Superare il Coronavirus e fondare una nuova Economia centrata sulla persona.

A più riprese negli ultimi giorni è stato comunicato che non possiamo morire di virus e non possiamo morire d’economia. Quindi visto che ora di virus si muore meno l’emergenza si è spostata nel campo dell’economia. Bene, io non voglio morire per nessuno dei due, ma questo accostamento comunque non mi piace.

L’economia è importante e non sarò certo io a voler dire che non lo è. Ma non mi piace sentirmi sotto minaccia di morte per l’economia. L’economia è uno strumento al servizio delle persone per il soddisfacimento dei propri bisogni, e questo è un bene. Non lo è il fatto, invece, che questo strumento non riesce a garantire la sicurezza di soddisfacimento di bisogni per tutta l’umanità, non lo è il fatto che le guerre per le ragioni del dominio economico e finanziario seminano vittime ogni giorno.

Dal momento in cui si è aperto uno spiraglio di uscita dalla pandemia sono riemersi vecchi schemi, prepotentemente. Pretese di parti economiche che da più pulpiti alimentano la paura di un disastro dalle conseguenze catastrofiche.

Siamo tra fuochi in una specie di minaccia generalizzata, da una part il virus che minaccia di mietere vittime e dall’altra l’economia che non da meno promette molte vittime.

Forse mi sbaglio, e di cuore spero proprio di sbagliarmi nel dire che forse stiamo perdendo un opportunità.

In un’estrema esemplificazione sento in questo periodo la contrapposizione è tra i fautori di un non meglio precisato cambiamento e i fautori al ritorno semplicemente allo stato precedente l’epidemia.

Dentro di me pulsa il desiderio di cambiamento, seppur ho una visione grezza del cambiamento che vorrei. In questo momento storico “grezzo” e ricco di potenzialità, tanto ti evoluzione quanto di conservazione, sento che il cambiamento debba comprendere la consapevolezza della profonda interconnessione che c’è tra tutte le persone del pianeta e con il pianeta. Il cambiamento sento che deve includere la fine dell’idea di sfruttamento per approdare ad una realtà più donativa, rispettosa e che abbia al centro relazioni di reciprocità e di gratitudine verso noi stessi, verso gli altri verso la vita e verso il nostro pianeta. Il cambiamento che sento ha la persona al centro e tra i suoi bisogni ora c’è anche il benessere e la felicità (anche prima si diceva ma ora possiamo fare un passo evolutivo verso questa meta).

Non mi piace la minaccia di morte per ragioni economiche, più in generale non mi piacciono le minacce e ne condanno l’uso finalizzato a controllare ed indirizzare l’opinione pubblica. Affermo che l’economia come tutto ciò che l’umano ha creato sono strumenti per la nostra crescita, affermo che l’economia deve avere come fine il benessere umano ad ogni latitudine. In questo momento in cui in Europa si parla di ripartenza molti paesi nel mondo ( Brasile, India,Messico, popoli dell’amazzonia) hanno bisogno d’aiuto e mi irrita l’opulenza che minaccia l’opinione pubblica con nuove paure di morte a causa dell’economia. Non voglio perdere questa opportunità e sono contro ogni pretesa economica ed utilizzo della paura per interessi che non abbiano la persona di ogni parte del mondo al primo posto. In questo momento dobbiamo entrare nella fase dell’aiuto ai paesi che ne hanno bisogno, il pianeta e tante persone hanno bisogno ancora di tutti noi…l’economia è importante ma ora abbiamo un emergenza e la vita vale molto di più.

2 risposte a "Superare il Coronavirus e fondare una nuova Economia centrata sulla persona."

    1. Grazie per aver pasciato qui il tuo sentire. Confido che si possa fare un deciso passo avanti e che magari arrivino nuove guide ai vertici degli stati. Molti dirigenti di domani saranno passati da questa esperienza e confido che il seme del cambiamento cresca in modo inarrestabile

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