta intorno al 2005. All’inizio della mia formazione come Cinematerapeuta e Counselor. Nel piano di studi della scuola una componente importante sono l’utilizzo delle Arti e presso l’Istituto Solaris ne utilizziamo tante di forme espressive. Tra le tante 3 si rinnovano ogni anno e sono: il Teatro, che chiamiamo il teatro dell’anima, la fotografia con i corsi di Fotografia e Spiritualità e il corso di Atelier Video.
La direttrice della scuola, D.ssa Paola Capriani, era solita iniziare i lavori di teatro con l’invito” :”Siamo pronti ad entrare nel laboratorio stellare?”.
Ora…non chiedetemi il perchè ma a me ogni volta quell’invito mi faceva innammorare di quanto facevo o mi stavo accingendo a fare.

Il termine ha anche una base teorica ed il suo riferimento lo si trova nella disciplina della Sophia Analisi messa a punto da Antonio Mercurio. Fatto questo dovuto riconoscimento alla disciplina ed al suo autore passo al significato simbolico pratico.

Per Laboratorio Stellare qui si intende l’esperienza di crescita in un gruppo progettuale.
Il riferimento a “stellare” nasce dalla similitudine acquisita dai processi di crazione di una nuova stella.

Per le prossime cose che dirò chiedo da subito scusa e perdono agli astrofisici di tutto il mondo per l’utilizzo ” a modo mio” di concetti complessi.

I processi di formazione di una stella sono esemplificabili in 3 fasi: fase di Condensazione (vale a dire materia, polvere di stelle in giro per il cosmo, che si condensa intorno ad un nucleo); Collassazione (vale a dire che iniziano processi di implosione della materia che piano piano spinge verso il centro producendo grandi energie) e la Reazione Termonucleare ( vale a dire l’esplosione che ne deriva e che disperde nel cosmo polvere stellare che darà vita a nuove stelle).

Ora con le persone, e nei gruppi di persone in cui lavoriamo con una metodologia improntata alla Sophia Analisi, ed improntate a fare un percorso di crescita accade pressappoco lo stesso. Ci si mette insieme (condensazione); emergono gli ostacoli e le difficoltà (collassazione); si predono decisioni “nuove” e trasformative accrescendo il ns livello di consapevolezza e di decisione creativa (esplosioni termionucleari). Dal “travaglio” creativo si genera un rinnovamento ed una capacità delle criticità in grado di accrescere e migliora la qualità di risposta di ciascuno alle difficoltà della vita. Meno risposte reattive e più risposte progettuali.
Il gruppo ecco dunque che diviene un laboratorio stellare, e le stelle che decidono di nascere con decisioni ( esplosioni termonucleari ) nuove e con valori come l’amore, la libertà, la verità e la bellezza …siamo tutti noi.

daZeroaInfinito.com … Domande e risposte: 1)  dove si possono fare esperienze di questo tipo? Beh…in ognuno dei laboratori della Sophia University of Rome. Ce ne sono tanti in Italia e potete trovare sul sito della Sur quello più vicino a voi. 2) E su Roma? Beh…io mi alleno presso Istituto Solaris e se vi va di passare per conoscere la scuola scrivetemi pure e sarò ben lieto di farvi da Cicerone.

Io, il cellulare e un pò di storia_8…ultima tappa.

Così un giorno parlando con Marco, un mio amico, gli chiedo consiglio; lui è sempre 81aZxFaxteL._SY679_molto informato e mi fido. Sai, mi dice, ci sarebbero gli Huawei che sono buoni e non costano nemmeno tanto. Risultato? Ecco il mio nuovo Huawei. Ben devo dire tutta un’altra vita rispetto al piccoletto di prima. Bello lo schermo grande e belli i colori. Mi ci trovo veramente bene. Eh si un apparecchio nuovo mi ci voleva proprio.

indexDopo tanti anni il 28 ottobre del 2013 smetto di fumare. Eravamo impegnati in un seminario di cinematerapia, il tema di quell’evento era “il nostro futuro” ed abbiamo lavorato a partire dalla visione del film “Rosso come il cielo”.

Mi ero stufato di ciucciare tabacco e cenere.  Avevo con la sigaretta una serie di fumo-smettere_gappunatamenti fissi nella mia giornata, e con lei chiudevo ogni sera con quelli che chiamavo “5 minuti di relax” prima di mettermi a dormire.
Che avessi piacere a ricavarmi un momento di relax era una cosa buona, ma che dovesse essere la sigaretta l’escamotage ecco questo non mi piaceva più,  e soprattutto mi metteva di fronte all’interrogativo: “Sono libero di scegliere?”.  Carpe diem dunque, ed ecco che in quell’occasione forte delle grandi energie positive del lavoro in corso mi sono dato una possibilità ho preso una piccola decisione.  Decisi che “per quel giorno” non avrei fumato… poi tanti giorni sono seguiti…ed è ancora così.

A febbraio 2014 nasce http://www.dazeroainfinito.com, il mio blog, un progetto ancora in corso e che mi piace.
Con il cellulare nuovo riesco agevolmente a gestire il mio spazio, pubblicare articoli, scrivere appunti e ogni altra cosa mi venga in mente.

White_RabbitLa vita si fa intensa. Con mia figlia che cresce crescono anche gli impegni e mi accorgo pian piano che anche io devo trovare nuovi modi per fare le cose che prima facevo con grande abbondanza di tempo. Leggere nei ritagli di tempo, portare avanti un progetto di scrittura, elaborare un tema, studiare ecc. Tutto riesco a fare utilizzando al meglio il tempo che avevo a disposizione.

In questi anni varo un progetto di comunicazione che chiamo “itinerante”, lo battezzo con il nome “A Vele Spiegate” ed ha un obiettivo molto semplice, quello di riappropriarci della libertà di parlare delle emozioni. Contatto delle associazioni e con loro porto avanti dei progetti tematici. Mi muovo nella periferia ovest e in quella a Est di Roma, qui trovo associazioni e tante persone che sin da subito accolgono il mio progetto. Ho collaborato con loro due anni e mi è sempre piaciuto tanto vedere come erano ben pronti alla condivisione ed all’approfondimento. Realizzeremo ancora tanti progetti insieme, il cantiere è aperto.

frozenNella mia formazione è tempo di riprendere in mano e finalizzare un progetto, il mio diploma in Cinematerapia. Ora vedete, come tanti anche io negli anni fine 2013/14/15/16 sono stato nel loop di Frozen. Con Emma siamo andati al cinema e nei mesi e anni a seguire con la Regina Elsa e sua sorella Anna siamo diventati amicissimi. Proprio a partire da questo film sviluppo la mia tesi di diploma che consiste nella realizzazione di una Chiave di Lettura del film. Io ho lavorato sul tema dell’odio e dell’amore, il titolo del mio elaborato è: “L’amore salva la vita”. A maggio del 2016 discuto la mia tesi e mi diplomo a pieni voti e fisso unindex primato. Sono il primo diplomato (di sicuro in Italia) in Cinematerapia. Mi sono divertito molto a lavorare con questo film e chiaramente sono grato a mia figlia ed alla sua passione che mi ha permesso di vederlo decine e centinaia e migliaia di volte…e cantare, naturalmente.

Il dolore, anch’esso, bussa e forte alla mia vita, ed a distanza di un anno ancora non passa giorno che non ci penso. Succede ed è molto frequente che una gravidanza non vada in porto, sono cose che si sanno e si dicono spesso. Ma quando accade poi ti accorgi che il dato statistico non ti serve a niente e ti rimane tutto sullo stomaco. Fa parte della mia storia anche un piccoletto/a,  e per un pò abbiamo fatto un pezzo di strada insieme. Di sicuro aveva qualcosa di buono per noi ed il suo messaggio era di “prestare attenzione all’amore”, perchè abbiamo tanti progetti e tante cose da realizzare e bellezza da realizzare.  Credo sia andata così…. e con questo bel video pieno di speranza mi congedo da questo sforzo narrativo … un pò stanchino ma con tanta gioia in cuore.

 

daZeroainfinito.com… che da poco meno di un mese c’è un nuovo cellulare con me … ma lui la sua 61npUxOzuyL._SY355_storia la sta costruendo e gli occorre ancora del tempo prima di poter dire la sua su quello che  vede e sente. Intanto vi dico solo che essendo un apparecchio con una connessione di genezione 4G mi aiuta a rispondere ai vostri commenti con grande celerità e…questo mi piace.

Io, il cellulare e un pò di storia_4

1487069767_Nokia-3310 (2)

Nuovo giro, nuova corsa. Dicembre 2001, tempo di Nokia 3330.  Facile da usare, carino, compatto, resistente e … funzionante. Anche io come tanti gioco a Snake, e con ottimi punteggi :-). Stavolta ho anche un uricolare, ci provo ad usarlo ma con poco successo. Quel parlare nel vuoto non mi è mai piaciuto e così bye auricolari. Io e questo telefono facciamo tanta strada insieme arriviamo fino al 2004. Tempi di cambiamenti, e che cambiamenti! Narrare tutto non posso, seguirò il ritmo del mio cuore in immagini e parole.

7115XdGbj-LFase Tagadà, dunque,  tenersi forte. Come in un parto, un nuovo travaglio, tante parti  in fibrillazione è momento di decisioni prese al volo. Mi accompagnano in questa fase:

  • la musica dei Negrita e dei Nomadi;33789
  • i libri di Richard Bach, in particolar modo “Biplano”;
  • ho iniziato a leggere anche la Bibbia;
  • “Wil Hunting, Genio Ribelle” film con Robin Williams e Matt Demon;
  • Prego

 Con tutti e questi elementi  inizio un nuovo giro di giostra, si balla signori e nuovo giro…nuova corsa:

– Mi licenzio da due lavori, ho cose più importante da fare. Devo correre e non posso stare dietro una scrivania, dimensione “impiegato” rimandata;
– Su corso Buenos Aires entro in un posto sballoso e mi faccio un pircing, quello stesso giorno mi regalo una nuova chitarra, stavolta preamplificata, come segno concreto di amore per me che ne avevo tanto bisogno;
– Saluto Milano e Approdo a Roma, è il 4 aprile ed è una bella e calda giornata. Non ho un lavoro ma ho una bozza di progetto personale e di coppia tutto da sviluppare;
– BNL? Al colloquio del 18 dicembre c’ero. Poi mai più sentiti.

euroA Gennaio è arrivato l’euro. Da questo momento in Italia non passa giorno che in qualche parte del paese qualcuno non lo maledica.

Follia ci mosse, necessità o la vita? Probabilmente tutte.

shopping-alla-stazione-termini-negozi-borri-books-1024x682

Roma maggio 2002 in libreria Io: “Senta scusi posso lasciarle un mio cv?”.  A fine maggio sono assunto in libreria, quella che sta nella stazione termini di Roma, settore preferito “Saggistica e Filosofia” e tra una sistemata e l’altra del banco ho letto tanti brani. Mi prendevo cura con affetto di quei libri.

In quel periodo i Nomadi erano usciti con l’album “Amore che prendi amore che dai” e tra le tante canzoni vi è questa che si chiama “Trovare Dio”; nel testo c’è anche un “Biplano”. Tempi dinamici e cambio tanti lavori dalle Assicurazioni alle Fideiussioni fino ad occuparmi in qualche modo di analisi finanziaria. Viviamo molto la città e stiamo spesso in giro … in cuffia in quel periodo i nomadi erano presentissimi, in tasca sempre il Nokia 3330. Che fossi da tempo alla ricerca era chiaro, solo che non lo sapevo ancora. Così nel 2003 decido di passare dalla possibilità ai fatti e – grazie anche alla spinta di alcuni attacchi di panico – cerco e trovo l’Istituto Solaris ed inizio un percorso formativo e di crescita personale…e poi ad un certo punto ho comprato un altro telefono (…)

 

daZeroaInfinito.com … che a riscrivre del tempo che è stato noto ancor di più come ogni singolo elemento era una potenzialità per me e come il mio Sè non ha tralasciato nulla di quello che avevo per indicarmi di volta in volta la scelta migliore da prendere. Non sempre è stato facile decidere, anzi quasi mai. Ma questa è stata la mia esperienza … semplicemente e ci sono molto affezzionato. Seppur narro i tempi in modo individuale io non ero mai da solo.

Cosmo Art e Counseling -Divenire Artisti della Vita

Trovo molto belli e preziosi questi podcast
realizzati nell’ambito del progetto di comunicazione
che l’istituto solaris sta portando avanti.

Buon Ascolto a tutti e grazie Claudia Carducci che lo ha realizzato

https://www.youtube.com/watch?v=TgfE3uCLinU

35° Seminario di Cinematerapia_Creare una Fiducia e una Speranza Incrollabili.

locandinaPresso l’Istituto Solaris di Roma, il prossimo 1 e 2 Aprile si svolgerà 35° seminario di Cinematerapia.
Il tema proposto è “Non uno di Meno”, Creare una fiducia e speranza incrollabili.
Non uno di meno sono i nostri progetti, i nostri sogni, le persone che amiamo, siamo noi tutti.

Con la metodologia della cinematerapia e la forza del pensiero Antropologico CosmoArtistico lavoreremo a consolidare la fiducia e la speranza incrollabili. La capacità straordinaria di andare oltre i nostri limiti usuali, affrontando le avversità della vita, fa parte dell’epica umana e del mito universale dell’Eroe, il quale nonostante le catastrofi che deve affrontare, risorge dalle proprie rovine, trasformando le difficoltà in opportunità per migliorarsi e crescere evolutivamente.

In questa occasione si lavorerà a partire dalla visione del film “non uno di Meno ” di Zhang Yimou.

Sono lieto di partecipare a questo nuovo evento e che come sempre è bello carico di temi e di proposte di crescita. La resilienza è una attitudine positiva e di tutti, ognuno di noi è tenace ed ha la capacità di far fronte positivamente e con impegno alle avversità. Su questa qualità umana voglio fare un viaggio in sieme con tante persone che, come sempre accade, saranno ancora una volta una conferma ed una forza per me ed io voglio donare anche a loro la mia parte di forza e coraggio. Tutti insieme e …non uno in meno dritti alla meta.

Come partecipare? Contattare l’istituto al seguente indirizzo: segreteria@solaris.it oppure potete scrivere ad approdo@dazeroainfinito.com e sarò lieto di darvi info.

daZeroaInfinito.com …che passa il tempo ma resilienti andiamo avanti e confermiamo i nostri intendimenti ed i nostri sogni progetti.

Hasta La Bellezza Siempre

 

 

 

Cosmo art e Counseling_L’amore per sé 

Il centro di ogni cosa buona e giusta…L’amore per sé. Che non vi è tanto da tergiversare, che tutto attorno  è facile cadere preda di seduzioni che possono anche far passare per amore cose che semplicemente…Non lo sono. 

daZeroaInfinito.com…Che sto pensando alle persone che hanno realizzato e realizzano questi utilissimi audio…E mi attorciglio intorno al sentimento della gratitudine. Buon Ascolto. 

AmarSi. 1 pensiero al giorno

fotor_145321073090961.jpg

Siamo un insieme di cose. Siamo parti intime ed espressioni emozionali che riescono a venire anche fuori. Siamo in relazione con gli altri e con la vita intera, che ci piaccia o meno e da questa relazione che nessuno si può staccare. Possiamo opporci, siamo sempre liberi ma a me non fa interesse investire nella libertà di rifiutare ma nella libertà di crescere e creare.

La vita ha il suo scorrere ed a tutti arrivano occasioni e doni ed opportunità sotto forme spesso incomprensibili e in modalità apparentemente scollegate dalla nostra storia così come razionalmente la intendiamo leggendo il presente ed il futuro guardando  al tempo passato. Flessibilità ed armonia, sospensione di giudizio e accoglienza sono elementi preziosi per essere in movimento ed in divenire per tante crescite ancora con la vita e con un insieme planetario di pensieri, parole  e persone.  E umiltà amici cari…e muscoli decisionali per accettare, decidere e trasformare

daZeroaInfinito.com … su opera di mia figlia Emma.

AmarSi. 1 pensiero al giorno

image

Chi ha letto il mio profilo sa che mi tengo allenato presso la scuola “di saggezza” dell’Istituto Solaris di Roma.
Nasce lì questa proposta di creazione di un quantum di energie di amore per se attraverso la formulazione di una frase al giorno di amore per se e di condivisione con tutto il gruppo degli allievi della scuola che stiamo portando avanti un grande progetto. Dunque per un grande progetto ci vuole un grande amore…e io nel mio angolo di web voglio seminare allo stesso modo e per i prox 100 GG pensieri di amore con immagini autenticamente mie.

daZeroaInfinito.com…welcome beauty

Artisti della propria vita in 10 mosse

(Breve saggio in 10 punti sull’arte di saper valorizzare le occasioni)

Suggerimento simbolico da visione brano del film “Nuovo Cinema Paradiso”. A Totò sua madre ha  imposto di non frequentare il Cinematografo e lui, da artista della sua vita, alla prima occasione utile invece di vendicarsi decide di usare la situazione per dare una possibilità al suo sogno.

Suggerimento liberamente ispirato alla metodologia della Cinematerapia® dell’Istituto Solaris® ed al pensiero di Antonio Mercurio. 

Step One: Le occasioni ci sono state, ci sono e ci saranno…sempre.

Step Two: Se alcune sono andate sprecate o usate male … beh agire vagonate di accettazione, accoglienza e perdono per non essere stati all’altezza.

Step Three:  Fissa un tempo minimo in cui sguazzare nella disperazione e nel vittimismo … poi BASTA. Tante nuove occasioni sono intorno a noi. Il mondo non si ferma certo perchè una volta abbiamo fallito … non siamo così presuntuosi su!

Step Four: Il dolore è tuo,USALO in modo nuovo. Usalo come dato di fatto su cui poggiare il piede della tua crescita, in esso vi sono enormi quantità di energia…decidi di usarla.

Step Five: Stop complicità con il sistema di pensieri centrati sulle cose che non vanno. La vita non è perfetta e nemmeno noi. Eppure non è proprio tutto da buttare. Fai una ricerca  trova cose potevano andare male e che invece sono andate ALLA GRANDE.

Step Six: Sancire una alleanza nuova e definitiva con il nostro progetto ed i nostri sogni (cosi come siamo in grado di contattarli oggi).

Step Seven: Il passato va accettato, che piaccia o meno. In esso vi e’ tutto quello che ci serve per sapere e per accrescere la consapevolezza del “perche’ e per come” le cose sono andate in un certo modo. Ma è nel presente e nel futuro che costruiamo la vostra storia NON DIMENTICHIAMOCELO MAI!

Step Eight: Nuovo obiettivo “l’arte di scegliere e di decidere” cio’ che e’ bene (nel senso che ci fa crescere) e che sentiamo appartenerci autenticamente.

Step Nine: Usa TUTTE le esperienze che ti accadono, fai la sintesi tra gli opposti. Guarda alal tua vita così come un pittore guarda la sua tela, fai della tua vita un opera d’arte. Stai certo che con saggezza e fermezza alla prossima occasione saprai scegliere in modo nuovo e libero.

Step Ten: Tieniti allenato, non farti fregare più. Può ricapitare di sbagliare, ma tu hai il potere di andare avanti e tientiti forte … decidere di RIPARARE. Ora sai usare ogni elemento per andare avanti Sei un artista e non una vittima.

Naturalmente se volete potete anche farvi aiutare in questo lavoro, anzi io lo consiglio. Non vi è nulla di male nel farsi aiutare nella vita. Solo i pirla non lo fanno.

daZeroainfinito.com … che se pensate possa io esservi d’aiuto scrivetemi pure 🙂

Esercitazione di Libertà

wpid-wp-1424167452787.jpegWeek End di lavoro di gruppo presso Istituto Solaris.
Il lavoro in gruppo è un esperienza positiva, difficile certamente ma inequivocabilmente  arricchente. Oggi racconto del gruppo come “laboratorio di vita”. In un gruppo è possibile rivivere e riviversi situazioni “personali” in cui attribuiamo agli altri partecipanti – spesso ignari – ruoli e volontà sia pro che contro di noi. E’ il sistema delle proiezioni e se fate un giro in rete troverete tanti che  lo spiegano meglio di me. Io narro di esperienze cui partecipo, che vivo e che osservo … e poco poco di teorie.

Domande: Che c’è di bello in questa esperienza? Che cavolo c’è di utile nel rivivere proiettivamente attraverso altri, ad esempio, un proprio disagio?

La risposta immediata è che non c’è niente di bello, ci sono cose indubbiamente più divertenti nella vita. Di utile però c’è tanto, perchè se conosci il sistema puoi usarlo per star bene e non per subirlo e stare male.

Poniamo che “sta capitando”… che si può fare? Io dico che ognuno ha due possibilità e puo scegliere liberamente di:
1) piangere e inveire sugli altri (stronzi, cattivi, brutti ecc ecc);
2) provare a fare qualcosa per se.
Se la seconda cosa vi interessa continuate la lettura.

Ecco cosa propongo io.
Poniamo che siete in una situazione gruppo e state sperimentando un disagio. Prendetevi una pausa: “soli con voi stessi, in ascolto profondo”. Donatevi uno spazio sacro.
Provate a fare così.


– Chiudete un attimo in profonda intimità i vostri occhi;
– Ricercatevi, ricontatattevi, rivedetevi in un momento della vostra vita in cui volete parlare a voi stessi. – Magari al famoso bambino che è in voi (tema tanto noto e tanto ignorato);
– Non avete tanto tempo per cui siate incisivi;
– Sto ragazzotto è in tensione, come voi ora;
– Gli altri tuttattorno  agevolano e facilitano nonchè stimolano e rievocano esperienze passate;
-Emozioni del momento: rabbia, colpevolizzazione di se o dell’altro, odio, disagio e senso di alienazione. Tutto normale, diffuso e universale. Niente di cui sentirsi DISUMANI;
– Ditegli e ditevi la verità … fatelo con il cuore sincero;
-Ditegli e ditevi che si può stare tranquillo, credeteci insieme;
-Digli e dici a te che “ora ci pensi tu”;
-Digli e riconosciti che sei disponibile ad assumerti la responsabilità e la fatica di proteggerlo/Ti e liberarlo/Ti;
-Digli che è stato bravo, senti quanto questo è vero per entrambi;
-Digli che può stare tranquillo;
-Digli che insieme avete la libertà di scegliere;
-E raccontagli la realtà che stai vivendo
-raccontagli di dove ti trovi ora e perchè sei li;
-raccontagli di quanto ti piace quello che fai;
-raccontagli delle persone tuttattorno;
-lasciaglieli vedere con calma:
-non vi è nulla di minaccioso in loro;
-digli che stai facendo cose belle;
e che si può godere pienamente del crescere e imparare;
-Usa le migliori parole cha hai, è un caro ragazzotto e tu un Uomo Importante!


Dopo vederete che vi sentirete meglio.
Che cosa è successo? Nulla e tanto.
indexGli altri sono come prima, voi invece non siete più quello di prima perchè avete scelto di rinascere ed il modo in cui farlo. Questa si chiama libertà ed è una qualità della nostra sfera spirituale. Alla nostra psiche di questi argomenti non frega una mazza, questo lavoro include fatica e un pizzico di sofferenza e per la psiche esiste solo “il piacere”… e basta ( per approfondimenti potete leggere “Teoria della Persona” di Antonio Mercurio… di cui ho scritto due cose qui.

Il seguito sono state parole di Gioia, immagini ed emozioni. “Disponibili alla gioia, provare a gioire, manifestarla e sentire la gioia e la vita”.

AVVISO AI NAVIGANTI: Se vi capita di trovarvi in un gruppo e di provare cose che vi appartengono ma che non centrano niente con il gruppo, mettete tra le ipotesi – oltre all’immediata definizione degli altri come Stronzi ( indubbiamente non sono santi, e non lo siamo nemmeno noi)  – anche il tema delle proiezioni  se vi piace provate l’esercizietto che vi ho suggerito. Fatemi sapere com’è andata ok?

daZeroaInfinito.com … Week End di esperienze buone presso Istituto Solaris ….Che scuola ragazzi!

XXXI° SEMINARIO DI CINEMATERAPIA, Roma 21 e 22 Marzo 2015

Il mio primo Seminario di Cinematerapia fu nel 2005, era la 13° Edizione. Che botta che fu il mio battesimo! Laura mi fu molto vicina in quell’ occasione e mi sorrideva spesso. A proposito del seminario mi disse: “Questa è un esperienza a rilascio graduale”. Laura aveva ragione :-). Consiglio a tutti di prendervi parte, così…perchè è una cosa buona. Sono grato al Dott. Giampiero Ciappina perchè mi ha sempre invitato ai seminari, e quando io non partecipavo non si è mai perso d’animo e così ogni volta e tutte le volte mi ha rinnovato l’invito e donato la preziosa chiave di lettura realizzata insieme con la Dott.sa Paola Capriani. Il Dott Ciappina e la Dott.sa  Capriani sono i Direttori dell’istituto Solaris e i conduttodi dei Seminari.

daZeroaInfinito.com … Anche co-autore della Chiave di Lettura 🙂

A seguire info sull’evento. Le iscrizioni entro il 21 Febbraio ricevono uno sconto del 20%.

Rapunzhel

XXXI° SEMINARIO DI CINEMATERAPIA

Laboratorio creativo di Arti-Terapie. Con il metodo della Cosmo-Art e della Sophia- Art Cinema, Teatro, Arti grafiche, Danza, Giochi, Scrittura, Poesia
21 e 22 marzo 2015 – Roma, Via Rovereto 4b

“Ad occhi aperti”
Usiamo il perdono e la riparazione per accedere ad una
nuova visione.

Con la visione del film “Rapunzel”, di Nathan Greno, Byron Howard

 BREVE ESTRATTO DALLA CHIAVE DI LETTURA.
Tra Dubbi e Veleni
Possiamo riassumere con questo semplice titolo tante nostre difficoltà. Questa favola ci parla di una visione offuscata. E’ tutto lì, sotto i nostri occhi, ma non lo vediamo. Non riusciamo a contattare le nostre verità interiori perchè è troppo doloroso vedere le menzogne di anni. Il dubbio è spesso un  cattivo consigliere. L’ascolto profondo però ci dice la nostra verità, ci indica la direzione e il disegno del nostro futuro. Ma il dubbio si intromette e – come nuvole nere – offusca la limpidezza della visione profonda, dell’occhio interiore. Il dubbio ci fa rimanere intrappolati con la sfiducia e, quindi, con la “madre negativa”. Siamo malfidati e depressi perchè veniamo da esperienze piene di
visioni negative. Nessuno ci ha insegnato invece a considerare i fatti dolorosi come delle guide, delle indicazioni di crescita. Immaginate il dolore come una freccia pungente che indica la strada da seguire. Al contrario, ci hanno insegnato invece a lamentarci o a pretendere. Questi atteggiamenti avvelenano la nostra vita. Il rapporto con noi stessi e con gli altri è filtrato da questi veleni e dubbi, proprio come Rapunzel che è prigioniera della parte negativa della madre e della sua esperienza intrauterina di morte. E’ arroccata lì nella sua Torre, nascosta nel nulla e lì cresce lunghi anni (…).

CONTATTI PER ISCRIVERSI – WEB: http://www.istituto.solaris.it – EMAIL: info@solaris.it Tel. 0690289797 – Fax. 0662209629

La fiducia

Articolo in tempo reale. Due spunti dalla lezione cui sto partecipando presso istituto Solaris e condotta dal direttore dott Giampiero Ciappina, lezione di team building.

Sulla fiducia”: La fiducia negli altri e nella vitae’ un fatto necessario – che piaccia o meno. Fidarsi certo richiede impegno, ma farlo comunque da maggiori benefici del non farlo. La fiducia puo’ tornare utile vederla come un muscolo piuttosto che come un interruttore, piu’ lo usiamo e meglio funziona”.

Poi ognuno scelga nella liberta’ se vuole fare tesoro o meno

daZeroaInfinito.com …  in allenamento in tempo reale

Libri #2. “Teoria della Persona”, di Antonio Mercurio

E’ il primo libro di questo autore che ho letto (correva l’anno 2005), altri ne sono seguiti e tutti molto interessanti. Antonio Mercurio è un autore che cito spesso nei miei articoli. Ho avuto ed ho la fortuna di poterlo incontrare nell’ambito di preziose occasioni formative cui partecipo con la scuola di counseling dell’Istituto Solaris di Roma ed insieme a tanti istituti italiani ed internazionali di cui si compone la Sophia University of Rome. Un grande studioso, un uomo coraggioso e tenace che ha donato e che dona all’umanità un patrimonio disciplinare di grande valore, dall’Antropologia Personalistica Esistenziale, la sophia Analisi, la Sophia Art e giungendo fino alla Cosmo Art (scusate il pippone dell’elencazione ma sono notizie).

Al curioso di passaggi sul mio blog consiglio vivamente di mettere in pausa la vita per una giornata e leggere Teoria della Persona. Non è palloso, anzi sono certo che vi piacerà.   Certo ci vuole un pò di attenzione ma ne vale la pena. Ok, andiamo!

TEoria della PersonaCos’è la Persona, si chiede l’autore, e quante dimensioni ha? Di certo vi è una mente, di certo vi è un corpo e di certo vi è uno spirito. Su questo ultimo aspetto AM richiama l’attenzione del lettore, in modo semplice e nella forma del dialogo domanda/risposta con gli studenti esplora quelle manifestazioni dell’agire della parsona nelle quali si esprime la dimensione spirituale “tutta propria”.  Ho messo virgolettato “tutta propria” perchè questa sfera spirituale della persona è un fatto esistenziale e non ha niente a che vedere con la spiritualità della religione… e voi sapete quanto è difficile usare la parola spirituale senza sconfinare nell’ambito religioso! Ad ogni modo- dice AM – questa dimensione è una qualità della persona e risiede “nella persona” e non occorre scomodare la/le religione/i.

Le manifestazioni dell’agire della dimensione spirituale della persona sono ravvisabili in due aspetti fondamentali, la capacità dell’ uomo di perdonare e la capacità di decidere nella libertà (ad esempio di non sfruttare un altro uomo).

Queste qualità umane sono abbondantemente presenti nella esperienza quotidiana, piccole e grandi scelte di libertà così come piccole e grandi decisioni di perdono sono un patrimonio universale di tutti noi.

L’agire nella vita di queste decisioni di libertà e di perdono, secondo l’autore, non sono qualità della dimensione della psiche. Essa, diceva, Freud è governata a bacchetta dal principio del piacere e quindi il perdono di chi mi ha offeso è inconcepibile. L’unica scelta che può fare la psiche è l’agire per avere piacere…il piacere della vendetta.

Eppure l’uomo perdona ed esprime così la pienezza della libertà di decidere il corso della propria vita. Nel testo troverete anche esempi.

Teoria della Persona si legge bene, tra i tanti valori dell’autore vi è anche quello di comunicare in modo semplice e chiaro. Il lettore è preso per mano e condotto lungo concetti anche complessi ma, se vi capiterà di leggerlo, probabilmente capiterà anche a voi di dire alla fine:”Però detto così mi è stato facile comprendere!”

A prescindere dal titolo e dalle innegabili immagini di “tematiche da strizzacervelli cui è meglio tenersi alla larga” io ravviso che è un bel libro e contiene un messaggio forte di speranza e lo consiglio.

Se siamo liberi di scegliere possiamo scegliere. E se possiamo scegliere allora non siamo in prigione. E se agiamo la nostra forza allora non siamo determinati dal passato … e l’oggi ed il futuro ce lo possiamo crare così come lo desideriamo profondamente. La dimensione spirituale accoglie il nostro essere più autentico, l’amore e la forza necessaria per poterci realizzare.

La valorizzazione della nostra dimensione spirituale unitamente alla capacità di essere persone che decidono costantemente di armonizzarla con le altre (anch’esse necessarie, sia chiaro) è una fonte di ricchezza.

Dunque il lavoro non manca.

daZeroaInfinito.Com