Il titolo oggi dice tutto e forse non c’è altro da aggiungere. Ma vi racconto di stamattina…e di come andare oltre.
2 dicembre 2020. Vado a lavoro in macchina, in genere vado in moto. A volte uso la macchina ma sono super eccezzionissime. Mi muovo in moto quindi, e spesso mi lamento invidiando chi va in macchina. Oggi sono in macchine e indovinate un po? All’inizio tutto ok e già pregustavo il successo … e poi all’improvviso un incolonnamento, be 30 minuti per fare qualche centinaio di metri. Capita nelle città, lo so!! E vabbè sono in macchina e non mi lamento, sono partito con largo anticipo e pioviccica … per cui ok…ascolto musica e mi muovo come una lumaca insieme agli altri.
Arrivo in ufficio dopo aver lasciato la macchina al primo parcheggio utile, mi faccio 10 minuti di strada, conto 111 scalini e chiaramente rifletto. Non è tutto oro nelle vite dei famosi “altri”.
Penso che un modo per togliere alimento al lamento è proprio quello di fare esperienza delle famose vite degli altri. Non ci piace il ns lavoro, ci lamentiamo di piccoli problemi fisici, ingigantiamo risentimenti, alimentiamo sempre rancori ed abbiamo un talento speciale nel vedere ciò che non va? Indubbio…su questa linea siamo talentuosi.
Bene, ma cosa possiamo fare? Ecco la mia proposta di oggi. Ognuno di noi – se vuole – può visualizzarsi mentre si porta in un luogo luminoso, il luogo speciale bello in cui abita la più intima frequenza del suo ascolto profondo ed autentico.
Vabbè diciamocelo. Lamentarci un poco ci piace, a volte non si riesce a trattenervi dal farlo. Lo sappiamo, questa cosa non porta nulla di buono nella vita e danneggia il nostro desideri di cambiamento? Bene, sempre nell’intimo sacro del nostro spazio autentico di ascolto profondo, tiriamo fuori del cassetto delle nostre immagini una “di svolta” che ci piace, che sia quella di un film o di un racconto o di una canzone VA BENISSIMO. Se ci piacciono le immagini religiose suggerisco quella dell’arcangelo Michele, avete presente? Ecco sintonizziamoci allora con questa immagine. Vedete il suo occhio fermo e la decisione granitica con cui solleva la sua spada (la decisione) ed è chiaro il seguito di “far fuori” il male. Ecco In questo spazio sacro e intimo del nostro mondo respiriamo e decidiamo di fare un passo avanti contro questa sterile abitudine. Non c’è fretta, prendiamoci tutto il tempo per sintonizzarci, ascoltarci, decidere di farla finita con il lamento.
In termini più pratici può tornare utile anche fare un giro nelle vite degli altri. Sicuramente tante volte ci siamo già trovati in questa consapevolezza, ecco rispolveriamo tutte quelle volte e tute quelle situazioni. Non lasciamole nel dimenticatoio, spolveriamole come si deve e utilizziamole. Usciamo volutamente dalle nostre abitudini e per qualche giorno entriamo nelle tanto desiderate realtà degli altri, nelle abitudini, nei lavori che fanno, negli spostamenti che fanno, nelle responsabilità che hanno, nelle relazioni che vivono.
Magari scopriremo che anche il nostro mondo non è affatto male, non lo è il nostro lavoro, non lo sono le nostre abitudini, le nostre relazioni.
Nel nostro speciale spazio d’amore vediamo che copriremo che è sempre l’ora buona di infliggere un colpo deciso al lamento, recidere il nostro legame con esso.
Scegliamolo intimamente, non dobbiamo raccontare a nessuno le ragioni del “perché abbiamo deciso”, non dobbiamo avere l’approvazione di nessuno, alleggeriamoci del giudizio e mandiamo a quel paese il Giudice Interiore”.
Scegliamo di darci il valore che meritiamo, accettiamo che non tutto e perfetto, accettiamo che andiamo a piccoli passi verso il cambiamento ma che non sempre è semplice, che lavoriamo sodo, che stiamo facendo un grande lavoro e che stiamo scrivendo e creando qualcosa di straordinario, e che è faticoso si ma noi siamo tenaci e non ci raccontiamo cavolate, ora scegliamo di volerci bene, di essere grati di quanto facciamo, di onorare ogni giorno le nostre azioni e le nostre decisioni.
Impariamo a non lamentarci, quando qualcuno ci stimola…decidiamo anche di stare zitti, immaginate questa scena…inseritela nella vostra storia e vedete come siete luminosi e splendenti. Gli altri di tutto questo non devono sapere nulla, e non dovete dare nessuna spiegazione se decidete di cambiare e di volervi bene state pur certi che tutto andrà bene.
E se desiderate un aiuto per lavorare a questo ostacolo fatelo senza se e senza ma, ve lo meritate, e solo i forti sanno chiedere aiuto…gli altri sanno solo lamentarsi.
Buona giornata a tutti e buona creatività.
Non parlo delle banali noie quotidiano, ma quando dobbiamo sopportare prove più grandi, secondo me, ma è solo un parere , un sano mugugno fa bene. Fra l’altro, nell’ambiente beghino e bigotto in cui sono cresciuta era in uso salutare il dolore con una specie di rassegnata gratitudine, elevandolo al rango di salvifica prova. Ma quando mi capita una tegola in testa, a me, che non sono buonista, né, forse, buonissima, piace sanamente arrabbiarmi, poi rientro nei ranghi, consapevole di non avere scelta. Ho praticato lo yoga per molti anni, so evocare mondi e larghi respiri dentro di me e questo mi può essere d’aiuto, ma so che è una sorta di oppiaceo spirituale e che la vita è come si manifesta, a volte, senza scampo, spietata.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Ciao Silvia ti ringrazio per il tuo contributo e lo rispetto. Credo che la chiave di volta stia nel risponderci autenticamente se il lamento (e non il semplice disappunto o l’incazzatura quando ci sta) ci aiuti o meno. Se non ci aiuta allora beh, possiamo scegliere di lavorarci sopra e di usarlo come campanello d’allarme per evitare di infilarci in un sacco di cose che hanno inizio con il lamento.
"Mi piace"Piace a 1 persona
A me lo sfogo fa bene, poi riparto!
"Mi piace"Piace a 1 persona
E io pure mi sfogo e mi incavolo 😁😁😁.
Ma il lamento a prescindere, dio quanto non lo sopporto più.
Sai…mi sono iscritto al campionato mondiale del “contare fino a 100 o 1000 all’occorrenza, e anche mordersi la lingua va bene”👌👌
"Mi piace"Piace a 1 persona