Attacchi di Panico: Ci sono Soluzioni”

Questo articolo è il punto 0 “zero”, lo start. Sperimentare gli ADP è disarmante, arrivano con violenza e alimentano grandi paure ed crescenti strategie di evitamento.  Il punto “zero” è il momento in cui va fermato il disagio e basta, fase fondamentale insieme al lavoro di accrescimento della consapevolezza e di esplorazione delle cause. Ci sono farmaci che funzionano, se servono usateli e basta. Ci sono percorsi di psicoterapia che aiutano, quindi non siate pirla e non fatevi fregare dall’orgoglio. Chiedete aiuto che solo i coraggiosi lo sanno fare come si deve, e voi siete coraggiosi.

I farmaci: Puo’ capitare che vi possano essere utili anche dei farmaci, nel caso rivolgetevi ad uno specialista e trovate ciò che va bene per voi. Informatevi, provateli e vedete come funzionano. Mettetevi in tasca il vostro paracadute, un aiuto nel momento del bisogno. Non mettetevi nell’ottica di vivere “con” il farmaco, non accadrà e se lo pensate è solo una “sega mentale”.

images Siate folli, umili, elastici, donatevi il meglio.

Proposta di lettura: Alcatraz “di Diego Cugia” pagina 168 (credo 🙂 ) “48 giorni all’esecuzione”.

 

11 risposte a "Attacchi di Panico: Ci sono Soluzioni”"

  1. Secondo me esistono varie linee raggruppabili tutto sommato in tre tipi.
    Se si va oltre la normalità e la pacatezza di affrontare la vita e situazioni più o meno stressanti, sentendosi in un baratro lo si deve a tre fattori scatenati talvolta sono chimici, e intendo sostanze prese consapevolmente o somministrate da qualcun altro, e questo dovrebbe essere il primo fattore sbarellante.
    Poi esiste la sensibilità personale e una sorta di cumulo di emozioni che sfocia in un patatrak emotivo, equesto è a mio avviso il vero attacco naturale.
    Poi esiste quello che chiamo open mind con o senza sostanze, una sorta di veggenza, una apertura della mente che può avvenire anche facendo bene yoga o meditazione, magari non si sa gestire la situazione ma nei pronto soccorso hanno una piacevole sacca gialla e con due gocce si chiudono tutt le porte della percezione lasciate incautamente aperte.
    Mia zia per evitare qualsiasi dubbio non accettava mai acqua e cibo credo abbia mangiato al ristorante solo quando si è sposato il figlio.
    Mi spiace molto se ti sono capitati attacchi di panico, uno solo può uccidere, figuriamoci più d uno. Passa una buona serata tranquilla.
    Sono Elena se mi vuoi ci sono.

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    1. Ciao Elena e grazie per il passaggio ed il commento articolato che arricchisce indubbiamente questo spazio tematico.
      Conosco il tema e come ho scritto io ci vedo in questi “disagi” dei messaggi appunto attraverso il quale il nostro corpo ci dice che non siamo in armonia con la nostra essenza e identità più autentica, o magari ci approcciamo ad una situazione in modo disarmonico. In questo senso tali disagi sono opportunità per approdare a nuove consapevolezze di noi ed a un più consolidato rapporto d’amore con noi stessi e con la vita. C’è da lavorare, tuttavia, ma il messaggio che io voglio rinnovare anche grazie al tuo commento è che dagli attacchi di panico si guarisce e partendo da essi si fanno balzi di crescita davvero speciali. ti auguro una luminosa giornata😊

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      1. Scusa la mia incursione a volte mi faccio prendere la mano e scivo scrivo seguendo una mia opinione, di sicuro è un argomento delicato, vivo in un paese dove spesso i giovani si fanno prendere dal panico, dalla paura del domani e si buttano dal balcone. E tutti a dire ma perché non si è fatto aiutare, perché non ne ha parlato. Ho una casa molto carina e larga per me, desidero utilizzare alcuni degli spazi per pubblica utilità, in America ci pensano tanti, se un giorno fonderò qualcosa spero che sia di aiuto, a chi delle teorie e ipotesi non se ne fa molto. Un solo piccolo consiglio, tieniti lontano dai farmaci e se già li usi riducili al minimo, un abbraccio.

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        1. Elena tranquilla, puoi esprimere liberamente la tua opinione nel mio blog. Sui farmaci non do indicazioni, come ho scritto, ci sono e possono essere di aiuto a chi si trova in difficoltà ma il lavoro che sento prezioso, ripeto, è quello da fare per crescere a partite dalla consapevolezza che in questo tipo di disagio c’è un messaggio del nostro Sè al cambiamento per essere sempre più capaci di amarci e sviluppare i nostri tanti talenti. Non ho inteso laDi che si tratta. storia della casa?🤔 Di che si tratta.

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          1. La casa è il luogo dove devo far sorgere un attività, ma essendo stata per un lungo periodo in America dove si crea con una facilità assoluta, ho da sempre l idea di star bene dove mi trovo bene. Per cui se riuscissi a unire una sorta di sala da tè, con la ricerca interiore, un teatrino di corte dov’è le persone possano sentirsi accolte presentare i loro libri, la loro musica i loro quadri, mettere in scena a uno spettacolo.
            E poi attivare un gruppo che crea un sodalizio, un po come gli alcolisti anonimi, sto seguendo in questo periodo una sit com che si chiama Mom alle 16 su Italia 1 ovviamente te la cito solo per farti capire il messaggio che passa.
            Se ci si sente soli lo si è davvero, in gruppo invece le cose si possono affrontare diversamente.
            Ovviamente mi risponderai ma sarebbe bello, solo che viviamo distanti, credo anche tanto nel web e nella possibilità di comunicazione che crea, tira fuori idee mettile in ballo e balleranno.
            Che dici ?

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                1. Certo. Ma come hai letto questo spazio nel mio blog é di condivisione esperenziale per cui anche a te faccio l’invito – se lo desideri – di raccontare una tua esperienza sul tema. Intanto buona luminosa giornata😀

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                  1. Sto per mettere in pubblicazione un libro che ho curato, dopo l uscita ne parlerò approfonditamente e scriverò sunti dei capitoli, sull’argomento panico c’è molto, nel capitolo finale, ma è più una percezione open mind diciamo che tutti dovrebbero avere in casa un kit primo soccorso, la cosa più strabiliante è che i soccorritori non sanno cosa fare in loco. Tu potresti dirmi il contrario, ma diciamo che rendere noti i farmaci di primo soccorso, ed evitare di trasportare la persona fino al primo pronto soccorso quindi spegnere i sintomi in loco sarebbe molto meglio. Se l attacco di panico prende una persona già debilitata credo possa essere mortale. Sono troppo catastrofica ? Scusami se te lo chiedo ma hai avuto un incidente in cui hai perso molto sangue ?

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