La NarraScoltaStorie di oggi è trasversale al tempo ed allo spazio. Dalla sua nascita in poi l’Odissea è opera sapienziale che trasuda utilità e suggerimenti. Tra il racconto di Omero e
la potenza della proposta interpretativa di Antonio Mercurio mi infilo io che oggi voglio narrare di uno dei messaggi in essa contenuto, la speranza. Un messaggio di speranza che narra di come anche quando sembra che non vi sia via di scampo dal casino delle Odissee quotidiane in cui ci infiliamo c’è sempre (se ci crediamo) la possibilità di venirne fuori vittoriosi. Ulisse non è solo nel suo viaggio verso casa e anche nei momenti di maggior sconforto e di impotenza, quando è fermo e piange, ci sono sempre forze in lui che sanno cosa è bene fare. Buona lettura nella mia NarrAscoltaStoria di oggi dedicata al valore dell’umiltà e della gratitudine che – se ci credi – piegano l’orgoglio. Provare per credere, e se funziona … continuare.
Direttamente dal corso “Cosa farebbe ulisse al posto mio_edizione 2014 realizzato con la Counselor Professionista D.ssa Alessandra Martorelli” ecco a voi…
Protagonisti: Ulisse, Calipso, Atena, Zeus, Mercurio, l’umiltà, l’orgoglio, la preghiera, la decisione, il coraggio, la paura, la gratitudine e naturarlemte un chiaccherone 🙂 narratore (spettinato come sempre 🙂 ).
Chiacchierone Narratore: Succede che il passaggio tra Scilla e Cariddi ha lasciato il nostro eroe solo, tutti i compagni di Ulisse sono periti tra le fauci di Scilla e inghiottiti da Cariddi. Ulisse solo sopravvive e per lungo tempo si tiene sospeso tra la vita e la morte aggrappandosi con ogni residuo di forza ai rami elastici di un’albero di fico. Dal mare, dopo che Cariddi richiude le acque sotto di lui, riaffiorano brandelli di nave. Ad un pezzo di questi si aggrappa e per giorni va alla deriva sul mare…vinto. Si risveglia tra le braccia di unan bellissima ninfa, Calipso. Bella la ninfa, seducente è la sua giovinezza e la sua freschezza. E lui, Ulisse, il Re e colui che con il suo ingegno ha espugnato Troia ora con lei giace…per anni.
(… Poi…)
Ulisse: Provo malessere e sono molto triste. Ho un dolore in cuore che ogni giorno mi porta su questi scogli. Guardo lontano, laggiù da qualche parte c’è Itaca … il mio regno, e la mia sposa e il mio unico figlio Telemaco. Piango e con le mie lacrime alimento il mare…immenso, non so che fare. Ogni giorno ripeto questo rito. Con lei, Calipso, la notte mi perdo in giochi d’amore … ma di giorno l’animo mio soffre ed ho un dolore sempre più forte, non trovo risposta e non so darmi una prospettiva di soluzione… quest’isola è un porto sicuro per le mie paure e quella donna sa come prendermi e nelle sue braccia soddisfo il mio desiderio di potenza … ho paura. Cosa devo fare di tutto questo dolore?
Calipso: Ulisse, giovane e forte re. Da qui non partirai più, io e te per sempre insieme. Io vedo il tuo dolore e vedo come ti struggi l’anima a guardare avanti…lontanto. Io ti ho salvato ed alla mia isola sei arrivato naufrago e morente. Senza di me oggi non saresti niente…un alito di vento e polvere sparsa da levante a ponente.
Atena: Ulisse, mio caro. Quanto ancora ti ostinerai a non sentimi? Pensi pure che io ti abbia abbandonato. Io ho tempo lo sai, sono immortale e posso trascorrere anche l’intera esistenza a incitarti e a spronarti a crescere, a rimetterti in piedi e risollevarti. Ulisse, caro mio. Il tempo della vita è per te non è infinito, devi darti una mossa! Sono anni che ti struggi di lacrime e rispondi passivamente ai miei inviti al cambiamento. Ulisse, testone testardo e orgoglioso. Ti inebbri tra le braccia della giovane ninfa, con lei ti avvinghi in una continua danza di complicità. Ulisse, caro mio. Mi ascolti? Lo senti il malessere che ti sta lentamente uccidendo? Ulisse taglia questo legame con la ninfa! Ulisse, caro mio…come sei incasinato, lo vedo sai? Provo per te un amore immodificabile, so che io e te insieme possiamo tanto ma ora stai pure a piangere ancora un pò…struggiti pure nel lamento, senti la tua impotenza perchè tale è quello che tu ora senti.
Ulisse – Aiuto…Aiuto
Atena – Ma ora sento che … Flebile mi giunge un alito di vita, una sussurrata e debole richiesta di “aiuto”, come preghiera. Un sussurro di preghiera può essere l’inizio di una rivoluzione. Era da tanto che aspettavo che te ne accorgessi di come ti sei combinato e che mi facessi dono di questa seppur flebile attenzione autentica e di un autentico senso di umiltà che da sola può sciogliere ed abbattere le alte mura dell’orgoglio dietro cui ti sei arroccato. Eccomi vengo a te. Tu, il Re di Itaca, il distruttore di Troia e l’uomo dalle tante astuzie e patimenti ora resta qui … fermo a piangere impotente io ho ascultato il tuo sussurro, io amplificherà la tua richiesta e la farò risplendere, porterò a mio padre Zeus il tuo sussurro di preghiera.
Zeus: Atena, figlia mia. Ulisse si è ficcato in un brutto pasticcio ed in una situazione da cui da solo sembra non riuscire a trovare una soluzione. La ninfa Calipso lo protegge e gli dona piacere, al tempo stesso lo tiene a sè e non ha nessuna intenzione di lasciarlo libero di andare. Io accolgo la sua preghiera e con te voglio anch’io aiutare Ulisse affinchè possa uscire dal vortice mortale di una complicità che ora non ha più motivo di perdurare. E’ per lui il momento di smetterla di piangere e di recidere il legame mortale. Tutti noi abbiamo bisogno di Ulisse, le nostre forze fuse con le sue possono creare una bellezza che sopravviva all’infinito. Di Ulisse, delle sue forze e delle nostre, della capacità di saper fondere gioia e dolore, amore e odio, della capacità di riattraversare in modo nuovo il mare delle esperienze dolorose per liberare da esse energie e nuovi valori … la vita ha bisogno. Dalla sua impotenza e dal suo dolore – sento nella sua preghiera – il desiderio di uscire per tornare ad essere signore della sua vita. Io invierò un mio messaggero dalla ninfa …e gli farò dono della possibilità di scegliere … la vita ha bisogno della potenza di una sua decisione … una nuova decisione da poter prendere ora. Grazie Atena e salutami quel testone si Ulisse!
Mercurio: Ninfa Calipso, Zeus mi manda da te. Lui sa che qui da anni vive Ulisse. Di lui Zeus ha in cuore che faccia ritorno ad Itaca ed alla sposa. Donagli la libertà di scegliere.
Calipso: Sia maledetto Zeus e tutto il suo seguito di Dei. Ulisse è mio e non permetterò mai che lasci questa isola. Io mi sono presa cura di lui e non Zeus quando è giunto quasi morto sulle mie coste. E ora? Mi chiede di lascairlo andare? Io posso dargli tutto e sono sicuro che lui sceglierà di rimanere con me.
Calipso ad Ulisse: Ulisse caro, Zeus in persona mi manda a dire di farti dono di corde e di legni affinchè tu possa costruirti una zattra e riprendere il mare. Ma Ulisse, prima che tu decida sappi che io sola – se tu lo vuoi – posso renderti immortale. Pensa Ulisse, con me non proverai più l’angoscia della morte e insieme con me giacerai per sempre. Penelope è ormai vecchia!
Ulisse: Calipso, mia cara. Ti sono grato per quanto hai fatto per me. Naufrago sono approdato sulle tue coste e senza il tuo aiuto e la tua protezione io sarei morto in mare. Sarei già da anni cibo per pesci e di Ulisse non se ne saprebbe più nulla. Tu Calipso hai accolto il mio cuore ed il mio corpo, con te ho rinforzato la mia carne ed il mio fisico. Con te ho goduto la notte. Ora però il mio cuore è sofferente perchè tutto questo che un tempo mi ha salvato ora inceve opprime l’anima mia che vuole volare. L’immortalità che tu mi prometti è un grande desiderio che ho in cuore. Per anni e durante tutto il tempo della mia prima storia ho cercato nell’onore delle armi e nell’astuzia i modi per affermare la mia gloria immortal e. Ma ora, ninfa bellissima, ho in cuore il desiderio del mare per navigare verso la mia terra e la mia sposa. Ho in cuore di riunirmi a lei come l’uomo nuovo che io sono diventato in tutto questo continuo naufragare sui mari della mia esistenza dentro e fuori.
Ho perso tutto quello che avevo, compagni e tesori. Mi alimenta oggi il desiderio di navigare ancora perchè la mia esistenza stessa è l’opera che io voglio creare ed è con non poca fatica che rinuncio alla tua offerta di immortalità così come è con profonda riconoscenza verso Atena e Zeus per aver continuato a credere in me offrendomi ancora – proprio ora che ero vinto e affranto nell’impotenza di questo luogo – la possibilità di scegliere … ed io scelgo di andare, che la mia sposa è certo meno bella e giovane di te ma ho un progetto in cuore da realizzare e voglio a fondere il mio cuore ed il suo. Atena posso farcela, ti riconosco e non mi sento solo. Calipso, ti sono grato per la possibilità che mi offri di costruirmi la zattera. Ora anche tu vedi chiaramente l’intendimento del mio cuore e la forza di una grande alleanza tra me e la vita intera. Sono consapevole che il viaggio che mi attende sarà ancora minaccioso e duro ma da tutto questo dolore che ho attaversato spero di farne uso saggio e prezioso. Fammi dono delle tua sincerità, Calipso, dimmi che questo non è un tranello … perchè ho tanto sofferto e non voglio cascarci ancora. Atena e Zeus ci siamo … si riparte. Nei tuoi occhi Calipso vedo che è forte il mio intendimento e tu sai che Libero ora nulla può impedire il mio salpare, delle tue indicazioni Calipso farò tesoro per non perdermi in alto mare. Fisso la meta e traccio la rotta … si parte.
Chiacchierone Narratore – Una preghierina ad esempio (ognuno come la concepisce) ed una, seppur solo sussurrata, richiesta di aiuto sono buone cose dato che ammorbiscono l’orgoglio e alleggeriscono l’animo che vuole volare … aprendo autostrade di nuove possibili soluzioni, decisioni e potenti energie spirituali.
daZeroaInfinito.com … che un sussurro di preghiera può essere l’inizio di una rivoluzione.
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