E’ stata una settimana ed un periodo molto impegnativo questo. Quando ci sentiamo sotto pressione meglio che in altri momenti possiamo – se vogliamo – osservarci ed ascoltarci con attenzione. Se prestiamo attenzione notiamo nitidamente in questi momenti come si esprimono in pensieri e parole le nostre risposte “reattive storiche” al dolore. A ciascuno le sue … a me hanno bussato la rabbia, la paura, la sfiducia e idea che poi le cose non potessero andare bene. Ho lottato con tutte le mie forze e ho cercato costantemente di modificare i miei pensieri, come un torero ho preso le corna di un nemico interiore che voleva andare per forza su una narrazione che non poteva avere un lieto fine. Ho costretto la mia mente ad un lavoro di visualizzazione positiva, ho messo a digiuno miei appetiti lamentosi e mi sono tenuto alla larga da dolorose constatazioni oggettive ( Come? In questo periodo ho avuto molte uscite economiche. Non sono mai andato a consultare il mio conto per non affliggermi oltre) . E’ capitato recentemente e lo voglio scrivere per non dimenticarlo affinchè capiti anche al prossimo dolore che dovrò trasformare, Ho scelto di sacrificato e stare alla larga dal piacere voluttuoso del lamento per non togliere energia e vitalità a qualcosaltro che ancora nemmeno conosco bene e che non so spiegare a fondo.
Esprimo gratitudine alla vita in ogni forma essa si esprima, umana e cosmica che io possa concepire, ma anche di fede, di spirito o di scienza mi interessa poco e niente … ma sono grato alla vita che reiterà e sussurra la fiducia e la speranza alle mie orecchie e narici e indica la strada per la libertà al mio cuore. Esprimo la gratitudine come qualità esistenziale da esprimere ora e da affermare ancora e ancora … che sono/siamo esseri spirituali dotati di libertà e sempre in grado di scegliere e decidere di superare i nostri determinismi storici di reiterazioni di narrazioni dolorose reattive per accrescere il nostro potere reale perche NOI POSSSIAMO – se vogliamo – scrivere fasi nuove traendo energie anche dal dolore per trasformare la nostra vita, migliorarla nel rapporto con noi stessi e con gli altri, pennellarla come opera d’arte da vivere e narrare. Grazie vita … che ho una grande trasformazione da fare…il suo nome è “fiducia”.