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NarrAscoltaStorie_#25. Anticorpi Umani
Location: Roma, Via Monti Tiburtini direzione Centro, ore 9:10 circa, appena superato l’ospedale Sandro Pertini.
In cuffia da Radio Deejay è da poco passato il notiziario con il riepilogo della situazione covid e altre notizie.
La signora Ines ha fatto carburante poco più avanti. Nella sua folta chioma bianca e soffice riprende la strada con un senso di meraviglia ed un sentimento che al tempo stesso le sussurra di essere prudente.
Proprio di fronte all’ospedale Pertini il semaforo è Rosso, io ed altri motociclisti zigzaghiamo per conquistare la pole position mentre in cuffia ascolto il volo del mattino con Fabio Volo che spara sequenze di cavolate – e non – in modo simpatico e piacevole da ascoltare.
Al semaforo ci si osserva sempre. Io oggi ho dimenticato a casa la mascherina, ho giù la visiera per non dare troppo nell’occhio. Ne ho altre in ufficio e per il momento ancora non ho capito se c’è obbligo di indossarla o meno.
La signora Ines tiene la destra in modo stretto e va piano, qualcosa non gli quadra c’è troppa calma e poi quella strada non la ricordava. Si guarda a destra e sinistra ma non trova un punto di riferimento.
Semaforo Verde e si parte tutti, si guizza, si sorpassa si salgono i rapporti e poi…… Alt…fermi tutti. Ma cosa c’è?
L’utilitaria bordoeaux cammina in modo strano, lentissima, e poi ha una forma strana, si percepisce da sotto i caschi che l’auto è in imbarazzo.
Eh…si proprio in imbarazzo.
La signora Ines impreca: Santo Dio ma dove mi trovo! Oddio povera me cosa ho fatto…sono contromano!!!
Tutte le moto ci schieriamo. Anticorpi umani a proteggere il sistema e le persone dal virus della distrazione, dei troppi anni o forse delle tante confusioni di questo tempo maledetto.
Schierato avanti alle macchine strombazzanti, con le mani a indicare a tutti di fermarsi muoviamo lentamente verso la signora Ines che prontamente fa una manovra ad “U” e ma salutandoci tutti educatamente con la mano come a ringraziare.
Noi salutiamo, uno alla mia destra impreca ma anche lui si è posto alla difensiva.
Oggi gli anticorpi umani si sono schierati ed hanno difeso, appunto, l’umano.
Tutto è andato bene.
Stia attenta signora Ines, o qualunque sia il suo nome.
La droga uccide sempre!!
Da adolescente a scuola ed in tv era un continuo parlare dei pericoli delle tossicodipendenze, non so se ne parlavano bene o male. A me fregava poco quello che dicevano, il tema sentivo che non mi interessava direttamente pur conoscendolo. Non so se quelle parole, quel tanto dire anche negli incontri a scuola abbiano poi davvero scoraggiato qualcuno dall’infognarsi in questa esperienza, spero abbiamo avuto più successo di quanto io ne percepisca. Bisognava informare, si diceva, e soprattutto bisognava conoscere i rischi delle droghe. Era un modo per scardinare il mito su cui invece simili sostanze avevano invece fondato gran parte del loro successo amplificato anche da molti artisti che, come i loro fans, hanno conosciuto il dramma.
La droga non ha smesso di uccidere, io la vedo meno in giro ma non perché non gira più quanto piuttosto perché i miei giri e le mie abitudini sono cambiati e il tempo che trascorro in strada ed in giro è di meno e comunque diverso rispetto a tanti anni fa.
Prima dell’estate scelgo un libro a caso, scelgo Nicolò Ammanniti e lo porto con me per tutta l’estate fino a l’altra quando metto in pausa i miei studi perchè avevo bisogno di leggere “altro”. Così decido di iniziare a leggerlo e subito vengo catturato dalla storia di Lorenzo e vado avanti, voracemente. Lungo il racconto sono tante le emozioni che sento dentro, contrastanti a volte, e comunque a sovrastare su tutte è la speranza che tutto si risolve bene. Alla fine del libro il mio pensiero è occupato da questa riflessione:”La droga uccide ancora, non è lei che è scomparsa ma solo sono io che la vedo meno in giro ma solo perché io sono meno in giro”.
Scrivo quindi mentre ho ancora calde le immagini e sento ancora l’odore delle pagine. Scrivo per non lasciare il silenzio sul tema e per amplificare e rilanciare anche dal mio piccolo spazio il messaggio che che come la mafia anche la droga e una montagna di merda e va conosciuta, raccontata per evitare che sotto traccia essa non possa alimentarsi di silenzio e disattenzione…prendersi la vita.
Consiglio la lettura, bel libro scritto bene…a me è piaciuto. Un racconto profondo di incontro tra autenticità e nostre parti che teniamo nascose in cantina e che hanno tanto desiderio di raccontarsi e raccontare, incontrare e trasformare.
A star Is Born di Bradley Cooper
Siamo stati all’Isola del Cinema di Roma, lo scorso sabato. Ogni anno in questo periodo andiamo a godere della magia del cinema all’aperto, vedere un film all’aperto e con tante stelle sulla capoccia.
Quest’anno alla prima uscita in programma c’era ” A Star is Born” di Bradley Cooper.
All’aperto capita di stare con la testa sospesa tra le immagini, la musica e le stelle… ogni tanto poi tra le tante stelle si vede il luccichio delle luci degli aerei e tutto diviene ancor più bello.
Non conoscevo il film, ne avevo sentito parlare ma non vi ho prestato attenzione, ero distratto.
Ora che l’ho visto: “Che botta pero!”
Non racconterò la trama (la descrive bene wikipedia). In termini antropologici e come cinematerapeuta propongo di vedere i personaggi come tante parti di ognuno di noi. Nel personaggio maschile possiamo vedere ben rappresentata la distruttivita’.
Nel nostro cammino di crescita tante parti devono morire, parti a cui dobbiamo togliere alimento. Il mito del giovane, bello e dannato è trasversale al tempo di ogni epoca umana ma ORA siamo anche in un era storica particolare in cui le consapevolezze sono diffuse e condivise e questo è un bene. La consapevolezza è il faro che assiste la nostra navigazione e insieme alla saggezza – che abbiamo e va risvegliata e alimentata – ci fanno vedere quanto è importante seminare e fortificare la capacità di saper scegliere e armonizzare le nostre tante istanze indirizzandoci verso ciò che alimenta il nostro progetto e i nostri talenti invece che l’opposto.
È un bel film, lo dicono in tanti e sono d’accordo con loro. Crudo nel finale ma che voglio vedere in chiave simbolica a partire proprio da quell’applauso che non è scoccato fragoroso nel finale. Tutti eravamo affranti da in dolore pazzesco da un senso di rabbia e si sfiducia… io avrei dato un finale diverso perché amo sempre il lieto fine😍.
Una persona vicina a me camminandomi di fianco sottolineava con i suo amici che nel film ha visto come all’emergere della stella di Ally (Lady Gaga, bravissima aggiungo) gradualmente si percepiva la chiusura e il declino del protagonista maschile. Lento ed inesorabile il Lui del film faceva i conti con la distruttività storica allevata e coltivata per tanto … troppo tempo e “sordo” ai tanti inviti a smetterla!
Per non abortire noi ed i nostri progetti ci sono delle parti che devono morire c’è poco da fare e da dire, sono le ns parti distruttive – distruttive.
Il dolore ha tanti modi per essere vissuto, il protagonista ce ne fa vedere uno attraverso il ricorso all’alcool e alle droghe per non sentire per sballarsi a pezza. Il dolore ci dice la cosmo art può essere anche usato come propulsore della nostra crescita.
Quando lo contattiamo come cosmoartisti noi ne catturiamo il messaggio di trasformazione e ci lavoriamo.
Sotto un cielo di stelle bellissime insieme con la mia compagna di vita e nostra figlia ho visto un bel film, mi sono emozionato e ho provato un grande dolore. Scrivo propri per non renderlo sordo e inutile. Scrivo per lavorare sul dolore a partire dal riconoscere ancora come esso è un aspetto della vita e va armonizzato, come ha fatto Ally, con le cose belle e positive, le opportunità che la vita ci offre di poter crescere. Come fare? Beh iniziamo a lavorare sull’amore per noi. Riconosciamo che ci amiamo quando facciamo cose e decidiamo cose che ci fanno crescere. Facile no?! Ora cerchiamole nella nostra vita. Ce ne sono tante, ce ne sono poche. Ok anche se non non le troviamo, a maggior ragione, lavoriamo a liberare la nostra capacità di amarci e di amare dagli ostacoli che da qualche parte rendono difficile il nostro cammino.
Giardinieri dell’Anima nostra e artisti della vita.
Responsabilità e Felicità🌻
(…) Se la responsabilità non è sostenuta da un autentico riconoscimento del proprio valore, potrebbe non essere sufficiente per realizzare la propria vita ed essere felici.”
Passaggio dalla chiave di lettura del 39° Seminario di Cinematerapia che si tiene oggi pressio Istituto Solaris di Roma.
Buon fine settimana amici del blog🌈
Photo of the day
Io ci sono sempre, dice il Sole. Grazie Sole❤
Ciao Natale…e grazie Vita
Dura Elliot vero? Eh caro mio, il Natale è tosto. Oggi approfittiamo per togliere l’albero che nell’ultimo mese hai assalito a più riprese godendo come un riccio a giocare con le palle quando noi eravamo fuori casa😣😣 e tante ne hai rotte…😂😂😂tante proprio.
Primo natale di Elliot con noi, e nostro con lui. Come lui anch’io sono un po’ affaticato ed è stato un periodo molto intenso di emozioni. Oggi voglio fare una sintesi e voglio dire e dirmi che ho fatto del mio meglio per star bene ed essere felice per me e per la mia famiglia…ho faticato perché per essere felici ci vuole tanto lavoro di spirito, di amore continuo, di decisione e di libertà da conquistare ogni giornone consolidare con nuove decisioni e ancora tanto amore e poi ancora…ancora…e ancora. Sono soddisfatto di come è andata, mi perdono per gli errori che ho fatto. Quest’anno più di altri ho sentito il movimento intestinale dei sensi di colpa. Chi ha i parenti e la famiglia di origine lontana sa quanto ci si sente un pochino dilaniati. Che fare? Stare a casa? Andare? Faccio bene? Faccio male? Eccccheeeepppalllleeee!!!! Insomma con questi elementi un giro mi riconosco di aver fatto un buon lavoro insieme alla mia compagna e Emma. Noi continuiamo nel solco di una tradizione nostra che si nutre ogni anno di amore e conferme progettuali…e combattiamo i sensi di colpa. Quindi caro mio Elliot anche tu hai fatto tanto, buon riposo.
Breve Ode al Sole
Il cielo è sempre blu sopra le nuvole ed il sole è sempre presente, costantemente protettivo e luminoso, guida saggia…Padre. Io ti vedo, ti riconosco e ti sono grato.
Immagine dopo la Tempesta
Buona visione del Sole
In attesa che passi questa allerta meteo pubblico un video che ho girato un pò di tempo fa, un tramonto di fine estate.
Attendo e…
…che aspetto una persona
…che nell’attesa come quasi ogni contemporaneo gioco con il telefono
…che scopro che posso girare un video solo pronunciando “registra” oppure scattare una foto pronunciando “cattura”
…che penso Oddio sono un vecchio bacucco
…che ripenso che da un anno e mezzo con il nuovo cellulare non ho mai cambiato ne lo sfonfo ne la suoneria😂😂😂
…che non ho tanta curiosità sulle impostazioni ed i particolari😎😎
…che l’utilizzo mi interessa più del come si presenta
…che tanti anni fa tutto ciò non sarebbe accaduto 😣😣
…che mi va bene anche così
…che l’attesa è quasi finita
…che dalla fermata metro Monti Tiburtini esce tanta gente
…che la persona sta arrivando
…che…beh…ciao…vado😁😁
Suoni e Luci
Suoni e Luci dalla Roma serale metropolitana e dal giorno caldo inondato luce, sole e canto di cicale.
Lo scorso we sono stato sul gargano e che in quell’occasione ho giratò un pò di video e vi avevo detto che stavo lavorando ad un montaggio, eccolo. In questo periodo sto studiando un programma di video editing si chiama HitFilm Express , un programma gratuito per chi volesse scaricarlo. Sento che con i video ho margini interessanti di divertimento e di comunicazione, seguo il flusso. Sotto vi presento il mio video n 1, un mix tra quella giornata di sole e di suoni ed una sera a Roma in giro con Elliot. Ditemi se vi piace, i suoni sono tutti in presa diretta. Buona visione
Open Day_Scuola di Counseling_Istituto Solaris_Roma Sabato 7 Luglio
Sabato 7 Luglio h 10:00 – La scuola di Counseling dell’Istituto Solaris si apre a tutti i curiosi e interessati alla disciplina del Counseling. Io vi invito e dal mio piccolo spazio in rete voglio rilanciare l’evento, i vi invito sia che il tema vi interessi per obiettivo professionale sia che vi iteressi per la vostra crescita personale e anche solo perchè siete curiosi e volete saperne di più. Io ci sarò e insieme con tanti colleghi vi accoglieremo e vi condurremo a farvi conoscere la nostra originale metodologia e le tante attività che compongono la nostra importante e ricca offerta formativa. Puoi prenotarti, contattando telefonicamente la Segreteria al numero 0639741817, oppure compilando il Modulo sul sito www.artcounseling.org e ricevendo gratuitamente il materiale informativo.
Siate curiosi e disponibili a esplorare e conoscere, prenotatevi e ci vediamo li.
Pagina Facebook Istituto Solaris: https://www.facebook.com/IstitutoSolaris/
NarraAscoltaStorie_24.
Samir lavora ogni mattina all’incrocio tra via Chiana e via salaria di Roma. Tutte le mattine è li a vendere giornali che ormai nessun più compra e a proporsi come lavavetri. Forse sono due persone diverse ed a dire il vero vi sono di fatto più Samir.
Angela dalla sua macchina con le mani aggressive sul volante e il viso tirato sugli anni va di corsa me il semaforo è ormai rosso. E Gustavo come tutte le mattine dopo mirabolanti zig zag è quasi arrivato al suo lavoro.
Samir: Posso lavare il vetro signora?
Angela: No..No, grazie.
Samir: Posso? è sporco il vetro!
Angela: (che ha il vetro molto sporco) ok, va bene grazie.
Samir: Meno male prenderò qualche spicciolo (lava con cura e forza, è felice)
Angela: Bene, ci voleva proprio. (Fruga nella borsa in cerca di monete)
Samir: Manca poco… tra poco scatta il verde…ok tolto ultima striscia di sapone, ok messo giù i tergicristalli, ok fatto…vado a riscuotere
Angela: Senti scusa ho un euro mi puoi dare il resto? io non voglio darti 1 euro ma voglio darti di meno.
Samir: Mi dispiace ma io non ho moneta.
Angela: Cacchio è scattato il semaforo verde e ora che faccio? No No, mi devi dare il resto.
Samir: (comunque sorridente) non ho signora non ho monete.
Angela: E ora che faccio? No, ridammi i soldi e vai via…vai via..E tu davanti muoviti su!! Dio che imbarazzo chi cavolo me lo doveva dire…ma che cavolo di giornata del cavolo…ma vaffanculoooo!!
Gustavo:(di lato in moto ha osservato tutto) No, Angela (pensa) non prendertela con lui e non prendertela con te. Ci deve essere una soluzione, capisco che non vuoi dare 1 euro ma ti vedo davvero molto arrabbiata e credo in questo momento tu sia in imbarazzo ed arrabbiata anche verso te stessa. Non perdere l’opportunità di fare una cosa buona. Samir forse ha bluffato ( è un fatto di strategie e tante volte gli va bene) ma ti ha offerto un servizio. Dai ho capito e purtroppo andiamo per strade diverse ma io sono sicuro che poi in giornata o forse domani mattina passerai di nuovo da questo incroci e darai a Samir quanto pensavi di voler dare. E magari vuoi vedere che mi ci trovo di nuovo anche io ad osservare la scena?
Studenti pendolari
Le mattine da quando abbiamo Elliot alle 7 lo porto fuori e vedo parti di realtà che prima non vedevo. Ragazzi che vanno alle scuole superiori ad esempio e mi ricordo del mio tempo, anch’io pendolare della stessa ora in autobus verso l’istituto tecnico commerciale. Non li invidio, sono sincero. Ogni tempo ha il suo giusto tempo per fare cose. Amo studiare ma la scuola no…sono felice che quel tempo é passato. Tranne che in qualche incubo in cui a volte mi ritrovo ai primi anni delle superiori, o di scuole medie in alcuni casi, o all’ università con tanti esami ancora da fare.
Buona giornata a tutti i pendolari, tenete duro e utilizzate questa operosità extra per riconoscere e rinforzare la consapevolezza della vostra tenacia e del vostro valore.
“City Of Stars”” dal film LA La Land
Ho visto il film sabato scorso sotto un bel cielo stellato in quella bella location che è l’isola del cinema sull’isola Tiberina a Roma. Saranno state le stelle, la compagnia delle due donne più importanti della mia vita è questo film “La la land” che non visto questo inverno…ma sta di fatto che sono quasi 7 giorni che fischietto e canto (Si fa per dire) questo motivo. Un bel film di certo e lo consiglio a tutti. Fa centro di sicuro con i temi che propone, la poesia dell’amore certamente ma anche quel tema ricorrente delle decisioni che prendiamo…e di quelle che abbiamo già preso…e i tanti “come sarebbe stato se”…Beh… chi lo sa. Io per ora vi lascio al brano con linvito a me ed a tutti di fare un sorriso di consapevolezza e accoglienza a tutta la mia/nostra storia e alle tante decisioni prese e che prenderemo…che nessuno ha la palla magica ma tutti abbiamo progetto che ci guida i cui ingredienti base sono l’amore per noi stessi, la disponibilità, l’ascolto e un mondo intero di pazienza. Sintonizzati così di sicuro siamo protagonisti…e poi mani sulla tastiera e come il protagonista ” one, Two…and one two three”…prossimo jazz nuove storie da costruire e bellezza da accrescere…che siamo unici e speciali.
daZeroainfinito.com…quasi in vacanza e con il desiderio ed il bisogno di riposare, leggere un bel libro, camminare e respirare …e fare tante foto e tanti bagni.
Io, il cellulare e un pò di storia_4
Nuovo giro, nuova corsa. Dicembre 2001, tempo di Nokia 3330. Facile da usare, carino, compatto, resistente e … funzionante. Anche io come tanti gioco a Snake, e con ottimi punteggi :-). Stavolta ho anche un uricolare, ci provo ad usarlo ma con poco successo. Quel parlare nel vuoto non mi è mai piaciuto e così bye auricolari. Io e questo telefono facciamo tanta strada insieme arriviamo fino al 2004. Tempi di cambiamenti, e che cambiamenti! Narrare tutto non posso, seguirò il ritmo del mio cuore in immagini e parole.
Fase Tagadà, dunque, tenersi forte. Come in un parto, un nuovo travaglio, tante parti in fibrillazione è momento di decisioni prese al volo. Mi accompagnano in questa fase:
- la musica dei Negrita e dei Nomadi;
- i libri di Richard Bach, in particolar modo “Biplano”;
- ho iniziato a leggere anche la Bibbia;
- “Wil Hunting, Genio Ribelle” film con Robin Williams e Matt Demon;
- Prego
Con tutti e questi elementi inizio un nuovo giro di giostra, si balla signori e nuovo giro…nuova corsa:
– Mi licenzio da due lavori, ho cose più importante da fare. Devo correre e non posso stare dietro una scrivania, dimensione “impiegato” rimandata;
– Su corso Buenos Aires entro in un posto sballoso e mi faccio un pircing, quello stesso giorno mi regalo una nuova chitarra, stavolta preamplificata, come segno concreto di amore per me che ne avevo tanto bisogno;
– Saluto Milano e Approdo a Roma, è il 4 aprile ed è una bella e calda giornata. Non ho un lavoro ma ho una bozza di progetto personale e di coppia tutto da sviluppare;
– BNL? Al colloquio del 18 dicembre c’ero. Poi mai più sentiti.
A Gennaio è arrivato l’euro. Da questo momento in Italia non passa giorno che in qualche parte del paese qualcuno non lo maledica.
Follia ci mosse, necessità o la vita? Probabilmente tutte.
Roma maggio 2002 in libreria Io: “Senta scusi posso lasciarle un mio cv?”. A fine maggio sono assunto in libreria, quella che sta nella stazione termini di Roma, settore preferito “Saggistica e Filosofia” e tra una sistemata e l’altra del banco ho letto tanti brani. Mi prendevo cura con affetto di quei libri.
In quel periodo i Nomadi erano usciti con l’album “Amore che prendi amore che dai” e tra le tante canzoni vi è questa che si chiama “Trovare Dio”; nel testo c’è anche un “Biplano”. Tempi dinamici e cambio tanti lavori dalle Assicurazioni alle Fideiussioni fino ad occuparmi in qualche modo di analisi finanziaria. Viviamo molto la città e stiamo spesso in giro … in cuffia in quel periodo i nomadi erano presentissimi, in tasca sempre il Nokia 3330. Che fossi da tempo alla ricerca era chiaro, solo che non lo sapevo ancora. Così nel 2003 decido di passare dalla possibilità ai fatti e – grazie anche alla spinta di alcuni attacchi di panico – cerco e trovo l’Istituto Solaris ed inizio un percorso formativo e di crescita personale…e poi ad un certo punto ho comprato un altro telefono (…)
daZeroaInfinito.com … che a riscrivre del tempo che è stato noto ancor di più come ogni singolo elemento era una potenzialità per me e come il mio Sè non ha tralasciato nulla di quello che avevo per indicarmi di volta in volta la scelta migliore da prendere. Non sempre è stato facile decidere, anzi quasi mai. Ma questa è stata la mia esperienza … semplicemente e ci sono molto affezzionato. Seppur narro i tempi in modo individuale io non ero mai da solo.
Io, il cellulare e un pò di storia_3
“Telit”, costo 100.000 Lire, siamo nel pieno dell’estate 2001. Acquistato per tre motivi 1) il nokia mi aveva abbandonato causa rottura; 2) aveva lo sportellino; 3) Costo abbordabile per un neolaureato in cerca di prima occupazione.
Non avevo mai avuto un telefono con lo sportellino. Mi piaceva il fatto di aprire lo sportellino per avviare la chiamata e mi dava una percezione di maggior intimità nella chiamata. Boo …fisse del 2001.
A giugno ho concluso un master a Milano. Avevo già una lunga esperienza di vita fuori casa ma quella fase storica era diversa, più complessa e piena di paure, ero diverso anche io. Ora non c’era più “Mamma Università” a dirmi chi ero e cosa dovevo fare. Come alla nascita di nuovo avrei pianto volentieri.
Dopo il master il dubbio, di nuovo: E ora che faccio? Resto a Milano o torno in Puglia? Vabbè torno a casa, mi sono detto, ora che ho anche un master tutto sarà più facile e poi tanto vale provarci comunque ( cit. da I Ministri)
A fine agosto trovo il mio Telit in una vetrina in offerta. All’inizio siamo stati bene insieme poi dopo un pò la ns relazione ha iniziato a incrinarsi. Litigavano spesso:”Si…pronto? Pronto mi senti? No…asp…mi sposto…e ora? Che cavolo ti succede!”
A fine agosto 2001 si riparte, Milano arrivo!
Settembre caldo quell’anno a Milano, i primi colloqui, cammino tanto per la città…amo camminare.
Quel primo pomeriggio su tutte le reti le immagini delle torri gemelle con tanto fumo che esce dai piani alti. Pensavo sarebbe scoppiata una guerra mondiale e che a breve sarei anche io stato interessato della cosa.
Il 29 settembre firmo il mio primo contratto. Sono strafelicissimo, un part time di 6 ore presso Assicurazioni Generali, ispettorato sinistri. Primo Stipendio …godimento!
Sono abbastanza bravo nel mio lavoro, il rapporto con i colleghi è buono, fase positiva. Amo passeggiare per le vie del centro, lavoro in Via Vittorio Pisani, compro libri e leggo tanto, mi godo la città. Frequento Emergency e collaboro come volontario ad alcuni progetti per la raccolta di fondi. In questo periodo i Negrita sono usciti con un nuovo album “Radio Zombie”, lo ascolto spesso in cuffia…ad alto volume naturamente.
Tante società ed agenzie interinali mi contattano in quel periodo per colloqui. Nei mesi precedenti avevo inviato tanti di quei CV da inondare l’intera penisola, isole incluse 🙂 .
Spesso vado a fare l’aperitivo “happy hour” sui navigli e di ritorno preferisco sempre camminare lungo las trada che poi mi porta in via Torino direzione di piazza Duomo. Ricevo una telefonata “particolare”, mi chiamano da Roma per una selezione presso Direzione Generale Banca Nazionale del Lavoro, appuntamento per il 18 Dicembre…chiaramente confermo la mia presenza.
A metà Dicembre Milano è bellissima incrociavo tante persone, il clima natalizio rendeva il tutto ancora più bello… e poi da quando sapevo che sarei andato a Roma io vivevo nel sogno che si potesse realizzare un mio trasferimento verso la capitale. A chi mi ha incrociato non sarà passato inosservato un ragazzotto che guardava lontano…e che lottava con un telefonino: “Pronto?!…Si mi sent…ti richiam…no, aspett? Si si ora ti sento…asp Noooo di nuovo spento?!”.
Finisce durante una di queste passeggiate la storia di questo telefono.
Di lato sulla strada i binari del tram…ed una panchina.
Adagio il Telit nel binario del tram ed attendo con sadico piacere e curiosità. Al passaggio del tram un pò mi fa impresssione il mio gesto omicida ma ormai è fatta.
Storia tra me e Telit definitivamente finita.
Nuove prospettive, nuove mete…e cacchio un nuovo telefonino eh
daZeroaInfinito.com …che questa fase non è stata una passeggiata, tanto è accaduto in quei mesi … è cambiato il mondo è io, ma quella è un’altra storia.
Solo Alba, Ora.
Vorrei…svegliarmi presto
avere tempo in più
Vorrei… svegliarmi piano
senza fretta
scegliere di uscire
correre nel parco
Vorrei…osservare e camminare
con il mio ruolo nel cosmo
con il mio ritmo
respirare e sudare.
Vorrei…
ah già ma io posso!
Meraviglia.
Vorrei …beh vediamo…
non faticare ecco, lo vorrei.
Vorrei …ma ho timore
che tutto questo è utopia
del mattino
ogni giorno
quando solo vorrei
non interrompere
il sogno
e il sonno.
Vorrei …mah…
ohooooo meraviglia di nuovo luce
solo alba
ora.
daZeroaInfinito.com …che quando ho bisogno di uscire presto ci stà che imprecoun pochino e mi lamento un tantino. Ma poi, meraviglia! Le luci del mattino ed il loro piacere esclusivo, il primeggiare del sole dietro i monti Est di Roma, le luci fioche della notte, il profumo dei caffè e dei cornetti caldi. Meraviglia di piacere e e penso alla bellezza, delizia per i miei occhi e cuore e fonte di sicuro di tanti sogni ancora e ancora. Ed è solo l’alba ora.
Cosmo art e Counseling_L’amore per sé
Il centro di ogni cosa buona e giusta…L’amore per sé. Che non vi è tanto da tergiversare, che tutto attorno è facile cadere preda di seduzioni che possono anche far passare per amore cose che semplicemente…Non lo sono.
daZeroaInfinito.com…Che sto pensando alle persone che hanno realizzato e realizzano questi utilissimi audio…E mi attorciglio intorno al sentimento della gratitudine. Buon Ascolto.
#NarraAscoltaStorie_18. “…viale Parioli””
L’aria di stasera parla la lingua del natale, frizzantina ma non fastidiosa; che le luci così, un po’ ovattate e zuccherose, fanno ben sperare che tutto possa andare bene.
La signora Adele per poco non passa sul ragazzetto in moto, a mezzo incrocio non gli pare di aver visto pararglisi davanti un folle pronto a rovinargli, come gli ha rovinato, l’umore. Adele ha ancora la mano lunga con palpo verso l’alto ad indicare “ma che stai a fare”.
Sergio guarda tutto e prova tenerezza per Adele ed il suo gesto inascoltato e solitario, spontaneo e reattivo anche a se stessa tanto da rimanergli in primo piano più del necessario; che il giovane è già lontano e in molti hanno già preso a spingerla dietro “e annamo su…e daje!!”.
Attimi e secondi, atomi di tempo. Adele trova il tempo per mandare un po’ tutti a quel paese e procedere oltre…verso casa, che è sera.
Sergio un attimo davvero e poi spicca in volo tra una luce e un faro che abbaglia, nella testa martellano le cose da fare e l’orologio che gira nel petto.
Michele saluta Simona e pieno di sé mentre attraversa sicuro la strada. Un atomo di ritardo e Sergio e Michele passano con le loro distrazioni tanto vicini da fare il pelo alle reciproche anime.
Nessuno si è fatto male, sarà l’aria dolce e zuccherosa del natale pensa Sergio ancora stasera a distanza di tante ore e pensa tra se …:” Scusa Michele, o qualunque sia il tuo vero nome. Meno male che non ti ho preso…Che cavolo è stato proprio un pelo.”.
daZeroaInfinito.com…prudenza sempre!
Tipi da Bioparco
Sospendo ogni tipo di giudizio in merito al tema degli animali “rinchiusi” (da cui mi sottraggo volutamente…perchè non se ne viene fuori ) e vi propongo una galleria di “Tipi da Bioparco”, di coloro che vi abitano stabilmente. Ci portiamo sempre nostra figlia, un appuntamento fisso annuale.
Munito di un nuovo obiettivo entrato a far parte del mio corredo fotografico mi sono dilettato a fotografare. Vi propongo alcuni Skatti.
daZeroaInfinito.com … 🙂