Attacchi di Panico. Ballata del coraggio dormiente.

Chi fa esperienza di Attacchi di Panico si difende strenuamante.
A ciascuno di noi la vita affida un ruolo speciale perché lo sa quanto coraggioso e forte è il nostro cuore.
 A ciascuno il suo tremore, dunque, e senza scappare…che non serve a niente; che chi fa questa espererienza è con essa che deve danzare…e quello che può venirne fuori può essere spettacolare,…che avete mai visto creatori con cuori dormienti? 
Tu che sperimenti gli attacchi di panico …beh tu sei un animo puro e tutto questo e’ solo un pezzo della tua storia, tu sei molto più di un momento di paura…scolpiscitelo sulla pelle…che il dono della libertà e dell’amore è una conquista d’oro puro.
 L’Altra parte della narrazione e’ che chi si trova in questa burrasca sostanzialemente “se ne frega” e si caga sotto dalla paura. Chi fa questa esperienza non va tanto a nozze con intendimenti e visioni che propongio io. Siete liberi cari appanicati ee io non voglio convincere nessuno. Questo è solo il mio piccolo spazio su un tema che anche a me ha preso tanto tempo e passione. Io racconto … tanto…a volte tremo ancora…a volte no…e creo ancora.
Alle loro teste troppo confuse e orgogliose ho poco da dire, facciano come credono se si sentono davvero in grado di continuare da soli.
Non a loro mi preme di parlare ora, che ancora sento di trovarmi di fronte ad un sacro sentimento insito nella libertà di scegliere tra odio e amore. E’ al coraggio voglio sussurrare qualcosa…e vediamo come viene.   

Ballata del coraggio dormiente
(come viene viene)

Mi rivolgo a indescrivibili destinatari
a rincuorare i cuori
di chi in piena burrasca
non trova appordo utile.
Prego verso indescrivibili figure e luoghi
che tra tempeste di dolore
si apri il varco
ad un raggio di sole
di abbracci a altro ancora.
Prego il luogo sconosciuto
ed il coraggio
che vince sulla paura
che mette a tacere venti rumorisi
che fa esplodere il sole
che fa danzare mani nere
che fa assaporare desideri puri
che faccia a faccia con il dolore sceglie sempre l’amore.

Prego guardandomi attorno
pensando al cuore di chi non sa che fare
a chi lo sa ma non lo vuole accettare
a chi non ha sempre la possibilità di rimandare ancora
a tutti auguro di avere una carta da giocare
una soluzione seppur poco chiara
… qualsiasi approdo nel mare in tempesta.

Io sono con loro
che le strategie hanno fiato corto
Io sono con loro
con i timidi
con i testardi
con i terrorizzati
annuso e mi inebbrio del fresco profumo di un campo
dopo la pioggia.
Non siete matti, è chiaro.
Non lo è nessuno.
Pazzia è perseverare
quando si sa bene che
con questo problema ci si deve
confrontare.
Follia vi salva
arte pura
decisione mista a sangue
sudore bollente
pentolame scoppiettante
magie dietro l’angolo
ancora dormienti.

Prego in manica di camicia
che nessuno
è solo.
Che nessuno può sostituirsi a voi.
Che nessuno
decide per te.
Che è bene tu lo sappia
perchè i colpi di fulmine hanno vita breve
ma un atto di vero amore
è per l’esistenza … intera.
A voi la mossa…
giocatori. Let’s game now.

daZeroaInfinito.com … speranza.

 

Attacchi di Panico: Ci sono Soluzioni”

Questo articolo è il punto 0 “zero”, lo start. Sperimentare gli ADP è disarmante, arrivano con violenza e alimentano grandi paure ed crescenti strategie di evitamento.  Il punto “zero” è il momento in cui va fermato il disagio e basta, fase fondamentale insieme al lavoro di accrescimento della consapevolezza e di esplorazione delle cause. Ci sono farmaci che funzionano, se servono usateli e basta. Ci sono percorsi di psicoterapia che aiutano, quindi non siate pirla e non fatevi fregare dall’orgoglio. Chiedete aiuto che solo i coraggiosi lo sanno fare come si deve, e voi siete coraggiosi.

I farmaci: Puo’ capitare che vi possano essere utili anche dei farmaci, nel caso rivolgetevi ad uno specialista e trovate ciò che va bene per voi. Informatevi, provateli e vedete come funzionano. Mettetevi in tasca il vostro paracadute, un aiuto nel momento del bisogno. Non mettetevi nell’ottica di vivere “con” il farmaco, non accadrà e se lo pensate è solo una “sega mentale”.

images Siate folli, umili, elastici, donatevi il meglio.

Proposta di lettura: Alcatraz “di Diego Cugia” pagina 168 (credo 🙂 ) “48 giorni all’esecuzione”.

 

Attacchi di Panico. Un messaggio chiaro “BASTA ODIO”

 Stop odio verso se stessi.

L’attacco di panico è la manifestazione visibile di una fase di una sofferenza e difficoltà nella narrazione e costruzione della nostra storia .

Quello che raccontiamo come manifestazione sintomatica è solo l’atto finale di una sequenza lunga di idee ed azioni di NON AMORE per noi, pensieri svalutanti, pensieri critici, pensieri senza speranza, pensieri di inadeguatezza, insoddisfazione ecc ecc fino a quando poi una parte di noi “saggia” dice “Eccheccavolo la vuoi finire di odiarti? Mo ci penso io a farti fermare😀”.

La nostra parte saggia chissà da quanto ci chiede di fermarci ed amarci e magari così ha trovato il modo per catturare la nostra attenzione.

Messa così gli attacchi di panico sono atti estremi di amore per noi che ci arrivano dalla nostra stessa esistenza.

Lo fa perché ognuno di noi, anche in te che leggi, c’è un progetto speciale e ognuno di noi ha un proprio scopo nella vita; il nostro SE ( la ns saggezza ed il ns progetto esistenziale) lo sa bene ed è il ns alleato per la crescita ed è tosto sapete? Si, è deciso e centrato e a noi spetta il compito di riuscire sempre più ad essere alleati e fusi con lui per non perdere la rotta.

QUINDI INTANTO STOP ODIO! CHIARO IL CONCETTO?

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Libri #4_La parola a Louise Hay

Mio fratello me ne parlo’ per la prima volta nel 1995. Pensa positivo, mi diceva. Da allora sono passati 20 anni e sono diventato grandicello eppure quei gg con mio fratello non me li dimentico. Ansie ed attacchi di panico mi rendevano l’esistenza difficile. Non è quantificabile l’aiuto di mio fratello, gli devo molto più’ dell’avermi indicato un testo e/o una serie di affermazioni. Gli devo di avermi dato speranza quando ero disperato. L’ho seguito allora, ne ho fatto tesoro.
I testi di L Hay Li consiglio a tutti, che siate nel bisogno o meno. E’ il testo da tenere aperto ed a portata di mano … Sempre.
L’ho riaperto stamattina ed e’ venuta fuori la pagina del perdono.
Lascio la parola a Louise Hay ma prima ancora un grazie di cuore a Nicola, mio fratello.

image

Con riconoscenza.

 

Attacchi di Panico: “Invito all’Amore per se e alla Libertà”

La dieta che propongo è di tipo pratico.

  • Siamo padroni nel tempo presente, sovrani.
  • Non cedere al senso di sfida .

  • Umiltà, disponibilità al perdono ed all’amore incondizionato.

Amiamo pazzamente il nuovo corso e teniamo duro… le resistenze presto svaniscono.

Iniziate da zero e continuate…all’infinito.

Breve Mes-saggio sulla libertà.

La libertà, pagala
Fatti umilte
Prendila
Prenotala subito e … ti arriveranno:
“Anticipi di mal di pancia;
paure ed angosce;
sensi di colpa (tanto quanto basta).

Tieni il tutto, stacci…non scappare;
chiedi aiuto…permettitelo!
Decidi…afferma a te stesso “Io Ri-Nasco Ora!
Paga il conto fatto di dolore sano…capovolgi l’anima…
fai capriole.

Assapora il gusto nuovo…Sapore di gioia…graduale, duratura …fresca.

Saluta con amore i vecchi “compagni” di viaggio…e vai avanti.

Crea Dipendenza…abusarne nell’uso  🙂  quotidianamente. Utile per divenire protagonisti e artisti della propria vita, tiene lontani attacchi di panico e ansia, scocciatori familiari, lavorativi e occasionali. Nessun effetto collaterale 🙂  da segnalare. A volte può dare acuti fastidi…agli altri…ma passano presto. In  caso si ripropongano i “vecchi compagni di viaggio” datevi una carezza sull’anima…stateci…fate un bel respiro…salutate e continuate. 

daZeroaInfinito.com…che il vento sarà favorevole a ciascuno ne sono sicuro.

Attacchi di Panico “Libertà…Qui e ora”

Se è successo una volta può succedere ancora, no?

La risposta esatta è, appunto, “no”.

dubbioNon deve succedere di nuovo. Ma chi fa questo tipo di esperienza non ci crede, o meglio non è disposto a fidarsi totalmente. L’ADP fa sperimentare uno tipo speciale di terrore che in modo reattivo rende la persona attenta e cauta, insicura e un pò’  diffidente. Un terrore intimo suggerisce di stare attenti e basta.

Gli esperti dicono che uno dei primi comportamenti reattivi di chi sperimenta gli ADP è l’evitamento.

Evita oggi…evita domani…dopo un pò ci si isola.  A volte ci sono i testoni che si sentono come sfidati e quindi continuano a reiterare in una situazione che li fa stare mali.

Consiglio: disinnescare il senso di sfida … ruba un sacco di energie e poi avete mai visto uno che corre la maratona senza adeguato allenamento. Sfidare io lo sento come salire sul ring con un pugile agile e preciso, tempo 10 seconti e vi/ci stende. Dunque Stop sfide.

Se state maledicendo la cattiva sorte e siete sull’incavolati, frustrati, sulla sfida e già stanchi … allora siamo alla fase 2 .

insert coinIn questa fase si mette in pausa la vita. Il tempo presente diviene uno “spazio tempo” di sola attesa e di elaborazione i strategie, insomma una continua pre – occupazione.

Ci masturbiamo il cervello con racconti e visualizzazioni del tipo ” Ok…entro…saluto questo e quello…mi siedo…iniziano a parlare…poi arriva tizio…io mi metto lì…poi arriva caio…poi io devo…poi loro vogliono…ecc”.    Nelle visualizzazioni va tutto bene fino a quando non inseriemo la variabile imprevedibile,  la prima donna e colei che ormai occupa tutte le nostre attenzioni…Nostra signora “La Paura, il panico”.  La facciamo entrare in scena…gli facciamo spazio, siamo ospitali, …lasciamo a lei il palcoscenico. E lei ( cioè noi)  fa il suo lavoro … e lo fa bene. Ci stringe all’angolo e ci colpisce. Visualizziamo la lotta… teniamo duro…respiro affannato…tremori….non manca nulla…tensione alle stelle…tilt Game Over:

 

SOLUZIONE.

ben hur_bigheSe vi trovate in un simile gioco di visualizzazioni vi conviene Fermarvi…e subito!

Riprendere in mano le redini e con forza cambiate visualizzazioni, ve ne suggerisco una.

Immaginate di essere un auriga e di dover governare un carro mosso da 4 cavalli selvatici e furiosi, uno è il cavallo del pensiero  – tira dalla sua parte … vuole sapere, prevedere, capire, essere certo di tutto e non vuole farsi fregare ecc ecc – l’altro è cavallo dell’ orgoglioso – vuole vincere a tutti i costi, uno è il vostro corpo ed un altro è il vostro voler stare bene.

Le redini le abbiamo noi e loro devono fare quello che diciamo noi dunque usiamo la forza dei rabbiosi e orgogliosi e armonizziamola con la saggezza del corpo e l’amore per noi.

Prendete le redini e stringetele con forza e agiamo continue decisioni di renderci liberi di vivere il momento presente.

Al primo cenno di scarto laterale (leggasi appena percepite che è partito il trip mentale ) tirate le redini e ricontattare la pienezza di quello che si sta facendo e vivendo.

Viviamo in un solo momento,  ora. Riprendetevi il controllo e il piacere di essere vivi e liberi “qui e ora” e dedicatevi solo a quello che state facendo…che sia i caffè…una pratica a lavoro, l’amore con il vostro partner, una passeggiata al parco ecc ecc.

Riconquistare la libertà di vivere il presente è un atto d’amore pazzesco e non c’è paura che possa oscurarla…anzi al cotrario vedrete che sono le paure a scomparire.

w-la-libertaFunzionerà, credetemi.

 

 

Attacchi di Panico. Non c’è nulla da nascondere

ImmagineEmersione”, il termine l’ho scelto pensando ai sottomarini. Non so voi ma io non ci riuscirei mai a starci dentro. Ogni volta che vedo un film di sottomarini (che invece mi piacciono molto) tutte le volte che il comandante dice: ” Emersione!”  … beh io traggo sempre un sospiro di sollievo; così allo stesso modo voglio aprire le danze con questa parola “Emersione!  Su il periscopio”.

Tratatte l’argomento, fatelo emergere e venir fuori dal dialovo tra voi e voi.   Lo so che lo si vorrebbe cancellare definitivamente, ma questo non so come si fa o almeno, io non ci sono riuscito.
Per sbolognarlo intendo dargli visibilità, non rimuovetelo. Parlane, scrivi se ti piace, è una cosa buona. Questo aiuta tanto.

Lo so che è difficile aprirsi, che poi uno pensa: “non mi prenderà per matto?”.

No tranquilli, non siete matti :-). Ma decidete voi come vi volete vedervi, per me siete degli eroi con un bel compito lavoro da fare.

Quindi 1-  dare visibilità al tema, perchè esso è carogna e nel silenzio cresce.

Credetemi, da soli vi frega.

Ultimamente riflettevo alle “situazioni tipo”. Se vi è capitato di sperimentare un attacco di panico in una situazione tipo ( a scuola, in ufficio, nel traffico, in chiesa, in una piazza piena di gente, in macchina ecc ecc ecc)  è molto probabile che quella specifica situazione per voi diventi “Alert”, ergo ogni qual volta vi si ricomporrà la vostra speciale “situazione tipo” ecco che ricomparirà la paura.  E’ una sorta di procedura standard….è come se dentro si attivino dei sensori.

Ho letto qualche anno fa che nell’antica Roma si era soliti piantare dei chiodi nel terreno nel punto preciso in cui una persona aveva avuto un malore, ad esempio un attacco epilettico (Il grande Cesare ne soffriva, dicono). Si credeva così di inchiodare in quel punto quello spirito maligno che provocava il malessere o comunque il fatto doloroso. Ci ho pensato spesso e ho pensaro a come fosse utile il segnare il punto, visibilmente, per riconoscerlo e vederlo nitidamente.

Io vi consiglio di far emergere il problema alla vostra attenzione, parlatene con qualcuno, scegliete voi chi…ma sceglietene uno!

daZeroaInfinito.com

Tsunami di Libertà

ImmaginePer valutare gli effetti di un maremoto l’uomo ha messo a punto il Pacific Tsunami Warning Center (PTWC),  è un sistema complesso di boe dislocate negli oceani ed ha la funzione di captare segnali. Dall’insieme dei segnali che capta, dalla loro elaborazione, si comprende se da un maremoto si è generato o meno uno Tsunami.

Oltre a questi ci sono anche gli tsunami esistenziali, e su questo come ci organizziamo? Ho pensato di fare un giro sul mare vasto,  ricco, complesso e misterioso vita umana, specificatamente seguendo la rotta delle situazione in cui “L’uomo ha paura e va spesso KO”.

Ci sono situazioni, persone, argomenti, pensieri, immagini (a ciascuno le sue 🙂 )  intorno alle quali si alimentano pensieri spaventosi, persecutori direi.

Ipotizzo che da ognuna di queste situazioni umane arrivano informazioni alla persona (proprio come al PTWC ), sia dalle situaioni nel presente che del passato

Prese singolarmente, tanto le situazioni umane quanto i segnali delle boe oceaniche, hanno una scarsa o limitata utilità. Isolatamente sono difficili da interpretare, comprendere. Scientificamente e umanamente si può sbrigativamente archiviare preziose informazioni  come “Fenomeni naturali imprevedibili” – gli Tsunami – e “Cose della vita, disgrazie, sfighe ecc” – le paure  e le cose umane.

Tornando al lato umano dico che SE le informazioni (esperienze) vengono valorizzate, messe in rete e collegate tra di loro, confrontate e accettate ( quando sono spiacevoli ) magari si può anche ipotizzare cosa stà succedendo giù nel profondo di noi, dove l’occhio e la razionalità da sole non arrivano a “vedere”, o non vogliono vedere.

Colleghiamo mente cuore e pancia e proviamo ad esplorare l’idea che una emozione di paura circostanziata forse non si è generata solo per un “fatto in sè” ( ad esempio un esame universitario, un colloqui di lavoro, andare incontro alla persona amata …ecc ecc), quanto piuttosto da un movimento tellurico esistenziale avvenuto più giù nel profondo del nostro animo. Insomma che l’evento in se possa essere solo il “visibile” di un motivo di fondo che non conosciamo o che non siamo ancora forti da riconoscercelo.

Ad esempio?

Due sono le grandi forze che governano le azioni umane, l’Amore e l’Odio. Di qualità uguale ( atti d libertà)  ma di segno opposto.

Se arrivano segnali di paura possiamo ipotizzare che c’è stato un movimento di forze di segno negativo.

Proposta di verifica. Mettete insieme un paio di situazioni, pensieri, luoghi e persone che vi mettono KO 😦 organizzate i dati. Provate a fare un ponte storico temporale tra momento presente e altre situazioni del passato similari  ( se ci sono state ) e vedete se è possibile ipotizzare che la cosa ha semplicemente una “ripetizione”.

Se i dati confermanoche c’è effettivamente una ripetizione che facciamo?

Beh, niente e tutto. Possiamo anche fermarci qui. Oppure possiamo vedere oltre.

Se vogliamo vedere oltre allora ipotizziamo che in qualche modo ed in qualche momento dentro di noi si è creata una grande falla/frattura tra noi e la capacità di amarci. Da quella falla è scaturito un noioso, obsoleto, automatico e ripetitivo Mantra che recita pressappoco così: “Tu non puoi…Tu non devi…Tu non sei capace…non ce la farai ecc ecc” :-(.

ImmagineVi dico che se vi ritrovate nella descrizione potete intanto essere felici. Si … perchè quella scoperta può essere un vero  tesssssoro. Dipende di nuovo da noi che valore dargli.

Le cose cambiano sapete? In meglio o in peggio cambiano, dipende da noi. Non vedete all’orizzonte spuntare la parola LIBERTA‘.

Ora ci può stare di pensare: “E dove cakkio stanno la Libertà e la felicità se veniamo messi KO?”

La libertà la individuo nella possibilità di poter scegliere. Quando sentiamo un segnale negativo possiamo agire (se lo vogliamo) una decisione positiva di compensazione.

oscarLa libertà è il potere di scegliere di mettere in campo energia  sana, nuova, creativa e costruttiva. All’inizio sarà un casino, ma gradualmente la cosa sarà sempre più immediata e i risultati arriveranno, ci prenderete gusto e vi piacerà… ve lo garantisco.

Noi siamo potenzialità. Da potenzialità ad attuazione c’è da fare un pò di strada, ci vuole lavoro e sudore, muscoli e anima.

Ma se avete disseminato boe esistenziali lungo la vostra vita – e state pure leggendo questo lungo articolo 🙂 – di sicuro siete coraggiosi e tenaci.  Abbiamo il potere di scegliere e creare la vita che desideriamo giorno per giorno, nuova decisione dopo nuova decisione…da zero all’infinito :-).

Sono prossime le vacanze, sono prossimi gli esami di maturità, sono prossime un sacco di cose. Occhio al pannello di controllo, controllare i sensori e forza con e le decisioni nuove e positive. Yes We Can!

daZeroaInfinito.com 🙂

Attacchi da Panico. Dal Blackout all’Amore

terremoto“(…)…E poi tutto si è fatto confuso ed ho iniziato a sentire un crescente melessere, ho avuto paura di morire”.

A molti capitano dei blackout, meglio noti come attacchi di panico. Ormai sono di moda.

Chi ne fa la conoscenza non la scorda più, è come il primo bacio 🙂 … stessi tremori, solo di segno opposto.

Con chi ero, dove stavo, cosa facevo e cosa dicevo… tutto viene registrato come in una istantanea che si imprime a fuoco sull’anima. E’ il battesimo del fuoco. Poi si va alla ricerca di una soluzione, qualsiasi purchè risponda a questi 2 punti: 1) che sia veloce 2) che funzioni.

All’inizio della ricerca si cerca di tenere un certo distacco dalla complessità, percepita, del problema. Si perchè è un problema, e lo sappiamo bene… ma facciamo finta che non sia e cerchiamo soluzioni che giustifichino l’origine, diciamo, fisiologica della cosa. Ci può stare che perp farci coraggio assumiamo specie di spocchioso atteggiamento di superiorità del tipo: “Dottore delle sue chiacchiere non mi frega niente, mi dia una soluzione e pure subito…che ho cose importanti da fare :-)”.

Molti sia medici che non dicono:” Ma non è niente, fregatene…non ci pensare più”…e altre cavolate su questo tono.

Ma chi è stato a battesimo sa che non è vero che “non è niente”.

E’ un fatto importante invece!

Notizie positive: Le soluzioni ci sono, ci sono farmaci che ti tolgono il problema e… bye bye e ci sono soluzioni psicoterapeutiche.  La prima è veloce, la seconda prende naturalmente più tempo.

Io credo che a molti la soluzione sbrigativa interessa poco, forse all’inizio può andare bene per tamponare l’emergenza…poi cresce il desiderio di capirci qualcosa. Ognuno percepisce che il “suo” blackout ha in se un messaggio… e vuole capire…indagare.  Si inizia a cercare da soli, e spesso ci si incasina. Ma questo è solo un mio pensiero, forse molti hanno risolto il problema con l’uso dei farmaci e semplicemente se ne fergano del contenuto di un simile disagio. Di queste esperienze non so dire tanto,  io facci parte di quelli che con i farmaco non hanno feeling.

Consiglio pratico:Da soli è dura, consiglio di farsi aiutare e di non farsi fregare dalla presunzione e dall’orgoglio. Fatevi aiutare, non è il momento di fare gli eroi.

Dopo un pò si è già esperti, avete letto libri e cercato soluzioni in rete. E le descrizioni sul “cosa succede” sono tutte fatte molto bene, avete notato? Insomma chi ha esperienza sà descriverla, insomma la cosa lascia il segno.

Una volta che avete capito che è un problema ci può stare di approdare ad una domanda tipo: “Perchè cavolo è successo proprio a me!”

Rabbia legittima, e tutto il resto. Ma dopo un pò dovete distaccarvene sapete? Si perchè vi distrae e non aiuta, in essa spesso si arrocca la pretesa e l’orgoglio e questi elementi fanno perdere tempo e non risolvono un bel niente, lo come dice pure Vasco Rossi: ” Corri e fottitene dell’orgoglio, ne ha rovinati più lui che il petrolio!”.

Essere arrabbiati non è una colpa, sia chiaro. Stateci pure un pò ok… ma poi indirizzate la prua verso la meta.

Io consiglio di iniziare a fare delle ipotesi e magari trovare quella che più parla al vostro cuore.

Io ho la mia ipotesi pazza ... passatemela: “L’attacco di panico è un atto di supremo amore per se“.

Nel blackout c’è un messaggio che arriva – in modo doloroso – dal nostro corpo e da tutta la nostra vita. Probabilmente da tempo qualcosa dentro di noi (ognuno la intenda come vuole e gli dia il nome che vuole – anima, Sè, amore, vita ecc ecc -),  cercava un canale di comunicazione per dirci che eravamo fuori strada. Chissà quante volte uil nostro corpo ha lanciato messaggi ma noi non abbiamo ascoltato, chissà che forse forse ha trovato – solo in questo modo – la strada per catturare la nostra attenzione.

Sul piano narrativo ci può stare.

Forse ci eravamo infilati in una situazione rischiosa, di abitudini e di stili di vita che mettevano a rischio la realizzazzione di noi stessi.  E’ un idea, un ipotesi, come tante. Ma se fosse vera? Beh allora non sarebbe solo un gioco di parole chiamarli Att(r)acchi da Panico. Ed attracchi a cosa?  Intanto all’isola della consapevolezza che dobbiamo volerci più bene e prenderci maggiornante cura di noi, sia nel fisico che nell’anima ( Amarsi ).

atolloSono convinto che per molti è stato un punto Zero e sono convinto che molti si sono messi a lavorare/ e stanno lavorando per decodificare il proprio messaggio.

A tutti gli appanicati auguro di decodificare il proprio messaggio, metterlo sul trono della propria esistenza e non farlo scendere più. Non è una passeggiata, ma chi ha fatto questa esperienza ha dentro oltre ad un grande terrore anche un grande coraggio e tanto amore da usare al meglio.

daZeroaInfinito.

PS: Se passare da qui non mancate di salutarmi e magari raccontare del vostro blackout, del vostro viaggio, del messaggio che vi avete scorto dentro, delle paure e del coraggio, del vostro att(r)acco da panico.

PPS: Lo so che la parola Amore appare una smielata e a molti fa venire l’orticaria per eccesso di sdolcineria … beh non avete alternative tocca che vi adattate, se volete guarire ( perchè di questo si tratta) dovete lavorare molto sul cuore e imparare l’arte di amare, in primis se stessi.

Scrivetemi a:  approdo@dazeroainfinito.com

non fate i pirla 🙂