Io, il cellulare e un pò di storia_8…ultima tappa.

Così un giorno parlando con Marco, un mio amico, gli chiedo consiglio; lui è sempre 81aZxFaxteL._SY679_molto informato e mi fido. Sai, mi dice, ci sarebbero gli Huawei che sono buoni e non costano nemmeno tanto. Risultato? Ecco il mio nuovo Huawei. Ben devo dire tutta un’altra vita rispetto al piccoletto di prima. Bello lo schermo grande e belli i colori. Mi ci trovo veramente bene. Eh si un apparecchio nuovo mi ci voleva proprio.

indexDopo tanti anni il 28 ottobre del 2013 smetto di fumare. Eravamo impegnati in un seminario di cinematerapia, il tema di quell’evento era “il nostro futuro” ed abbiamo lavorato a partire dalla visione del film “Rosso come il cielo”.

Mi ero stufato di ciucciare tabacco e cenere.  Avevo con la sigaretta una serie di fumo-smettere_gappunatamenti fissi nella mia giornata, e con lei chiudevo ogni sera con quelli che chiamavo “5 minuti di relax” prima di mettermi a dormire.
Che avessi piacere a ricavarmi un momento di relax era una cosa buona, ma che dovesse essere la sigaretta l’escamotage ecco questo non mi piaceva più,  e soprattutto mi metteva di fronte all’interrogativo: “Sono libero di scegliere?”.  Carpe diem dunque, ed ecco che in quell’occasione forte delle grandi energie positive del lavoro in corso mi sono dato una possibilità ho preso una piccola decisione.  Decisi che “per quel giorno” non avrei fumato… poi tanti giorni sono seguiti…ed è ancora così.

A febbraio 2014 nasce http://www.dazeroainfinito.com, il mio blog, un progetto ancora in corso e che mi piace.
Con il cellulare nuovo riesco agevolmente a gestire il mio spazio, pubblicare articoli, scrivere appunti e ogni altra cosa mi venga in mente.

White_RabbitLa vita si fa intensa. Con mia figlia che cresce crescono anche gli impegni e mi accorgo pian piano che anche io devo trovare nuovi modi per fare le cose che prima facevo con grande abbondanza di tempo. Leggere nei ritagli di tempo, portare avanti un progetto di scrittura, elaborare un tema, studiare ecc. Tutto riesco a fare utilizzando al meglio il tempo che avevo a disposizione.

In questi anni varo un progetto di comunicazione che chiamo “itinerante”, lo battezzo con il nome “A Vele Spiegate” ed ha un obiettivo molto semplice, quello di riappropriarci della libertà di parlare delle emozioni. Contatto delle associazioni e con loro porto avanti dei progetti tematici. Mi muovo nella periferia ovest e in quella a Est di Roma, qui trovo associazioni e tante persone che sin da subito accolgono il mio progetto. Ho collaborato con loro due anni e mi è sempre piaciuto tanto vedere come erano ben pronti alla condivisione ed all’approfondimento. Realizzeremo ancora tanti progetti insieme, il cantiere è aperto.

frozenNella mia formazione è tempo di riprendere in mano e finalizzare un progetto, il mio diploma in Cinematerapia. Ora vedete, come tanti anche io negli anni fine 2013/14/15/16 sono stato nel loop di Frozen. Con Emma siamo andati al cinema e nei mesi e anni a seguire con la Regina Elsa e sua sorella Anna siamo diventati amicissimi. Proprio a partire da questo film sviluppo la mia tesi di diploma che consiste nella realizzazione di una Chiave di Lettura del film. Io ho lavorato sul tema dell’odio e dell’amore, il titolo del mio elaborato è: “L’amore salva la vita”. A maggio del 2016 discuto la mia tesi e mi diplomo a pieni voti e fisso unindex primato. Sono il primo diplomato (di sicuro in Italia) in Cinematerapia. Mi sono divertito molto a lavorare con questo film e chiaramente sono grato a mia figlia ed alla sua passione che mi ha permesso di vederlo decine e centinaia e migliaia di volte…e cantare, naturalmente.

Il dolore, anch’esso, bussa e forte alla mia vita, ed a distanza di un anno ancora non passa giorno che non ci penso. Succede ed è molto frequente che una gravidanza non vada in porto, sono cose che si sanno e si dicono spesso. Ma quando accade poi ti accorgi che il dato statistico non ti serve a niente e ti rimane tutto sullo stomaco. Fa parte della mia storia anche un piccoletto/a,  e per un pò abbiamo fatto un pezzo di strada insieme. Di sicuro aveva qualcosa di buono per noi ed il suo messaggio era di “prestare attenzione all’amore”, perchè abbiamo tanti progetti e tante cose da realizzare e bellezza da realizzare.  Credo sia andata così…. e con questo bel video pieno di speranza mi congedo da questo sforzo narrativo … un pò stanchino ma con tanta gioia in cuore.

 

daZeroainfinito.com… che da poco meno di un mese c’è un nuovo cellulare con me … ma lui la sua 61npUxOzuyL._SY355_storia la sta costruendo e gli occorre ancora del tempo prima di poter dire la sua su quello che  vede e sente. Intanto vi dico solo che essendo un apparecchio con una connessione di genezione 4G mi aiuta a rispondere ai vostri commenti con grande celerità e…questo mi piace.

10 risposte a "Io, il cellulare e un pò di storia_8…ultima tappa."

  1. Sì capita spesso, ma hai ragione, quando succede non te ne frega assolutamente niente di a quanti altri è capitato, il dolore è grande e non è per essere di parte, ma per una donna è molto peggio credimi!

    Anch’io ho un Huawei e mi trovo davvero benissimo, sono cellulari ottimi!

    Hai fatto davvero tante cose diverse, complimenti per l’originalità della laurea, e comunque ti dirò che mia figlia di anni ne ha 28 ma i cartoni animati, Frozen compreso, continua sempre a guardarli e se mi capita li vedo volentieri con lei 😉

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  2. Ciaooo… ma già l’ultima puntata? Noooo….
    In quel periodo, dopo il grande marcio che respiravo nello studio, ho fatto la scelta più coraggiosa che potessi fare: lasciare. Avevo visto cose che non mi piacevano, cose che non collimavano con il diritto studiato e i principi guida della mia vita. Ho sentito frasi inconcepibili e la Benedetta che vede tutto bello e tutti buoni ha dato prova di coraggio. Il giorno prima, ero andata con mio marito per la prima volta alle terme. Dovevo rigenerarmi in vista di quel che avrei dovuto dire agli associati. E mi è servito. Il pomeriggio seguente, ho vissuto la sensazione più bella della mia vita professionale di avvocato. Con pacatezza e sangue freddo, con una lucidità spietata, seduta di fronte ai due associati, ho snocciolato “il mio rosario” delle mancanze vissute e dei difetti di uno studio bellissimo sulla carta, ma costruito senza fondamenta. Ho fatto capire che un conto è l’amicizia e un conto è la parola “amicizia” di cui loro si gongolavano con i clienti e tutti quelli che passavano di lì. Ho visto i loro visi diventare rossi di rabbia e vergogna quando ho ricordato cosa fosse la dignità sia professionale sia personale. Mi sono sentita gigantesca davanti a loro e fiera di quella scelta di mettere fine a quel lavoro.
    È stato difficile scegliere, capire. Ho lottato con me stessa perché so che ero brava, meticolosa e gioivo quando il Giudice più cazzuto del tribunale mi faceva i complimenti per gli atti. Ma so che quel mondo non mi apparteneva proprio per ciò che avevo visto. Ho cominciato a vedere tutto da un’altra prospettiva. Ho capito che dovevo arrivare sino lì per svoltare. E così ho affondato tutta me stessa nel blog che un anno prima (più o meno) mia cugina mi aveva aiutato a creare. Per lei era giunto il momento di far vedere quello che facevo. Per me al contrario era giunto il momento di respirare e di essere me stessa. Certo, ancora oggi non nascondo il fastidio quando qualcuno mi guarda commiserandomi perché ho lasciato la professione o pensando a quanto abbiamo sofferto i miei. È difficile far capire quanto invece proprio i miei mi abbiano sostenuto così come mio marito. Lui è quello che mi sorprende con la domanda “Sei felice?”. Chi mi conosceva sul lavoro e mi ha rivisto dopo ha visto il cambiamento di Benedetta. Ora sono felice. La vita mi ha messo alla prova tantissimo, bastonate a destra, a manca e nelle terga; ha fatto a pezzetti il mio cuore e infranto alcuni sogni, ma non ho mai mollato la mia voglia di sognare e volare. Mi piacerebbe un giorno che Nuvole e Gomitoli diventasse un qualcosa di più. E su questo, nodo dopo nodo, Teddy dopo Teddy, bomboniera dopo bomboniera, ci sto lavorando e ci spero, ma sempre con la mia filosofia: un passo alla volta e senza fretta. Mi piacerebbe scrivere. Non so stare senza scrivere. E anche su questo fronte ci sto lavorando. .
    È che dire degli ex colleghi? Mah… a parte un paio di sane amicizie, quando rivedo i due ora ex associati, provo una certa pena per loro. E non so spiegarmi il perché. Economicamente parlando ho meno, molto meno rispetto a loro, ma mi sento ricchissima (ma proprio tanto tanto) e realizzatama (tanto).
    E se parliamo di telefoni, ti posso dire che in quel periodo ho ereditato da lui il primo smartphone Sony Esperia Z è qualcosa. L’ho amato alla follia per le foto. Faceva di quelle foto in notturna che non ti dico. Mi è morto in mano e non sono più riuscita a rianimarlo. Ora viaggio con il mio LG è qualcosa altro e mi piace perché lui e io abbiamo un rapporto di odio e amore. So già che rimarrò malissimo quando deciderà di non funzionare più.
    Io i cartoni animati li guardo ancora adesso e mi diverto un sacco.
    Mi spiace che la storia tua sia giunta al termine… mi piaceva questo appuntamento nel raccontarsi a vicenda. Attendo nuovi spunti di riflessioni e di racconti. Ti saluto e con me pure Merlino. 🤗🤗🤗🤗

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  3. Ciao! Prestare attenzione all’amore. Che bel messaggio. Mi dispiace molto per questa parte di dolore che vi ha coinvolto. Ma il dolore davvero non viene per nulla. Si elabora e ci fa sentire dentro qualcosa di nuovo che forse all’inizio non comprendiamo. Il video di Forrest Gump dà veramente molta speranza. Nel rivederlo mi sono venute in mente le innumerevoli mete e paesaggi (nel senso di prospettive) che abbiamo davanti a noi. Pensare che la cosa buffa è che non ce ne accorgiamo! Il cellulare Huawei lo sta puntando anche io da diverso tempo. Ma…come dire…vedrò quando mi sarà possibile comprarlo. Del progetto del blog direi che hai fatto una buona scelta. Quando l’ho costruito io il mio blog non pensavo di trovare tanto spazio e voglia di scrivere e armonia, desiderio di condividere…

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