Correvano gli anni 2014 e 2015…e 2016. Verso le mie 50 candeline, un viaggio nel tempo in musica e eventi

1972 al 2023 verso i miei 50 anni, ogni giorno un anno da ripercorrere in musica e negli eventi di quell’anno

Non c’è due senza tre, ovvero dopo i post per 2 anni arriva quello di 3 anni. Il weekend appena trascorso è stato per me un pieno di attività legate alla mia progettualità con l’Istituto Solaris, due giorni di formazione e due giorni di stimoli belli e di crescite. Quindi caro il mio blog, cari miliardi di lettori😁😁 e caro progetto siate accoglienti e non me ne vogliate a male…ero totalmente impegnato altrove. Quindi vado per 3 anni in un post, impegnativo, e spero di saper essere sintetico al punto giusto. Prendo fiato quindi e chiudo gli occhi per far salire alla memoria e all’area delle emozioni questi tre anni. 41-42 e 43 anni…come sono andati? E che cosa ho fatto di bello…o di brutto?

In questi anni sempre più lavoro a crescere in una nuova identità professionale. Anni impegnativi in senso fisico ed anche progettuale. Collaboro con società che offrono prodotti assicurativi e finanziari e trovo, il mondo del lavoro, sempre molto stimolante perché è per me come un laboratorio in cui tante mie parti emergono e dalle relazioni con colleghi e con l’azienda traggo preziosi, e non sempre facili, stimoli ad evolvere.

Il 2014 … rullo di tamburi… nasce il mio blogggggg…Yeeeee.  Statisctiche alla mano da quando è nato il mio blog ha avuto 40.749 Visualizzazioni (grazie), 22.922 visitatori (grazieee), 2.774 commenti ( wow grazissimo), il sito è seguito da 560 altri blog…ancora grazie a tutti. In questi anni ho scritto molti articoli, molti li ho poi tolti perché non mi piacevano più, al momento sono 722 (bravo a meeee). Dai sono contento, voglio bene a questo spazio e mi piace prendermene cura.

In questo anno insieme con una mia collega mettiamo in piedi e realizziamo un ciclo di eventi che si ispira al mito di Ulisse così come ce lo propone Antonio Mercurio nel libro “Ipotesi su Ulisse”. Il titolo era “Cosa farebbe Ulisse al posto mio?” ricordo ancora con soddisfazione tutto il percorso che abbiamo fatto insieme alle varia persone che hanno partecipato agli incontri.

All’orizzonte mi si prepara un nuovo cambiamento professionale.

Il 2014 è anche l’anno in cui i Foo Fighters pubblicano The River

Il 2015, come dicevo, approdo ad un nuovo lavoro e questo cambiamento devo dire si presenta con nuove, ed inizialmente impreviste, opportunità.

E’ un periodo della mia vita in cui sono molto appassionato di fotografia, poi negli anni il mio rapporto con la macchina fotografica è cambiato e devo dire che mi sono un po’ impigrito. Ogni tanto ancora la mia reflex mi guarda come dire “che facciamo? Usciamo a afre un giro?”. Questo è uno degli scatti a cui sono più legato e che ancora – a distanza di anni – lo utilizzo.

E visto che è tutto un turbinio di colori ecco che sempre nel 2015 collaboro con i direttori dell’Istituto Solaris alla scrittura della chiave di lettura per il XXXI° seminario di Cinematarapia. Il film di quel seminario era Rapunzel ed il tema proposto “Ad occhi aperti. Usiamo il perdono e la riparazione per accedere ad una nuova visione.

A guidare la macchina dell’oggi scruto nello specchietto retrovisore sugli eventi di questi anni le fasi embrionali e drammatiche del conflitto che invece oggi è cruento tra Russia e Ucraina e produce molti morti e dolore. Proprio in questo momento mentre scrivo leggo sui giornali on line di “incontri” tra leader di super potenze che mi viene rabbia a pensare (da una parte e dall’altra del mondo) a come siamo ancora instupiditi e non “immunizzati” al virus dell’odio e della volontà di dominio.

Il 2016 andiamo a farci un bel viaggetto a Venezia, il ricordo di quei giorni è agrodolce in me. Ero pieno di gioia perché avevamo saputo da poco che c’era un figlio/a in arrivo.  Poi purtroppo abbiamo dovuto fare i conti un aborto spontaneo. Si, succede è frequente! E anch’io me lo sono detto e ce lo siamo detti. Ma non pensavo facesse così maledettamente male. E ancora mentre scrivo fa male. Ho sempre pensato che si sarebbe chiamato Benedetto o Benedetta, non so perché ma in quei giorni e per tutto il tempo che è durata ho sentito questo nome dentro ed avevo una gran forza.

Ma la vita – a volte – non va come vorremmo noi e c’è sempre un identità nuova da acquisire mi ha insegnato Antonio Mercurio. Più cerco di rimuovere e più famale. Il dolore ha la sua dignità e solo riconoscendolo sento ogni volta che si può trasformare. Quel giorno noi abbiamo perso un figlio e mia figlia un fratello o sorella. Era già con noi e … lode a lui per il tempo del suo progetto.  Una prova importante per la mia famiglia.

In quello stesso mese conseguo il diploma da Cinematerapeuta. Ora essendo che questo diploma è esclusiva dell’Istituto Solaris ed essendo io il primo diplomato nei fatti ho un primato. No, vabbè, a parte il primato sono felice.  E’ un bel giorno caldo e ho dentro di me “tutta” la mia famiglia.

La mia tesi di diploma è basata anche sulla scrittura di una chiave di lettura di un film, il film che io ho scelto è “Frozen, il regno di ghiaccio”. Ho ancora negli occhi la meraviglia di quando siamo andati con Emma a vederlo al cinema e di tutte le volte che lo abbiamo rivisto a casa e abbiamo ballato, cantato e interpretato i brani canzoni….e poi abbiamo anche realizzato una nostra autentica e irripetibile danza. … Siamo troppo forti. Beh il brano di quel tempo è:

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