Non capita anche a voi di dire quasi senza pensarci – quando abbiamo fatto cose buone – di essere stati “solo” fortunati? E’ come un automatismo…ed è bene, lo dico subito, che impariamo riconoscerlo e disattivarlo per riappropriarci invece della preziosità del nostro essere “bravi”.
La dea bendata aiuta chi “fa cose”.
Quindi noi sappiamo essere “anche” bravi, facciamocene una ragione!
Me lo ha ricordato domenica mia figlia Emma dopo un match con una imprevista manutenzione idraulica. Alla fine l’ho fatta ed anch’io ho detto: “Per fortuna ho risolto! Emma mi ha ricordato che ho riparato la perdita perché sono stato bravo.
Il tema è stato approfondito recentemente anche nell’art del Dr. Giampiero Ciappina, direttore dell’istituto Solaris dal titolo ” La sindrome dell’impostore”, io vi ho portato la sintesi e l’approfondimento potete leggerlo cliccando qui.
Grazie a Emma, che è molto Brava.
Io non sono fortunata, anzi il contrario, ma sono molto brava.
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Brava 🤗🤗
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Grazie
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E’ senz’altro intelligente tua figlia Emma (peraltro adesso nell’header c’è la sua mano che accarezza delle margherite gialle). Tutto quello che ci accade è sicuramente anche merito nostro e infatti si dice che la fortuna aiuta gli audaci! Grazie Leonardo per questo tuo scritto.
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Ciao cara mi fa piacere che ti sia piaciuta questa riflessione nata dall’idraulica e dalla decisione di amarsi fino in fondo. Emma é molto brava 😍😍. Buona giornata 😘
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Vabbè, non proprio in tempo reale, buona serata a te! 🙂 Un abbraccio.
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