
Claude Robert Eatherly (stato del Texas, 2 ottobre 1918 – Houston, 1 luglio 1978). Uno dei protagonisti del bombardamento di Hiroshima.
Vennero scelti i migliori piloti e i migliori equipaggi, lui era uno di quelli. A 24 anni era già maggiore, abbattendo 33 aerei nemici si guadagna due medaglie, fra cui la ” Dinstinguished Flying Cross “, la decorazione più alta per piloti vivi.
Eatherly era il comandante del B-29 incaricato di verificare se le condizioni meteorologiche permettevano il rilascio della bomba, la visibilità doveva essere ottimale. Il suo aereo, battezzato Straight Flush (scala reale), parte alle 1:37 dalla base di Tinian, un’ora prima del più famoso B-29 Enola Gay. Volò sulla città per 15 minuti, durante i quali il vento spazzò via le nuvole. Le condizioni gli parvero ideali e trasmise quindi il seguente messaggio in codice all'”Enola Gay“: (…) Su Hiroshima sereno, con visibilità dieci miglia sulla quota di tredicimila piedi”. La scelta era fatta. Rimase terrorizzato dall’esplosione e vide sparire Hiroshima dentro una nube gialla. Solo al suo ritorno alla base di Tinian seppe della devastazione e della grande perdita di vite umane causate dallo scoppio.
Decorato come gli altri, ma alla fine della seconda Guerra mondiale chiese di essere congedato. Lo stato americano gli offrì 237 dollari di pensione, lui dispose che venissero devoluti alle vedove dei caduti di guerra.
Era cambiato, era nervoso, magro e irascibile. Di notte iniziò ad avere incubi, svegliandosi di soprassalto e gridando “Gettatevi, gettatevi: arriva la nuvola gialla!”. Nel 1950 tenta il suicidio a New Orleans, si lasciò convincere a farsi ricoverare nell’ospedale psichiatrico di Waco, dove trascorse sei settimane. Dopo alcuni piccoli crimini tentò nuovamente il suicidio, recidendosi le vene di un polso. Nuovo ricovero a Waco e massiccia cura a base di insulina per la rimozione dei ricordi che lo ossessionavano. La moglie, esasperata dai suoi comportamenti, chiese e ottenne il divorzio insieme con l’interdizione di Eatherly a incontrare i loro figli, sentenza che l’ex aviatore accettò. Seguì, negli anni posteriori, un’interminabile successione di piccoli reati, finte rapine, assalti a uffici postali, processi e trattamenti psichiatrici. Nulla poteva restituire Eatherly alla vita sociale. I suoi occhi erano spalancati su un orrore insopportabile.
La corrispondenza con Günther Anders
Nella primavera del 1959, il filosofo tedesco Günther Anders venne a conoscenza del caso Eatherly e pose inizio a un rapporto epistolare con l’aviatore, ricoverato a Waco, per aiutarlo ad uscire da quella condizione. I contatti divennero più intensi con il tempo e i due si incontrarono qualche anno dopo. Anders suggerì all’ex pilota di scrivere una lettera di scuse in cui descriveva il suo dolore, il suo rimorso e la sua vita dopo quella ricognizione. I superstiti di quell’inferno gli risposero che in fondo lui era solo un’ennesima vittima di Hiroshima. L’ex pilota si sentì più sollevato dopo essersi riappacificato con Hiroshima e visse meglio fino alla sua morte. (Testo liberamente ispirato alla fonte Wikipidia).
A lui è dedicata la canzone dei Nomadi “Il Pilota di Hiroshima”, ed a cantarla “live” è Augusto Daolio
2 risposte a "Claude Eatherly, il pilota di Hiroshima 69 Anni fa."