Buona notte con Positività_ 19 Luglio

Buon notte cari miei, desiderosi artisti della vita e pieni di speranza e di disponibilità a migliorare la ns vita 🤗.

Fine di un giorno, come fine di un pranzo, come fine di un compito a scuola, come fine di una telefonata a lavoro, fine di un lungo bacio e di intreccio amoroso, fine di pasto, fine di una passeggiata, fine.

E poniamo il caso che alla fine permane un senso di insoddisfazione? E poniamo il caso che sotto quel disagio c’è un messaggio d’amore che langue? Poniamo il caso che non tutto è andato come attendevamo e come avevamo programmato e desiderato, si poniamo proprio questo caso diffuso e frequente.

Io con voi affermo che in questa frequenza altrettanto abbondante deve essere la costante accoglienza per se e per il proprio essere imperfetti, per in nostro essere unici ed irripetibili sempre.  Il passato per quanto vicino, per quanto anche solo di un secondo fa…non conta più. Il ns punto di forza è sempre nel momento presente.

E per il passato la frase di oggi da Louise Hay:

“Lascio andare il passato e perdono tutti, anche me stesso. Lascio andare la rabbia”

stack of love wooden blocks
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7 risposte a "Buona notte con Positività_ 19 Luglio"

        1. Cara Giuliana, ho inteso nella mia esperienza che amarsi è un dono che la vita ci fa sin dal nostro primo battito di vita e siamo da sempre contenuti nella potenzialità creativa positiva e piena d’amore della vita. Poi, siccome nella vita entra in gioco anche il dolore, ci capita di allontanarci dal big bang di imprinting d’ amore da cui siamo generati. Ci allontaniamo ma non perchè questo nucleo si allontani, esso permane. Accade che le esperienze si accumulano e anche esse creano storicità positiva e negativa. La reattività al dolore che proviamo è una modalità di risposta verso gli altri, verso la vita e verso noi stessi molto diffusa e frequente. Se l’altro mi ha ferito, devo fargliela pagare. Se non ho realizzato quello che hanno gli altri, o loro sono fortunati e io sfortunato oppure loro sono bravi e io non sono bravo ecc ecc ecc. Queste reazioni che in un modo o nell’altro assolvono al compito di darci una risposta del perchè e per come accadono/sono accadute certe cose. Esse, secondo, me sono forme attraverso le quali ci teniamo a distanza di sicurezza da dolori più profondi e di cui le ns reattività e ripetitività sono solo ambasciatori nel quotidiano e che – se vogliamo – hanno in se ( a vederle e ad averne consapevolezza) la potenzialità di poter cambiare e di poter rispolverare il ns nucleo di amore per farlo splendere imperituro. La potenzialità è che quando abbiamo consapevolezza possiamo scegliere nella libertà quale risposta assumere, se quella di amore per noi ( di perdono di qualcuno ad esempio e/o di noi stessi per non essere bravi ecc) oppure se scegliere le ragioni della voglia di riscatto.
          Come capire quale è la scelta migliore?
          Semplice, se quella di amarsi comunque vada e comunque produce benessere e migliora la ns vita beh…allora continuare.
          Se la forma della reattività e del perenne mantenimento del legame con la ferita che ci portiamo dentro ci danno malessere e non producono utilità beh…quella non è una buona cosa per noi.
          Buona e non Buona non sono un fatto di giudizio per me, ognuno è libero.
          Buona o non Buona io la assumo come nella misura in cui sono utili o no alla mia crescita ed al mio benessere ed alla mia gioia e da me al mondo fatto di persone con cui vivo e persone con cui mi relaziono a 360°. Grazie Giuliana della tua presenza e del tuo commento che mi ha suggerito questa chiacchierata con te ad alta voce e che ho desideri di pubblicare in uno specifico post tra pochissimo. Ti auguro una bellissima giornata all’insegnai di tutto ciò che tu ami.

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          1. Il discorso è molto complesso ed ha mille sfaccettature. Ho un’età in cui ho superato quasi tutte le fasi della vita e ne ho viste e passate di tanti colori. Ma non mi sono mai lamentata, anzi, mi ritengo una persona fortunata per aver avuto la capacità di superare ogni avversità. Ho commesso errori? Tanti, ma non me ne pento perché allora ho fatto le scelte che ritenevo più opportune. Amore? Ne ho dato e ne do ancora tanto. Ma ognuno di noi è un piccolo universo, diverso da tutti gli altri, non c’è giusto o sbagliato, ma solo differente. Qual’e’ il senso della vita? L’amore dici? Forse, ma alcuni ne sono privi, incapaci di amare, anaffetivi e allora qual’e’ il senso della loro vita. Ci scervelliamo su domande senza risposte ed ognuno si fa un’idea propria. Per me il senso della vita è la vita stessa, vissuta nel migliore dei modi, con amore a piene mani, senza giudicare nessuno, aspettando la morte del nostro involucro corporeo e la liberazione dell’anima

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