Location: Roma, Via Monti Tiburtini direzione Centro, ore 9:10 circa, appena superato l’ospedale Sandro Pertini.
In cuffia da Radio Deejay è da poco passato il notiziario con il riepilogo della situazione covid e altre notizie.
La signora Ines ha fatto carburante poco più avanti. Nella sua folta chioma bianca e soffice riprende la strada con un senso di meraviglia ed un sentimento che al tempo stesso le sussurra di essere prudente.
Proprio di fronte all’ospedale Pertini il semaforo è Rosso, io ed altri motociclisti zigzaghiamo per conquistare la pole position mentre in cuffia ascolto il volo del mattino con Fabio Volo che spara sequenze di cavolate – e non – in modo simpatico e piacevole da ascoltare.
Al semaforo ci si osserva sempre. Io oggi ho dimenticato a casa la mascherina, ho giù la visiera per non dare troppo nell’occhio. Ne ho altre in ufficio e per il momento ancora non ho capito se c’è obbligo di indossarla o meno.
La signora Ines tiene la destra in modo stretto e va piano, qualcosa non gli quadra c’è troppa calma e poi quella strada non la ricordava. Si guarda a destra e sinistra ma non trova un punto di riferimento.
Semaforo Verde e si parte tutti, si guizza, si sorpassa si salgono i rapporti e poi…… Alt…fermi tutti. Ma cosa c’è?
L’utilitaria bordoeaux cammina in modo strano, lentissima, e poi ha una forma strana, si percepisce da sotto i caschi che l’auto è in imbarazzo.
Eh…si proprio in imbarazzo.
La signora Ines impreca: Santo Dio ma dove mi trovo! Oddio povera me cosa ho fatto…sono contromano!!!
Tutte le moto ci schieriamo. Anticorpi umani a proteggere il sistema e le persone dal virus della distrazione, dei troppi anni o forse delle tante confusioni di questo tempo maledetto.
Schierato avanti alle macchine strombazzanti, con le mani a indicare a tutti di fermarsi muoviamo lentamente verso la signora Ines che prontamente fa una manovra ad “U” e ma salutandoci tutti educatamente con la mano come a ringraziare.
Noi salutiamo, uno alla mia destra impreca ma anche lui si è posto alla difensiva.
Oggi gli anticorpi umani si sono schierati ed hanno difeso, appunto, l’umano.
Tutto è andato bene.
Stia attenta signora Ines, o qualunque sia il suo nome.
In moto da solo con casco non è obbligatorio. Fonte: ispettorato del lavoro.
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Grazie Stef
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