Gpp: Mi sa che mi devo liberare delle Armi. Non so, voi che dite? Oggi ad esempio ho fatto un giro…Bella giornata fresca e piena di sole. Ho visto un panorama mozzafiato…ma queste armi (a prescindere che stavo guardando San Pietro) non mi appartengono e mi pare tanto una stonatura.
Io: Si, credo sia arrivato il momento. Pensavo di modificare l’ascia ma credo sia meglio toglierla e deporla caro mio. La guerra è finita, il nemico è scappato e vinto e battuto e dietro la collina non c’è più nessuno solo aghi di pino e silenzio e funghi buoni da mangiare buoni da seccare da farci il sugo quando viene natale quando i bambini piangono e a dormire non ci vogliono andare.
Gpp: Si decido di deporre le armi, voglio liberarmi dello spirito di perenne minaccia contro cui star pronti a ferire. Da tanto è un tempo nuovo e lo voglio riconoscere e coltivare nel mio cuore. Voglio far tesoro di un gran pezzo di storia in cui ho trovato accoglienza e aiuto, ed ho agito tante forze e forme si amore. Mi sussurro silenziosamente “fiducia”…” amore” … “felicità” e sento il mio animo alleggerirsi ed esplorare il tempo del passato e del presente per rileggere tra le righe parti di narrazioni che con arma in pugno e paura in cuore ho tralasciato per timore di scoprirmi e perire.
Io: Tu non sei solo caro guerriero e tanto mi sei stato di aiuto quando hai ispirato il mio spirito a combattere arginando le nubi scure del mortale lamento. Andrà tutto bene, deponi le armi e poi vedi? Oggi ci troviamo in alto, baciati dal sole con tutto attorno il risultato di forse positive e artistiche molto più forti di quelle guerrafondaie. E su sul castello lo vedi l’arcangelo intendo anche lui a rinfoderare la sua spada. Vai tranquillo amico mio che appena torniamo a casa la tagliamo via quest’ascia…la lasciamo via. Tu guerriero ti trasforma in Artista e vivi ancora.
Deponiamo la spada, dunque, e pacifichiamo l’animo guerriero! Capita però, negli anni a venire, che una grossa tegola ci schiacci e che e noi glielo permettiamo. Siamo costretti a sfoderare di nuovo la spada, o quantomeno sentiamo anche se erroneamente di doverlo fare. Il passato si riaffaccia e con esso il guerriero che in noi è sempre in agguato!!!!! Ripercorro a ritroso il cammino fatto; so di avere gli strumenti per pacificare ancora e ancora………. il guerriero………..e che le tegole possono continuare a volare.Elsa
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Cara Elsa deporre le armi non è utile per far terminare le guerre e la necessità di essere di nuovo impegnati nella risoluzione di conflitti però deporre un metodo di lotta ad esempio con spada in pugno è utile per cambiare il nostro modo di rapportarci alle difficoltà. Come dice anche Antonio Mercurio se occorre difendersi allora va bene qualsiasi arma se a essere minacciata è la nostra esistenza ma se parliamo – come io parlo – di vicende ed istacoli della esperienza uman la e degli umani dolori allora più che la spada sono l’arte, la saggezza e le decisioni di amore per se e di perdono che liberano il nostro cuore e lo fanno volare e creare come gli artisti ci insegnano facendo sintesi e andanto avanti, creando facendo sintesi r procedendo ancora oltre. E sono sicuro che le tegole dentro poi non cadono più perché quelle fuori sappiamo riconoscerle e fermarle.
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Hai saputo cogliere ciò che avrei dovuto rispondermi con l’aiuto de Sè, ma sentirlo da te è molto più efficac. Grazie Leonardo. GRAZIE!!!! Elsa
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Prego cara. Ti auguro una buona giornata piena di arte. 😘
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Grazie per i tuoi passaggi che sono sempre molto utili, ricchi e un dono per tanti e per me ed il progetto comunicativo alimento nel blog. Grazie, Leonardo
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