Italia – Germania. Follie Fetali da 11 metri

rig1(Riflessione ad alta voce tra calcio e Antropologia Cosmoartistica)

I tedeschi hanno meritato la vittoria, lo affermo subito e così l’ho detto.
L’Italia poteva anche vincere, ma non lo ha fatto.
Scelte tattiche? Errori dal dischetto? Stanchezza e Tensione? Mah…certo anche. Ma si è perso a causa di un veleno…la Jubris.

Come Ulisse dopo aver accecato Polifemo non ha saputo trattenere la sua jubris urlandogli in faccia: ” Chi sono io? Io sono Ulisse, figlio di Laerte, Re di Itaca ecc ecc”, scatenando l’ira del ciclope e la sua preghiera al padre Poseidone affinchè non gli permettesse il ritorno.
Così allo stesso modo i ns giocatori hanno fatto venir fuori la loro Jubris, forse in questo facendo vedere quella di una intera nazione ( e dell’umanità in generale), di certo quella di tanti che a fatica la accettano/accettiamo e …trattengono/tratteniamo maluccio 🙂 .

Con umiltà ed organizzazione abbiamo giocato bene…sapendo accogliere le “situazioni” favorevoli che sono il risultato di un buon allineamento tra progetto umano e progetto di bellezza della vita stessa.
E questa situazione c’è stata.
Dopo l’1-0 un rigore e tutto ritorna in pari.
Partita ancora aperta, tutto da giocare.
Possibilità…tutto appare realizzabile.
Agli attacchi continui si contrappone una consapevolezza
…”forse ci scappa che vinciamo noi”.

Secondo me, non scegliere di giocare la partita inserendo tre risorse fresche
negli ultimi 20 minuti ha segnato il pasasggio da una progettualità
centrata sull’impegno ad un’altro
tipo di progettualità.
Una progettualità che andava oltre lo sport, che non si accontentava più della vittoria ma che voleva l’umiliazione dell’avversario.
Italia – Germania è molto  più che una partita.

Noi e loro
Loro che sono forti sempre e noi che lottiamo sempre
Loro che hanno e noi che non abbiamo
Loro che son ricchi e noi che lo siamo meno
Loro che comandano e noi che non riusciamo a farlo
Loro che non hanno crisi e noi che beh…ci viviamo dentro
Loro che sono organizzati e noi che Vabbè non eccelliamo in questo
Loro che “lì tutto funziona” e noi che … vedi sopra

Italia – Germania una storia carnale.
Quando abbiamo fiutato la possibilità
ecco che si sono attivate le ns follie profonde.
Noi non volevamo più vincere…noi li volevamo sconfiggere ed umiliare.

L’ebbrezza degli eventi della partita che hanno girato a ns favore
ha alimentato come fa il vento caldo
con un incendio il desideri di servire ai tedeschi una sconfitta bruciante
ancora una volta
affinche anche noi potessimo gridare al ns ciclope “Noi non siamo Nessuno…noi siamo Italia e siamo più forti evoi ora lo vedrete!!”

Ubriachi abbiamo iniziato a danzare.sedotti, dalla jubris abbiamo donato l’anima all’onnipotenza
che tutto potevamo, che tutto ci era dovuto, che dovevamo solo affondare il colpo finale e sarebbe stata gioia finalmente eterna ed immortale.
Mai progetto fu più falso e seducente
mai falsità umana fu più perdurante
tanto che in campo e nella vita in tanti
ancora dedichiamo fatiche per intendimenti folli di riscatto
per ferite antiche. 

Da 11 metri uno spaccato dell’animo umano, la libertà di scegliere.

Libertà di scegliere per l’amore o per l’odio,
uguali entrambe…solo di segno opposte…libertà comunque.

L’umanità può e spesso lo fa,
l’uomo può e spesso lo fa,
scegliere di sacrificare un bel progetto sull’altare di un miraggio di rivalsa. E cosi abbiamo sacrificato arte e saggezza per un progetto fetale fallimentare senza il nostro essere Artisti al timone.

Follie da un dischetto a 11 metri dalla porta e tante nel nostro quotidiano a pochi metri dai progetti

Follie a pochi centimetri dalle persone che amiamo
Follie nelle parole.

Non è stata la prima volta e non sarà l’ultima sia chiaro
che l’intendimento di vendetta
non è mai sconfitto a sufficienza (lo dice chiaro Antonio Mercurio)
che ogni volta è una decisione
che ogni volta occorre sapere
per sentire nella pancia
la forza e la libertà di poter scegliere di rinuciare.
Agli 11 metri – ogni giorno – abbiamo il potere
e ce lo dobbiamo riconoscere e raccontare
lo dobbiamo proclamare
e dei fumi velenosi dobbiamo sapere…e bene
perchè quando ritorneranno
…di nuovo…noi
avremo il potere di scegliere di rimanere centrati sull’amore e
… metterla dentro come si deve
… che non siamo perfetti, sia chiaro,
… che si può anche sbagliare
… ma nel progetto di bellezza
… si vince e si crea vita nuova
… sempre
…e questa gioia è davvero immoltale
… il resto sono solo…follie fetali.

ODDIO e che si fa quando accare nella ns vita!!
Beh…agiamo il potere di riparare,
Che flagellarsi e autopunirsi accresce solo la disperazione
la riparazione gente…la riparazione ci salva…provare per credere.

(Riflessione ad alta voce liberamente ispirata all’Antropologia Cosmoartistica fondata dal prof. Antonio Mercurio ed alla mia espienza di crescita con la Scuola di Counseling Istituto Solaris)

 

DaZeroaInfinito.com … impariamo dagli errori

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