Credo che ogni persona ha dentro di se un grande bisogno di esprimere la verità della propria pazzesca vita. Credo sia una cosa bella e credo che ognuno liberamente se vuole può trovare il proprio modo per dare a questo desiderio/bisogno un canale di espressione.
Conserviamo tutti tanti e troppi rospi in gola.
Direi anche basta!
Sentite e seguite il desiderio crescente di dare valore alla vostra storia.
Prendiamo un quaderno ed iniziamo a scrivere, scrivere tutto, scegliamo noi i nomi che vogliamo usare, che siano reali o inventati è la stessa cosa; ma raccontiamo e facciamo si che tutto il mondo dentro possa affacciarsi al mondo e salutare.
Le difficoltà che non ci hanno sconfitto sono state superate, è così!
Sono certo che sarà una bellissima storia. Ed io già rivolgo a ognuno il meritato applauso.
Probabilmente tutte le vite, anche quelle che in apparenza sembrano piatte, banali o addirittura felici, nascondono realtà romanzesche e croci dure da sopportare e meritano il loro bel romanzo. Le persone non ne parlano, forse perché si rendono conto, guardandosi intorno, che la normalità della vita è un’alternanza di gioie e dolori. Inoltre, l’eroismo cocciuto di un salariato/a che mantiene la famiglia (sulla soglia dell’indigenza) sopportando fatiche, stanchezza e sveglie antelucane, non ha mai fatto notizia. E così arriva la rassegnazione, condita, quando va bene, da una pizza all’ipermercato il sabato, purché venga pagata con lo scotto di fare anche la spesa.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Mi piace Silvia la lucidità del tuo dire. Si ci sono storie pazzesche nei silenzi e romanzi, se vogliamo, di cui potersi prendere il ruolo di protagonisti che ci spetta. Le
possiamo narrare, raccontarle e dare dignità perché ogni giorno è un superamento ed anche le cose più piatte o tristi e brutte sono piene di vita e di forza. Grazie Silvia
"Mi piace"Piace a 1 persona